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chiusa tv di strada Disco Volante
by Telestreet network Saturday September 20, 2003 at 12:40 PM mail:  

Chiusura della telestreet di Senigallia Disco Volante.


Il quattro dicembre del duemilaedue un nucleo di carabinieri, su mandato del Ministero della Comunicazione tento' di chiudere Telefabbrica, una telestreet nata a Termini Imerese per sostenere la lotta degli operai della Fiat minacciati di licenziamento.


Oggi 19 settembre duemilatre alcuni funzionari dello stesso Ministero hanno disattivato e sigillato la street tv di Senigallia Disco Volante ( 071.65033, perche non provvista di concessione governativa.
Disco Volante trasmetteva da alcuni mesi in un raggio di
qualche centinaio di metri ed e' stata chiusa. Più o meno è come impedire a due sorrdomuti di farsi dei gesti di saluto dai due lati della strada. Il messaggio che arriva dal governo appare chiaro.
Nessuno ha più il diritto di comunicare, solo Lui (e i suoi inservienti). Disco Volante non aveva la concessione governativa che autorizza a trasmettere, violava dunque un articolo Legge Mammì.
Anche Rete4 non dispone della concessione, e il suo raggio di azione non è di centocinquanta metri. Ma Rete4 può trasmettere, il Ministero della Comunicazione non la chiude.


Telestreet è nata per diffondere la coscienza che è possibile rompere il monopolio della comunicazione prendendosi semplicemente la responsabilità
di comunicare, con tutti gli strumenti, anche quello televisivo.
E'possibile farlo, costa poco, e mette in moto energie creative e politiche.
Telestreet è nata per portare democrazia nella comunicazione, proprio ciò che in questo paese si cerca di distruggere.
Perciò Telestreet chiama tutte le persone sensibili a provare lo stesso disprezzo che noi proviamo per questa comica repressione che impedisce alla gente di trasmettere parole ed immagini nel raggio di centocinquanta metri.
Per parte sua Telestreet insiste nel rivendicare il diritto alla comunicazione e dichiara che continuerà con tutti i mezzi a riaffermare questo diritto sancito dall'art. 21 della Costituzione.





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Totale solidarietà
by Robin Hood Saturday September 20, 2003 at 03:36 PM mail:  

Totale solidarietà ai compagni di Senigallia e SPUTI INFINITI su Rete 4 i suoi burattini e i suoi "tirafili": quando ti fanno tacere impera il fascismo, che, nel caso del liberismo assume i connotati di "bastardismo".

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Sigilli ministeriali sulle telestreet
by llll Sunday September 21, 2003 at 12:57 PM mail:  

Sigilli ministeriali sulle telestreet
Solerti funzionari inviati dal ministero della comunicazione sigillano Disco Volante, una tv di quartiere di Senigallia con e per gli handicappati. E a Peccioli, Pisa, annunciano il prossimo sequestro di un'altra telestreet, previsto per il 26 settembre. Il comune chiama tutti in piazza
ANGELO MASTRANDREA
L'ultimo documentario, che parla di gradini insuperabili, pulsanti di ascensore «fuori misura» e bagni inaccessibili ai disabili, è stato trasmesso anche via satellite da Iride tv. Sì, perché ad animare Disco Volante, la tv di quartiere chiusa ieri dal ministero della comunicazione guidato dal nazional-alleato Gasparri, erano soprattutto disabili. E forse è anche per questo che i mediattivisti coinvolti hanno commentato in questo modo: «È come impedire a due sordomuti di farsi dei gesti di saluto dai due lati della strada». Sono le 11 di mattina a Senigallia, in provincia di Ancona, quando alcuni agenti della polizia postale bussano alle porte della piccola emittente «di strada», che trasmette nel raggio di alcune centinaia di metri appena. Gestita da una cooperativa che si occupa di assistenza agli handicappati, con il patrocinio comunale, un tutor d'eccezione come il senatore diessino Guido Calvi e la presidenza affidata al deputato diessino Luigi Giacco, a Disco Volante lavorano anche due disabili. Ma la funzione sociale della telestreet poco può di fronte alla solerzia ministeriale, che si fa forte della presunta violazione della legge Mammì sull'editoria (sì, proprio quella all'epoca accusata di aver legittimato il duopolio Rai-Fininvest chiudendo le porte alla concorrenza e salvando l'impero televisivo di Berlusconi) e procede di conseguenza alla chiusura forzosa a causa della mancanza di autorizzazione a trasmettere.

Contemporaneamente, al sindaco di Pecchioli, in provincia di Pisa, viene recapitata una lettera, proveniente ancora una volta dal ministero di Gasparri, in cui si annuncia lo sfratto dall'etere della tv comunitaria che aveva voluto addirittura il comune. Si trattava di un'esperienza unica nel suo genere, quella di un'amministrazione comunale che crea un canale televisivo «gestito attivamente dalla comunità cittadina» (in particolare gli anziani e il volontariato giovanile) per alimentare «la partecipazione democratica e civile a un sistema chiuso come quello del sistema mediatico italiano». Invece tutto ciò sarà chiuso il prossimo 26 settembre, come annuncia la missiva ministeriale. Ma gli attivisti non ci stanno e annunciano che il 26 settembre arriveranno a Peccioli da tutta Italia per impedire che la tv venga sigillata. Anche perché, denunciano, dietro le questioni di forma si nasconde la volontà politica di chiudere le telestreet, un fenomeno nato per opporsi dal basso allo strapotere berlusconiano nel settore della comunicazione. E arrivato a incuriosire persino la Bbc inglese, che in un servizio on line, pubblicato il 19 luglio di un anno fa, raccontava la vicenda di quei «pirati» dell'etere italiani che avevano dato vita a un piccolo Davide chiamato Orfeo tv per contrastare il Golia rappresentato dal monopolio Rainvest.

«Il messaggio che arriva dal governo è chiaro: nessuno ha più il diritto di comunicare, solo Lui (vale a dire Silvio Berlusconi, ndr) e i suoi inservienti», dicono. Anche perché già lo scorso 4 dicembre era accaduta una disavventura analoga a un'altra televisione di strada: un nucleo di carabinieri inviato ancora una volta dal ministero della comunicazione tentò di chiudere Telefabbrica, nata a Termini Imerese per sostenere la lotta degli operai Fiat minacciati di licenziamento. Ma, spiega Giacco, durante la discussione della legge Gasparri «il ministro aveva accettato l'idea di una ordine del giorno che affrontasse il nodo della regolamentazione delle tv di strada, pur avendo respinto un nostro emendamento in proposito. Nel frattempo confidavamo in una sorta di gentleman agreement che impedisse l'oscuramento di queste emittenti». Invece nulla di tutto ciò. E il deputato verde Marco Lion va all'attacco: «E' singolare che nel nostro paese il potere di oscuramento delle frequenze televisive venga esercitato solo verso realtà senza padrini politici, come fu Craxi per Berlusconi».

Un esempio lampante della disparità di trattamento secondo i mediattivisti è rappresentato da Rete 4, che «non dispone della concessione anche se il suo raggio di azione non è di centocinquanta metri. Ma Rete 4 può trasmettere, il ministero non la chiude». Viceversa, Disco Volante secondo le stime ha un pubblico di appena 500 aficionados «che ci segue quotidianamente», spiega il direttore Enea Discepoli, che prima dei sigilli aveva come progetto quello di riuscire a rendere entro Natale la tv visibile nell'intera cittadina, con i suoi servizi sulla condizione degli extracomunitari a Senigallia, sulle strade rurali o sulle barriere architettoniche.

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