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é andata come speravo: peccato!
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Ganjetta Wednesday November 26, 2003 at 01:31 PM |
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Speravo che Napoli NON vincesse la Coppa America, perché ci sarebbe stato un cambiamento in negativo del piano urbanistico previsto per Bagnoli, che di fatto sarebbe stata trasformata in un porto turistico, con buona pace delle tremende condizioni ambientali del posto. Ma col tempo ho cominciato a ricredermi, perché come mi hanno fatto notare le persone più diverse, putroppo Napoli non può permettersi di non scendere a compromessi. Di fatto la Coppa sarebbe stata l'unica buona ragione per sbloccare i fondi destinati a Bagnoli (che ora di certo resteranno dove sono) , dare lavoro a migliaia di persone e innescare un circolo virtuoso nell'economia della città. Da borghese quale sono era facile per me dare priorità all'aspetto ecologico della situazione Bagnoli, in realtà a Napoli sono in tanti che non possono permettersi un ragionamento del genere e ai quali le occasioni offerte dalla Coppa avrebbero fatto comodo. E adesso, per quanto tempo Bagnoli resterà così com'é?
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Tritone Wednesday November 26, 2003 at 05:54 PM |
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Comunque la scelta di Valencia sembra non essere mai stata in dubbio. Nella candidatura credo ci fosse, soprattutto da parte di Bassolino, una ricerca di visibilità.
Tanto x dirne una. Alinghi e tutti i maggior team manager europei, abitualmente, si allenano a Valencia. Sprecare un vantaggio del genere... Poi Valencia aveva tutta la Spagna alle sue spalle
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Peccato per chi?
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jeff bellone Wednesday November 26, 2003 at 08:27 PM |
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C'è poco da discettare, l'assegnazione a Napoli dell'America's Cup sarebbe stata un disastro; oltre a peggiorare la già precaria situazione dell'area di Bagnoli (bisognosa di politiche coerenti orientate sul medio e lungo periodo, piuttosto che grandi eventi dal fiato corto), avrebbe infatti favorito gli sciagurati progetti di Bassolino e della lobby diessina per trasformare i Campi Flegrei e Napoli in una monocoltura turistica.
Lo sappiamo, giocare sul turismo è facile (e lo sa anche la camorra), tutti i comuni del litorale campano vogliono porti turistici, centri congressi ed alberghi: il risultato sarà quello di intasare quel poco di territorio che s'è salvato dall'attacco speculativo dei decenni passati. Perchè questa banda di affaristi politici non ha invece cercato di utilizzare la candidatura napoletana per catalizzare attenzione ed investimenti sull'area orientale, priva di grandi valori paesistici ma straripante di aree libere per attività connesse alla nautica? Come al solito si puntano tutte le carte sulle aree di eccellenza, rischiando di congestionarle e devastarle, invece di tentare una redistribuzione delle risorse sul territorio: ma non esiste solo Bagnoli, non esiste solo Napoli. La vera sfida economica ed urbanistica si gioca a livello provinciale, non negli asfittici confini comunali; e qui va ricordato che, grazie anche al centralismo operato da Bassolino (sia da Sindaco di Napoli che da Presidente della Giunta Regionale della Campania), abbiamo un Provincia debole, che dell'Autorità Metropolitana ha solo il nome.
Francamente, è difficile qualificare "di sinistra" le attuali politiche urbanistiche delle giunte Iervolino e Bassolino: basta pensare al disinteresse quasi totale per la residenza popolare ( e qui va ricordato che l'ipervalorizzazione turistica espellerà in una periferia povera di servizi quote crescenti di popolazione con redditi medio-bassi).
Di fronte a tutto questo, fa rabbia constatare la cecità della cosiddetta sinistra diessina, succube del mito bassoliniano e sempre disposta a coprire le politiche neoliberiste del proprio partito; come fanno rabbia gli accenti demagogici, la sostanziale povertà propositiva di Rifondazione Comunista e della stessa area Noglobal.
Questo spaventa e sconforta, non certo la perdita dell'America's Cup.
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Peccato per chi?
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jeff bellone Wednesday November 26, 2003 at 08:28 PM |
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C'è poco da discettare, l'assegnazione a Napoli dell'America's Cup sarebbe stata un disastro; oltre a peggiorare la già precaria situazione dell'area di Bagnoli (bisognosa di politiche coerenti orientate sul medio e lungo periodo, piuttosto che grandi eventi dal fiato corto), avrebbe infatti favorito gli sciagurati progetti di Bassolino e della lobby diessina per trasformare i Campi Flegrei e Napoli in una monocoltura turistica.
Lo sappiamo, giocare sul turismo è facile (e lo sa anche la camorra), tutti i comuni del litorale campano vogliono porti turistici, centri congressi ed alberghi: il risultato sarà quello di intasare quel poco di territorio che s'è salvato dall'attacco speculativo dei decenni passati. Perchè questa banda di affaristi politici non ha invece cercato di utilizzare la candidatura napoletana per catalizzare attenzione ed investimenti sull'area orientale, priva di grandi valori paesistici ma straripante di aree libere per attività connesse alla nautica? Come al solito si puntano tutte le carte sulle aree di eccellenza, rischiando di congestionarle e devastarle, invece di tentare una redistribuzione delle risorse sul territorio: ma non esiste solo Bagnoli, non esiste solo Napoli. La vera sfida economica ed urbanistica si gioca a livello provinciale, non negli asfittici confini comunali; e qui va ricordato che, grazie anche al centralismo operato da Bassolino (sia da Sindaco di Napoli che da Presidente della Giunta Regionale della Campania), abbiamo un Provincia debole, che dell'Autorità Metropolitana ha solo il nome.
Francamente, è difficile qualificare "di sinistra" le attuali politiche urbanistiche delle giunte Iervolino e Bassolino: basta pensare al disinteresse quasi totale per la residenza popolare ( e qui va ricordato che l'ipervalorizzazione turistica espellerà in una periferia povera di servizi quote crescenti di popolazione con redditi medio-bassi).
Di fronte a tutto questo, fa rabbia constatare la cecità della cosiddetta sinistra diessina, succube del mito bassoliniano e sempre disposta a coprire le politiche neoliberiste del proprio partito; come fanno rabbia gli accenti demagogici, la sostanziale povertà propositiva di Rifondazione Comunista e della stessa area Noglobal.
Questo spaventa e sconforta, non certo la perdita dell'America's Cup.
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coppa a Valencia
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billyone Friday November 28, 2003 at 03:16 PM |
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Ora che è sfumata definitivamente la possibilità che Napoli divenisse la sede della disputa della Coppa America bisognerà osservare con attenzione se vi sarà contraddizione nella azione politica delle associazioni ambientaliste e dei movimenti, compreso "Terzo Piano", che con tanto ardore e determinazione si sono schierati contro la previsione di costruire, per disputare le eventuali gare di Coppa, il famoso porto progettato dall'architetto Persico di 700 posti barche perchè avrebbe interrotto la continuità della linea di costa di Coroglio. La palese contraddizione prenderebbe inevitabilmente corpo se la stessa determinazione non sarà esplicitata contro il porto di 350 posti barca che è stato comunque previsto per Bagnoli nel Piano Urbanistico Esecutivo che interromperà comunque la linea di costa......o no?
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