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L'Aquila Americana dietro D'Alema
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S.pettatore Saturday, Dec. 06, 2003 at 11:47 PM |
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D'Alema intervistato in collegamento dal suo studio da Fazio a "Che Tempo che fa" questa sera su RAI3 sfoggia l'aquila simbolo dell'Aviazione USA regalatagli dal Generale Clark e si ricandida alla Presidenza del Consiglio (e alla guida della sinistra europea).
D'Alema, intervistato in collegamento dal suo studio da Fazio a "Che Tempo che fa", questa sera su RAI3, sfoggia l'aquila simbolo dell'Aviazione USA regalatagli dal Generale Clark.
L'aquila, massiccia, dorata, fa bella mostra di se' su una libreria alle spalle del Presidente dei DS, che parla del terrorismo, della guerra che ne ha generato altro, dei suoi appelli perche' l'Europa assuma un cammino diverso, del suo (sic!) appello ad una nuova risoluzione ONU sull'Iraq, del come e del perche' l'amministrazione Bush e Berlusconi sbaglino gravemente.
Rivendica la guerra del Kossovo come guerra giusta, volta a evitare un "disastro umanitario", chiede che in Iraq vi sia al piu' presto un governo autonomo: "oggi i serbi sono governati dai serbi, e c'e' la pace" dice, anche se in Kossovo c'e' ancora confusione, ma "non c'e' piu' pulizia etnica".
Impassibile, D'Alema dimentica di specificare che anche quella guerra fu combattuta contro il Diritto Internazionale, contro la sovranita' della Federazione Jugoslava, senza autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Ma, per gli stessi motivi, bolla l'avventura Irachena come un errore "disastroso".
Dice d'essere andato a Baghdad prima dell'arrivo "dei nostri soldati", e spiega come la guerra abbia generato nuovo terrorismo, anziche' combatterlo. Glissa pero' su un eventuale richiesta di ritiro dei soldati italiani dall'Iraq.
Arriva a definire il terrorismo "qualsiasi attacco distruttivo contro civili inermi", ma quando parla degli attacchi isrealiani che, per colpire un terrorista, uccidono "donne e bambini", si limita a sostenere che "per un terrorista eliminato se ne preparano altri dieci".
Ad un certo punto, D'Alema sottolinea, con tono un po' agghiacciante, che il suo non e' un "ragionamento umanitario, ma un ragionamento razionale: la guerra non e' adatta a combattere il nemico del terrorismo".
Fazio, non troppo convincente, gli domanda delle divisioni nella sinistra, ma piu' che una domanda, per come e' posta, la sua e' una critica ai pacifisti totali, quelli "che la guerra la rifiutano sempre e comunque". D'Alema non risponde, parla d'altro, e ne approfitta per chiarire che "Blair e' solo, ha contro tutta la sinistra Europea".
Si trattiene, forse, dallo specificare che sarebbe, compatta, dietro i suoi baffetti.
Sul finire dell'intervista, che a posteriori appare piu' che accuratamente preparata e assai poco graffiante, arriva il coup de theatre. Fazio gli domanda che ci fa l'aquila della Lazio alle spalle di un romanista. Difficile credere si tratti di una domanda ingenua e genuina. La perplessita' viene fugata subito dopo.
L'aquila gliel'ha regalata il generale Wesley Clark, chiarisce orgoglioso D'Alema, quando era comandante NATO e, con lui, guidava la vittoriosa guerra del Kossovo.
Wesley Clark e' il probabile candidato Democratico alle prossime Presidenziali USA. Da stasera gli Americani possono stare piu' tranquilli: Fazio ha fatto sapere anche a loro che tempo che fa.
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Lezioni di Propaganda
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p.S. Sunday, Dec. 07, 2003 at 8:36 AM |
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Qualcuno ha la registrazione dell'intervista a D'Alema e la puo' postare? E' un capolavoro di propaganda mediatica. Prima di far notare direttamente l'aquila con la scusa della Lazio e della Roma, Fazio ha di fatto invitato gli spettatori a dare un'occhiata al "panorama" che circondava il presidente dei DS notando "ma quanti libri che la circondano, saranno mica di quelli finti, d'arredamento"...
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e' vero, un grande
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S. Sunday, Dec. 07, 2003 at 9:26 AM |
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D'Alema s'e' gia' conquistato un posto sui libri di storia. Assieme a Prodi. Potrebbero anche smettere, e' anche grazie a loro se oggi siamo in guerra permanente.
Prima il governo Prodi dichiaro' utilizzabili per una eventuale aggressione militare alla Federazione Jugoslava non solo le basi NATO, ma *tutte* le basi italiane, poi il governo D'Alema guido' l'Italia nella sua prima guerra d'aggressione dal secondo conflitto mondiale. Cio' avvenne, e' bene non dimenticarlo, in violazione flagrante dells Carta Fondamentale ONU (cfr. http://italy.indymedia.org/news/2003/12/438930.php), dello stesso Trattato NATO (cfr. http://www.parlamento.it/funz/cost/art11.htm), della Costituzione della Repubblica Italiana (cfr. http://www.parlamento.it/funz/cost/art11.htm, il tutto coperto dall'indecente manto della "guerra umanitaria", una frase gia' impiegata da Hitler ("einer humanen Kriegfuhrung ") per giustificare le sua guerra d'aggressione alla Polonia, che sfocio' nella II guerra mondiale (cfr. http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/falconiroberto/discorsi.htm e' disponibile anche l'audio).
Come la "guerra umanitaria" di Hitler condusse all'immane tragedia del secondo conflitto mondiale, cosi' la "guerra umanitaria" di Clinton, Blair, Prodi e D'Alema costitui' lo strappo del Diritto Internazionale decisivo e necessario alla sua morte, decretata con l'aggressione armata e l'invasione di Afghanistan e Iraq, con lo scoppio della guerra permanente che viviamo oggi.
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cermis?
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giannimemoria Tuesday, Jan. 06, 2004 at 11:05 AM |
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Ricordiamo all'on. D'Alema che fu proprio un aereo dell'aviazione USA (marines, ma fa lo stesso) ad uccidere venti persone in Val di Fiemme il 3 febbraio 1998, quando lui stesso era Presidente del Consiglio. Complimenti per la mancanza di tatto nei confronti dei parenti di quelle vittime.
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Wesley Clark il candidato di D'Alema
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S.pettatore Sunday, Jan. 18, 2004 at 12:13 PM |
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CASETTA BIANCA - AL VIA LE PRIMARIE E IL GENERALE WESLEY CLARK INCIAMPA SUBITO. IERI, GUERRA NEL KOSOVO. OGGI, PACIFISTA IN IRAQ…
Ormai è questione di giorni. Questo fine settimana, come vuole la tradizione, l’altrimenti dimenticato Iowa ospiterà la prima sfida delle primarie dei candidati democratici alla Casa Bianca. E così, le forze che una volta scelto l’uomo che sfiderà Bush si presenteranno unite agli elettori, per i prossimi mesi si scanneranno senza pietà, facendo di tutto per screditare l’avversario.
Ma c’è chi ci riesce benissimo da solo. Si tratta del candidato preferito da Madonna e (attendiamo smentite) da Michael Moore, il generale in pensione Wesley Clark. Faceva un certo effetto nei mesi scorsi vedere il militare che guidava la NATO nella campagna in Kosovo che dagli schermi della CNN massacrava Bush, Rumsfeld e i suoi ex colleghi per la guerra in Iraq, a cui si opponeva sia politicamente che sul piano della strategia militare. Ma come ha scoperto Drudgereport, le sue idee non sono state sempre così chiare.
Due mesi fa Clark diceva: “Sono coerente… sono stato contro la guerra fin dall’inizio. Lo ero la scorsa estate, l’autunno, l’inverno, la primavera e lo sono ora…”.
Eppure il 10 aprile, il giorno dopo la caduta di Baghdad, dichiarava al Times di Londra: “Il Presidente Bush e Tony Blair devono essere fieri della loro fermezza di fronte ai dubbi di molti. Cosa ci può essere di più commovente della folla che gioisce nelle strade di Baghdad? Tornano alla mente le immagini del crollo del muro di Berlino, o la sconfitta di Milosevic. Le statue di Saddam vengono abbattute e distrutte…”.
Ma la dichiarazione che più peserà sul futuro della candidatura del generale, potrebbe essere la trascrizione che Matt Drudge pubblica oggi sul suo sito, e che è tratta dall’audizione che Clark rilasciò alla Commissione per le Forze Armate del Congresso americano solo due settimane prima che la camera concedesse a Bush i poteri per muovere guerra all’Iraq: “Non ci sono dubbi che Saddam Hussein sia una minaccia… Sì, ha armi chimiche e biologiche. Le ha da molto tempo. Sappiamo che sta cercando di ottenere capacità nucleari, e se ci riuscisse la sua minaccia sarebbe ancora più forte”, diceva Clark. Ma ora viene il bello: “Non definirei questa azione come preventiva. Come dice giustamente Richard Perle (ideologo dei neoconservatori ndr), questo è un problema che dura da molto tempo. È un decennio che va avanti. Dobbiamo occuparcene, il tempo sta passando in fretta”.
Clark concludeva l’audizione citando nuovamente Perle e sostenendo che anche se non esistevano evidenti prove dei legami tra Al Qaeda e Saddam, la logica faceva pensare che esistessero. E finiva: “Penso sia chiaro che a prescindere o meno dall’esistenza di tali legami, Saddam Hussein sia comunque una minaccia”.
Sarà gioco facile oggi, per i suoi avversari, dimostrare la mancanza di credibilità del personaggio che, da navigato militare, spiegava al potere politico come fosse indispensabile fare qualcosa che pochi mesi dopo riteneva folle.
Forse sarà come dice il suo rivale Howard Dean: “Wesley Clark? È un repubblicano…”
Dagospia 15 Gennaio 2004
213.215.144.81/public_html/articolo_index_10356.html
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Il bugiardello
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Albano Sunday, Jan. 18, 2004 at 4:58 PM |
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Dice D'Alema: Rivendica la guerra del Kossovo come guerra giusta, volta a evitare un "disastro umanitario", chiede che in Iraq vi sia al piu' presto un governo autonomo: "oggi i serbi sono governati dai serbi, e c'e' la pace" dice, anche se in Kossovo c'e' ancora confusione, ma "non c'e' piu' pulizia etnica".
questa la chiama dopo 4 anni confusione??
Ma va la bischeroooo!!
Dal British Helsinki Human rights
La verita'
ed un "omaggio" dai suoi amici per il risultato ottenuto:
Grazie D'Alema - UCK
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