lo sgombero dei posti occupati si evita facendoli vivere e dimostrando che vengono sostenuti dalla città e da quanta più gente possibile. vi chiediamo di firmare per no far rischiare a VAG61 lo sgombero. potete farlo aggiungendo un commento oppure scrivendo a viazzogardino61@comodino.org oppure passando da via azzo gardino 61 tutti i giorni.
VIAZZOGARDINO61 - APPELLO ALLA CITTA' Sono state riaperte le porte di via Azzo Gardino 61, già sede del Dopolavoro dei Monopoli di Stato, edificio storico, da anni non utilizzato, pieno di polvere sui pochi mobili e sui pavimenti. Le porte sono state riaperte da un numeroso gruppo di donne e uomini accomunate/i da molte speranze, molte idee e una certezza, il bisogno di uno spazio dedicato alla Comunicazione e all'Informazione indipendenti. Come sembra andar di moda da un po' di tempo, il "PUBBLICO" non piace più, infatti anche questo stabile è in attesa di essere destinato ad altro uso, tra le ipotesi l'utilizzo come Deposito e Archivio dei Cedolini delle Lotterie di Stato, o addirittura la Svendita (quella che il ministro Tremonti chiama cartolarizzazione). Svendita di beni pubblici con Tremonti e svendita del servizio pubblico dell'Informazione con Gasparri, in entrambe i casi prevale l'interesse economico/privato a commercializzare e a far profitti, non tenendo conto dei bisogni sociali. Il risultato è che in città sono scomparse le Sale Pubbliche dove riunirsi, studiare, fare seminari, incontrarsi, mentre aumentano affitti, precarietà e disagio. L'iniziativa di Viazzogardino61 è una risposta allo scippo dei Beni Pubblici voluto dai Tremonti o dai Gasparri di turno. L'idea di Spazio Pubblico parte dalla capacità di creare zone dove poter discutere e sperimentare e dove organizzare e costruire un'altra idea di Città e un'altra idea di Informazione che diano voce e visibilità ai soggetti sociali e ai conflitti oscurati dalla censura di regime allineata a politiche privatizzanti. Viazzogardino61 è al centro della "Manifattura delle Arti", tra le facoltà del Dams e di Scienze della Comunicazione, vicino al nuovo cinema Lumiere, al centro quindi del "distretto della cultura", da qui per noi comincia il racconto di un'Altra Città Possibile, una città nella quale i luoghi, la cultura e la comunicazione possano ritrovare la loro vera natura di Bene Pubblico, Comune e Sociale. Questo spazio sarà per noi un luogo di produzione, un luogo di scambio e di relazioni, aperto a tutte e a tutti, aperto alla città.
DEMOCRAZIA E' PARTECIPARE PARTECIPARE E' COMUNICARE COMUNICARE E' DEMOCRAZIA
Invitiamo tutte e tutti, individui e associazioni, a sottoscrivere, sostenere, e condividere questa esperienza e a partecipare, mescolandoci
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