Corrispondenza dal corteo antirazzista di Trapani
Il corteo contro i CPT cui hanno preso parte un migliaio di compagni ha sfilato per le vie della città, si è concluso nel centro della città. Il corteo ha sostato lungamente davanti al CPT "Serraino Vulpitta" dove quattro anni orsono avevano trovato morte atroce sei giovani magrebini, "colpevoli" di aver cercato un’opportunità di vita nel nostro paese. Un paese dove le leggi razziste che ieri portavano il nome dei diessini Turco e Napolitano ed oggi quelli del leghista Bossi e del "post"-fascista Fini condannano i migranti alla morte nei mari, nei cantieri, nei lager. Nell’Europa dei capitali e delle polizie i soldi circolano liberamente mentre gli esseri umani sono destinati alla clandestinità, alla prigione, alla schiavitù legalizzata. Nello spezzone anarchico, di circa duecento compagni, anche un gruppo di profughi senegalesi provenienti da Palermo. Alla partenza la polizia aveva circondato gli anarchici ma dopo le energiche proteste dei compagni si è spostata in coda. Senza stati né frontiere nessuno è clandestino. Chiudere i lager, aprire le frontiere!
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