fonte: Ha'Aretz (www.haaretz.com) / traduz.: gap
Sei feriti, tra cui due israeliani, in una protesta contro il Muro.
Nella giornata di mercoledi, soldati dell'IDF hanno ferito quattro palestinesi e due israeliani durante una manifestazione di protesta in un'area in cui sarà costruito il muro di separazione (Muro dell'Apartheid ndt), secondo quanto riferito da testimoni. Due israeliani della polizia di frontiera sono stati inoltre feriti da sassi lanciati dai manifestanti.
Secondo la radio israeliana, martedi i bulldozer erano entrati nel villaggio palestinese cristiano di Burdos, vicino Ramallah, per preparare il terreno per un nuovo segmento del Muro.
Sempre secondo la radio, gli scontri sono iniziati già martedi quando qualche dozzina di manifestanti sono sopraggiunti sul posto per tentare di fermare la distruzione di un uliveto da parte dei bulldozer.
Nell'incidente di mercoledi circa cinquecento manifestanti hanno lanciato sassi contro i bulldozer. Le forze di sicurezza hanno risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma.
Fonti dell'esercito riportano che durante l'incidente i soldati hanno utilizzato "armi non letali" e non munizioni per disperdere i manifestanti.
Almeno sei persone, secondo la radio israeliana, sono stati arrestati.
Questo è il secondo incidente in cinque giorni in cui i soldati dell'IDF aprono il fuoco contro i manifestanti riuniti in protesta contro il Muro. Già lo scorso 26 dicembre, i soldati avevano sparato ferendo un attivista israeliano e un'americana.
Jonathan Pollak, membro dell'organizzazione "Anarchici israeliani contro il muro" ha dichiarato che durante l'incidente di mercoledi i soldati hanno colpito principalmente i manifestanti palestinesi ma anche israeliani e stranieri.
Secondo quando riportato da Pollak alla Reuters, diversi manifestanti palestinesi sono stati arrestati così come anche quattro israeliani, inclusa una donna ferita e quattro stranieri non ancora identificati.
Tra i manifestanti stranieri anche membri dell'International Solidarity Movement e dell'International Women's Peace service.
--- Articolo originale: http://www.haaretz.com/hasen/spages/378106.html
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