solidarietà ai ferrotranvieri
senza "se" e senza "ma"
Le continue politiche di privatizzazione, atte a trarre profitto dai servizi sociali più essenziali, contribuiscono sempre più a comprimere il diritto ai trasporti che dovrebbe garantire a tutti i cittadini un servizio efficiente e facilmente accessibile soprattutto alle fasce sociali più disagiate.
L’unico vero tentativo di chi oggi grida allo scandalo e minaccia provvedimenti repressivi (governo in testa), per la metodologia di sciopero intrapreso dagli autoferrotranvieri, è stato quello di creare conflitto tra utenti e lavoratori stessi.
Nonché di nascondere attraverso un’informazione deviata e reticente quelli che sono da ormai 2 anni i reali problemi che colpiscono questa classe di lavoratori.
2 anni di lotte che non hanno portato a nessun risultato e a nessun rispetto dell’accordo siglato che prevedeva un adeguamento in base all’inflazione programmata.
2 anni di lotte gravate sulle tasche di quegli stessi lavoratori a cui oggi si propone una cifra assolutamente irrisoria.
2 anni senza risultati a cui, loro gli autoferrotranvieri, hanno deciso di rispondere organizzandosi in una lotta che potesse realmente fare notizia, disobbedendo a quelle stesse norme costruite ad hoc per far sì che gli sciopero sì vengano fatti, ma non producano conflitto e quindi allarmando chi ha l’assoluta intenzione di mantenere nella precarietà gli stessi lavoratori, le loro famiglie e le loro vite: di conseguenza gli utenti del trasporto pubblico.
CONTRO L’ACCORDO SIGLATO
PER UNA CONSULTAZIONE TRA I LAVORATORI
Autoferrotranvieri in lotta
Collettivo Universitario Rebeldìa
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