Coinvolti extraparlamentari di sinistra e Disobbedienti
sarebbero responsabili degli episodi di violenza all'Eur
Scontri al vertice Ue di ottobre
dodici agli arresti domiciliari
Fra i destinatari del provvedimento anche Nunzio D'Erme
il consigliere al quale Veltroni aveva ritirato la delega
Gli scontri all'Eur il 4 ottobre 2003 ROMA - Accelerazione nell'inchiesta avviata dalla Procura di Roma in seguito agli scontri del 4 ottobre scorso a Roma, durante il Vertice interministeriale della Ue sulla Costituzione europea. Su richiesta del giudice delle indagini preliminari di Roma, Marina Finiti, dodici persone sono state poste agli arresti domiciliari. Ad altre due persone è stato concesso l'obbligo di firma presso un commissariato. Si tratta di extraparlamentari di sinistra ed attivisti dei centri sociali, individuati dalla Digos tra i responsabili degli episodi di violenza che si sono verificati durante i lavori del vertice all'Eur.
Tra questi c'è anche il consigliere comunale di Rifondazione comunista Nunzio D'Erme, al quale il sindaco di Roma Walter Veltroni, in seguito alle pressioni dell'opposizione, aveva ritirato la delega in Campidoglio: D'Erme aveva fatto parte del gruppo di Disobbedienti che, lo scorso ottobre, aveva scaricato litri di letame davanti alla sede della presidenza di Forza Italia.
Al termine degli scontri scoppiati durante il vertice della Ue, si registrarono diversi feriti tra le forze dell'ordine, due arresti per lesioni gravi e danneggiamenti, 48 denunciati per lesioni e danneggiamenti, alcuni cassonetti incendiati, due distributori di benzina distrutti, vetrine spaccate, un carabiniere percosso e rapinato. Episodio, quest'ultimo, che portò poi all'arresto di due anarchici insurrezionalisti, Massimo Leonardi e Marco Ferruzzi.
Su D'Erme penderebbero indizi pesanti. Dall'esame dei fotogrammi effettuato da Digos e inquirenti il consigliere, nel corso della manifestazione del 4 ottobre, avrebbe utilizzato alcuni capi d'abbigliamento, come un casco e una bandana, per rendere difficoltoso il suo riconoscimento. In un fotogramma, D'Erme appare schierato in via Cristoforo Colombo, con uno scudo di plexigas, giubbotto nero e volto coperto da un fazzoletto. Dietro di lui si scorgerebbe il volto di un altro degli arrestati nell'operazione effettuata oggi dalla Digos romana.
da repubblica.it
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