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29 febbraio: seconda assemblea nazionale in preparazione del mayday 2004
by cw crew inna precog staila Saturday, Feb. 21, 2004 at 9:25 PM mail:  

invito alla partecipazione alla seconda assemblea nazionale di preparazione del euro mayday 2004 a milano , presso il Deposito Bulk , in via niccolini 34-36 vicino al cimitero monumentale, alle ore 15.00.

Con questa mail vogliamo invitare tutte le precarie e i precari, tutte le reti,
i collettivi, i gruppi, le associazioni che si occupano dei temi del
precariato, del cognitariato e del reddito a partecipare
all'incontro che si terrà il 29 febbraio prossimo al Bulk di Milano, alle ore
15.00 in vista della EURO MAY DAY PARADE 004. Intendiamo estendere questo
invito a tutte le migranti e i migranti, alle loro associazioni, ai collettivi,
alle reti, ai gruppi che lavorano e si occupano dei
temi connessi alla migrazione, poiché riteniamo che la condizione del lavoro
migrante rappresenta un paradigma per tutti e tutte.
Con questa lettera, vogliamo riaffermare che, sulla base di quanto deciso lo
scorso incontro, la riunione del 29 costituisce una delle tappe del processo di
costituzione e costruzione della MayDay 004: un percorso da portare avanti in
modo collettivo, reticolare, attraversato
orizzontalmente da tutti coloro che hanno la voglia, la carica di sovversione,
di creatività e di proposte necessari: si facciano avanti tutti coloro che
intendono organizzare carri per la
parade!
Pensiamo a un percorso strutturato come una rete di nodi pulsanti, autonomi ma
in grado di interagire con altri nodi, in modo costruttivo e positivo e non
autoreferenziale, pur nelle diversità e nelle specificità di pensiero e azione.
Come insieme di collettivi metropolitano-lombardi che hanno già dato vita alle
precedenti esperienze della MayDay, vogliamo sottolineare alcuni aspetti
metodologici e di contenuto, che a nostro parere, dovrebbero costituire
l’ossatura portante della MayDay di quest’anno e che sottoponiamo alla
discussione collettiva.

A nostro avviso, l’EUROMAYDAY 004 si dovrebbe caratterizzare, sulla base
dell’esperienza di lotta e ripresa del conflitto sociale che si sono avviate
dall’estate scorsa, per:

• IL RESPIRO EUROPEO. Le lotte in Italia, Francia, Spagna, Germania, Finlandia,
Gran Bretagna hanno evidenziato come il tema della precarietà abbia una
connotazione europea che fuoriesce e
travalica le specifiche condizioni dei singoli stati nazionali. Solo una
battaglia condotta a livello europeo può avere esito positivo. Le singole lotte
nazionali vanno utilizzate in modo sinergico, con la consapevolezza che ogni
lotta nasce da un singolo territorio ma vince solo se esonda dai
confini territoriali e allaga ciò che le sta intorno.

• LA CARICA CONFLITTUALE. E' in fase di auto-costituzione un nuovo soggetto
europeo, il fantasma dell’identità precaria, dove lavoro e vita, precarietà del
presente e incertezza del futuro formano una miscela potenzialmente esplosiva.
Il nuovo soggetto prototipico delle lotte di oggi rifiuta qualsiasi forma di
concertazione sindacale e di compromesso istituzionale imbandito nel passato e
si pone in diretta antitesi con le manifestazioni rituali Cgil-Cisl-Uil, mal
sopporta le inutili celebrazioni liturgiche e intende porre la questione delle
nuove forme di conflitto e dei rapporti con le organizzazioni dei sindacato di
base già esistenti e antagoniste. Su questi temi, come già annunciato nella
riunione scorsa, avremmo l’intenzione di indire una giornata di riflessione e
dibattito, a Milano la prima domenica di Aprile 2004 (4 Aprile), come tappa del
percorso verso la MayDay 004.

• LA COSTRUZIONE DI UNA "CARTA PRECARIA" CHE CI DIFENDA NELL'EURO-MERCATO: deve
avere come obiettivi di riferimento la lotta alla precarietà di vita, ovvero la
lotta contro la precarietà di reddito e di lavoro e ogni forma di
discriminazione di razza e colore. Puntiamo, da un lato, alla richiesta di
tutele minime e diritti uguali per tutti/e (continuità di reddito, salari orari
minimi, orari massimi, diritto a maternità, ferie, no- work il 1° maggio, forte
limitazione lavoro notturno e festivo ecc., ecc.) e, dall’altro, alla
riproposizione della questione salariale: negli ultimi anni il potere
d’acquisto del nostro reddito da lavoro ha perso oltre il 15% in termini reali!
Ma non basta una ripresa della lotta per il salario, occorre aggiungere anche
la lotta per un reddito continuativo e garantito a prescindere dall’attività
lavorativa: più soldi, più servizi (sanità, istruzione, giustizia) e accesso
gratuito ai beni primari (casa, trasporti, saperi,
informazione, socialità). Reddito e salario sono obiettivi fra loro
complementari e sono quindi, insieme alle tutele sul lavoro, sono gli assi
portanti della richiesta di flexIcurity, cellula costituente di una concezione
avanzata e sociale della democrazia europea. Anche questo è un tema sul quale
discutere e confrontarci.

• FESTA, GIOIA, ESPRESSIONE GIGANTESCA DI CREATIVITA' RIBELLE E DI SUB-
VERTISING MEDIATTIVO. Ribadiamo la forma della Parade, successione di carri
allegorici e musicali al pomeriggio del primo maggio: ogni realtà e rete potrà
dare vita a un carro allegorico che esprima sfida alla precarietà e/o identità
conflittuale precognitaria, anche se poi le modalità attuative le discuteremo
tutti insieme. E’ proprio la comunicazione trasversale dei vari nodi della rete
che rende la MayDay un’espressione unica che va ben al di là della tradizionale
e tristanzuola manifestazione con una testa, una coda, gerarchie ed egemonie
interne.

• L'INIZIO DI UNA NUOVA FASE DEL CONFLITTO. La May day vuole essere un momento
di lotta che va ben oltre il primo maggio e perciò innerva immediatamente
l’anno seguente: che sia veramente, dopo il sabba del primo maggio, l’anno
sabbatico del precario, ovvero il periodo dove tutto è concesso al precario,
dove l’immaginazione va ben al di là dell’incazzatura e l'incazzatura al di là
di ogni immaginazione! A chi genera e sfrutta il precariato e il cognitariato,
diciamo: pagherete caro, pagherete a tutte e a tutti!

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