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Una settimana di proteste a Caracas
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Nja Friday March 05, 2004 at 03:46 PM |
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Dopo una settimana di scontri fra l'opposizione e la polizia,il bilancio è di otto morti, settantadue feriti e decine di arresti.
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Caracas si avvia alla normalizzazione dopo una settimana di scontri fra l'opposizione e la polizia. Il bilancio: otto morti, settantadue feriti e decine di arresti.
Tutto è iniziato venerdì scorso, non appena è girata voce che le firme per convocare il referendum contro Chavez non erano sufficienti. Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) lo ha poi confermato: dei circa 3,4 milioni di firme presentate dall'opposizione, solo un numero compreso tra 1,7 e 1,8 milioni è valido, 667mila sono contestate, mentre addirittura un milione sarebbero nulle.
"Da una settimana, gruppi di facinorosi bloccano le strade con barriere di immondizia e pneumatici a cui danno fuoco dopo averli cosparsi di kerosene". A parlare, da Caracas, è Giulio Santosuosso, italiano, da trent'anni in Venezuela. "In alcune zone, questo ha portato a scontri con le forze dell'ordine. Proprio ieri sera, sotto casa mia si è sentita una sparatoria. Stavo parlando con il portiere e ci siamo buttati per terra. Gli scontri -è vero- ci sono. Ma i mezzi di comunicazione ne hanno strumentalmente esagerato la portata. Questi facinorosi non sono altro che ragazzini. Hanno tra 15 e i 22 anni. E alcuni sono pagati".
"Pochissima gente - continua - è d'accordo con loro. Dove io abito (un quartiere medio-alto, di bianchi che probabilmente votano per l'opposizione) sono stati gli stessi cittadini a distruggere le barriere appena costruite. Secondo una recente inchiesta, l'89 per cento della popolazione, indipendentemente dalle idee politiche, non è d'accordo con il blocco delle strade. E il 56 per cento chiede che i militari le liberino. Ma è chiaro che dieci ragazzini che bruciano gomme e pattumiera fanno più notizia. Diamo un'occhiata ai titoli dei giornali: Caracas contesta le decisioni del Cne: è scritto dappertutto, ma non è esatto. Bisognerebbe dire: 'duemila ragazzini contestano la decisione del Cne'. E ancora: Caracas a fuoco. In realtà, il fuoco è stato appiccato solo in alcuni punti dei quartieri alti (in pratica, sullo 0,0003% del territorio urbano del Paese). Uno degli aspetti inediti della problematica politica venezuelana è la parzialità dei mezzi di informazione, tutti in mano all'opposizione".
www.peacereporter.net/it/canali/voci/interviste/040305venezuela1
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L'opposizione contro Chavez
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Nja Friday March 05, 2004 at 03:46 PM |
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"Chávez - spiega Santosuosso - è il primo presidente di colore in un Paese dove il razzismo è nascosto e dove i bianchi sono i proprietari di tutto. Vinse le elezioni con percentuali mai viste prima: il 58 per cento degli elettori votò per lui. La gente di destra l' ha sopportato fino al 2000, quando iniziò ad approvare una serie di leggi che modificavano la struttura economica del Paese. E che minavano i privilegi di una minoranza. Prima fra tutte la legge sulla terra, che non permette di tenere piú di cinquemila ettari inutizzati. Fu allora che cominciarono i colpi di stato. Tutti falliti. E visto che scioperi e golpe non eliminano Chavez, per destituirlo, l'opposizione sta usando l'articolo della costituzione che prevede la possibilità di un referendum revocatorio dopo la metà del mandato".
www.peacereporter.net/it/canali/voci/interviste/040305venezuela1
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Referendum
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Nja Friday March 05, 2004 at 03:46 PM |
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Secondo le ultime decisioni del Cne, il 18 marzo, i cittadini a cui è stata contestata la firma potranno tornare a sottoscrivere il referendum. Saranno allestiti centri ad hoc in molte città. Poi, il 25 marzo il Cne emetterà il verdetto definitivo.
E mentre il governo venezuelano parla di un ennesimo tentativo di colpo di stato dopo quello fallito e orchestrato da Washington nell'aprile dello scorso anno, l'opposizione, attraverso la sua Union Radio ha fatto sapere di non essere intenzionata a 'negoziare sulle firme dei cittadini che vogliono cacciare il presidente'. E ha chiesto aiuto al Centro Carter (statunitense) e all'Organizzazione degli Stati Americani (Oas).
Paola Erba
www.peacereporter.net/it/canali/voci/interviste/040305venezuela1
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Las bandas fascistas de Nixón Moreno, presidente de la FCU-ULA, arremeten a tiros contra e
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s Friday March 05, 2004 at 04:04 PM |
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Las bandas fascistas de Nixón Moreno, presidente de la FCU-ULA, arremeten a tiros contra equipos populares de limpieza .
Ayer en Mérida, sectores populares organizados por la Gobernación del estado y bajo la dirección del Gobernador Florencio Porras salieron tarde en la noche en equipos de limpieza, para desalojar los destrozos que los vándalos fascistas han dejado en la ciudad durante los disturbios. Mujeres, hombres y jóvenes en general salieron en un camión y con los implementos necesarios para limpiar, pero a la altura de la FCU, en la avenida Tulio Febres, los sicarios pagados con dinero de los estudiantes ( el presupuesto de la FCU) y dirigidos por el reconocido bandido Nixon Moreno, arremetieron a tiros de 9 mm contra los equipos de limpieza. En todo caso, la población merideña repudia cada vez con más fuerza a estos grupos violentos y fascistas que lo que han logrado hasta ahora es destrozar la ciudad y mantener en zozobra a la comunidad. El pueblo de Mérida y de toda Venezuela impedirá el avance de estos bandidos y los derrotará nuevamente. Convocamos a las comunidades a organizarce en Cordones Populares para impedir que los bandoleros les violenten la vida. Edwin Aguirre M.
http://www.aporrea.org/dameverbo.php?docid=14550
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Distribuyen en iglesias gasolina y cauchos para desestabilizar
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gf Friday March 05, 2004 at 04:06 PM |
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Caracas, 03 Feb. Venpres (Edwards Mendoza).- El párroco de Caricuao, Pablo Urquiaga, considera inconcebible que en templos católicos de la zona este caraqueña se distribuyan tanto cauchos como gasolina para generar disturbios y, peor aún, que representantes de la Iglesia Católica manifiesten abiertamente su odio al presidente Hugo Chávez Frías y a sus devotos.
Convocó a los cristianos a la reconciliación y la justicia e hizo un llamado a constituirse en "focos de luz, amor y paz en los sectores más necesitados de la población". Estos planteamientos los expresó durante una rueda de prensa, en el salón Orinoco, del Hotel El Conde.
En su opinión, "al país le falta una oposición seria" y subrayó que no existen propuestas concretas de los sectores que adversan al Gobierno nacional. Para el religioso, la actual administración gubernamental es perfectible y estimuló a la población a unirse para una Venezuela mejor.
http://www.aporrea.org/dameverbo.php?docid=14541
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Simpatici
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Sem Friday March 05, 2004 at 04:20 PM |
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Ma come...? La borghesia che solitamente si riempe la bocca con la parola democrazia, che appoggia una guerra per portare democrazia (meglio se quel Paese è pieno di petrolio) non rispetta l'esito delle elezioni?? Non rispetta il Presidente Chavez solo perchè per estendere i diritti fondamentali a tutto il popolo Venezuelano tagliamo qualche privilegio?? Vogliamo fare in Venezuela cio che abbiamo fatto in Cile?? Tutto questo dopo un golpe rintuzzato dalle forze leali al Governo,al popolo e alla Costituzione? Armare il popolo,un primo tiro alto d'avvertimento e poi,se i borghesi e figli di puttana appresso non tornano a lavorare, vinca il migliore.
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