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UNA PROFESSIONE CHE NESSUNO VUOL PIU' FARE PER IL BASSO STIPENDIO
EMERGENZA INFERMIERI
FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Via Agostino Depretis, 70 Tel. 06 46200101 00184 Roma Fax 06 46200131 Indagine sulla formazione universitaria degli infermieri Rapporto 2002-2003 RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Premessa Molte sono le ragioni che hanno indotto la Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi (Infermieri professionali-Assistenti sanitari-Vigilatrici d’infanzia), organismo di rappresentanza istituzionale della professione infermieristica, a creare nel 2000 un presidio conoscitivo stabile sul mondo della formazione. In primo luogo va sottolineato che l’Italia registra una grave carenza di infermieri e che tale questione riguarda l’intera cittadinanza e non solo la categoria: al Centro-nord molte strutture sanitarie ospedaliere e territoriali sono in crisi, ma anche al Sud i serbatoi degli infermieri diplomati in cerca di occupazione si stanno ormai esaurendo. La carenza di personale infermieristico crea inoltre gravi difficoltà gestionali con conseguenti ripercussioni sulla qualità dei servizi e delle prestazioni dell’intero sistema sanitario. Per stimare il fabbisogno di infermieri, un valido punto di partenza può essere l’indicazione fornita dall’Ocse per la regione europea che prevede un rapporto di 6,9 infermieri per mille abitanti, a condizione che siano inseriti in un contesto organizzativo in cui vengano adibiti a mansioni proprie. Inoltre, se non venissero introdotti opportuni correttivi, sarebbe alto il rischio di un’ulteriore accentuazione del gap italiano: nell’ultimo quinquennio, infatti, si stima che il flusso dei nuovi diplomati si sia attestato intorno alle 3.200/3.500 unità all’anno, un numero insufficiente anche a coprire il turn over fisiologico, che si aggira intorno alle 12.500 unità all’anno (3,5/4 per cento su 326mila infermieri iscritti agli Albi). Appare evidente come la carenza di personale infermieristico rivesta in Italia carattere strutturale, determinando uno squilibrio costante tra domanda e offerta sul mercato del lavoro. Tra l’altro, anche il ricorso agli infermieri extracomunitari si è dimostrato in parte inadeguato alle aspettative, poiché la Commissione istituita ad hoc presso il Ministero della Salute ha attribuito dall’agosto 1999, data di entrata in vigore delle disposizioni (Dpr 31 agosto 1999, n. 394) al 30 agosto 2002 il riconoscimento del titolo solo a circa 3.000 unità in possesso dei requisiti richiesti. Per elaborare interventi finalizzati a correggere l’attuale situazione, l’Ipasvi si è proposta quindi di monitorare il sistema della formazione degli infermieri, che rappresenta l’unico canale di accesso alla professione. Il monitoraggio del sistema formativo rientra tra le attività che l’Ipasvi, in quanto organismo di rappresentanza professionale, deve sviluppare in collaborazione con il Ministero della Salute ai fini della programmazione della formazione. Sulla base del fabbisogno formativo dichiarato delle Regioni, il ministero della Sanità (oggi della Salute) determina il numero dei posti da assegnare ai corsi di laurea per infermiere e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), a sua volta, ne determina la ripartizione tra le Università in relazione al potenziale formativo che esprimono. Dal 1999-2000, anno accademico in cui si è completato il passaggio della formazione infermieristica in ambito esclusivamente universitario (Legge 19 novembre 1990, n. 341; Dlgs 30 dicembre 1992, n. 502 e 7 dicembre 1993, n. 517), la competenza di emanare il decreto di programmazione è attribuita al Miur, sentiti il Ministero della Salute e i presidenti della Conferenza permanente dei presidi delle facoltà di Medicina e Chirurgia e della Conferenza permanente dei corsi di laurea dell’area sanitaria. Programmazione dei posti assegnati ai corsi universitari per infermiere Anno accademico Riferimento normativo Posti messi a bando* 1999/2000 2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004 Dm 28 luglio 1999 + integrazioni Dm 5 luglio 2000 + integrazioni Dm 2 luglio 2001 + integrazioni Dm 4 luglio 2002 + integrazioni Dm 2 luglio 2003 + integrazioni 7.205 1.105 10.745 11.988** 12.331** * Il totale dei posti messi a bando si riferisce ai posti disponibili per i cittadini italiani, non considerando quelli previsti per gli extracomunitari. ** Dal 2002-2003 il decreto ministeriale separa i corsi per infermiere e i corsi per infermiere pediatrico e assistente sanitario. In questa tabella, per ragioni di confrontabilità, dal 2002 i dati relativi a infermieri e infermieri pediatrici sono aggregati, mentre non si tiene conto di quelli per assistenti sanitari poiché tale profilo “è uscito” dall’area sanitaria. I dati sulla programmazione dell’ultimo quinquennio, riportati in tabella, testimoniano la crescita esponenziale del numero dei posti attribuiti ai corsi universitari per infermiere, che passano dalle 7.205 unità dell’anno accademico 1999/2000 alle attuali 12.331. Alla crescita dell’offerta formativa fa riscontro una risposta positiva da parte dei giovani, che sembrano progressivamente riscoprire interesse nei confronti della professione infermieristica tornando, pur se con evidenti differenze territoriali, a iscriversi ai corsi. L’indagine della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi sulla formazione universitaria degli infermieri, che ha visto quest’anno la sua seconda edizione, analizza le principali caratteristiche degli immatricolati, degli iscritti e dei diplomati del corso di laurea per infermiere, del personale docente e delle strutture didattiche dei poli formativi attivi sul territorio nell’anno accademico 2002-2003. La possibilità di disporre così di informazioni attendibili e confrontabili sulla popolazione studentesca, nonché sull’andamento dei corsi costituisce uno strumento scientificamente attendibile per continuare il percorso già efficacemente intrapreso ed affinare gli interventi in sede di definizione del fabbisogno formativo e di promozione, incentivazione all’iscrizione ai corsi e sostegno agli studenti durante l’iter formativo. L'adesione all'indagine appare buona, superando il 65 per cento: hanno risposto 116 su 194 poli formativi censiti. Infine va ricordato che l’Ipasvi, operando con l'obiettivo di istituzionalizzare l’indagine, ha predisposto un sistema informatizzato per la somministrazione del questionario di rilevazione e per l'acquisizione dei dati per via telematica, attraverso il sito web della Federazione. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Indice delle tavole Tav. 1 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri, per ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 Tav. 2 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri, per ripartizione geografica Anni accademici dal 1997-1998 al 2003-2004 Tav. 3 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri, per ripartizione geografica Indicatori Tav. 4 Stima del grado di copertura dei posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermiere del numero degli immatricolati Confronto con l'a.a. 2001-2002 Tav. 5 Immatricolati al corso di laurea per infermieri per luogo di residenza, genere e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori percentuali) Tav. 6 Maschi immatricolati al corso di laurea per infermieri per ripartizione geografica (percentuale sul totale) Confronto con l'a.a. 2001-2002 Tav. 7 Età media degli immatricolati al corso di laurea per infermieri, per genere e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (età in anni e decimi di anno) Tav. 8 Immatricolati per classe di età, genere e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori percentuali) Tav. 9 Immatricolati per titolo di studio, genere e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori percentuali) Tav. 10 Diplomati per genere e ripartizione geografica Confronto con l'anno solare 2001 (valori per centuali) Tav.11 Diplomati per classi di età, genere e ripartizione geografica Confronto con l'anno 2001 (valori per centuali) Tav. 12 Diplomati per luogo di residenza, genere e ripartizione geografica Confronto con l'anno solare 2001 (valori per centuali) Tav. 13 Età media dei diplomati, per genere e ripartizione geografica Confronto con l'anno solare 2001 (età in anni e decimi di anno) Tav. 14 Età media all'immatricolazione dei diplomati, per genere e ripartizione geografica Confronto con l'anno solare 2001 (età in anni e decimi di anno) Tav. 15 Durata media degli studi dei diplomati, per genere e ripartizione geografica Confronto con l'anno solare 2001 (età in anni e decimi di anno) Tav. 16 Iscritti per class e di iscrizione e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori per centuali) Tav. 17 Iscritti maschi per classe di iscrizione e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (percentuali sul totale) Tav. 18 Iscritti fuori corso per genere e ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (percentuali sul totale degli iscritti) Tav. 19 Iscritti fuori corso maschi per ripartizione geografica Confronto con l'a.a. 2001-2002 (percentuali sul totale degli iscritti fuori corso) Tav. 20 Docenti, docenti infermieri e tutor per ripartizione geografica (stime e indicatori) Tav. 21 Disponibilità di strutture didattiche per ripartizione geografica RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 1 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri, per ripartizione geografica – Confronto con l’a.a. 2001-2002 Infermieri professionali 2001-02 2002-03 var. var% Infermieri pediatrici 2002-03 Assistenti sanitari 2002-03 NORD-OVEST 3.350 3.220 -130 -3,9 25 50 NORD-EST 2.640 2.825 185 7,0 0 0 CENTRO 2.752 3.259 507 18,4 82 98 SUD 2.003 2.489 486 24,3 88 40 ITALIA 10.745 11.793 1.048 9,8 195 188 Evidenze Per l'anno accademico 2002-2003 il DM del 4 Luglio 2002 ha assegnato 11.793 posti per le immatricolazioni al corso di laurea per infermiere professionale. Lo stesso DM ha inoltre istituito due nuovi corsi di laurea: il corso per infermiere pediatrico e quello per assistente sanitario, per un numero di posti comunque ancora esiguo (195 e 188 rispettivamente). Per quanto riguarda il corso per infermiere professionale, nel 2002-2003 si è registrato un significativo incremento del numero di posti disponibili per le immatricolazioni: +1.048 rispetto all'anno precedente, con un incremento percentuale del 9,8%. Da rilevare anche che con il decreto si è operata una considerevole redistribuzione territoriale dei posti. Infatti, gli incrementi registrati al Sud e al Centro (24,3% e 18,4% rispettivamente) raggiungono livelli di molto superiori a quello medio nazionale. Per contro, il Nord-Ovest vede diminuire la propria disponibilità di posti, sia in termini assoluti (-130) che relativi (-3,9%). RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 2 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri, per ripartizione geografica – Dall’a.a. 1997-1998 all’a.a. 2003-2004 Anno accademico 1997-98 1998-99 1999-00 2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 NORD-OVEST 1.524 1.628 2.165 3.420 3.350 3.220 3.109 NORD-EST 1.060 1.440 1.600 2.410 2.640 2.825 2.820 CENTRO 1.732 1.796 1.909 2.489 2.752 3.259 3.257 SUD 1.132 946 1.531 1.786 2.003 2.489 2.860 ITALIA 5.448 5.810 7.205 10.105 10.745 11.793 12.046* Variazioni percentuali rispetto all'a.a. 1997-1998 NORD-OVEST - 6,8 42,1 124,4 119,8 111,3 104,0 NORD-EST - 35,8 50,9 127,4 149,1 166,5 166,0 CENTRO - 3,7 10,2 43,7 58,9 88,2 88,0 SUD - -16,4 35,2 57,8 76,9 119,9 152,7 ITALIA - 6,6 32,3 85,5 97,2 116,5 121,1 Variazioni percentuali rispetto all'a.a. 2000-2001 NORD-OVEST - - - - -2,0 -5,8 -9,1 NORD-EST - - - - 9,5 17,2 17,0 CENTRO - - - - 10,6 30,9 30,9 SUD - - - - 12,2 39,4 60,1 ITALIA - - - - 6,3 16,7 19,2 Distribuzione percentuale per ripartizione geografica NORD-OVEST 28,0 28,0 30,0 33,8 31,2 27,3 25,8 NORD-EST 19,5 24,8 22,2 23,8 24,6 24,0 23,4 CENTRO 31,8 30,9 26,5 24,6 25,6 27,6 27,0 SUD 20,8 16,3 21,2 17,7 18,6 21,1 23,7 ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 * Il dato non tiene conto delle integrazioni successive al momento dell’elaborazione (+ 60 posti a Bologna e + 20 posti a Udine). Evidenze Le variazioni rilevate nel numero e nella distribuzione territoriale dei posti assegnati per le immatricolazioni tra gli anni accademici 2001-02 e 2002-03 si inseriscono in un trend che appare ormai consolidato negli ultimi anni. Dal 1997-98 al 2003-04, infatti, l'incremento di posti per le immatricolazioni è stato di circa 6.600 unità, pari al 121,1%. Dall'istituzione del corso di laurea (a.a. 2000-01), l'incremento è stato invece di circa 2.000 posti (+19,2%), oltre la metà dei quali concentrati al Sud. Al Sud l'incremento (60,1%) è stato circa tre volte quello medio nazionale, mentre nel Nord-Ovest si è registrata una diminuzione del 9,1%. Va rilevato che gli incrementi registrati nello stesso triennio nel Centro (+30,9%) e nel Nord-Est (+17,0%) sono maturati tra l'a.a. 2001-02 e il successivo, mentre tra il 2002-03 e il 2003-04 non si è registrato alcun incremento. Per effetto di queste dinamiche, le quote di posti per le immatricolazioni nelle varie ripartizioni geografiche si sono significativamente modificate. In particolare, nel Sud la quota è cresciuta di 5,1 punti percentuali, passando dal 18,6% al 23,7%, mentre il Nord-Ovest ha accusato un calo di 5,4 punti (dal 31,2% al 25,8%). Tale evoluzione corrisponde, con tutta probabilità, ad una maggiore attenzione del legislatore alla domanda di formazione infermieristica a livello universitario presente nelle regioni del Sud, unito ad una probabile progressivo adeguamento della ricettività delle strutture universitarie meridionali, in termini organizzativi e didattici. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Grafici allegati alla Tav. 2 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri dall’anno accademico 1997/98 al 2003/04 Italia 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 1997-98 1998-99 1999-00 2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 Per ripartizione geografica 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 1997-98 1998-99 1999-00 2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 3 Posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermieri, per ripartizione geografica – Indicatori Posti per le immatricolazioni a.a.2002-2003 % Residenti di 20-24 anni per posto Residenti di 0- 14 anni per posto Residenti di 65+anni pe rposto Residenti di 75+ anni per posto NORD-OVEST 3.220 27,3 257 589 912 398 NORD-EST 2.825 24,0 208 478 748 348 CENTRO 3.259 27,6 195 446 677 305 SUD 2.489 21,1 606 1.448 1.326 560 ITALIA 11.793 100,0 302 704 895 394 Evidenze Nonostante l'evoluzione descritta, la distribuzione dei posti disponibili per le immatricolazioni nell'anno accademico 2002-2003 appare ancora inadeguata. Infatti, gli indicatori di domanda formativa e quelli di domanda di assistenza infermieristica denunciano la persistenza di un notevole svantaggio meridionale. La domanda (potenziale) di formazione, misurata dal rapporto tra numero di residenti in età 20-24 anni per posto disponibile, assume al Sud un valore (606 residenti per posto) praticamente doppio di quello medio nazionale (302). Molto simili invece i valori nelle altre ripartizioni. Relativamente alla domanda di assistenza infermieristica, sono stati considerati tre indicatori, costruiti rapportando la popolazione in età pediatrica (0-14 anni), la popolazione in età avanzata (65 anni e più) e la popolazione in età anziana (75 anni e più) al numero di posti disponibili per le immatricolazioni. Tutti e tre gli indicatori confermano la condizione di svantaggio delle regioni meridionali, in particolare per quanto riguarda l'assistenza alla fascia popolazione più giovane. Infatti, gli indicatori considerati assumono rispettivamente i valori di 1.448 (Italia: 704), 1.326 (Italia: 895) e 560 (Italia: 394), superiori del 40-100% al valore medio nazionale. Tra le altre ripartizione geografiche, il Centro emerge come quella con la condizione migliore sia rispetto al rapporto domanda/offerta di formazione infermieristica universitaria sia relativamente alla "capacità" assistenziale. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 4 Stima del grado di copertura dei posti assegnati per le immatricolazioni al corso di laurea per infermiere e del numero degli immatricolati – Confronto con l'anno accademico 2001-2002 Grado di copertura (%) Immatricolati (stima) 2001-02 2002-03 var. 2001-02 2002-03 var. var% NORD-OVEST 77,3 79,3 2,0 2.560 2.554 -6 -0,2 NORD-EST 77,5 85,4 7,9 2.046 2.413 367 18,0 CENTRO 86,0 83,0 -3,0 2.370 2.705 335 14,1 SUD 95,2 97,4 2,2 1.940 2.425 485 25,0 ITALIA 82,3 84,4 2,1 8.847 9.949 1.102 12,5 Evidenze Una conferma della ancora inadeguata distribuzione territoriale dei posti assegnati per le immatricolazioni viene dalla stima del grado di copertura, cioè dal rapporto tra posti effettivamente coperti e posti disponibili per le immatricolazioni. A livello nazionale, il grado di copertura si attesta sull'84,4%, sostanzialmente in linea con il dato dell'anno precedente (82,3%). Permane quindi una quota alquanto consistente (15,6%) di posti che rimangono non utilizzati; così come persiste una sostanziale dicotomia sull'asse Nord-Sud. Nelle regioni meridionali si registra infatti una sostanziale copertura dei posti disponibili (il 2,6% di posti non coperti è largamente attribuibile all'approssimazione propria della stima e ad elementi di carattere frizionale); nelle altre regioni del Centro, del Nord-Est e soprattutto del Nord-Ovest si rileva invece una quota ancora significativa di posti non coperti (rispettivamente 17,0%, 14,6% e 20,7%). Le stime del grado di copertura consentono di stimare il numero di immatricolazioni effettive dell'anno 2002-2003. Il dato stimato parla di circa 10.000 immatricolati, con un incremento rispetto al 2001-2002 valutabile nell'ordine del 12,5%. Al Sud l'incremento è del 25,0%, nel Nord-Ovest è invece sostanzialmente nullo. Su valori intermedi le altre ripartizioni. Da rilevare che, per le dinamiche descritte, il Sud ha ormai praticamente raggiunto le altre ripartizioni come numero complessivo di immatricolati. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 5 Immatricolati al corso di laurea per infermieri per luogo di residenza, genere e ripartizione geografica – Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori %) a.a 2002-2003 a.a. 2001-2002 Luogo di residenza Luogo di residenza Stessa provincia Stessa regione Altra regione Totale Stessa provincia Stessa regione Altra regione Totale maschi NORD-OVEST 61,0 6,9 32,1 100,0 58,8 7,3 33,9 100,0 NORD-EST 44,0 6,7 49,3 100,0 54,9 9,2 35,9 100,0 CENTRO 55,6 17,5 26,8 100,0 63,3 19,8 16,9 100,0 SUD 84,0 7,2 8,8 100,0 77,4 19,2 3,5 100,0 ITALIA 57,3 9,3 33,4 100,0 62,6 13,6 23,8 100,0 femmine NORD-OVEST 77,3 8,6 14,1 100,0 72,2 10,8 16,9 100,0 NORD-EST 60,3 11,6 28,0 100,0 72,9 9,8 17,2 100,0 CENTRO 67,2 20,3 12,4 100,0 73,3 15,8 11,0 100,0 SUD 88,2 6,2 5,5 100,0 76,0 16,9 7,0 100,0 ITALIA 70,4 12,2 17,4 100,0 73,2 12,8 13,9 100,0 totale NORD-OVEST 73,0 8,1 18,8 100,0 68,8 9,9 21,2 100,0 NORD-EST 55,4 10,2 34,4 100,0 68,3 9,7 22,0 100,0 CENTRO 63,9 19,5 16,6 100,0 70,5 16,9 12,6 100,0 SUD 87,2 6,0 6,8 100,0 76,5 17,7 5,9 100,0 ITALIA 66,6 11,3 22,1 100,0 70,3 13,0 16,6 100,0 Evidenze Nell'a.a. 2002-03, un immatricolato su tre (33,4%) aveva la residenza al di fuori della provincia in cui frequentava i corsi (29,7% l'anno precedente). L'11,3% risiedeva in un'altra provincia della regione; il 22,1% addirittura in un'altra regione (16,6% l'anno precedente). Permane quindi, anzi sembra accentuarsi, l'elevato livello di mobilità territoriale, in particolare extra-regionale, degli immatricolati. Le differenze esistenti tra le ripartizioni geografiche si confermano notevoli. Al Sud, la percentuale di immatricolati non residenti è del 12,8%, molto inferiore a quella rilevata nelle altre ripartizioni, dove si registrano valori doppi (Nord-Ovest: 27,0%) o tripli (Centro: 36,1%; Nord-Est: 44,6%) Per di più, al Sud la percentuale di non residenti è considerevolmente diminuita rispetto all'anno precedente, mentre al Centro e nel Nord-Est ha fatto registrare un incremento significativo. Nel Centro-Nord, nel contesto della rilevata maggiore mobilità territoriale, si evidenziano in particolare livelli di mobilità extra-regionale molto più rilevanti di quelli registrati al Sud. La percentuale di immatricolati provenienti da regioni diverse da quella in cui frequentano i corsi tocca infatti il 34,4% nel Nord-Est e si attesta sul 17-19% nel Centro e nel Nord-Ovest; al Sud, invece, non arriva al 7%. Da rilevare la forte mobilità infra-regionale rilevabile al Centro (19,5%), determinata verosimilmente dalla concentrazione di poli formativi nella Capitale. Notevoli appaiono anche le differenze di genere. I maschi infatti mostrano una propensione alla mobilità molto maggiore delle femmine (42,7% contro 29,6%), in particolare per quanto riguarda gli spostamenti extra-regionali (33,4% contro 17,4%). La maggiore propensione dei maschi alla mobilità extra-regionale si manifesta soprattutto nel Nord. La percentuale di maschi provenienti dal di fuori della regione di frequenza è infatti del 32,1% nel Nord-Ovest (14,1% il dato delle femmine) e addirittura del 49,3% nel Nord-Est (28,0% per le femmine). Tali divari sembrano peraltro accentuarsi nel confronto con i dati dell'anno accademico precedente. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI a Grafico allegato alla Tav. 5 Mobilità degli studenti Immatricolati del Polo formativo residenti nella Provincia, nella Regione e in altre Regioni 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Stessa Provincia Stessa Regione Altra Regione Maschi Femmine RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 6 Maschi immatricolati al corso di laurea per infermieri per ripartizione geografica (percentuale sul totale) – Confronto con l'anno accademico 2001-2002 Anno accademico 2001-02 2002-03 var NORD-OVEST 25,2 26,3 1,1 NORD-EST 25,7 30,7 5,0 CENTRO 25,9 28,7 2,8 SUD 33,1 40,0 6,9 ITALIA 26,8 30,0 3,2 Tav. 7 Età media degli immatricolati al corso di laurea per infermiere, per genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno accademico 2001-2002 (età in anni e decimi di anno) a.a. 2001-2002 a.a. 2002-2003 maschi femmine totale maschi femmine totale NORD-OVEST 22,6 21,7 21,9 23,3 22,8 23,0 NORD-EST 22,6 21,5 21,9 23,3 22,7 22,9 CENTRO 22,6 22,4 22,5 23,1 22,9 22,9 SUD 21,6 21,3 21,4 22,1 22,2 22,2 ITALIA 22,4 21,8 21,9 23,1 22,7 22,8 Evidenze A livello nazionale, i maschi rappresentano solo il 30,0% del totale degli immatricolati, ma appaiono in aumento rispetto all'anno accademico 2001-2002 (26,8%). Sia pure con intensità diversa, l'incremento della percentuale di maschi sul totale degli immatricolati interessa tutte le ripartizioni geografiche. Nel Nord-Ovest l'incremento è di 1,1 punti percentuali, nel Nord-Est tocca i 5 punti, al Sud sfiora i 7. Per effetto di ciò, al Sud la quota di immatricolati maschi raggiunge ormai il 40% del totale. L'età all'immatricolazione è piuttosto elevata, e in crescita rispetto all'anno precedente, sfiorando i 23 anni a livello nazionale. Al Sud gli immatricolati risultano mediamente più giovani di circa 8 mesi dei loro omologhi del Centro-Nord. I maschi denunciano un'età all'immatricolazione di 4-5 mesi superiore a quella delle femmine. Tuttavia, nel confronto con i dati dell'anno precedente, si rileva una tendenza all'attenuazione del differenziale di genere, che anzi nel Sud appare ormai annullato. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 8 Immatricolati per classe di età, genere e ripartizione geografica – Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori percentuali) a.a. 2001-2002 a.a. 2002-2003 <21 anni 21-25 anni 26+ anni <21 anni 21-25 anni 26+ anni maschi NORD-OVEST 34,3 41,9 23,8 32,1 40,5 27,4 NORD-EST 35,2 40,9 23,9 28,9 43,1 28,0 CENTRO 34,0 39,4 26,6 33,7 40,5 25,8 SUD 43,8 46,0 10,2 35,1 52,4 12,5 ITALIA 36,4 42,0 21,6 31,8 43,2 25,1 femmine NORD-OVEST 43,5 37,0 19,5 45,0 28,9 26,1 NORD-EST 55,8 27,5 16,7 46,1 30,8 23,1 CENTRO 42,9 31,6 25,5 46,2 26,4 27,4 SUD 53,7 35,0 11,3 48,0 31,7 20,2 ITALIA 51,5 29,6 18,9 46,0 29,1 24,9 totale NORD-OVEST 48,7 30,7 20,6 41,6 31,9 26,5 NORD-EST 50,5 31,0 18,5 40,8 34,6 24,6 CENTRO 40,4 33,8 25,8 42,6 30,4 26,9 SUD 50,3 38,8 10,9 42,9 40,0 17,1 ITALIA 47,5 32,9 19,6 41,7 33,3 24,9 Evidenze Solo il 41,7% degli immatricolati ha un'età inferiore ai 21 anni (era il 47,5% nell'anno precedente). mentre quasi uno su quattro (24,9%) ha 26 anni o più (19,6% nel 2001-2002). Si è quindi in presenza di una notevole polarizzazione degli immatricolati nelle classi di età estreme, in particolare al Centro- Nord, dove tali classi rappresentano insieme oltre il 69% del totale degli immatricolati (al Sud la percentuale è comunque del 61%). L'analisi di genere mostra comunque una significativa maggior quota di immatricolazioni "giovani" tra le donne (46,0%) che tra gli uomini (31,8%). Il dato, che appare uniforme dal punto di vista territoriale, evidenzia probabilmente il fatto che, più per le donne che per gli uomini, quella infermieristica costituisce la prima scelta formativa e professionale. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 9 Immatricolati per titolo di studio, genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno accademico 2001-2002 (valori percentuali) a.a. 2002-2003 a.a. 2001-2002 liceo Istituto tecnico Istituto profess. altro totale liceo Istituto tecnico Istituto profess. altro totale maschi NORD-OVEST 25,8 43,0 16,6 14,6 100,0 25,4 46,7 19,0 9,2 100,0 NORD-EST 24,6 36,7 10,0 28,8 100,0 28,8 47,0 15,0 9,2 100,0 CENTRO 20,1 51,2 18,2 10,5 100,0 25,1 41,0 17,7 16,3 100,0 SUD 25,8 55,1 4,0 14,1 100,0 20,4 49,4 21,0 9,3 100,0 ITALIA 24,3 44,2 12,2 19,1 100,0 25,1 46,1 18,2 10,6 100,0 femmine NORD-OVEST 28,2 28,8 13,7 29,4 100,0 28,1 26,9 13,2 31,7 100,0 NORD-EST 28,8 25,1 12,8 33,3 100,0 23,4 28,2 20,1 28,2 100,0 CENTRO 27,7 32,1 17,0 22,6 100,0 31,4 25,7 16,2 26,8 100,0 SUD 28,2 25,4 14,2 31,9 100,0 26,5 27,2 14,1 32,2 100,0 ITALIA 28,3 27,6 14,0 30,0 100,0 27,4 27,0 15,8 29,7 100,0 totale NORD-OVEST 27,5 32,6 14,5 25,4 100,0 27,4 31,9 14,7 26,0 100,0 NORD-EST 27,5 28,6 12,0 32,0 100,0 24,7 32,8 18,9 23,5 100,0 CENTRO 25,3 38,0 17,2 18,9 100,0 29,8 29,5 16,6 24,1 100,0 SUD 27,3 36,7 10,4 25,1 100,0 24,6 34,5 16,4 24,6 100,0 ITALIA 27,1 32,6 13,5 26,7 100,0 26,8 32,0 16,5 24,7 100,0 Evidenze Il titolo di studio più diffuso tra gli immatricolati all'anno accademico 2002-03 è quello conseguito presso un istituto tecnico, in possesso del 32,6% degli immatricolati. Anche gli immatricolati provenienti dai licei costuiscono, con il 27,1%, una quota consistente degli immatricolati. Tale quota appare parecchio omogenea sia a livello territoriale che di genere. Va segnalata la concentrazione, peraltro prevedibile, di femmine con titolo di studio "altro" (30,0%, contro il 19,1% dei maschi), nell'ambito del quale è considerato il diploma di istituto magistrale; ad essa fa riscontro una maggiore incidenza nei maschi del diploma di istituto tecnico (44,2% contro 27,6% delle femmine). RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 10 Diplomati per genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno solare 2001 (valori percentuali) Anno 2001 Anno 2002 maschi femmine totale maschi femmine totale NORD-OVEST 14,2 85,8 100,0 18,3 81,7 100,0 NORD-EST 16,4 83,6 100,0 25,1 74,9 100,0 CENTRO 20,1 79,9 100,0 19,4 80,6 100,0 SUD 24,4 75,6 100,0 31,5 68,5 100,0 ITALIA 18,5 81,5 100,0 24,0 76,0 100,0 Tav. 11 Diplomati per classi di età, genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno 2001 (valori percentuali) Anno 2001 Anno 2002 Anni di età Totale Anni di età Totale <23 23-25 26-28 29+ <23 23-25 26-28 29+ NORD-OVEST 28,7 50,8 12,1 8,3 100,0 29,3 47,8 12,2 10,7 100,0 NORD-EST 37,0 45,0 11,3 6,8 100,0 29,9 42,6 13,9 13,6 100,0 CENTRO 22,1 47,6 13,0 17,3 100,0 28,3 37,8 16,1 17,8 100,0 SUD 20,0 55,2 16,0 8,9 100,0 14,3 55,1 21,3 9,2 100,0 ITALIA 27,3 49,4 13,0 10,3 100,0 26,3 45,5 15,3 12,8 100,0 Maschi 14,6 45,3 25,1 14,9 100,0 13,3 37,8 31,8 17,1 100,0 Femmine 30,2 50,4 10,2 9,2 100,0 30,1 47,7 11,6 10,6 100,0 Evidenze Sulla base dei dati disponibili, il numero di diplomati nell'anno solare 2002 può essere stimato in circa 4.900 unità, delle quali 24,0% maschi e 76,0% femmine. La quota di diplomati relativa ai maschi è significativamente più elevata al Sud, dove tocca il 31,5%, mentre si mantiene abbondantemente al di sotto del 20% nel Centro (19,4%) e nel Nord-Ovest (18,3%); sui valori medi nazionali il dato del Nord- Est (25,1%). Rispetto all'anno precedente, la percentuale dei diplomati maschi è cresciuta considerevolmente, passando a livello nazionale dal 18,5% all'attuale 24,0%. Con l'eccezione del Centro, dove si mantiene sostanzialmente stabile, la crescita ha interessato indistintamente tutte le ripartizioni geografiche, Nord-Est in particolare (+8,7 punti percentuali). La quota di maschi diplomati è significativamente inferiore a quella rilevata per gli immatricolati (30,0%). Il dato, che sembra interessare in misura analoga tutte e quattro le ripartizioni geografiche, può essere interpretato come un'ulteriore conferma della crescente appetibilità della professione infermieristica per gli uomini, ovvero come effetto di un più consistente fenomeno di abbandono degli studi da parte degli stessi. Nel 2002, un diplomato su quattro (26,3%) aveva un'età inferiore ai 23 anni; poco meno di tre su quattro (71,8%) non arrivava ai 26 anni. Tali dati appaiono indubbiamente positivi, anche se appaiono un po' meno brillanti di quelli del 2001 (27,3% e 76,7% rispettivamente). Le differenze di genere appaiono notevoli. I maschi che si diplomano entro i 25 anni di età costituiscono infatti il 51,1% del totale dei maschi diplomati, mentre per le femmine la percentuale è molto superiore: 77,8%); tale divario appare peraltro in aumento rispetto all'anno precedente. L'analisi territoriale mette in evidenza la considerevole specificità del Sud, dove si rileva una netta concentrazione di diplomati nelle fasce di età intermedie. Tra i 23 e i 28 anni si trova infatti il 76,4% dei diplomati, rispetto al 54-60% rilevato nelle altre ripartizioni. Per contro, risultano dimezzati rispetto alle altre ripartizioni le percentuali di diplomati nelle classi di età più giovani (fino a 23 anni) e più mature (29 anni e più). RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 12 Diplomati per luogo di residenza, genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno solare 2001 (valori per centuali) Anno 2001 Anno 2002 Luogo di residenza Luogo di residenza Stessa provincia Stessa regione Altra regione Totale Stessa provincia Stessa regione Altra regione Totale NORD-OVEST 79,4 13,5 7,1 100,0 84,5 9,6 5,9 100,0 NORD-EST 79,1 11,8 9,1 100,0 81,0 9,4 9,6 100,0 CENTRO 73,4 17,7 8,9 100,0 69,3 18,6 12,2 100,0 SUD 74,8 20,0 5,2 100,0 75,4 18,4 6,2 100,0 ITALIA 76,9 15,3 7,8 100,0 78,3 13,3 8,4 100,0 Maschi 67,3 20,8 11,9 100,0 72,5 16,2 11,3 100,0 Femmine 79,1 14,0 6,8 100,0 80,1 12,4 7,5 100,0 Evidenze Oltre un diplomato su cinque (21,7%) è residente al di fuori della provincia in cui ha seguito i corsi. L'8,4% risiede al di fuori della regione. Nel 2001, la quota di residenti ad fuori della regione era del 7,8%. Come per gli immatricolati, anche per i diplomati si conferma una maggiore mobilità territoriale dei maschi. Infatti, a livello nazionale, i maschi con residenza in altra provincia o regione sono il 27,5% (ma erano il 32,7% nel 2001), mentre per le femmine la percentuale non arriva al 20%. Inoltre, i maschi appaiono caratterizzati, rispetto alle femmine, da una maggiore propensione ad allontanasi in modo significativo dai luoghi di residenza. L'11,3% dei maschi diplomati risiede infatti in una regione diversa da quella di conseguimento; per le donne la percentuale è invece del 7,5%. Tuttavia, rispetto all'anno precedente, si rileva un certo riavvicinamento tra le percentuali relative dei due sessi, essendo i differenziali passati da 6,8 a 3,8 punti percentuali per la mobilità infra-regionale e da 5,1 a 3,8 per quelli extra-regionali. Consistenti i divari territoriali. Nel Centro-Sud la percentuale di diplomati residenti nella provincia di conseguimento è del 70-75% e si mantiene stabile rispetto all'anno precedente. Nel Nord, la percentuale è invece dell'80-85% e denota un qualche incremento rispetto al 2001. Inoltre nel Centro- Sud appare molto più consistente la quota di non residenti che provengono dal di fuori della regione di conseguimento. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 13 Età media dei diplomati, per genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno solare 2001 (età in anni e decimi di anno) 2001 2002 maschi femmine totale maschi femmine totale NORD-OVEST 25,2 24,0 24,1 25,5 24,1 24,4 NORD-EST 24,8 23,6 23,8 26,9 24,0 24,6 CENTRO 25,4 24,8 24,9 26,4 24,7 25,1 SUD 25,5 24,1 24,4 25,3 24,5 24,8 ITALIA 25,3 24,1 24,3 26,0 24,3 24,7 Tav. 14 Età media all'immatricolazione dei diplomati, per genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno solare 2001 (età in anni e decimi di anno) 2001 2002 maschi femmine totale maschi femmine totale NORD-OVEST 22,0 20,8 21,0 21,8 20,5 20,8 NORD-EST 21,6 20,4 20,6 23,3 20,4 20,9 CENTRO 22,1 21,4 21,5 22,9 21,4 21,7 SUD 22,2 20,6 21,0 22,1 21,1 21,4 ITALIA 22,0 20,8 21,0 22,6 20,8 21,1 Evidenze L'età media al diploma è di 24,7 anni, leggermente più elevata di quella dei diplomati nell'anno precedente (24,3 anni). Dal punto di vista territoriale non emergono differenze particolarmente significative. Nelle diverse ripartizioni geografiche, l'età media al diploma varia infatti tra i 24,4 anni del Nord-Ovest e i 25,1 anni registrato al Centro. Relativamente al genere, le differenze sono invece più evidenti. Rispetto alle femmine, i maschi conseguono infatti il diploma ad un'età alquanto maggiore (26,0 contro 24,3 anni). Inoltre, la differenza di età al conseguimento tra maschi e femmine è cresciuto rispetto all'anno precedente, passando da 1,2 a 1,7 anni. Tale crescita ha interessato in varia misura tutte le ripartizioni geografiche, con l'eccezione del Sud, dove il differenziale di genere si è quasi dimezzato, passando da 1,4 a 0,8 anni. Da sottolineare il dato del Nord-Est, dove la differenza di età dei diplomati maschi e delle diplomate femmine è di quasi tre anni (2,9, circa il doppio di quello delle altre ripartizioni). RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 15 Durata media degli studi dei diplomati, per genere e ripartizione geografica – Confronto con l'anno solare 2001 (età in anni e decimi di anno) 2001 2002 maschi femmine totale maschi femmine totale NORD-OVEST 3,1 3,2 3,2 3,5 3,4 3,4 NORD-EST 3,3 3,2 3,2 3,4 3,5 3,6 CENTRO 3,3 3,4 3,4 3,3 3,2 3,2 SUD 3,3 3,5 3,4 3,0 3,3 3,2 ITALIA 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 Evidenze Le differenze di genere che emergono relativamente all'età di conseguimento del diploma non appaiono il risultato di una diversa durata del percorso formativo dei maschi e delle femmine ma, piuttosto, l'effetto diretto della diversa età alla quale tale percorso è stato intrapreso. Il percorso formativo risulta infatti molto simile, come durata, sia tra i sessi che nei diversi ambiti territoriali. A livello nazionale i tempi di conseguimento del diploma si aggirano sui 3,3 anni. Nel Nord, i tempi di conseguimento risultano solo leggermente più lunghi (3,4-3,6 anni) sia rispetto a quelli del Centro-Sud sia rispetto a quelli registrati nell'anno precedente nello stesso Nord. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 16 Iscritti per classe di iscrizione e ripartizione geografica – Confronto con l'a.a. 2001-2002 (valori percentuali) a.a.2001-2002 a.a.2002-2003 1.anno 2.anno 3.anno totale 1.anno 2.anno 3.anno totale NORD-OVEST 48,0 32,3 19,7 100,0 45,6 34,2 20,2 100,0 NORD-EST 46,2 33,1 20,7 100,0 43,7 31,8 24,5 100,0 CENTRO 47,2 30,2 22,6 100,0 41,5 29,0 29,5 100,0 SUD 41,9 32,6 25,5 100,0 37,3 34,8 28,0 100,0 ITALIA 46,3 31,9 21,8 100,0 42,5 32,8 24,7 100,0 Tav. 17 Iscritti maschi per classe di iscrizione e ripartizione geografica – Confronto con l'anno accademico 2001-2002 (percentuale sul totale) a.a.2001-2002 a.a.2002-2003 1.anno 2.anno 3.anno totale 1.anno 2.anno 3.anno totale NORD-OVEST 26,2 21,1 16,6 22,7 27,2 24,4 22,4 25,3 NORD-EST 25,7 17,9 17,2 21,3 30,1 25,4 19,0 25,9 CENTRO 27,3 21,6 22,7 24,5 29,3 27,8 29,3 28,9 SUD 33,3 32,6 32,9 33,0 34,3 31,2 33,7 33,1 ITALIA 27,5 22,5 21,9 24,7 29,8 26,8 25,6 27,8 Evidenze Sulla base dei dati forniti dai poli formativi territoriali che hanno aderito all'indagine, il numero degli iscritti al corso universitario per infermieri professionali nell'anno accademico 2001-2002 può essere stimato in circa 23.800 unità, il 61,4% delle quali concentrati nel Nord del Paese e il 38,6% nel Centro- Sud. La distribuzioni degli iscritti secondo i vari anni di corso documenta il progressivo sviluppo del corso di diploma. Infatti, nei poli formativi territoriali considerati nell'analisi, gli iscritti al primo anno costituiscono il 42,5% degli iscritti; gli iscritti al secondo anno il 32,8%; gli iscritti al terzo il 24,7%. In sostanza, per ogni iscritto al terzo anno, si registrano 1,7 iscritti al primo. A livello territoriale, il rapporto tra iscritti al primo anno e iscritti al terzo, si differenzia in modo consistente nelle diverse ripartizioni geografiche, documentando, in qualche modo, l'effetto combinato della dinamica delle immatricolazioni e del fenomeno dell'abbandono degli studi. A fronte del dato medio nazionale, il rapporto suddetto risulta molto più alto nel Nord del Paese (1,8 nel Nord-Est, addirittura 2,3 nel Nord-Ovest) che nel Centro-Sud, dove si colloca all'1,3-1,4. In tutte le ripartizione il rapporto fa registrare una diminuzione più o meno significativa rispetto all'anno accademico precedente. La percentuale di maschi è del 27,8%, significativamente inferiore sia a quella dell'anno accademico precedente (24,9%) che a quella rilevata per gli immatricolati (30,0%): due ulteriori conferme della crescente "appetibilità" delle professioni infermieristiche presso i giovani di sesso maschile. Tale "appetibilità" si evidenzia con maggior forza nel Sud del Paese, dove la percentuale di iscritti di sesso maschile supera il 33%; tuttavia, la percentuale appare elevata anche al Centro, dove sfiora il 29%, e al Nord, dove si attesta sul 25-26%. Il divario Nord-Sud sembra peraltro attenuarsi: infatti, al Sud la pur elevata percentuale di iscritti di sesso maschile è stabile rispetto all'anno accademico precedente, mentre nelle altre ripartizioni fa registrare un incremento consistente, che va dai 2,6 punti percentuali del Nord-Ovest ai 4,4 del Centro e ai 4,6 del Nord-Est. RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 18 Iscritti fuori corso per genere e ripartizione geografica – Confronto con l'a.a. 2001-2002 (percentuali sul totale degli iscritti) a.a. 2001-2002 a.a. 2002-2003 maschi femmine totale maschi femmine totale NORD-OVEST 7,3 5,4 5,8 4,8 4,4 4,5 NORD-EST 5,3 3,6 3,9 6,8 5,2 5,6 CENTRO 9,6 8,0 8,4 7,0 6,6 6,7 SUD 4,8 4,5 4,6 5,4 4,7 4,9 ITALIA 7,0 5,6 5,9 5,9 5,1 5,3 Tav. 19 Iscritti fuori corso maschi per ripartizione geografica – Confronto con l'anno accademico 2001-2002 (percentuali su totale degli iscritti fuori corso) % maschi 2001-02 2002-03 NORD-OVEST 28,3 25,3 NORD-EST 28,9 25,9 CENTRO 28,1 28,9 SUD 34,5 33,1 ITALIA 29,1 27,8 Evidenze La percentuale di iscritti fuori corso è del 5,3%, lievemente al di sotto di quella rilevata nell'anno accademico precedente (5,9%). Abbastanza contenute le differenze territoriali: i valori più bassi si registrano nel Nord-Ovest con il 4,5% di fuori corso e nel Sud con valori analoghi (4,9%). I valori più elevati si rilevano invece nel Centro, con il 6,7%. L'incidenza dei fuori corso non è molto diversa tra i due sessi: tra i maschi la percentuale di studenti fuori corso è infatti del 5,9%, mentre tra le femmine si colloca al 5,1%. Il divario di genere mostra peraltro una sensibile riduzione rispetto al precedente anno accademico, passando da 1,4 a 0,8 punti percentuali. Come effetto delle dinamiche descritte la percentuale di maschi tra i fuori corso (27,8%) assume valori del tutto analoghi a quella rilevata con riferimento ai diplomati (24,0%), agli iscritti (27,8%) e agli immatricolati (30,0%). RAPPORTO 2002-2003 FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI Tav. 20 Docenti, docenti infermieri e tutor per ripartizione geografica (stime e indicatori) Docenti (stima) Totali Infermieri % docenti infermieri Tutor Docenti per 100 iscritti Tutor per 100 iscritti Tutor per 100 docenti NORD-OVEST 2.721 707 26,0 1.185 46,0 20,0 43,6 NORD-EST 1.329 339 25,5 986 23,9 17,7 74,2 CENTRO 5.351 1.102 20,6 782 85,6 12,5 14,6 SUD 2.071 368 17,8 469 32,4 7,3 22,6 ITALIA 10.241 2.332 22,8 3.422 43,0 16,3 33,4 Tav. 21 Disponibilità di strutture didattiche per ripartizione geografica Percentuale di poli didattici che dispongono di: Biblioteca Emeroteca Aula informatica Internet Computer per la didattica Numero di computer per polo Numero di imm.ti per computer NORD-OVEST 100,0 65,6 71,9 84,4 75,0 11,5 4,3 NORD-EST 100,0 47,4 68,4 63,2 78,9 11,7 6,3 CENTRO 85,0 65,0 85,0 50,0 80,0 10,6 5,8 SUD 81,3 12,5 81,3 68,8 87,5 9,4 3,0 ITALIA 93,1 51,7 75,9 69,0 79,3 10,9 4,9 Evidenze Il numero di docenti per il corso di laurea per infermiere è stimabile in circa 10.200 unità, il 22,8% delle quali infermieri. A livello territoriale, la percentuale di docenti infermieri sul totale dei docenti è alquanto variabile, passando dal 17,8% del Sud al 20,6% del Centro, fino al 25,5% del Nord-Est e al 26,0% del Nord-Ovest. A livello nazionale, per ogni 100 iscritti si rilevano 43 docenti. Anche questo dato risulta molto variabile da ripartizione a ripartizione: nel Nord-Est il rapporto è di 23,9 docenti per 100 iscritti, al Centro di 85,5; valori intermedi si registrano invece nel Nord-Ovest e al Sud. Il numero di tutor è stimabile in 3.400 unità circa, due terzi dei quali concentrati nel Nord. In effetti, si manifesta una profonda differenziazione tra Nord e Centro-Sud per quanto riguarda la composizione del corpo docente. In rapporto a quello dei docenti, il numero di tutor è infatti molto più elevato al Nord che nel Centro-Sud. Il rapporto: numero di tutor per 100 docenti è di 43,6 nel Nord-Ovest e addirittura di 74,2 nel Nord-Est; al Sud, invece, lo stesso rapporto raggiunge appena il valore di 22,6, mentre al Centro si ferma a 14,6 (un quinto del dato del Nord-Est). A livello nazionale, il rapporto è di un tutor ogni tre docenti. Analogo comportamento ha il rapporto: numero di tutor per 100 iscritti. Il Nord-Est e il Nord-Ovest si collocano al di sopra la media nazionale (16,3), con un rapporto pari rispettivamente a 17,7 e 20,0; il Centro e soprattutto il Sud se ne mantengono invece abbondantemente al di sotto (con un valore di 12,5 e 7,3 rispettivamente). I dati sulle dotazioni di strutture per la didattica delineano una situazione di svantaggio per il Sud in relazione alle emeroteche (solo il 12,5% dei poli ne dispongono, rispetto ad una media nazionale del 51,7%) o di biblioteche (81,3% contro 93,1%), mentre generalmente migliori appaiono i dati relativi all’informatizzazione. Al Sud è più alta la percentuale di poli che dispongono di aule informatiche (81,3% contro il 75,9% della media nazionale) o di computer per la didattica (87,5% contro 79,3%); migliore è anche il rapporto tra il numero di immatricolati e numero di computer (3,0 contro 4,9 del dato nazionale).
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