questo č il volantino che verrą appeso su vari muri nel quartiere isola insieme alla rassegna stampa degli articoli di oggi sulle 12 ore di resistenza in viale umbria.
Invitiamo tutti quanti a fare altrettanto nei propri territori
Un punto di vista diverso sullo sgombero di ieri in viale Umbria.
Sabato 13 marzo, durante un corteo in ricordo di Davide Dax Cesare, un ragazzo dei centri sociali, ucciso un anno fa da un giovanissimo prolet cocainomane, come sempre piu' a milano, i cui unici ideali sono imbastiti di croci uncinate, razzismo e mafia.
I suoi amici e le sue amiche, e molte altre persone che lo stimavano, insieme ad alcune famiglie impossibilitate da vincoli burocratici ad avere una casa popolare, hanno occupato uno stabile in viale umbria.
Lo stabile e' in un area che verra' dedicata a un mega progetto di biblioteca europea (cosa benemerita se non fosse la solita operazione di facciata) per il quale pero' anziche' aspettare la scadenza del contratto di chi abitava nei palazzi che verranno abbattuti, comune e ferrovie dello stato hanno pensato bene di procedere a sfratti esecutivi. L'unica opzione offerta agli sfrattati il possibile ACQUISTO di una casa in zona jenner (come si puo' notare vicina al luogo in cui stavano abitando e alla portata di chiunque viva in una casa popolare, che notoriamente puo' permettersi di acquistare una casa).
Gli attivisti e le attiviste e i nuclei famigliari che hanno occupato sono disoccupati, studenti, precari come tutt* noi che non possono permettersi di pagare molte centinaia di euro al mese per una casa quando guadagnano (se guadagnano) poche centinaia di euro al mese. Non pensiamo che questa realta' sia lontana dalla vita di tutti voi che state leggendo, o di qualcuno che vi e' caro, qualche amico o qualche parente. Occupare per noi significa riappropriarsi di una dignita' che ci vuole essere negata, di diritti fondamentali (come la casa) a cui si pretende di rispondere con la logica dell'individualismo e dell'esclusione di chi non si puo' permettere di vivere con migliaia di euro al mese. E di fronte a chi usa la legalita' come unico metro di giudizio noi ci sentiamo di dire che non esiste legalita' che tenga di fronte alle necessita' e di fronte alla continua distruzione della nostra vita che opera questa metropoli e il modello sociale in cui viviamo.
Giovedi' le forze dell'ordine decidono di procedere allo sgombero dello stabile: come al solito l'amministrazione di questa citta' sa parlare solo il linguaggio dell'anatema, della scomunica e della retorica contro chi cerca "con la violenza" di scavalcare gli onesti cittadini. Noi non pensiamo che prendere una casa lasciata vuota mentre speculatori in tutta la citta' sfruttano i nostri amici e le nostre figlie sia un atto di violenza, ma un atto di giustizia, un atto equo che fa fronte ai nostri bisogni. Noi non pensiamo che gli onesti cittadini pensino che sia giusto che i loro amici e i loro parenti paghino 600 euro al mese per un mezzolocale quando palazzine enormi sono lasciate vuote in attesa di poterci speculare. E sull'incapacita' del Comune al dialogo penso vi ricordete tutti quando il consiglio di zona chiese alla polizia di intervenire perche' degli abitanti stavano chiedendo a gran voce che non si votasse il progetto di devastazione dei giardini di via confalonieri e della stecca.
Giovedi' mattina le forze dell'ordine hanno scoperto che le famiglie e gli/le attivisti/e che avevano occupato non se ne volevano andare senza lottare. Cosi' 15 persone sono salite sul tetto mentre chi era rimasto in strada ha cercato di segnalare a una citta' interessata solo a cio' che "devo fare nei prossimi 5 minuti" quello che stava succedendo, nell'unico modo possibile: bloccando il traffico in una delle arterie della citta'. D'altronde se nessuno vuole ascoltare noi pensiamo che sia necessario per noi trovare forme perche' almeno tutte le persone che vivono intorno a noi si rendano conto che non stiamo lottando perche' siamo pazzi, ma perche' abbiamo delle cose da dire e una dignita' da riconquistare che non pensiamo appartenganno solo a noi.
Dopo 12 ore chi era rimasto sul tetto e' sceso, di fronte alla proposta di un incontro ufficiale con l'aler per assegnare alle famiglie che avevano occupato e ad altre due famiglie sgomberate in questi giorni da zona corvetto, degli appartamenti. Per noi questa e' una vittoria perche' consegue un obiettivo materiale concreto, come la casa per alcune persone che altrimenti sarebbero state lasciate alla violenza del mercato immobiliare di milano. Per noi questa e' una rivendicazione reale che va sostenuta anche e soprattutto fino a che a queste familgie non verranno date le chiavi degli appartamenti e quindi invitiamo tutti, anche voi, si, a venire al presidio che si terra' sotto l'aler (o che ci auguriamo che si terra') al momento dell'incontro.
Se avete avuto la pazienza di leggere fino qui vi ringraziamo perche' pensiamo che leggere da noi come la pensiamo vi dai anche un altro punto di vista da quello allarmistico dei media o da quello da crociato dell'Assessore Manca. Vi chiediamo di pensarci almeno 5 minuti, e di pensare a quello che vivete tutti i giorni nella vostra vita, e di passare in pergola, al mindcafe, in via della pergola 5, per chiacchierarne con noi e per discuterne.
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