La Jornada 17 aprile 2004
- Saramago, Manu Chao ed altri condannano
l'aggressione
PROTESTE IN EUROPA PER LA VIOLENZA CONTRO GLI
ZAPATISTI
- Manifestano preoccupazione per il silenzio del governo di Fox
DALLA REDAZIONE
Questo venerdì, diversi collettivi di solidarietà ed attivisti di Barcellona e Madrid in Spagna, e di Tolosa in Francia, hanno manifestato di fronte alle rappresentanze diplomatiche del Messico delle rispettive città per protestare contro la violenza esercitata contro le basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione nazionale (EZLN) nel municipio di Zinacantán, Chiapas, lo scorso 10 aprile.
Di fronte alle sedi diplomatiche messicane, decine di simpatizzanti zapatisti europei e membri di organizzazioni civili, hanno gridato slogan, esposto striscioni e consegnato un manifesto in cui si afferma che l'attacco "delle autorità municipali e caciques del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) ad una manifestazione pacifica" delle basi ribelli - che ha lasciato un saldo di 35 feriti e 484 indigeni sfollati - "rivela una escalation della violenza con cui si vessano e provocano le comunità zapatiste e le loro giunte di buon governo".
Il documento è sottoscritto da oltre 770 cittadini ed organizzazioni di tutto il mondo, tra cui ci sono personaggi come José Saramago, John Berger, Manu Chao, Fermín Muguruza e Carlos Taibo, e 15 legislatori del Partito della Rifondazione Comunista e dei Verdi Italiani e cinque deputati spagnoli di Izquierda Unida. A questi si sommano gruppi di appoggio alla lotta zapatista, organizzazioni sociali, partiti politici e raggruppazioni indigene di Europa, Stati Uniti e America Latina, compreso Messico.
I manifestanti hanno manifestato la loro preoccupazione perché "il governo del Chiapas minimizza questi fatti, mentre il governo federale resta in silenzio". Hanno inoltre condannato l'ostilità subita dal giornalista di questo quotidiano Hermann Bellinghausen.
I firmatari della dichiarazione ripudiano la violenza contro i popoli zapatisti perpetrata dai militanti del PRD, hanno chiesto la punizione dei responsabili dell'aggressione avvenuta nel municipio de los Altos de Chiapas ed hanno chiesto alle autorità "le condizioni per il ritorno degli sfollati alle loro comunità". A Barcellona, una delegazione composta da decine di attivisti si è presentata a mezzogiorno al consolato messicano della città ed ha realizzato un presidio per richiamare l'attenzione sulla violenza contro i municipi autonomi ribelli.
I manifestanti sono stati ricevuti da Francisco Alonso Escobar, "vice-console" in questa città, cui hanno consegnato il manifesto con le firme. Il funzionario messicano si è impegnato a trasmettere il messaggio al governo di Vicente Fox attraverso la Segreteria degli Affari Esteri, ha comunicato il Collettivo di Solidarietà con la Ribellione Zapatista di Barcellona, che aveva convocato la protesta.
A Tolosa, in Francia, una ventina di rappresentanti di organizzazioni civili della città hanno chiesto un incontro con il console messicano per consegnargli la denuncia della violenza in quella regione del Messico.
Alla manifestazione è intervenuta la polizia locale, su richiesta del diplomatico messicano, che ha affrontato i manifestanti, i quali hanno informato del motivo della loro azione. In seguito, sono stati ricevuti nel consolato per consegnare il documento. Hanno esposto al console, secondo la loro visione, che "è grave che le autorità locali e nazionali del Messico, con il loro silenzio e passività, si rendano complici di questa violenza e delle violazioni dei diritti umani".
I membri del Collettivo Chiapas di Tolosa hanno comunicato a questo giornale che il console ha detto loro che "è importante riconoscere e rispettare le diverse culture del nostro paese" e si è impegnato a trasmettere la petizione all'ambasciata del Messico a Parigi.
(traduzione Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)
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