Un algerino viene trovato a Roma con una scheda di un computer rubato a un giornalista inglese che indaga sul caso Calvi, il "banchere di Dio" del Vaticano-P2-Cosa Nostra.
da ReporterAssociati
P2 Roma: rubati pc e documenti a coroner inglese di redazione 02 May 2004 Caso Calvi: rubati pc e borsa coroner londinese
Roma 2 Maggio 2004 -- (Reuters) - Un algerino è stato fermato venerdì scorso a Roma nell'ambito di indagini sul furto nella Capitale di un pc e una borsa di un coroner inglese che indaga sulla morte di Roberto Calvi, il banchiere coinvolto nel crack del Banco Ambrosiano e trovato impiccato sotto il ponte dei Frati neri di Londra nel 1982.
Lo hanno riferito fonti investigative. L'algerino è stato fermato due giorni fa con l'accusa di ricettazione dalla Dia (Direzione investigativa antimafia) perché trovato in possesso di una scheda di computer che apparteneva al coroner, Paul Bernard Matthew.
L'esperto della polizia britannica aveva infatti subito il furto del pc e di una borsa, nella sua camera d'albergo a Roma, il 19 e il 24 aprile scorsi, date in cui si era recato nella città. Nel pc e nella borsa, secondo le fonti, erano contenuti documenti relativi all'inchiesta su Calvi. Agli inquirenti l'algerino ha detto di aver comprato la scheda da altre persone. Gli investigatori sarebbero arrivati a lui tramite uno studente di ingegneria che aveva detto di aver ricevuto la stessa scheda del pc dall'algerino.
Calvi, soprannominato "banchiere di Dio" per i suoi stretti legami con il Vaticano, fu trovato impiccato ad un'impalcatura sotto il ponte dei Frati Neri il 18 giugno 1982, con alcuni mattoni nelle tasche e 15.000 dollari addosso. Un magistrato britannico ha inizialmente considerato la morte del banchiere italiano un suicidio, ma un collega ha deciso di riaprire il caso.
I pubblici ministeri Luca Tescaroli e Maria Montenapoleone hanno accusato quattro persone di omicidio aggravato e premeditato: Pippo Calò (in carcere dal 1985), il finanziere Flavio Carboni, Ernesto Diotallevi e Manuela Kleinszig. L'udienza preliminare in cui si deciderà il loro eventuale rinvio a giudizio è stata fissata al 20 maggio.
LA MISTERIOSA MORTE DEL BANCHIERE
Inizialmente la morte era stata archiviata come suicidio dalla procura di Milano. Nel 1992 la Cassazione decise il trasferimento dell'inchiesta sulla morte di Calvi da Milano a Roma, la cui procura venne in possesso di nuovi elementi per aprire l'inchiesta per omicidio volontario e premeditato. Nel 1997 il gip del tribunale di Roma Mario Almerighi emise un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di omicidio a carico dei presunti mandanti del delitto Calvi: il presunto boss mafioso Calò e Carboni.
L'ipotesi dell'accusa è che Calvi sia stato ucciso da Cosa Nostra perché si impossessò dei soldi di Licio Gelli e dello stesso Calò. Nel 1998 Otello Lupacchini, il gip del tribunale di Roma subentrato ad Almerighi, ordinò una nuova perizia sulle cause della morte di Calvi. Fu questa perizia a stabilire che l'ex presidente del banco Ambrosiano non si suicidò ma fu invece assassinato.
Secondo i periti, Roberto Calvi fu ucciso in una discarica a 100 metri dal ponte "dei Frati Neri" a Londra e successivamente fu inscenato il suicidio.
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