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(bologna) enduring resistance report
by CCA_bo Wednesday June 02, 2004 at 02:58 PM mail:  

E N D U R I N G R E S I S T A N C E

Dalle 9 della mattina il movimento bolognese ha portato sulla celebrazione di questa mattina, celebrazione militare dai caratteri nazionalisti, la carica, le parole e pratiche di tutto il movimento "nowar".
Fin da subito slogan, striscioni, e i colori delle resistenze globali hanno disturbato una parata militare e militarizzata da decine di carabinieri e poliziotti che davanti a delle transenne impedivano l'accesso alla piazza.
Durante la contestazione ile compagn* decidono di muoversi in un breve corteo che si conclude con il tentativo di scavalcare le transenne e le prime fila di celerini, parte subito una prima carica, i le compagn* fanno qualche passo indietro e poi dopo un altro tentativo di attraversamento della piazza parte un'altra carica molto più forte e condita da decine di provocazioni sbirresche. Tre compagni dovranno poi andare in ospedale per le medicazioni.

Un nuovo passo del mondo già in rivolta che ai progetti di dominio e guerra della Casa Bianca, di Belusconi e delle elites globali oppone la solidarietà e la lotta per l'autodeterminazione e la dignità. Da Guadalajara a Beirut da Bologna a Roma, da Parigi a Najaf il mondo che insorge lo dice chiaro: CACCIAMO BUSH, la sua corte e il sistema che permette a questi ed altri criminali di rapinare terre, massacrare e costringere alla miseria miglioni di uomini e donne!

FIGHT CAPITALISM!
NOBORDER NONATION STOP GLOBAL WAR!

next stop...
STAZIONE CENTRALE 1:00
roma 4 giugno
fuori le truppe dall'Irak
autodeterminazione per le masse palestinesi e irachene

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diretta radio
by aut. Wednesday June 02, 2004 at 04:34 PM mail:  

audio: MP3 at 460.0 kibibytes

cronaca radio della mobilitazione da http://www.ecn.org/blackout/

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Sbirri poco profesionali
by Sbirro Friday June 04, 2004 at 09:03 PM mail:  

Siamo alle solite. Gli sbirri caricano e ricaricano e alla fine mandano all'ospedale solo tre compagni... sfaccendati, puzzolenti e pulciosi. Attenzione sbirri; caricate pure ma attenti ai parassiti.
Avete i pidocchi! Lavatevi!

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Siete un miglione di miglioni!
by sbirro Friday June 04, 2004 at 09:17 PM mail:  

Miglioni i coglioni!

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non avevo dubbi
by stereo Monday June 07, 2004 at 12:25 PM mail:  

che fosse uno sbirro a scrivere "miglioni" in questo modo, dopotutto cosa bisogna aspettarsi da una massa di celebrolesi frustrati in divisa.
Andate a lavorare in miniera o in qualche cantiere edile, massa di sfigati con i caschi blu!!!

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Living Theattre e la terra di nessuno
by gary brackett Friday June 11, 2004 at 11:18 AM mail: garyliving@yahoo.com 

Il Living Theatre e “La Terra di Nessuno”

L’attore e regista Gary Brackett del Living Theatre ha un diverso punto di vista sulle cose accadute in Piazza del Nettuno (Bologna) il 2 giugno. Egli si è ritrovato nella posizione curiosa, se non pericolosa, di essere nella zona “Terra di nessuno”, fra la linea dei poliziotti e quella dei manifestanti. Dalla sua posizione, con i poliziotti alle spalle e la folla arrabbiata e bellicosa di fronte, sarebbe potuto sembrare che, da solo, stesse separando i due campi opposti con la forza risoluta della sua voce e del suo corpo. Perfino quando i manifestanti gridavano “No Global War!” (alcuni sputando e insultando ferocemente i poliziotti), Brackett sembrava voler sfidare i caldi giovani anche su questo, sovrastando le loro urla con il suo grido “No Guerra Locale!”

Inutile dire quanto i manifestanti fossero arrabbiati, oltre che confusi, per il suo atteggiamento di sfida, mentre i poliziotti stavano forse pensando di aver trovato un improbabile alleato in Brackett che persisteva nel continuare ad incitare la folla affinché guardasse ai poliziotti come fratelli, come operai di un sistema più grande di loro, come esseri umani. Ma probabilmente anche i giovani difensori dell’ordine si sono confusi quando subito dopo Brackett ha iniziato ad urlare che il vero nemico non era la polizia ma il capitalismo, lo stato, la macchina di guerra internazionale, Berlusconi.

Chi non ha familiarità con il lavoro del Living Theatre forse si chiederà perché un artista teatrale metta volontariamente se stesso in pericolo. In realtà questo genere di azione politica fa parte di una lunga tradizione del Living che consiste nel mettere in pratica le proprie idee sull’arte e la politica, perfino quando queste idee sfidano le tattiche e le idee dei loro alleati abituali: anarchici, comunisti, pacifisti e altri “resisters”.

E infatti, Brackett presenterà queste idee provocatorie sul perché è necessario un accordo con la polizia, nel suo nuovo spettacolo che sarà presentato nel cuore del movimento anti-globale e anti-guerra (forse i luoghi che ne hanno più bisogno): i centri sociali Ex-Mercato 24 e TPO, e a Piazza Verdi.

Lo spettacolo intitolato “Police Theatre: per passare dalla violenza all’accordo” è in un certo senso una prova generale per un‘azione teatrale in strada che vorrebbe provare a mettere in pratica ciò che Brackett stesso ha fatto in Piazza del Nettuno: intervenire in un’atmosfera calda e potenzialmente violenta da manifestazione, con il teatro, cercando un confronto poetico e critico con una situazione che tende alla violenza, e provando ad inserire ciò che manca (almeno da quanto viene dipinto dai mass media) nel movimento anti-globale: l’amore, il rispetto, la bellezza e l’uso dell’immaginazione come mezzi di protesta.
o in un tentativo di confronto poetico.

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cio' che manca? ma chi ve lo ha detto?
by perplesso Friday June 11, 2004 at 01:50 PM mail:  

mi chiedo perchè Gary Brackett non va a fare il suo spettacolo in un cantiere edile in cui lavorano decine di precari e migranti in nero, che la sensibilità del nostro attore non arriva a percepire in quel luogo la violenza? e poi perchè non tenta di arrivare al cpt e a impedire con un bello spettacolino la deportazione di decine di immigrati, non è violenza quella?
francamente il progetto di "passare dalla violenza all’accordo" rivolto ai momenti di espressione anche radicale del dissenso e del conflitto mi sa di grande ipocrisia!!!

"cercando un confronto poetico e critico con una situazione che tende alla violenza" bene allora se è questa la situazione su cui il leaving vuole agire mi sembra decisamente riduttivo trovarla nei momenti di scontro tra movimento e potere!

"provando ad inserire ciò che manca (almeno da quanto viene dipinto dai mass media) nel movimento anti-globale: l’amore, il rispetto, la bellezza e l’uso dell’immaginazione come mezzi di protesta.
o in un tentativo di confronto poetico."
ma chi te lo ha detto che manca, ma dove vivete? i compagni mascharati da torturati? le critical mass? le scritte sui muri? vetrine rotte? il pink block? i tamburi del black?
il samba bloc? etc etc... ma non vi pare di essere un pochino spocchiosi e professorali?

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