Momenti di tensione al gay pride tra omosessuali e integralisti cattolici
Una grande bandiera della pace ha aperto sabato pomeriggio il Gay Pride 2004 per le vie di Milano. Dietro, alcune migliaia di manifestanti e un certo numero di “vip”. Davanti, per una buffa e straniante coincidenza, un drappello di Hare Krisna, con sonagli e tuniche rosate.
È che il Gay Pride ha seguito di poco quasi sullo stesso percorso l’annuale Festiva dei Carri milanese, sul modello della tradizionale sfilata indiana. E infatti i fedeli festanti trainavano un carretto con una statua della divinità Jagannaha, il Signore dell'Universo. Poche centinaia di metri più indietro il corteo degli omosessuali con alla testa Franco Grillini, parlamentare dei Ds, Antonio Panzeri, candidatodell'Ulivo e Alessandro Cecchi Paone, candidato alle europee per Forza Italia che, nei giorni scorsi, aveva reso noto la propria bisessualità, Viola Valentino e Jo Squillo si esibiranno al termine della sfilata in un concerto al quale è prevista la partecipazione anche di Ivana Spagna. Tema della giornata il riconoscimento delle famiglie di fatto e infatti nel corteo vi sono le bandiere di dodici Stati europei in cui esiste una legge che le tutela.. Previsti canti e balli in piazza «fino all'alba» a piazza Castello. Slogan della giornata dell’orgoglio gay: «Famiglie di fatto, di fatto famiglie».
Qualche momento di tensione quando, a piazza San Babila il corteo degli omosessuali ha incontrato una ventina di ecuadoriani appartenenti alla Chiesa Cristiana Pentecostale che distribuivano volantini di contestazione proprio ai matrimoni tra gay. I pentecostali, gruppo di fondamentalisti cattolico, gridavano con il megafono. E sui cartelli si leggevano scritte come: «Cristo è la vera verità», frasi tratte dai Vangeli e dalla Bibbia. In uno dei volantini distribuiti ai presenti, viene illustrata la storia di tale David, ragazzo canadese, che «nacque Bruce ma divenne Brenda - si legge nello scritto - gli cambiarono sesso, tornò uomo, si è ucciso». Dopo qualche momento di tensione le forze dell'ordine si sono inserite tra i partecipanti al corteo e i contestatori per mantenere tranquilla la situazione. Fino a quando gli ecuadoriani si sono allontanati.
La giornata dell’orgoglio gay è stata festeggiata il 3 maggio anche a Gerusalemme e anche lì molte sono state le bandiere della pace.
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