Spinte, videocassette spezzate, cartelloni strappati... in una giornata completamente normale.
Cagliari 6 Giugno 2004, ore 20 piazza Costituzione, Cagliari comizio elettorale Berlusconi-Pili
Titolo: Una domenica di ordinaria repressione
Tutto ebbe inizio così: dopo una giornata di mare, si dicecide con due amici di andare a vedere il nostro presidente del conisglio che parla nella nostra amata citta'. Come al solito per un personaggio di tale calibro la citta' si ritrova paralizzata, ma non per l'euforia (di sicuro c'e' poco di cui essere allegri di questi tempi), quanto perche' il centro storico viene letteralmente chiuso al traffico. Le persone ?sospette?, che vorrebbero avvicinarsi a sentire il loro padrone, vengono fermate ed identificate. Chi e' piu' ?sospetto? degli altri(non si sa quale sia il metro di giudizio, forse la barba, i capelli, l'abbigliamento a mo' di selezione all'ingresso in discoteca, l'eta', il sesso o chissa' cosa...) viene fermato ed identificato piu' volte nel giro di 50 metri, in particolar modo un gruppo di ragazzi viene bloccato, identificato e perquisito ben due volte ed alla fine gli viene intimato di non partecipare al comizio (ricordo che il comizio si svolgeva in una piazza che fino a due giorni fa era pubblica). L'alternativa e' essere scortati dalla polizia!! Sicuramente una modo nuovo di intendere la liberta' delle persone, i ragazzi erano liberi di vedere il Presidente solo se accompagnati dalle forze dell'ordine. Il gruppo, che da tre fermati e' passato a otto, decide di prosegiure anche scortati, azzardando note polemiche per far capire ai passanti quello che stava succedendo, gia' qui incominciano a nascere i primi segni di solidarieta' da parte della gente che passava da quelle parti. Intanto qualcuno, oltre ai professionisti della digos intenti a fotografare e filmare tutto, decide di riprendere con la propria telecamera in modo da avere la testimonianza di quello che anche a Cagliari come nel resto dell'Italia succede, ovvero limitazione della libertà. Sicuramente non tutte, anzi poche delle persone presenti erano li per supportare il presidente, facendo un giro tra la folla si potevano sentire voci di dissenso alzarsi quando calava il silenzio dei non troppi applausi, voci che chiedevano la liberazione della certosa e applausi forzati che facevano notare veli di polemica. Nel frattempo il pericoloso gruppo di ragazzi viene circondato da carabbinieri, poliziotti e agenti in borghese, sicuramente non solo sardi ma anche continentali, venuti esplicitamente per la salute del Presidente. E' proprio a quel punto che piu' persone che assistevano alla scena si avvicinano per dare la solidarieta' ai ragazzi, una solidarieta' senza eta'. In molti dai 16 ai 70 anni vogliono essere schedati come sono stati prima era successo ai ragazzi, il gruppo ora sale di numero e da semplice momento di approfondimento culturale (il comizio del Presidente e' anche questo), si trasforma in protesta. Vengono aperti degli striscioni, lasciati passare dai carabbinieri perche' non contenenti nulla di sovversivo, in uno la dicitura "siamo fuori dal tunnel della villa certosa", nell'altro una polemica contro l'appropriazione della squadra, neo-promossa in serie A, da parte del presidente Cellino per la sua campagna elettorale. Il primo verra' strappato, ma questo servira' solo ad aumentare il dissenso di persone comuni, casalinghe, operai, pensionati, studenti etc., e verra' strappato nonostante la precedente autorizzazione concessa dagli stessi colleghi, un atto sicuramente antidemocratico e repressivo contro un dissenso non volgare che pero', a quel punto, la rabbia trasforma in urla contro il Cavaliere. Cominciano ad essere scanditi slogan come: "A fora sa classi sfruttadora!", "Buffone buffone" riferito sia ai tutori dell'ordine sia al Presidente, "Siamo fuori dal tunnel di villa certosa" un rifacimento della famosa canzone cantata da Caparezza. Il tutto culmina con un sentitissimo "Bella ciao", cantato a scuarciagola dal una cinquantina di persone che non si potevano sicuramente identificare con gruppi estremisti di matrice rivoluzionaria. Durante tutto questo verra sequestrata e spezzata una videocassetta amatoriale, in modo che tutto finisca in un nulla, in modo che il tutto possa essere conosciuto dai soli presenti e che la verita' venga messa a tacere. Sorvolo sul comportamento di alcuni ragazzi muniti di croci celtiche che volevano allontanare i ragazzi dalla piazza, sorvolo anche sul fatto che questa giornata sia stata seguita solamente dalle telecamere delle DIGOS e non da quelle dei media ufficiali. Tutto questo per dovere di cronaca, quella non presente nei giornali di regime.
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