Resoconto realistico-farsesco dell'udienza del 15 Luglio del processo per i fatti del 22 Ottobre a Cagliari
Resoconto realistico-farsesco dell'udienza del 15 Luglio del processo per i fatti del 22 Ottobre a Cagliari
E' un resoconto senza pretese della quarta udienza, che e' durata due ore; mi concentro sui fatti piu' divertenti che sono quelli che mi ricordo meglio.
Come forse ricorderete vi era un testimone dell'accusa, un poliziotto coinvolto negli scontri (che i soliti maligni considerano uno dei picchiatori pił zelanti), che sino ad oggi, pur convocato ogni volta, non si era mai presentato. Come mai ? Ci chiedevamo, e' finto ? E' brutto ? E' scemo ?
Buona la terza.
La performance di Camalleri incomincia con il giuramento, quando legge la formula di rito ha un lapsus di lettura e giura di: "nascondere tutta la verita' e nientaltro che la verita' " Il giudice se ne accorge e lo corregge (ma lui, furbo si mette la mano in tasca e incrocia le dita mentre si tocca le palle).
In Camalleri risulta firmatario di due verbali, uno di servizio e uno di arresto, che gia' cosi', senza aggiungere altro, sono abbastanza discordanti tra loro, e dovrebbe presentarsi in aula sostanzialmente per confermarli (chissa' quanto si sono sforzati in questura per farglielo capire). Tuttavia in aula siede tra i banchi degli avvocati nientemeno che il dirigente Arangino in persona, che regala al Camalla un sorriso d'incoraggiamento. A quella vista l'agente si fa cogliere da un eccesso di zelo e allora, per farsi bello con il suo dirigente, comincia ad esagerare, ad aggiungere manifestanti, agenti, scontri, violenza ... sino a quando gli fanno notare che pero' lui, nei verbali, non aveva scritto nulla di tutto questo ma dava una versione totalmente diversa. Allora comincia il calvario del Camalla, si gira e si rigira sulla sedia, cerca di conciliare le vecchie cazzate con le nuove senza riuscirci, trova una giustificazione di natura finemente psicologica e riferisce che anche quando era piccolo, e bisticciava con gli altri ragazzini sotto casa, poi non si ricordava subito di tutto quello che era successo ma, a distanza di tempo, gli venivano in mente cose nuove, delle quali non si ricordava subito dopo. Poveraccio, chissa' quante ne ha prese da piccolo, dev'essere rimasto scemo. L'estenuante interrogatorio si chiude dopo un'ora, per riassumere l'avvocato di difesa chiede: "Le collutazioni non appaiono nel verbale di arresto, ne' nella relazione di servizio, oggi lei ci fornisce una terza versione, come mai ? " Camalleri: Dopo tanti mesi ricordo cose nuove
Uno cosi', se non fosse stato un pulotto, o lo incriminavano per falsa testimonianza o lo dichiaravano incapace di intendere e di volere ... invece lui continuera' a fare il mazziere in celere.
Un'altra fantastica gaffe il Camalla la fa quando spiega di aver riconosciuto i colpevoli di non si sa bene cosa attraverso i filmati relativi alla manifestazione che la digos gli ha mostrato. Questo dopo che i dirigenti, durante la prima udienza, avevano giurato e spergiurato che non era stato fatto e non esisteva nessun filmato relativo alla manifestazione di quel giorno.
Alla fine Camalleri si alza tutto soddisfatto e, andando via, passa a salutare il dirigente Arangino. Ha la faccia tutta sorridente di uno che e' convinto di essere andato bene all'interrogazione e vuole farsi stringere la mano. Arangino, verde in faccia, ha evitato la sua mano e gli ha bibsbigliato qualcosa (secondo me: "bravo, bravo ... ora vai via"). A dire la verita' io questo fatto che Arangino ha evitato di dargli la mano non l'ho visto personalmente, me l'hanno riferita altri del pubblico, ma che avesse la faccia verde invece l'ho visto bene.
Poi sono stati interrogati tre testimoni della difesa, tre partecipanti alla manifestazione che hanno riferito di come sia avvenuta la carica della polizia in via Roma. Hanno riferito di come i manifestanti abbiano affidato la loro salvezza alla fuga o al tentativo di passare inosservati mescolandosi ai passanti allibiti e terrorizzati. Hanno raccontato di come chi e' stato raggiunto dai poliziotti in tenuta antisommossa sia stato pestato e di come sono state arrestate le persone intervenute in soccorso. L'impressione unanime e' stata che abbiano reso con calma e precisione una deposizione chiara e coerente. A sollazzare il pubblico, in questa seconda parte dell'udienza, hanno pensato il pubblico ministero e l'avvocato di parte civile con i loro goffi tentativi di mettere in difficolta' e far cadere in contraddizione i testimoni della difesa. Riferisco (in modo approssimativo) questo gustoso scambio tra l'avvocato di Arangino e un manifestante:
Avvocato: Dunque la polizia antisommossa ha caricato ?
Testimone: Si
Avvocato: E i manifestanti che venivano raggiunti venivano picchiati ?
Testimone: Si
Avvocato: E siete fuggiti ?
Testimone: Si
Avvocato: E come mai lei non e' rimasto fermo a ...
Viene interrotto da un boato di risate che parte dal pubblico (ma che contagia tutti). Il giudice, per toglierlo d'impiccio, minaccia di far sgomberare l'aula poi cerca di ricomporre la cosa e dice:
Insomma, e' normale, si fanno tante domande in tribunale ... se ne sono sentite anche di piu' strane, e' una domanda legittima, lasciategliela fare ...
In pratica, nel tentativo di aiutarlo, l'ha fatto passare platealmente per un cretino.
In definitiva e' andata abbastanza bene.
L'Ugnone questa volta non e' proprio riuscita a distillare neppure un trafiletto velenoso ed ha steso un velo pietoso sull'accaduto.
La prossima puntata e' per il 30 di Settembre; non possiamo garantire che lo spettacolo sia di alto livello come questa volta ma almeno siamo sicuri che, come sempre, sara' GRATIS E PER TUTTI
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