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Trasferimenti dopo rivolta carceri
by Vagina Coeli Thursday, Aug. 19, 2004 at 1:20 PM mail:  

Trasferimenti dopo rivolta carceri Per episodi di violenza a Regina Coeli

19/8/2004
Trasferimenti dopo rivolta carceri
Per episodi di violenza a Regina Coeli

La sommossa nel carcere romano di Regina Coeli durata circa un'ora e mezza, costerà il trasferimento di molti dei sobillatori. Quella che doveva essere una protesta per richiamare l'attenzione sul sovraffollamento e sulle condizioni di vita nelle carceri si è invece trasformata in una rivolta con porte spaccate, bombolette del gas fatte esplodere e vetri infranti. Aperte due inchieste, una della Procura della Repubblica e l'altra interna.


La situazione è poi tornata alla normalità ma per precauzione a Regina Coeli sono stati richiamati dalla ferie e da altri istituti penitenziari, circa 50 agenti in più. A compiere gli atti di violenza sono stati 158 detenuti rinchiusi nella quarta sezione: hanno fatto esplodere delle bombolette di gas dei fornelletti, spaccato una quarantina di porte in legno delle celle, rotto alcuni vetri, dato fuoco a materassi e coperte e alla fine hanno distrutto idranti e tubature, allagando la sezione. Una quarantina dei 158 detenuti della quarta sezione sono stati trasferiti nella prima sezione.

L'obiettivo della rivolta sarebbe stato proprio quello di rendere definitivamente inagibile la quarta sezione, considerata una delle più invivibili del carcere di Regina Coeli, per arrivare alla sua chiusura completa. Anche se ufficialmente il vice capo del dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Emilio Di Somma ha spiegato che i motivi della protesta "dovranno essere accertati dall'inchiesta interna.

La Procura di Roma aprirà un'inchiesta, ma prima il pm Adriano Iasillo attende il rapporto della polizia penitenziaria sia in relazione all'ipotesi di reato di danneggiamenti sia a quella eventuale di sommossa. I reati, comunque, verranno stabiliti soltanto dopo la lettura della relazione, così come l'individuazione dei detenuti coinvolti nella vicenda.

Soltanto una trentina dei 158 potrebbe rimanere a Regina Coeli, mentre gli altri potrebbero essere trasferiti alle strutture di Rebibbia, Velletri, Cassino, Civitavecchia, a seconda delle disponibilità.

tgcom

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intervista al ministro castelli
by cltz Thursday, Aug. 19, 2004 at 2:08 PM mail:  

Intervista al ministro Castelli. Dove la giustizia è la legge del
taglione; la soluzione all'emergenza carceri risiede nella necessità di
nuovi centri detentivi; e le richieste dei detenuti stessi sono
semplicemente "irricevibili".


«Ora quei detenuti dovranno pagare le conseguenze di quello che hanno
fatto. Così chi dice di voler alleviare le loro sofferenze in realtà le ha
aggravate». E’ durissimo il ministro della Giustizia, Roberto Castelli.
Sono passate poche ore dalla rivolta nel carcere romano di Regina Coeli. E
divampa la polemica sul suicidio in cella del sindaco di Roccaraso. Ma il
Guardasigilli respinge ogni accusa, giudica «altamente improbabile che a
Sulmona ci sia stato un nuovo caso Sindona», e si scaglia contro i
parlamentari che «ogni agosto visitano i detenuti e scatenano la
protesta». Intanto a Regina Coeli iniziano i trasferimenti.

Sono scattate le punizioni?

«I detenuti hanno reso inagibile un reparto da 150 posti, da qualche parte
dobbiamo metterli. Li trasferiamo in altri penitenziari. Comunque è chiaro
che chi si è abbandonato ad atti vandalici dovrà subirne le conseguenze».

Di che genere?

«Martedì notte c’era un magistrato. L’azione penale è obbligatoria. Quei
reati andranno perseguiti. Solo grazie alla professionalità del personale
si è evitato l’irreparabile».

Lei quando è arrivato?

«Ero già lì. Ci abito. La protesta andava avanti già da un paio di giorni.
Ma mi sono subito reso conto di quello che stava accadendo. Ho sentito un
gran baccano. Di solito battono un po’ sulle sbarre e tutto finisce lì.
Invece in un raggio è degenerata. Hanno divelto anche i lavandini».

Ha incontrato i detenuti?

«No. Siccome la situazione si stava calmando non abbiamo voluto
innervosirli».

Ma c’è stata una trattativa?

«Loro hanno presentato una lista di richieste. Ma è irricevibile».

Perché, che cosa chiedono?

«Un indulto ogni 3 anni e cose simili. Ma non è questo. Sono aperto alle
lamentele. Però lo Stato non può farsi dettare politiche di legge dai
detenuti in rivolta».

La situazione è davvero «sotto controllo»?

«E’ tranquilla. Ma non vorrei che Regina Coeli facesse da focolaio. E
segnalo che questo avviene ogni agosto a seguito delle visite al carcere
di determinati personaggi».

Con chi ce l’ha?

«Non faccio nomi. Dico solo che chi ha velleità di governo non può fare
politica di opposizione nelle carceri».

E’ un veto ai radicali?

«Non c’è bisogno di veti perché credo che la questione sia solo una
boutade ferragostana».

I radicali la denunceranno per calunnia.

«Ormai la politica contro di me si fa sul piano giudiziario».

Ha chiesto la lista dei visitatori, che cosa ne farà?

«Nulla. I parlamentari hanno il diritto di entrare in carcere, noto però
che sono sempre gli stessi».

Ma c’è un’emergenza carceri?

«La situazione non è facile. Perché la popolazione carceraria aumenta e
c’è la difficoltà ad approntare nuovi penitenziari».

Deve fare i conti con i «giri di vite» chiesti dalla sua parte?

«Sono pochi i cittadini che non vogliono maggiore sicurezza. Comunque
stiamo fronteggiando. Con la Bossi-Fini abbiamo rimandato a casa loro
2.200 detenuti. Abbiamo stanziato 80 milioni di euro per interventi
urgenti e 1 miliardo per 23 penitenziari . E in 3 anni rivolte non ce ne
sono state, malgrado chi soffia sul fuoco».

I suicidi sono in aumento?

«Dagli anni ’90 sono in calo».

Quello del sindaco di Roccaraso alimenta le polemiche.

«Mi sembra che si stia montando un caso... la reazione non sarebbe stata
la stessa se fosse stato un sindaco della Cdl».

Esclude che sia stato «suicidato» come Sindona?

«Mi sembra altamente improbabile. Anche perché era in cella di isolamento.
Comunque ho aperto un’ispezione amministrativa. Non ho intenzione di
attivarla sui magistrati».

Stavolta è con i magistrati.

«Non sono mai contro i magistrati. Cerco solo di far funzionare la
giustizia».

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In galera!
by Hemperor Thursday, Aug. 19, 2004 at 3:31 PM mail:  

In galera Castelli e tutti i sedicenti politici che siedono in parlamento. Che vedono la merda in cui costringono persone che per quanto condannate hanno una loro dignità umana che va rispettata.Per non parlare di chi è imprigionato ancora in attesa di giudizio. Questa "politica" mi fa schifo. Al muro tutti i politici e ricominciamo da capo.

P.S. per quelli che cercano su indy per avere qualcosa da scrivere sui loro fogli ripeto al muro i politici o fuori i coglioni. State rovinando l'Italia. ed ora scrivete che ci sono pericolosi insurrezionalisti su indy.

mi fate schifo.

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