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Sorveglianza, controllo, repressione...
by j.q. Friday, Sep. 24, 2004 at 10:52 PM mail:

"...a questo punto introdurrei la riflessione che fa lyotard e nn solo lui... ma qui entriamo nel postmodernismo, come filone culturale cmq c'entra perché si parla di data immagine e di società dell'informazione quindi è una cosa bella in generale il fatto che una riflessione di questo tipo finisca su indy..."

Sorveglianza, contro...
400cops.jpg, image/jpeg, 400x267

lyotard, infatti, fa un tipo di riflessione interessante sulle evoluzioni sociali moderne sottolineando come la nostra società si fondi ormai sulla dipendenza dalle nuove tecnologie dell'informazione, questi medium creano un nuovo genere di "burocrazia". secondo lyotard, infatti, le verità assolute della modernità stanno collassando, scienza tecnologia e democrazia hanno ormai perso qualsiasi potere come concetti universali... spaesata, la gente tenta di trovare qualche forma di certezza aggrappandosi ai metodi apparentemente sicuri dell'informatica. le tecnologie complesse promettono convenienza efficenza e sicurezza e minore incertezza; rimane il dubbio di togliere qualcosa alla vita umana che valga la pena di essere vissuta, ma se obiettiamo qualcosa non siamo neppure certi delle basi su cui obiettare!

mark poster fa una riflessione simile, sempre riguardo alla data-immagine (vedi indymedia nei curriculum). poster si chiede dove mai sia collocato il sé dell'uomo, visto che tanti frammenti di dati personali circolano nei sistemi informatici (e nei circuiti d telecamere di scurezza aggiungerei io...) al di là del controllo individuale. questi sociologi fantasiosi si immaginano che si crei un sé aggiuntivo nei database virtuali, la cui rappresentazione va a detrimentodel sé reale (inconsapevolezza).

poster crede molto nella libertà di informazione ;))

...in queste teorie non è possibile scansare gli interrogativi su come si costituisca oggi la personalità umana e su come (tramite la data-immagine ciò si adatti all'ordine sociale vigente oggi la nostra identità viene compresa dda altri più attraverso la nostra data-immagine che a causa delle nostre comunicazioni personali. più siamo marginali è anticonformisti più diventa forte la rete delle limitazioni tramite sorveglianza.

ineguaglianza e controllo sociale sono connessi ai temi della fiducia e dell'integrità della persona..."

--

"relazione stretta con il sapere: essere "colui che sa" ha chiare conseguenze sul potere..."

--

"...lyon affronta i problemi legati alle tecnologie informatiche di sorveglianza..(tecniche del computer matching) la maggior parte delle operazioni di sorveglianza viene svolta all'oscuro, nel mondo dei segnali digitali. quale è il vantaggio del passaggio di questo sapere tramite i sistemi informatici?"

bauman: le convenzioni morali o etiche diventano facilmente irrilevanti per il progresso tecnico delle operazioni burocratiche sui materiali di sorveglianza. gli oggetti di tali operazioni, le persone, vengono disumanizzati con una facilità irrisoria...

ma qui si va oltre la semplice burocrazia; la sorveglianza è intrecciata strettamente con il nostro ordine sociale corrente i dettagli minuti delle nostre vite private sono raccolti quotidianamente, memorizzati ripescati e rielaborati da poderosi database informatici. lasciamo materialmente o in potenza una scia del nostro agire; partecipare alla società oggi implica l'essere posti sotto sorveglianza elettronica.

ps: la metafora del 'grande fratello' ormai esprime una profonda ansia culturale in aree decisamente remote da quelle che in origine aveva in mente orwell..."*


* tutto questo testo è stato intercettato, modificato ad arte, stravolto e reso chiaro per tutt* - tutto in una volta.

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gesù...
by un* Sunday, Oct. 03, 2004 at 2:35 PM mail:

...non c'ho capito quasi un cazzo ma sembra un'analisi seria, una volta tanto.

+analisi
-paralisi


un*

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poscritto sulla sorveglianza elettronica
by zarathustra11 Tuesday, Jan. 04, 2005 at 10:41 AM mail: zarathustra11@virgilio.it

Trovo molto interessante il tuo articolo, in particolare mi fa piacere che qualcuno in Italia si occupi oggi di questi temi e di autori - come Mark Poster - da noi poco studiati.

Aggiungerei anche Deleuze, che nel suo "Poscritto sulle società di controllo" (in "Pourparler") sviluppa l'idea foucaultiana di società disciplinare nella direzione di una "società di controllo", per dimostrare come oggi il potere assuma nuove vesti (basate sulle IT) per disciplinare in modo più subdolo e immateriale le menti degli individui a tutti i livelli.
Per dare una forma all'attuale modo di dominio Foucault in "Sorvegliare e punire" procede alla riesumazione del Panopticon di Bentham (1791) per affermare che questa figura è il diagramma (cioè lo schema) delle società cosiddette "disciplinari" che sono state istituite in Europa a partire dalla fine del XVIII secolo.
Ed è a questo punto che interviene Poster, il teorico del Superpanopticon. Egli afferma infatti che il Panopticon architettonico elaborato da Bentham e ripreso da Foucault come schema della normalizzazione disciplinare viene oggi, nell'era del Modo di Informazione, sostituito da un Superpanopticon elettronico basato sulla capacità dei database di memorizzare frammenti fattuali separati dagli individui (body data, transactional data ecc.) che permettono un controllo minuzioso e istantaneo sulla vita quotidiana degli stessi.
David Lyon invece accetta l'interpretazione di Poster con riserva. Lyon infatti prende spunto da William Bogard (autore del fondamentale "The simulation of surveillance. Hypercontrol in telematic societies") per precisare che la sorveglianza elettronica odierna non si limita a controllare ciò che l'individuo compie, ma tende a prevederlo. L'attuale tendenza nel campo delle filosofie della sorveglianza, è infatti quella alla "simulazione", cioè all'elaborazione dei dati finalizzata all'anticipazione del comportamento del soggetto osservato in un tempo che non è più il presente o il passato, ma il futuro. Queste previsioni fantascientifiche si basano su modelli psicologici sempre più elaborati, che creano le categorie, cioè i "ruoli", nei quali veniamo ogni giorno confinati. Il mondo elettronico e informatico acquista in questo modo una "presenza" all'interno delle vite dei cittadini delle società avanzate.

C'è da dire infine che il Panopticon non è il solo schema possibile dell'attuale controllo sociale. Secondo il sociologo norvegese Thomas Mathiesen il potere assume oggi non la forma di un Panopticon, bensì del Synopticon. Mathiesen rovescia il principio panoptico affermando che la società attuale è una "società dello spettatore", nei due sensi di "sorveglianza" e "spettacolo". Vi è infatti tutta una dimensione spettacolare nelle nostre vite, il cui paradigma è la televisione. Essa ci sommministra con frequenza quotidiana una serie di schemi psicologici che inconsciamente facciamo in parte nostri. Il mezzo televisivo si avvale della seduzione spettacolare per disciplinare sempre più a fondo l'anima del suo pubblico. In questo modo bisognerebbe affermare che la nostra è una società sia panottica che sinottica. Le attuali forme di potere sono in grado di investire i soggetti a diversi livelli e attraverso molteplici dispositivi. Mathiesen conclude che ci troviamo oggi di fronte ad un controllo "duale", in quanto esistono sia meccanismi in grado di permettere ai pochi di guardare i molti (panopticon) sia meccanismi in gradi di garantire l'operazione contraria, ossia che i molti guardino i pochi (v.i.p, stelle dello showbusiness, calciatori ecc.) attraverso il Synopticon.

Personalmente questi temi, cioè il discorso delle forme di potere, hanno sempre interessato, ne è uscita poi una tesi pubblicata in parte su una rivista.
Su Internet consiglio di vedere sul sito http://www.privacy.it nella sezione saggi consiglio di vedere di I.J.Occelli la tesi dal titolo "Teorie e tecnologie dei sistemi di sorveglianza".

Spero vivamente con questo post di coinvolgere e interessare qualcuno al dibattito su questi temi, perchè è fondamentale capire quanto oggi siamo condizionati nella nostra libertà dalla tecnologia, che continua ad essere vista, unilateralmente, come la medicina per tutte le malattie.

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