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Guerre mediatiche
by G. Tuesday, Oct. 12, 2004 at 6:56 PM mail:

guerre media e repressione

“Nei trent'anni (1945-1975) trascorsi dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale la borghesia imperialista ha di nuovo esaurito i margini di accumulazione che si era creata con gli sconvolgimenti e le distruzioni delle due guerre mondiali. Dagli anni settanta il mondo capitalista è entrato in una nuova crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale.
La crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale ha dato luogo alla seconda crisi generale del
capitalismo: una crisi economica che trapassa in crisi politica e culturale. Una crisi mondiale; una crisi di lunga durata.
Apparentemente i capitalisti sono alle prese: ora con l'inflazione e la stagnazione; ora con l'oscillazione violenta dei cambi tra le monete; qui con l'ingigantirsi dei debiti pubblici; là con la difficoltà di trovare mercati per le merci prodotte; un momento con la crisi e il boom delle Borse; un altro momento con 1a sofferenza dei debiti esteri e la disoccupazione di massa.
La maggior parte dei paesi semicoloniali è diventata dapprima un mercato dove i gruppi hanno riversato le merci che la sovrapproduzione di capitale rendeva eccedenti; poi un campo in cui gli stessi gruppi hanno impiegato come capitale di prestito i capitali che nei paesi imperialisti non potevano essere impiegati come capitale produttivo che a un tasso di profitto decrescente, o che, se impiegati come capitale produttivo, avrebbero addirittura ridotto la massa del profitto; infine un terreno che i gruppi capitalisti devono invadere direttamente per farne un nuovo campo di accumulazione di capitale. I gruppi imperialisti razziano le risorse umane e ambientali dei paesi semicoloniali, li devastano e quindi, ad opera compiuta, li abbandonano e si trasferiscono in altri paesi. I paesi coloniali vengono ridotti nuovamente al rango di colonie, ma ora di colonie collettive dei gruppi imperialisti, sicché nessuno di questi assume alcuna responsabilità per la conservazione a lungo termine delle fonti di profitto e di rendita. L’emigrazione disordinata di masse di lavoratori e una sequela interminabile di guerre sono le inevitabili conseguenze di questa nuova colonizzazione.
I contrasti economici tra i gruppi imperialisti diventano nuovamente antagonisti: la torta da dividere non aumenta quanto necessario per valorizzare tutto il capitale accumulato e ogni gruppo può crescere solo eliminandone un altro.
In tutti i paesi imperialisti i contrasti economici tra la borghesia imperialista e le masse popolari si stanno acutizzando in modo estremo. In tutti i paesi imperialisti la borghesia sta eliminando una dopo l'altra le conquiste che le masse lavoratrici avevano strappato o abrogandole (scala mobile, stabilità del posto di lavoro, ecc.) o lasciando andare in malora le istituzioni in cui esse si attuavano (scuola di massa, istituti previdenziali, sistemi sanitari, industrie pubbliche, edilizia pubblica, servizi pubblici, ecc.).
Il capitalismo dal volto umano ha fatto il suo tempo. In tutti i paesi imperialisti la borghesia viene via via abolendo quei regolamenti, norme, prassi ed istituzioni che nel periodo di espansione hanno mitigato o neutralizzato gli effetti più destabilizzanti e traumatici del movimento dei singoli capitali e le punte estreme dei cicli economici. Ora, nell'ambito della crisi, ogni frazione di capitale trova che quelle istituzioni sono un impedimento inaccettabile alla libertà dei suoi movimenti per conquistarsi spazio vitale. La deregulation, la privatizzazione delle imprese economiche statali e in generale pubbliche ecc., sono all'ordine del giorno in ogni paese imperialista. La parola d'ordine della borghesia è in ogni paese "flessibilità", cioè libertà per i capitalisti di sfruttare senza limiti i lavoratori, le masse popolari.” (Estratto liberamente da PMP dei Carc)

Questa, a mio avviso, è la piu’ chiara analisi oggettiva dello stato di cose presente; queste sono le vere cause, sociali, economiche, politiche, occultate all’opinione pubblica e anche a quei compagni militanti (in buona fede) della “sinistra radicale” che da’ loro pezzi di informazione tradotti pero’, nel loro linguaggio controrivoluzionario, revisionista, insomma alla Toni Negri & co. .
Da anni il maggior strumento di controllo e coercizione di massa è la Tv. Con questo infernale elettrodomestico il potere, tramite infimi sotterfugi subliminali, elaborati nei minimi dettagli da
équipe ad hoc, il cittadino subisce inconsciamente una somministrazione quotidiana di dipendenza,
quella che lo dirige verso un determinato prodotto al supermercato, che lo indirizza nel seggio
elettorale, che gli segnala chi sono i buoni ed i cattivi, quella che si getta sul disastro umano per
aumentare l’ascolto con un bel primo piano ... .
Nei salotti mediatici si legifera, si giudica in nome del popolo italiano, si firmano contratti anomali
e di nessun valore ... . L’11 settembre 2001 in diretta mondiale siamo stati spettatori della morte reale,
quella paura ancestrale che è da sempre l’argomento piu’ temuto dall’umanita’, ma nello stesso tempo
piu’ interpretato dalla “società dello spettacolo”.
Da quella terribile sequenza...... molte sono le coincidenze, le contraddizioni, le anomalie,
le perizie; su quei fatti tante sono le certezze tanti sono i dubbi, i misteri.
L’unica certezza assoluta è che quell’evento segna l’inizio di un conflitto senza precedenti contro un nemico invisibile chiamato Terrorismo Internazionale, per gli Stati Uniti un nemico della civiltà occidentale e della democrazia, che gli efficientissimi (in questa occasione) servizi di intelligence nell’arco di 24 ore individuano (in un loro ex alleato nel lungo conflitto fra URSS e Afghanistan): lo sceicco “del terrore” Osama Bin Laden e tutti i dirottatori al suo servizio, identificati con lo stesso tempismo. Una domanda viene spontanea: essendo questi terroristi tutti segnalati ed ai primi posti come pericolosita’,negli schedari dell’intelligence Usa:come hanno potuto salire indisturbati sugli aerei?
Il fatto che l’America sia stata colpita sul proprio territorio è inaccettabile, non era mai accaduto, e la risposta non tarda. Quella sequenza ripetuta all’infinito da tutte le emittenti del mondo è martellante; negli stati imperialisti occidentali addirittura si celebra la giornata del silenzio; per 5 minuti si fermano fabbriche, scuole, ospedali.... la solidarietà è d’obbligo per una barbarie di quell’entita’.... . Pero’ se dovessimo stare fermi 5 minuti per ogni vittima innocente del “terzomondo”, staremmo fermi in proporzione 24 ore al giorno e tutti i giorni; ma questa è un’altra storia, storia di uomini, donne e bambini di serie b... .
Intanto il presidente degli USA Bush dà inizio al conflitto senza fine ENDURING FREDOOM.
La prima notte contro l’Afghanistan vengono lanciati migliaia di scud missili terra aria da
circa due miliardi di vecchie lire, ed è solo l’inizio ... ma cosa c’è ancora da distruggere in quel
paese, che era in guerra permanente da decine di anni? Nulla: bisogna solo prenderne il possesso
geopolitico. Da questo momento la guerra diventa mediatica: non vedremo immagini di distruzione
e morte, o meglio le vedremo solo quando saranno i “cattivi “ a produrle, ovvero i Terroristi,
dai taleban ai palestinesi uomini bomba..... Dei loro massacri: nulla.
In poco tempo il primo conflitto è vinto, anche se dello sceicco “del terrore” nessuna foto trofeo
per l’opinione pubblica, ma di cattivi che danno aiuto alla rete del terrore si scopre che è pieno
il mondo... . Arresti di massa e deportazioni in un campo di tortura dove non esistono leggi e diritti,
Guantanamo; in gabbie a cielo aperto vengono rinchiusi i pericolosi terroristi, dei quali non vedremo e sapremo piu’ nulla.
Le masse assoggettate al tubo catodico sono il target principale degli eserciti; si deve chirurgicamente sezionare i buoni dai cattivi; sui tavoli dell’informazione si gioca a risiko, spostando bandierine in una simulazione terrificante della realtà... : Dal gioco spunta un
nuovo elemento: il famoso mazzo di carte sezione cattivi. Gli assi e le altre figure dei vari semi segnano in ordine progressivo i piu’ pericolosi uomini al mondo. Peccato non abbiano fatto anche il -mazzo dei buoni-, per giocare alla pari ed a carte scoperte.
Iniziano a scoppiare le prime vere bombe: il presidente del consiglio del peggior esecutivo che
l’Italia abbia mai avuto proclama: la nostra civilta’ Occidentale è superiore (!!), parole che fanno rabbrividire e ci riportano a ricordi terribili ...allo sterminio di- inferiori-... , anche se in tutti i modi la realpolitik cerca di tamponare, si apre uno scontro tra “civilta’”, uno scontro tra religioni. Il nemico è l’islam ed i popoli che lo professano.
Obbiettivo raggiunto: ogni magrebino,tunisino, arabo, di colore.... è un potenziale nemico, un possibile terrorista.
Insediatesi le truppe in Afghanistan, il mercato e le pescherie che chiamano Borsa, segnano
lievi segni di rialzo, ma non sono assolutamente sufficienti, serve di piu’ per attirare nella
rete i pesci risparmiatori, e soprattutto serve petrolio, l’oro nero che misteriosamente
continua ad essere indispensabile, anche se da tempo si sono trovate fonti alternative
a costi inferiori, con tutti i vantaggi che ne conseguirebbero.... Ma le regole del “gioco”alla n° 1 - leggi del mercato e delle merci -, non si possono cambiare quando la partita è iniziata. Inoltre le regole del gioco le possono cambiare solo gli arbitri, non i partecipanti.
L’attacco unilaterale al temutissimo dittatore Saddam, l’ asso di cuori da pescare nel
mazzo dei cattivi, è il prossimo obbiettivo. Si afferma che il suo paese dia appoggio a tutti i terroristi del mondo, nasconda un arsenale in grado di sterminare l’umanita’ in poche ore: parola
di altro -suddito- governante: Tony Blair. Nessuno puo’ fermare la potenza militare piu’ grande del globo, nemmeno milioni di persone che scendono nelle piazze..... . -Colpisci e terrorizza-: la parola
d’ordine dei paladini a caccia dei fantomatici terroristi!!
Tutta la partita e lo sporco gioco degli imperialisti è giocato sugli schermi, dai messaggi dei terroristi alle immagini degli uomini bomba che rispondono al fuoco delle cannoniere sioniste con l’arma della disperazione, e quelle immagini ci giungono sempre, ad ogni telegiornale, mentre non abbiamo mai visto gli effetti delle bombe a grappolo, dell’uranio impoverito, delle bombe intelligenti.... .
Questa situazione fa esplodere in tutti i paesi imperialisti la repressione, la nascita delle
liste nere dei cattivi. Liberta’ quindi al boia Sharon di continuare il genocidio dei palestinesi,
allo- zar Putin -di regolare i conti con la Cecenia, al franchista Aznar di cancellare un partito politico in mano ai “terroristi baschi”, alla Turchia di continuare la persecuzione e lo sterminio del popolo curdo, mentre nel nostro paese l’attacco è mirato a chiunque si opponga al diktat dello stato di polizia instauratosi con le contestazioni al G8 2001 a Genova, rafforzatosi rispolverando - per
sopprimere anche le idee o la “compartecipazione psichica”- il codice fascista Rocco sotto il nome di art 270/270 bis.
Chi meglio degli 007 italiani conosce questo fenomeno? L’Italia da circa un secolo lotta contro
questo mostro. Non sto a citare tutti quelli che possiamo definire misteri italiani; mi limito a
riportare uno stralcio reperito in rete.

* * * * * * * * *
Il brano è tratto da un opuscolo riservato del SIFAR. Sul frontespizio si legge: "Servizio Informazioni Forze Armate - Sezione SM - Nucleo guerra non ortodossa"; il titolo è "La parata e la risposta"; l'anno di edizione il 1964.

L'esperienza di questi anni ha dimostrato esaurientemente che, al primo manifestarsi dell'azione rivoluzionaria, si produce, nelle menti dei dirigenti democratici, una deplorevole confusione: gli interessati ritengono, in buona fede, che quelli che nella dottrina della guerra non ortodossa vengono definiti "fattori favorevoli" all'insorgere e all'espandersi della rivoluzione, siano le "cause determinanti" dell'insurrezione.
Ora non bisogna dimenticare che i "fattori favorevoli", denominati nella dottrina marxista anche "contraddizioni interne", sono in effetti gli elementi fondamentali sui quali fa leva la propaganda rivoluzionaria, ma non sono la causa determinante dell'insurrezione. Questa va individuata esclusivamente nell'esistenza e nell'azione, pianificata e coordinata, di un'organizzazione rivoluzionaria.
L'errore di ritenere che causa determinante dell'insurrezione siano le contraddizioni interne del regime democratico induce i dirigenti alla ricerca delle ragioni politiche, sociali, economiche, della rivolta; ricerca che, per l'affanno con cui generalmente è condotta e per l'errore iniziale che l'influenza, determina due ordini di conseguenze negative per lo stesso regime democratico e positive per lo sviluppo dell'azione rivoluzionaria:
a) le coscienze dei dirigenti democratici si gravano di un ingiustificato "senso di colpa";
b) le riforme non rispondono a esigenze immediate, scardinano l'economia, aumentano il disordine sociale, esaltano le contraddizioni interne....
Allo sviluppo della "parata" sono direttamente interessati tutti i poteri dello stato: l'esecutivo, il legislativo, il giudiziario. Il potere esecutivo dovrebbe:
- provvedere all'impostazione della dottrina nazionale e del relativo programma d'azione allo scopo di formare i "cittadini", i giovano soprattutto, al fine di fortificare il loro senso civico, il loro amor patrio e di coalizzare il favore dell'opinione pubblica attorno al potere costituito;
- Impegnare i grandi raggruppamenti nazionali (partiti nazionali, associazioni, movimenti della gioventù, ecc.) ed i maggiori organismi dello Stato ( Scuole, FF.AA., Forze di Polizia, ecc.) per la divulgazione dei predetti temi negli ambienti di loro competenza;
- impiegare i mezzi d'informazione e di formazione dell'opinione pubblica disponibili, per rintuzzare tempestivamente le azioni di offesa psicologica dell'avversario e sviluppare proprie azioni d'offesa tendenti a prendere in contropiede i rivoluzionari ed a neutralizzare la loro azione sulle stesse basi di partenza.
Ovviamente l'attività del potere esecutivo deve essere fiancheggiata e sostenuta da quella dei poteri legislativo e giudiziario; per quanto riguarda quest'ultimo è necessario un cenno alle limitazioni cui esso è costretto a soggiacere nel periodo pre insurrezionale.
In tale periodo possono manifestarsi anche episodi di violenza e, mentre il potere esecutivo dispone dei mezzi necessari per opporvisi, il potere giudiziario, perdurando almeno apparentemente lo stato di pace, non è in grado di reagire efficacemente. Si tratta in effetti di una vera e propria "debolezza giuridica" della quale sanno bene come approfittare i rivoluzionari; essi infatti agendo ai limiti del "consentito" e fornendo agli eventuali incriminati dei difensori abilissimi, capaci di sfruttare tutte le scappatoie del codice, oltre ad operare sempre in condizioni di minimo rischio, si procurano a buon mercato numerosi "martiri" e svolgono, a spese dello Stato, gran parte della campagna di azione psicologica. In tale situazione, ovviamente, è richiesta al potere giudiziario una duttilità che spesso contrasta con la sua stessa natura, per cui in suo soccorso dovrà muoversi tempestivamente il potere legislativo".
- la costituzione immediata di un comando politico-militare nazionale e di comandi politico-militari periferici;
- il decentramento automatico dei poteri civili e militari, affinché la lotta possa essere continuata, senza interruzioni, anche nel caso d'isolamento di un'intera regione.
Parallelamente si dovrà prevedere la costituzione di speciali unità di protezione che dovranno essere mobilitabili in brevissimo tempo; dislocate in maniera tale ad coprire tutto il territorio; formate da elementi particolarmente addestrati alle lotte che dovranno condurre.
Ciò presuppone che ordinamento, piani di mobilitazione, addestramento dei componenti delle predette unità dovranno essere disposti in precedenza, sin dal tempo di pace, prevedendo:
- unità per impiego prevalentemente statico;
- unità per impiego prevalentemente mobile;
- unità per impiego clandestino.
Queste ultime costituite a somiglianza dei gruppi d'azione rivoluzionari, con compiti di ricerca e di offesa nelle infrastrutture dell'avversario. In effetti non si può colpire efficacemente l'apparato clandestino dei rivoluzionari, né si può neutralizzare i loro gruppi d'azione, se non si usano mezzi e procedimenti simili ai loro".
* * * * * * * * *
L’interpretazione di questo pezzo, a mio avviso, chiarisce quello che era stato il punto di partenza di questo scritto, ovvero la crisi del sistema. Tornando alla realta’, dobbiamo essere consapevoli che l’attuale periodo storico è il culmine della crisi. Le risposte della borghesia, cari compagni, sono nella quotidianità , l’intensificarsi della barbarie, la repressione di ogni liberta’di opinione e di stampa, di riunirci senza trovarci accusati di associazione sovversiva, di poter diffondere informazione alternativa ..... . L’ultimo sequestro degli hard disk sui quali erano presenti i nodi di molti Indymedia Center, compreso quello italiano, è stata una bella spugnatura su molto materiale fastidioso al regime: ad esempio sul G8 di Genova.

Ogni materiale citato è reperibile in internet: la liberta’ di pensiero e di stampa sono gli indici piu’ significativi di democrazia. Quando questi sono oppressi
si è sotto regime.

G.

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