Ho trovato questa testimonianza di un giornalista arabo Fadhil Badrani che si trova dentro l'inferno di Falluja e che l'ha trasmessa alla BBC. E' la prima vera corrispondenza di guerra da Falluja.
Un filare di alberi di palma correva lungo la strada fuori dalla mia casa. Ora soli i tronchi sono rimasti. La parte superiore degli alberi è stata spazzata via dal fuoco dei mortai. Dalla mia finestra posso vedere anche diversi minareti e moschee che sono state colpite. Ci sono tanti, tanti cadaveri nelle strade e la puzza è insopportabile. Il fumo è dappertutto.
Una casa distante qualche portone dal mio è stata colpita durante il bombardamento di mercoledì notte. Un ragazzo di 13 anni è stato ammazzato. Il suo nome era Ghazi.
Ho provato a fuggire dalla città la notte scorsa, ma non sono potuto andare molto lontano. Era troppo pericoloso.
Sto abituandomi ai bombardamenti. Ho imparato a dormire nonostante il rumore – le bombe più piccole non mi creano più agitazione.
Senza acqua e senza elettricità, noi ci sentiamo completamente tagliati fuori dal mondo.
Ho saputo della morte di Yasser Arafat solo perché la BBC mi ha telefonato. E’ difficile sapere quante persone fuori da Falluja siano al corrente di cosa stia succedendo qui.
Voglio che conoscano le condizione qui, dentro la città. Ci sono donne e bambini che giacciono stesi nella strada.
La gente sta diventando sempre più debole per la fame. Molti muoiono a causa di ferite perché non c’è assistenza medica in nessun posto della citta. Alcune famiglie hanno cominciato a bruciare i propri morti nel giardino.
C’è stata molta resistenza a Jolan. Gli Americani hanno preso il controllo di alcuni palazzi molto alti che permettono di controllare dall’alto il distretto. Ma l’altezza non gli ha aiutati a prendere il controllo dell’area, perché le strade di Jolan sono molto strette, e non ci puoi sparare dentro direttamente.
II soldati americani si muovono lungo le strade principali ed evitano le strade laterali. I soldati non lasciano i blindati e i carri armati. Se vengono attaccati da fuoco nemico, rispondo al fuoco dai carri o chiamano l’attacco aereo. Ho visto soldati iracheni sul campo pel la prima volta. Non so da che parte del paese venissero. Sicuramente da nessuna delle province occidentali come al-Anbar. Ho sentito da qualcuno che sono del Kurdistan. Sono ben coordinati. Quando le forze statunitensi escono da un’area loro ne prendono il controllo.
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