Secondo i mujahidin, la battaglia non è finita.
fonte: www.warnews.it
Secondo il comando militare USA, il bilancio dell'attacco in corso sulla
roccaforte ribelle di Falluja è giunto a 1200 morti tra gli "insorti",
31 tra i militari americani, e 6 tra i soldati del nuovo esercito
irakeno. Il ministero della difesa del governo irakeno ha dichiarato
la presa della città, sostenendo che rimangono solo poche "sacche di
resistenza". Ma i guerriglieri smentiscono, e affermano che la lotta sta
continuando.
Abu Saad al-Dlimi, portavoce della Consulta
dei Mujahidin di Falluja, parlando ai microfoni di Al-Jazeera, ha
affermato che "l'annuncio della fine dell'offensiva militare è la prova che
le forze Amercane sono ad un'impasse... i criminali americani e gli apostati
irakeni hanno subito più di 150 morti e 270 feriti tra le loro fila. - ed
ha aggiunto che - solo nella giornata di oggi, i giovani combattenti per la
libertà sono riusciti a dare alle fiamme ben 12 veicoli militari
americani".
Secondo il portavoce dei combattenti sunniti di Falluja, gli americani
"non sono stati in grado di prendere un solo metro" del quartiere di
Julan. Su questo punto, fonti del comando della Coalizione
citate dalla Associated Press, hanno confermato che è proprio il distretto
di Julan il luogo dove la resistenza si è fatta più forte e agguerrita,
impedendo l'accesso ai marines.
Da alcuni racconti che i soldati americani feriti rilasciano ai giornalisti
durante le prime ore del loro ricovero, riportati dal Whashington Post, la
tecnica dei guerriglieri è ben coordinata: lascerebbero entrare i commandos
americani all'interno della città, per poi attaccarli alle spalle con manovre di
accerchiamento. Dalla testimonianza di un soldato USA ferito, si apprende
che i "mujahidin" lasciano avvicinare molto gli americani prima di attaccarli, e
in questo modo - rischiando di più - riescono ad essere molto pericolosi.
Il portavoce dei mujahidin di Falluja ha smentito
anche il conteggio delle vittime tra i suoi compagni, affermando che "il
numero dei martiri combattenti uccisi non supera la quota di 100", tutti
gli altri - secondo al-Dlimi - sarebbero civili innocenti.
Nessuno è a conoscenza del numero esatto di civili rimasti in città durante i
6 giorni dell'attacco. Un corrispondente della BBC ha riportato più volte di
aver visto corpi di donne e bambini abbandonati sulle strade, e alcuni video
hanno mostrato intere famiglie vagare assetate e affamate per le spettrali vie
della città. Ma i comandanti delle truppe USA non hanno rilasciato commenti,
continuando ad affermare che non hanno notizia di civili presenti in zona di
combattimento.
Haza al-Afify, corrispondente di Al-Jazeera da Falluja, ha affermato di
essere rimasto sorpreso dall'annuncio del ministro della difesa, che proclamava
la conquista della città da parte delle forze USA e del nuovo esercito irakeno.
Afify ha affermato che i combattimenti sono tutt'ora in corso, e coinvolgono
soprattutto il quartiere di Julan, ma anche altre zone della città. Secondo il
giornalista l'annuncio della fine delle operazioni militari diramato dal
ministro della difesa "non ha credibilità in relazione alla realtà della
situazione sul campo".
Paolo Oddone
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