COMUNICATO STAMPA
Il coordinamento cittadino di lotta per la casa, pur soddisfatto della parziale soluzione trovata per le famiglie occupanti i due padiglioni del Santa Maria della Pieta’, ribadisce la necessità di approntare immediate misure d’emergenza per affrontare la drammatica situazione abitativa della città di Roma.
“Con l’occupazione di due padiglioni del Santa Maria della Pietà si è voluto ribadire due concetti essenziali: 1) l’emergenza abitativa in questa città ha raggiunto e superato i livelli di guardia. 2) Il patrimonio pubblico non può essere oggetto di speculazione ma deve essere messo a disposizione dei bisogni della città e dei suoi abitanti e questo vale anche per i padiglioni del Santa Maria che devono essere acquistati dal Comune di Roma. Non si può pensare di affrontare i problemi abitativi di questa città con strumenti “ordinari”, è necessario approntare un piano d’emergenza che veda la compartecipazione e la responsabilità di tutte le Istituzioni (Comune, Regione, Governo) e rilanciare con forza (attraverso acquisti, progetti d’autorecupero, canoni controllati) l’edilizia popolare a Roma e in tutto il Paese. I danni prodotti dalla liberalizzazione del mercato, senza un’adeguata contropartita in termini d’alloggi popolari, sono davanti agli occhi di tutti (con aumenti degli affitti quadruplicati) e migliaia di nuovi sfratti che saranno operativi dal prossimo mese. In questa situazione è più illegale e criminale chi occupa edifici inutilizzati per rivendicare il diritto universale all’abitare o chi non fa nulla per bloccare speculazioni, mercato nero degli affitti, compravendita del patrimonio pubblico? Noi la risposta ce la siamo già data e per questo continuiamo ad occupare e speriamo che l’Amministrazione comunale dimostri, nei prossimi giorni, la stessa prontezza e convinzione avuta nella giornata odierna. I movimenti di lotta per la casa non sono, come vorrebbe qualcuno, un problema d’ordine pubblico, ma una realtà sociale che vuol mettere al centro dell’agenda politica il nodo irrisolto dei diritti negati.
Coordinamento cittadino di lotta per la casa
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