Si è suicidata, gettandosi da una rampa di scale della sezione femminile della Casa circondariale di Gazzi (Messina), Francesca Caponnetto, 40 anni, sieropositiva e tossicodipendente, condannata per omicidio a scopo di rapina alla "Bonnie&Clyde" l'8 gennaio 2001 in casa di un pensionato.
La donna era uscita di cella per alcuni controlli medici, ma era sfuggita al controllo della polizia penitenziaria mentre saliva una rampa di scale senza protezioni e si è gettata nel vuoto. E' deceduta poi al pronto soccorso del Policlinico. In cella la polizia non ha trovato nessun biglietto per spiegare l'estremo gesto.
Era stata arrestata dalla squadra mobile insieme al convivente Antonino Bensaia il 20 gennaio 2001 per aver picchiato ed ucciso nella sua abitazione di Ganzirri il pensionato Nicolò Puleo, 76 anni dopo averlo legato e imbavagliato. Mentre lo picchiavano - aveva ricostruito la polizia - lei mangiava il formaggio appena comprato dalla vittima. Lo avevano lasciato morente e, con addosso orologi e preziosi in oro ed argento portati via al pensionato, erano andati in una vicina pizzeria a festeggiare.
Francesca Caponnetto ed Antonino Bensaia il 7 giugno 2002 erano stati condannati all'ergastolo dal Gup Daria Orlando, nonostante la scelta del rito abbreviato. In appello avevano però ottenuto il 10 ottobre 2003 una riduzione a 20 anni di reclusione.
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