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Comunicato CroceNeraAnarchica, 2 agosto 2004 L’8 luglio 2004 viene notificato a due anarchici di Soriano un avviso di richiesta di proroga per termine delle indagini preliminari a firma del gip Marina Finiti. Questo avviso riguarda anche un altro compagno. Le indagini ipotizzano una associazione sovversiva operante in Viterbo, Soriano, Roma ed altre località del territorio nazionale dal 17/6/2003 a tutt’oggi e che “i tre abbiano… con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico fabbricato, detenuto e portato ordigni esplosivi in Roma il 17/6/2003”. Alla data 1/10/2004 scade il termine di un anno per le indagini. Il giorno 17/6/2003 il liceo “Cervantes” veniva attaccato a Roma con un’azione rivendicata dalle Cinque C (Cellule contro il Capitale il Carcere i suoi Carcerieri e le loro Celle). La mattina del 27/7/2004 vengono perquisiti un centinaio di compagni per lo stesso procedimento (n° 27313/03) ed infatti l’inchiesta viene chiamata dagli sbirri “Cervantes”. Dopo la lezione appresa dal processo Marini le guardie tentano di mostrare l’esistenza di un’associazione sovversiva basandosi unicamente su rapporti di conoscenza e di condivisione di idee mettendo insieme tutto quello che è successo negli ultimi due anni in Italia: le azioni rivendicate dalla Federazione Anarchica Informale, l’attacco ad una macelleria, l’attacco al tribunale di Viterbo a ad un CSSA sempre a Viterbo, i pacchi bomba arrivati il 4 novembre a Roma e Viterbo, gli incontri anticarcerari, la solidarietà ai prigionieri eccetera. Come troppo spesso succede ultimamente, gli sbirri invadono le abitazioni dei compagni riuscendo a sequestrarne quattro con un’ordinanza di custodia cautelare concessa dal gip Muntoni sulla base del nulla. Ciò che è successo il 27 va inserito nel giro di vite che gli stati e il dominio hanno dato nel tentativo di reprimere chi gli si pone contro, lo stiamo pagando sulla nostra pelle a Pisa, Arezzo, Viterbo, Rovereto, Roma, Latina, Torino, Lecce, in Sardegna e in ogni angolo del pianeta. Come sempre, saremo complici dei colpevoli, solidali con gli innocenti. Come nemici dell’autorità e dello Stato non possiamo che gioire ogni volta che questi vengono attaccati con qualsiasi mezzo si ritenga opportuno. Abbiamo sempre ritenuto fondamentale il confronto diretto tra realtà e individualità rivoluzionarie, non delegando unicamente ai monitor, tanto più in questo momento. Per questo proponiamo di discutere e valutare l’ipotesi di una mobilitazione nazionale (secondo noi necessaria). Porteremo la nostra proposta al campeggio anticarcerario che si terrà a fine agosto nei pressi di Latina. Nel frattempo continueremo a dare tutta la nostra solidarietà ai compagni prigionieri.
LIBERTÀ PER TITTO LIBERTÀ PER SIMONE LIBERTÀ PER TOMBOLINO LIBERTÀ PER SERGIO LIBERTÀ PER ALESSIO LIBERTÀ PER I COMPAGNI AI DOMICILIARI LIBERTÀ PER TUTTI
Abbiamo appena appreso che dopo Titto e Sergio, anche Tombolino è entrato in sciopero della fame. Inoltre si è saputo che l’udienza presso il tribunale della libertà per questi tre compagni si terrà il 6 agosto alle 9 in Piazzale Clodio, non sappiamo ancora quando è stata fissata l’udienza per Simone. Tutti e quattro i compagni sono sottoposti a censura della corrispondenza, qualsiasi lettera contenente notizie o comunicazioni inerenti alle indagini, compresi i ritagli di giornale, viene sequestrata.
Sergio Maria Stefani e Simone Del Moro c.c. “Regina coeli” via della Lungara, 29 00165 Roma
David Santini c.c. “Le Vallette” via Pianezza, 300 10151 Torino
Marco Ferruzzi c.c. “Poggioreale” via Nuova Poggioreale,170 sezione Venezia 80143 Napoli
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Comunicato di Sergio in isolamento a Regina Coeli 2 agosto 2004 "Sin dal momento del mio ingresso in carcere ho deciso di rifiutare il cibo. Questo non è uno sciopero della fame mirato ad ottenere un qualche beneficio immediato, ma è causato dalla mia volontà di non accettare quest'ennesima carcerazione, non per le particolari condizioni a cui tra l'altro sono sicuramente sottoposti anche gli altri indagati, né perché questo arresto sia più ingiusto, basato solamente sull'arbitrio del potere e attuato dalla più ottusa delle violenze, quella poliziesca, di tutti gli altri; ma perché in isolamento solo questo mezzo di protesta mi viene lasciato, protesta che poiché contro il carcere rimane sempre valida. Non ho nessun interesse a sottolineare la palese assurdità delle accuse, ma credo fondamentale evidenziare come negli atti sia stata rivolta particolare attenzione alla solidarietà tra compagni (considerata prova dell'esistenza di un'organizzazione) e all'adesione della quasi totalità del movimento anarchico ed antiautoritario alla lotta anticarceraria. Evidente è la volontà di soffocare queste che sono caratteristiche peculiari a tutti coloro che odiano l'autorità e altrettanto evidente la necessità in questi momenti di non lasciarsi intimorire e continuare a lottare contro la "loro" violenza. Solidarietà ai compagni coindagati (mi dispiace non avervi potuto conoscere in tempi e situazioni migliori). Solidarietà a tutti i compagni prigionieri di qualsiasi stato a causa della loro sete di libertà e della loro gioia. Solidarietà a qualsiasi detenuto che senza il bisogno della retorica ha danneggiato il sistema seguendo il proprio istinto ed ha sputato sulla legge che imprigionava i suoi desideri. Le loro prigioni non mi sottrarranno la libertà di gioire."
Un compagno libero in isolamento a Regina Coeli
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Cronaca di ordinaria repressione Viterbo, 31 luglio 2004 Tutti i compagni del Comitato contro il Carcere e la repressione sociale di Viterbo, che oggi hanno fatto volantinaggio il volantino: LIBERTÀ PER DAVID MARCO SERGIO E SIMONE sono stati fermati tutti, portati negli uffici dei Ros, solito rituale: impronte, foto, schedature (ennesima!). Motivazione del verbale: "abbiamo proceduto al sequestro di N. 224 volantini, ravvisando nella condotta posta in essere dai personaggi in oggetto meglio generalizzati la violazione p.p. dell'art. 272 del CP. Tale atto scaturiva a seguito dell'intervento operato alle ore 12 circa in questa Piazza del Sacrario dal personale della locale Stazione dei Carabinieri che sorprendeva i soggetti di cui sopra, mentre distribuivano ai passanti il volantino allegato in copia". (Sorprendeva, poi, tutti si erano dati appuntamento per telefono!)
Bilancio: 450 volantini dati, 224 sequestrati, un'altra denuncia.
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Comunicato di un perquisito 30 luglio 2004 Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma sui compagni anarchici che ha portato alle perquisizioni di martedì mattina, anche la mia casa è stata visitata e messa a soqquadro per 4 ore e mezza dai carabinieri del ROS coadiuvati per l'occasione da altri fantocci in divisa del locale comando stazione. Tralasciando per ora considerazioni di carattere politico e valutazioni sull'impianto dell'inchiesta, che comunque si profila di grandi proporzioni, mi preme prima d'ogni cosa inviare un abbraccio caloroso ai compagni arrestati, sbattuti immediatamente con nome e cognome su tutti i mezzi d'informazione nazionali. Venendo alla cronaca: nella giornata di lunedì scorso, a seguito di ripetute interferenze sulle frequenze dell'autoradio, scoprivo e provvedevo a togliere dalla mia automobile un apparecchio elettronico costituito da due microfoni collegati ad un telefono cellulare (praticamente smontato.) con all'interno una scheda Vodafone-Omnitel, nonché di un chip per la ricezione satellitare (GPS). Il tutto era situato fra il tettino interno e quello esterno dell'auto (come molti altri aggeggi sgamati da altri compagni mesi or sono), ed alimentato da un collegamento con la luce interna dell'abitacolo. Ah, questo forse è importante, la frequenza maggiormente disturbata era intorno a 91 Mhz (FM), evidentemente "Radio Questura", o chi per loro, trasmette su quelle frequenze. MAH! Tornando alla cronaca: martedì mattina, perquisizione a casa dei miei genitori, che erano in casa insieme a me. Lo spavento e il tremore di mia madre alla vista dell'energumeno ROS con la pistola infilata nella cintura, bene in vista, sono cose che difficilmente si dimenticano. PEZZI DI MERDA! Al termine della perquisizione, durante la quale il coordinatore della stessa (particolarmente incazzoso) ha fatto velatamente capire che se fossi stato solo in casa, egli non sarebbe stato poi così "tenero" (!) nei miei confronti, sono stati portati via: - 2 computer (uno fisso e uno portatile) - 2 telefoni cellulari e le relative schede telefoniche - l'apparecchio elettronico (orecchie lunghe) che avevo tolto dalla mia auto di cui sopra; - 72 CD masterizzati (."perché va a sapere cosa c'è dentro"!) - fotografie vecchie di oltre 10 anni; - rassegna stampa sulle perquise inenerenti il Comitato Cittadino di Viterbo del febbraio scorso; - schede telefoniche, manifesti e cartacce varie.
Sul decreto emesso dalla procura di Roma nei miei confronti, oltre che nei confronti degli altri compagni, una cosa spicca in particolare, e anche in maniera esplicita, ovvero che l'interesse di lor signori per il sottoscritto nasce e si riproduce in particolare per il fatto che io, nonostante in passato abbia subito altre perquise e bla, bla, bla, abbia mantenuto e mantenga tutt'ora contatti con indagati, co-indagati, compagni in carcere, ecc. ecc. Da questo ed altre cose, cari compagni, emerge quindi un concetto chiaro come la luce del giorno, che però purtroppo storicamente non sempre è stato altrettanto limpido nelle menti di qualche compagno/a, ovvero che quando è incondizionata, senza doppi fini, dal cuore: LA SOLIDARIETÀ È UN'ARMA. E spaventa molto i cani da guardia dell'ordine costituito e l'ordine stesso, perché riesce a trasmettere quel senso d'unione fra sfruttati d'ogni sorta che l'odierna società del capitale è ormai riuscita a rompere: attraverso mille tipologie di contratti di lavoro, altrettante di controllo sociale e ancora di più di tenore repressivo. Con la complicità ed il benestare della "sinistra" riformista ed istituzionale. Per ora non mi va di aggiungere altro.
"In ogni caso, nessun rimorso"
Un compagno perquisito
Fonte: Anarcotico
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Titto in sciopero della fame CroceNeraAnarchica, 29 luglio 2004 Abbiamo ora appreso che Titto, uno dei quattro compagni arrestati nella mattina del 27, si trova attualmente in sciopero della fame. Per chiunque volesse fargli sentire la propria solidarietà l' indirizzo è: DAVID SANTINI cc Aosta località Les-Iles Brissogne 11020 AOSTA
Un’importante precisazione sugli arresti di due compagni del viterbese Angela Mastropierro, Federica Russo, 28 luglio 2004 Appreso, con immensa rabbia, che le prove addotte a motivazione degli arresti di due compagni viterbesi (precisamente Simone e Tittarello), eseguiti il 27 luglio per ordine della Procura di Roma, sono costituite da una conversazione rubata nell’ abitazione di una di noi(Angela), alla presenza dell’ altra(Federica) e di Tittarello, NEGHIAMO DECISAMENTE che questa sia mai avvenuta nei termini in cui viene riportata nelle ordinanze di custodia cautelare, e in seguito dai giornali.
LA CONVERSAZIONE RICOSTRUITA NEGLI ATTI D’ACCUSA E’ FALSA, STRUMENTALE, COSTRUITA A TAVOLINO.
Non intendiamo prestarci a questa operazione. E ciò non per mera tesi difensiva, ma in nome della nostra integrità e dignità personali.
Considereremo quindi qualunque eventuale analisi o resoconto dell’accaduto, che non tenesse conto di questo comunicato, quantomeno come offensivo nei nostri confronti. Ed è pertanto in primo luogo a noi che chiederemo di risponderne.
Nuovo attacco repressivo al movimento anarchico Torre Maura Occupata Roma, 28 luglio 2004 Tra la notte e l'alba del 27 luglio 2004, è scattata, secondo disposizione emessa dai sostituti procuratori Vitello e De Falco, l'ennesima operazione repressiva nei confronti del movimento anarchico. Attualmente risultano un centinaio le persone perquisite, di cui 34 indagate per "associazione sovversiva, terrorismo ed eversione dell'ordine democratico" (270/270bis), mentre 4 sono gli arresti firmati dal G.I.P. Guglielmo Montoni. I mandati sono stati eseguiti presso abitazioni personali in varie zone d'Italia, tra cui Roma, Viterbo, Soriano nel Cimino, Latina, Torre del Greco, Canavese, Trentino Alto-Adige e in alcuni spazi occupati: a Roma l'Ateneo di Dragoncello, il Bencivenga 15 Occupato, Torre Maura Occupata; a Torino La RRosalia; nel Cesenatico Il Casello e Il Confino Squat. L'indagine era finalizzata all'individuazione degli autori degli attentati all'istituto scolastico Cervantes di Roma (17-06-'03), alla caserma dei carabinieri di Via s. Siricio a Roma, in cui perse due falangi il maresciallo Sindona (4/11z/'03) e al tribunale di Viterbo (19/01/04),. L'operazione, che ha portato al sequestro di ingente materiale cartaceo e supporti informatici è stata condotta in collaborazione tra polizia e carabinieri. A Torre Maura Occupata nella 3^ perquisizione dell'anno solare abbiamo assistito al rientro sulla scena dei celebri ROS (già rimobilitati la settimana scorsa per gli arresti di alcuni compagni in Trentino), rimasti un po' nell'ombra dall'avvio del processo Marini che nel 1996 aveva inquisito circa 50 persone e conclusosi in aprile con 6 condanne definitive. Una decina di carabinieri ci hanno svegliato alle 5 del mattino entrando nello spazio dopo averci mostrato il mandato emesso nei confronti del così definito "C.S.O.A. Torre Maura". Il controllo dei locali è avvenuto soffermandosi su varia documentazione, terminando la permanenza all'interno alle 9 circa con il sequestro di lettere e cartoline, in parte corrispondenza con detenuti. A differenza dell'ultima incursione di febbraio, i giornalisti non hanno anticipato l'arrivo delle guardie, ma si sono comunque distinti nell'invadenza tipica del loro solerte lavoro di supporto alle forze dell'ordine. Dopo il preludio dei mesi scorsi con vari avvisi di garanzia già consegnati, le dichiarazioni del ministro dell'interno Pisanu e una sua "puntuale" intervista al quotidiano "La Repubblica" di un paio di giorni fa, in cui vanta la determinazione, dopo il "successo" ottenuto sulle "nuove BR" , a rivolgere rinnovate attenzioni al movimento anarchico, si apre il capitolo di una nuova inchiesta dalle proporzioni gigantesche. Intercettazioni telefoniche e ambientali dal contenuto irrisorio servirebbero a convalidarla, al fine di confermare l'ipotesi, già avanzata in precedenza dall'adesso procuratore generale Antonio Marini, dell'esistenza di un'organizzazione basata su 2 livelli, uno pubblico l'altro clandestino, e di condannare un numero illimitato di persone per il reato di associazione sovversiva. Associazione basata sull'affinità, concetto espresso frequentemente tra gli anarchici, ad indicare un tipo di relazione volontaria sulla base di interessi e modalità condivisi.. Concetto che, studiato dagli indagatori, è risultato anomalo per la legislazione vigente e sulla manipolazione del quale sempre Pisanu ha invocato una nuova normativa "su misura", da sostituire alle imputazioni per banda armata "vecchia maniera" con capi e gregari, da rendere più adeguata e calzante al pensiero anarchico notoriamente avverso ad ogni forma di gerarchia e autorità. Dietro un'operazione di sì vasta scala, "giustificata" con l'indagine sull'invio dei plichi esplosivi, si palesa in realtà l'intenzione dello stato di reprimere il movimento anarchico in tutte le sue espressioni, nonché di realizzare l'ambito progetto di estirpazione di ogni tendenza conflittuale e di annientamento d'ogni volontà di radicale cambiamento sociale che preveda la distruzione del potere.
... che nella repressione si rafforzi la solidarietà Senza leader né livelli Né buoni né cattivi... anarchici!
Libertà per Sergio, Simone, Marco, Davide Libertà per tutti!!!
Visite indesiderate Ateneo Occupato Dragoncello, 28 luglio 2004 Nella mattinata di martedì 27 Luglio verso le cinque di mattina veniamo svegliati da sei carabinieri, di cui due dei r.o.s., che con un mandato di perquisizione facente riferimento agli articoli 270 e 270 bis c.p., cominciano a frugare in tutte le stanze del nostro spazio occupato sequestrando vario materiale cartaceo riguardante la lotta contro il carcere, e corrispondenze con vari compagni detenuti. Inoltre le merde sottraggono tutti i 5 p.c. del laboratorio negando di poter prelevare i soli hard disk, con banalissime e ipocrite spiegazioni secondo le quali ci sarà restituito tutto in 6 giorni ed in perfetto stato. Secondo le loro carte il motivo della perquisa è attribuibile ad intercettazioni telefoniche che accertano la frequentazione del posto di alcuni degli indagati del procedimento che riguarda in tutto 34 compagni accusati di associazione sovversiva. Non ci spaventa l'intento intimidatorio di questo provvedimento volto come al solito a dividere e a cercare di isolare a tutti i livelli amici e compagni inquisiti, né il rientro in pompa magna dei ros e di teorie di doppi livelli, essendo una la nostra totalità di rifiuto verso le loro leggi.
Solidarietà con tutti gli indagati Libertà per Tittarello Sergio Tombolino e Simone
Arresti e perquisizioni non fermano la solidarietà rivoluzionaria Alcuni anarchici di Latina, 28 luglio 2004 Terrorista è lo stato! Ieri 27/7/04, i carabinieri del R.O.S. (raggruppamento operativo speciale) di Roma, hanno effettuato a Latina 8 perquisizioni domiciliari a danno di altrettanti anarchici/che. Questa operazione repressiva è stata portata avanti a livello nazionale con moltissime perquisizioni, 34 avvisi di garanzia (270, 270 bis. c.p.) e 4 arresti (motivati da presunte responsabilità negli attentati verificatisi a Roma, Viterbo, Arezzo dall'estate 2003 ad oggi) voluta e coordinata dal pool dell’antiterrorismo romano (P.M. Ionta, Vitello e De Falco), con la pretesa di smantellare quella che secondo loro sarebbe un’organizzazione “composita e compartimentata” volta a sovvertire violentemente l’ordine dello Stato. Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato materiale cartaceo, di propaganda, computer, agende e rubriche telefoniche ed a tutti è stato notificato l’avviso di garanzia. E’ curioso leggere sul mandato la formula, già adottata dal P.G. Marini a danno degli anarchici, riguardante lo schema del doppio livello, uno “palese ed apparentemente legale”, l’altro “occulto e praticamente illegale”. Da parte nostra rivendichiamo un percorso che si pone al di là del legale e dell’illegale, i livelli li lasciamo agli sciacalli repressori, ribadendo la più totale avversità contro il dominio e i suoi apparati. Riconosciamo quindi in quest’ultimo disegno repressivo la volontà da parte del dominio di criminalizzare chiunque si ponga contro di esso e di sbarazzarsi così di chi rappresenta una minaccia per la sua esistenza, uscendo dagli schemi democratici-riformisti, abbracciando una lotta radicale per la distruzione di ogni Stato. Facciamo notare tra l’altro che ultimamente nella nostra città, il clima repressivo si sta intensificando, anche per l’interesse dello stesso Ionta alle vicende successe dalle nostre parti riconducibili all’area anarchica creando, con l’aiuto della stampa forcaiola, un clima di allarmismo (anche in riferimento al campeggio anticarcerario che si terrà il 20/21/22 agosto a Bassiano, LT), aumentando anche i controlli nei confronti dei compagni (segnaliamo infatti il ritrovamento, un paio di settimane fa, di una microspia nei pressi dell’abitazione di un anarchico di Latina).
Libertà per Sergio, Simone, Davide e Marco.
Solidarietà con gli indagati.
Perquisizioni in Romagna EQUAL RIGHTS FORLÌ, 28 luglio 2004 La mattina di martedì 27 luglio '04 alle ore 5:00 sono stati perquisiti simultaneamente AL CONFINO di Cesena e IL CASELLO SQUAT di Cervia e, in contemporanea tre abitazioni dei genitori di alcuni degli occupanti. sequestrati: cd, vhs, dvd, computers, volantini, quotidiani, numeri telefonici, ecc. Finalità della manovra l'assegnazione di n° 3 art. 270 bis in relazione a fantomatici collegamente e inverosimili intercettazioni telefoniche.
Libertà per David, Marco, Sergio e Simone Anarchici a Viterbo; Comitato cittadino contro il carcere e la repressione sociale di Viterbo 28 luglio 2004 La necessità di trovare ad ogni costo dei colpevoli per gli episodi di insorgenza sociale verificatisi negli ultimi tempi, il tentativo di ridurre questa insorgenza a semplice questione criminale, l'esigenza di dover chiudere un'inchiesta giudiziaria in piedi da oltre un anno hanno portato nel mattino di martedì a 4 arresti e numerose perquisizioni a Viterbo e in tutt'Italia. L'impianto accusatorio si basa su falsi evidenti, come una presunta intercettazione ambientale, manipolata ad arte, in cui si parlerebbe dell' attacco al tribunale di Viterbo, e contestazioni al limite del ridicolo ( lettere scambiate da uno degli arrestati con altri corrispondenti e già passate alla censura del carcere ), se non fosse per i nostri amici e compagni in galera. A tutti gli arrestati è contestato l'articolo 270 e seguente del Codice Penale, un articolo immediatamente e dichiaratamente ideologico, strumento principe della repressione nel mantenimento di questo putrefatto ordine sociale. Noi non riconosciamo a sbirri e magistrati alcun diritto sulle nostre vite, tanto meno quello di giudicarci sulla base dei loro infami codici. Per noi non esistono colpevoli o innocenti, distinzione valida solo per chi ha introiettato i "valori" del dominio capitalistico, ma solo compagni in carcere che, in quanto compagni e al di là di differenti percorsi di lotta, vanno amati, rispettati e liberati.
TUTTI LIBERI! FUOCO ALLE CARCERI E SUI CARCERIERI! Onore a tutti i compagni caduti combattendo contro lo Stato e il Capitale!
Perquisizioni e arresti CroceNeraAnarchica, 27 luglio 2004 È scattata questa mattina un'operazione congiunta di ROS e DIGOS che hanno effettuato numerose perquisizioni tra Roma, Torino, Viterbo, Canavese, Genova, Cagliari, Bologna, Cesena, Pescara, Pisa, Napoli almeno per quello che ne sappiamo finora. Quattro compagni sono stati arrestati in esecuzione di altrettanti ordini di custodia cautelare: Simone, Sergio (già agli arresti domiciliari), Marco (Tombolino) e Titto. Le accuse sono di associazione sovversiva e attentato e riguarderebbero i vari attacchi avvenuti nell'ultimo anno, dall'ordigno esploso davanti al Cervantes ai pacchi bomba all'attentato contro il tribunale di Viterbo. Non abbiamo ancora notizie precise su dove si trovino i compagni arrestati. A presto ulteriori aggiornamenti. Solidarietà e complicità con i compagni colpiti dalla repressione Fuoco alle galere
in merito alla stessa operazione "antiterrorismo" di questa mattina: El Paso è stato circondato dai carabinieri. La loro visita si è poi "limitata" alla perquisa e al sequestro di parte del materiale in uno dei furgoni lì davanti. Circa alle 5 di mattina la porta della Rosalia è stata sfondata dai ROS che hanno perquisito per quasi un'ora l'abitazione.
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