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Nessuna Olimpiade per chi produce armi
by rete lilliput Tuesday, Jan. 18, 2005 at 2:58 PM mail:

Zanotelli: Nessuna Olimpiade per chi produce armi.

Torino 2006, appello contro la sponsorizzazione di Finmeccanica E’ Alex Zanotelli il primo firmatario dell’appello affinché Finmeccanica ritiri la sponsorizzazione delle Olimpiadi invernali del 2006 di Torino. L’appello, promosso da Rete Lilliput, denuncia il paradosso che a finanziare lo svolgimento dell’Olimpiade, da sempre sinonimo di pace e tregua tra le parti in conflitto, sia la principale azienda italiana produttrice di sistemi di armamento. Ecco il testo dell’appello a cui hanno aderito esponenti della società civile piemontese e a cui è possibile aderire inviando una e.mail all’indirizzo daniela.fossat@lillinet.org QUALI SPONSOR PER LE OLIMPIADI DELLA NEVE? “Le Olimpiadi invernali 2006 a Torino sono certamente un evento sportivo, ma anche pesantemente condizionato dal fattore economico, come le recenti vicissitudini degli organi di gestione hanno dimostrato. E' però questo un motivo per accettare per sponsor una fabbrica d'armi? Ai primi di agosto di quest'anno abbiamo visto la comparsa di Finmeccanica - la principale azienda italiana produttrice di sistemi di armamento – tra gli enti di supporto economico alle Olimpiadi. Le Olimpiadi, come evento di portata internazionale, stanno cercando da alcune edizioni di recuperare lo spirito antico della tregua tra le parti in conflitto: pace tra le antiche città greche, e pace tra le Nazioni del mondo nel 2006; questo sarà il messaggio che verrà proposto alle Nazioni Unite. Ma secondo noi non c'è e non ci può essere coerenza tra questo messaggio e l'accettare finanziamenti da chi fa della vendita d'armi - strumenti di morte- la propria fonte di profitto e la propria ragione di esistenza. Noi firmatari appoggiamo la richiesta della Rete di Lilliput di ritirare la sponsorizzazione delle Olimpiadi della neve 2006 da parte di Finmeccanica.”

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si perche' gli altri sponsor?
by peste Tuesday, Jan. 18, 2005 at 4:16 PM mail:

da: http://nolimpiadi.8m.com/sponsor.html

andate pure a vedere! il link e' qui su indy da mo'.

TOP - "The Olympic Partners" - sono i principali e più influenti: sponsors e fornitori del CIO, delle sedi olimpiche e dei Comitati Olimpici Nazionali.

General Electric- sponsor ufficiale CIO e Torino 2006, quella dei maxi cartelloni olimpici in giro per la città di Torino (in P.zza Solferino e P.zza Castello), da mezzo secolo arma la "difesa" americana (guerre di Vietnam, Panama, Palestina, Desert Storm, Enduring Freedom....) producendo e vendendo:

cannoni(ad esempio modello Vulcan) per

aerei militari es. F-104, F-105, F-14, F-15, F-16, F/A-18, A-7D, F-111A, C130, F-4E, B-58 e B-52, per

navi militari, e per

elicotteri militari tipo Cobra e Apache.

motori

per aerei militari es. F-14, F-15K, F-16 C/D, B-2, U-2, F/A-18, F-117, B-1B Lancer, E-4B, KC-10, 767 AWACS, E-3 Sentry, KC-135R, Saab Gripen F/A-18 Super Hornet F-4 Phantom II T-38 Talon F-5, A-10 Thunderbolt F-104 S-3 Viking C-5 Galaxy,
elicotteri militari AH-1W Supercobra Super Seasprite Bell UH-1 SH-60 Seahawk AH-64 Apache EH101 Merlin,
carri armati Abrams (utilizzati in Iraq) e
navi militari della classe Arleigh-Burke (destroyers), Ticonderoga (incrociatori) e Oliver Hazard Perry (fregate).


Inoltre GE è attivamente coinvolta nelle operazioni post belliche in Afghanistan ed Iraq, poichè, ad esempio, fornisce


energia elettrica


alle basi aeree militari americane in Afghanistan (Kandahar e Baghram) http://www.publicintegrity.org/wow/bio.aspx?act=pro&ddlC=23, su una controllata di GE che ha ottenuto nel febbraio del 2003 un contratto da circa 6 milioni di dollari per fornire energia elettrica alle due basi.

e ha un

notevole giro d'affari per


la "ricostruzione" dell'Iraq (ci tratteniamo su una battuta per evitare di essere citati in giudizio...): circa 600 milioni di $ al giugno 2004. Un business che, stando a quanto dichiarato dal portavoce della società (e riportato sull'Atlanta Business Chronicle in http://atlanta.bizjournals.com/atlanta/stories/2004/06/21/story1.html, che è la nostra fonte per questo paragrafetto) potrebbe crescere sino a 3 miliardi di $ (ca. 6.000 miliardi di lire). Non male se pensiamo che solo 6 mesi prima (dicembre 2003) le loro stime erano molto più moderate: "In Iraq abbiamo una task force di 35 persone che sta lavorando molto bene per creare attività di business. Fino ad ora abbiamo ordini per 300 milioni di dollari, ma l'obiettivo annuo è di arrivare a un miliardo di dollari". Lo ha detto oggi a Torino Ferdinando Beccalli, presidente e chief executive officer di General Electric Europa, Medio-Oriente e Africa, partecipando ad un incontro organizzato dall' Università di Torino per l' inaugurazione del nuovo ciclo di studi del dottorato di ricerca in economia aziendale. "Al contrario di quanto si legge e si vede sui mezzi d' informazione - ha precisato - in Iraq si sta lavorando bene per la rinascita del Paese. L' arresto di Saddam è un evento che non cambia nulla nel nostro lavoro". (Comunicato ANSA del 15 dicembre 2003 Iraq: General Electric; Beccalli, Target Ordini 1 Mld Dollari).

In sostanza General Electric (che è proprietaria di NBC, cioè la catena che ha l’esclusiva sui contratti televisivi per le olimpiadi) è un gigante industriale dai fortissimi legami con l’apparato militare americano (tra le fonti, innumerevoli, sulle produzioni di armamenti GE potete vedere: http://www.geae.com/engines/military/index.html), era nel 2001 il nono contractor della "difesa" USA con un miliardo e 600 milioni di dollari di commesse (fonte: http://www.defenselink.mil/news/Jan2001/p01242001_p025-01.html) e ha visto nell'Iraq invaso un mercato foriero di interessanti "attività di business". Sarà per questo che ad agosto 2003 avevano partecipato alla conferenza “ELECTRIC POWER SECTOR IN IRAQ” relazionando sul tema “What Industry Can Do to Help: Suggestions for Restoring Power Quickly and Emergency Response Plans” a voce di Bill Wakileh, GE Corporate Leader, Iraq Reconstruction Program, General Electric International?


Le notizie più interessanti su GE le abbiamo tratte dal sito internet che vi consigliamo caldamente http://www.publicintegrity.org del Center for Public Integrity, un’associazione di giornalisti americani interessati a rendere trasparenti le attività del governo Usa (e di conseguenza a rivelare fatti sconosciuti e sempre scomodi) tramite informazioni dettagliate e documentate.


The Coca-Cola Company - partner olimpico dal 1928. Uno dei membri più potenti del CIO, il francese Killy, ex presidente di Albertville '92, è un importante direttore di Coca Cola Francia. Killy è il capo della Commissione di coordinamento per Torino 2006.
Ora, su questo famosissimo sponsor, siete sicuri di sapere tutto? Perchè non vi informate un minimo?
Non è una novità che siano in corso (vi scriviamo nel 2004) fortissime azioni di boicottaggio "multinazionali", andate a vedere Sinaltrainal, Tmcrew e killercoke (oppure consultate italy.indymedia.org, 27 ottobre 2003). Nolimpiadi! solidarizza con i sindacalisti sudamericani e condivide pienamente i boicottaggi in corso.


Kodak - Iraq e armi prima della „guerra“ - Eastman Kodak, da 104 anni sponsor del CIO e ora sponsor di Torino 2006, appare nell’elenco di 150 industrie che hanno contribuito a programmi militari iracheni durante il governo di Saddam Hussein. Nel dicembre del 2002 parte del famoso e corposo – più di 11.000 pagine – rapporto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che ha documentato la circostanza, è filtrato attraverso il quotidiano tedesco Die Tageszeitung ed è stato ripreso il giorno 18 dicembre da The Indipendent, The Guardian, oltrechè da New York Times, Washington Post e dai media di mezzo mondo. Queste le nostre fonti.
In particolare Eastman Kodak è indicata nell’elenco delle aziende che hanno fornito materiale a fini militari all’Iraq per la realizzazione di sistemi missilistici. Da notare poi che Eastman Kodak è anche proprietario di York, leader mondiale nella fornitura di apparecchiature refrigeranti per impiantistica sportiva: dallo Snomax, il famoso additivo che abbassa il punto di congelamento dell'acqua per l'innevamento artificiale (se ti interessa l'argomento, vai qui) ad una vasta rete di prodotti, presenti ad ogni edizione olimpica invernale.

McDonald'sMcDonald's è partner di lunga data del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e a Sydney il marchio è stato uno dei più visti in televisione. I marchi Mac e i marchi "olimpici" campeggiano sui bicchieri e sui sacchetti di carta. La sua diffusione planetaria e l'abbinamento con le olimpiadi del 2000 e del 2004 ad Atene, nonchè il suo arrivo in pompa magna per Torino 2006 ci "obbligano" ad approfondire: McDonald's è tutto ok? La risposta è NO.
Proviamo a darvi qualche elemento, magari iniziando da alcuni links - primo tra tutti http://www.mcspotlight.org/, e da estratti di un'articolo di "La Repubblica" Web del 28 agosto 2000. clicca e giudica tu!

Panasonic marchio della Matsushita Electrical Industrial Co., Ltd. fornisce al CIO anche TV, audio, tecnologia video.

John Hancock Financial Services

Samsung Samsung Electronics Co., Ltd. , Worldwide Partner dal 1997.

SchlumbergerSema poi ATOS ORIGIN: società dell'Information Technology. La parte IT di Schumberger è stata ceduta al gruppo ATOS ORIGIN nel corso del cammino "olimpico". Tuttavia, sin dal 1992, diversi Comitati Organizzatori si sono avvalsi dei servizi Schlumberger, e così ha fatto Torino 2006, nonostante il gruppo fosse (e sia tuttora) il secondo gruppo al mondo fornitore di servizi all'industria petrolifera, e nonostante avesse continuato a lavorare (pare tramite controllate) nell'Iraq del "demonio" Saddam Hussein". Tra i consiglieri di amministrazione di Schlumberger, anche l'ex direttore della CIA (che progettava il piano per rovescare Hussein) John M. Deutch. Fonti: Special to The Washington Post, U.S. Firms Aiding Iraqi Oil Industry, di Colum Lynch, 30 febbraio 2000, pagina A23).

Sports Illustrated / Time Inc. (quelli di CNN, insomma).

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BASTA BENEDIRE BOMBE
by BASTA BENEDIRE BOMBE Tuesday, Jan. 18, 2005 at 5:16 PM mail:

Qualcuno riesce a immaginarsi il varo di una nave della marina militare senza il prete che la benedice ?, e dei cappellani militari , dei cardinali che benedicono le bombe la rete lilliput non parla, della banca dl papa che ha azioni sulle fabbriche che costruiscono armi??
E zanotelli quand'era direttore di nigrizia come mai non ha scritto nessun articolo sui banchieri di dio?????

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olimpiadi per la pace
by atletic woman Tuesday, Jan. 18, 2005 at 5:29 PM mail:

united color of olimpyc games!
tutti i colori dello sfruttamento, della devastazione e dell'ipocrisia

12 febbraio, a torino o dintorni, apertura dell'osservatorio ecologico 2006 e oltre, la palestra antiolimpionica aperta a tutti gli atleti del'informazione e del boicottaggio

il luogo prescelto, ovviamente sara' rivelato solo all'ultimo momento, iniziate ad allenarvi!

siete invitati tutti, a presto new in proposito

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Lo sporco gioco del Vaticano in Iraq
by Cattolici Guerrafondai Tuesday, Jan. 18, 2005 at 6:11 PM mail:









di John Kleeves


Vi sembra credibile un Giovanni Paolo II che a proposito dell’Iraq si mette contro gli Usa, facendo il pacifista? A me no.
Per tutto il suo pontificato Giovanni Paolo II non ha fatto che appoggiare gli Usa, facendogli da manutengolo in incognito. Appena eletto, come prima cosa, nel 1979 è volato in America Latina a soffocare ogni velleità di emancipazione del subcontinente dagli Usa, stroncando alla conferenza episcopale di Puebla la corrente della Teologia della Liberazione, sospendendo a divinis tutti i preti politicamente attivi contro gli Usa, a cominciare da quelli del Nicaragua, maltrattando quel vescovo Romero dell’Ecuador che poco dopo sarebbe stato ucciso dagli Squadroni della Morte del suo Paese.
Poi ha finanziato direttamente e probabilmente anche convogliato somme della Cia al sindacato polacco Solidarnosc, soffiando sul fuoco delle proteste per innescare una insurrezione generale contro l’Urss.
Il 24 marzo 1984 ha “consacrato“ la Russia alla Vergine Maria, usando a mio avviso il termine nel suo senso biblico di olocausto, e cioè – avendo probabilmente in mente le armi nucleari – ha invitato alla distruzione della sua intera popolazione (nel periodo era Presidente degli Usa Ronald Reagan, che evocava spesso attacchi nucleari contro l’Urss).

Appena morto Tito, ha contribuito all’opera di disgregazione della Jugoslavia subito intrapresa dagli Usa, incoraggiando la bufala di Medjugorie,convogliando finanzia- menti serviti anche per l’acquisto di armi, spingendo Slovenia, Croazia e Bosnia alla secessione ed invitando la Nato contro il governo federale.
Lui in cattedra, si sono verificati i genocidi del Ruanda, dove i cattolici papisti Hutu hanno improvvisamente assalito la minoranza non cattolica dei Tutsi uccidendone in pochi giorni diverse centinaia di migliaia. Parteciparono alle carneficine anche preti e suore Hutu, alcuni dei quali sono stati incriminati dal Tribunale dell’Aia, che ha chiesto fra gli altri all’Italia l’estradizione di don Seromba, “ sistemato “ dalla gerarchia in una parrocchia vicino Firenze.
Nel 1999 si è distinto nella guerra della Nato contro la Jugoslavia : ha finto di prendere per buone le balle propagandistiche della Nato, ha commiserato gli albanesi del Kosovo come vittime mentre invece erano gli assalitori, ha ignorato il fatto evidente a tutti che l’Uck era un esercito mercenario armato e pagato dagli Usa, ha spinto apertamente la Nato a bombardare la Serbia.

 Ha anche ignorato il fatto che l’Uck, allo scopo di garantirsi le prestazioni dei più feroci tagliatori di gola, trafficava in droga e stava riversando in Italia quintali di eroina ; ma è vero che tutta questa eroina in Italia alimentava i centri di recupero tossicodipendenti, molti dei quali gestiti da preti cattolici.
Infine, per non imbarazzare troppo gli Usa, che sono i grandi protettori di Israele, non si è scomposto più di tanto quando l’anno scorso i soldati israeliani hanno posto sotto assedio la chiesa della Natività a Betlemme, dove avevano trovato rifugio dei palestinesi: i soldati hanno sfregiato a volontà il luogo, gli hanno sparato attraverso le finestre (sino a ferire uno dei frati), l’hanno imbrattato disgustosamente quando vi sono penetrati, ma lui – questo Papa tutto fede e devozione, che fa sapere ai settimanali di pregare un’ora in ginocchio tutte le mattine – ha fatto come se niente fosse, come se la cosa non lo riguardasse.


Bene, ed ora quest’uomo, che alla pace non ha mai dato un centesimo, sarebbe diventato pacifista? E lo sarebbe diventato sino al punto di compromettere una politica di alleanza con gli Usa che ha seguito per tutto il suo pontificato?
Evidentemente no. Evidentemente gli sforzi “per la pace“ che fa compiere al suo inviato in Iraq Etchegaray, le udienze che dedica al ministro iracheno Aziz in visita in Italia, le “preghiere“ che dice di innalzare, e così via, tutto questo non è quello che sembra, non è un tentativo fatto in nome dell’umanità, e contro la volontà americana, di sottrarre il popolo iracheno a un altro massacro da parte degli Usa. Come al solito infatti, e come è logico, il signor Papa sta dando ancora una volta man forte all’alleato Usa, lo sta aiutando ad ottenere i suoi scopi. Ecco come.
Quale è la linea politica Usa con l’Iraq? Come ho già detto in precedenza, e come è noto, nel 1991 l’Iraq ha respinto l’attacco terrestre Usa adoperando le sue armi di distruzione di massa, le sue testate ed i suoi proiettili d’artiglieria dotati di cariche gassose, biologiche, batteriologiche e miste: su un totale di 600mila uomini la coalizione ebbe 200mila tra feriti e contaminati vari, una strage. Chiaro che ora gli Usa non hanno alcuna intenzione di ripetere l’esperienza. Nel contempo devono impadronirsi dell’Iraq.

Come fare? Ci sono due strade: installare a Baghdad un governo corrotto filoamericano (come fatto in Jugoslavia), magari dopo aver convinto Saddam ad andarsene, oppure attaccare militarmente l’Iraq ma – attenzione – solo dopo essersi sincerati che non dispone più di armi di distruzione di massa.
Ed ecco tutta la messinscena americana: gli ispettori dell’Onu (mister Blix e compagnia) servono per verificare se ci sono o non ci sono armi di distruzione di massa; le minacce e la concentrazione di armi e uomini a ridosso dell’Iraq servono per mettere pressione in modo di convincere Saddam ad andarsene.

Se Saddam se ne va, bene, l’Iraq è preso piazzando un governo corrotto; se non se ne va si aspetta il responso di Blix, e se questi dice che davvero non ci sono più armi di distruzione di massa allora si può attaccare. Se Saddam non se ne va e Blix non è in grado di dare risposte certe e positive, oppure proprio dice che le armi di distruzione di massa ci sono, magari a migliaia, allora gli Usa devono tornare a casa con le pive nel sacco.


Ed ecco di dove viene l’interesse di Giovanni Paolo II, quel sant’uomo, per una “soluzione pacifica“: deve appunto cercare di convincere Saddam ad andarsene. Così gli Usa hanno ottenuto il loro scopo, col minimo sforzo.
In questo modo sarebbero trombati anche Francia, Germania e Russia: niente guerra all’Iraq come dicono di volere, ma anche niente Iraq, che andrebbe tutto agli Usa. Per questi tre Paesi la soluzione buona sarebbe niente guerra degli Usa all’Iraq ma Iraq indipendente, cosa che ora come ora si può verificare solo con Saddam in sella.


Che Papa ragazzi!!!

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Opzioni....
by kaino Tuesday, Jan. 18, 2005 at 6:29 PM mail:

Facciamo sponsorizzare i Giochi Olimpici - estivi ed invernali - da:

- M.B.O.C., produttore mondiale di ostie da consacrare;
- Il Rosario snc, produttrice degli omonimi gadgets;
- Jordan Holy Water plc, esportatrice di flaconcini di
acqua del Giordano.

Il problema e' QUANTO sarebbero disposte a cacciare...

Pero' zanotelli e gli altri frati zoccolanti sarebbero
contenti....poareti!!

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Gelli, Marcincus(il profio di zanotelli), calvi
by ARMI E VATICANO Tuesday, Jan. 18, 2005 at 6:49 PM mail:

I quattro dell'apocalisse in Sudamerica.

I quattro dell'apocalisse -Gelli, Ortolani, Marcinkus, Calvi- si affacciarono per far affari nel continente sudamericano quando questo era in preda ad una crisi disastrosa, con tassi di inflazione del 200%. Ma gli affari che essi trattavano non conoscono crisi, attraverso la P2 erano in contatto con i dittatori militari e civili del continente, notoriamente anche grandi trafficanti di armi e droga.

Obiettivo dei quattro non era solo quello di fare affari, ma di sostenere regimi autoritari ferocemente antimarxisti sui quali puntano sia il presidente degli Usa che il Vaticano, impegnato in una 'nobile' battaglia contro la teologia della liberazione. Il 1 gennaio 1980, a Buenos Aires in Argentina, Roberto Calvi inaugurò la nuova sede del Banco ambrosiano de America del Sud. Nel medesimo palazzo verranno installati gli uffici del generale Massera (P2) e di Videla. Gelli e Ortolani, attraverso i loro rapporti coi gerarchi fascisti fuggiti in Argentina, erano da molti anni in rapporti di amicizia con Peron e con il capo degli squadroni della morte, Lopez Rega; lo stesso Gelli era incaricato d'affari argentino in Italia.

Il generale Massera era un grande trafficante d'armi ed era in contatto con l'ammiraglio Torrisi (P2) in Italia. Grazie alla mediazione di Massera, buona parte dei 6.000 miliardi di armamenti spesi dal generale Videla, dal 1976 in avanti, sono affluiti alle industrie italiane. Ortolani aveva preceduto Calvi in Sudamerica con il proprio Banco financiero di Montevideo in Uruguay, divenuto insufficiente alla bisogna: si rendeva necessaria la rapida espansione dell'Ambrosiano, con le garanzie dello Ior del Vaticano. La prima banca ad installarsi fu la Cisalpina Overseas bank delle Bahamas, trasformata in Banco ambrosiano Overseas, seguita dalla Ultrafin di New York, Il Banco ambrosiano andino a Lima in Perù, l'Ambrosiano representacao y servicios in Brasile, l'Ambrosiano group banco commercial di Managua in Nicaragua, l'Ambrosiano group promotion a Panama. In Cile, l'Ambrosiano partecipava al più grande gruppo finanziario sostenitore di Pinochet, il Banco hypotecario, detto 'Piranas' dagli esuli cileni.

Il Banco ambrosiano ha finanziato, nel 1976, la vendita di 6 fregate da parte del Cnr della Fincantieri alla Marina del Venezuela, di corvette all'Equador, di 4 fregate Lupo al Perù nonché di numerosi elicotteri Agusta, mentre i piduisti installati all'Ufficio italiano cambi e alla Sace concedevano autorizzazioni e crediti. In Guatemala, l'Ambrosiano finanziò il governo di destra del generale Vernon, ex agente Cia, legato al Dipartimento esteri Usa di Alexander Haig, attraverso la società Brisa, fondata per lo sfruttamento delle risorse minerarie del Paese. Nel 1978 il dittatore del Nicaragua, Somoza, era in forte crisi sotto la pressione della rivoluzione sandinista. A partire da quella data il Banco ambrosiano, per mezzo della propria filiale di Managua, trasferì centinaia di milioni di dollari nel Paese.

Da un'altra banca del Sudamerica dell'Ambrosiano, il Banco andino di Lima, sono passate molte delle operazioni di traffico d'armi e di petrolio con Cile, Nicaragua, Argentina, Brasile, Nigeria ed i traffici con la Tradeinvest dell'Eni, fino al finanziamento di 21 milioni di dollari concesso al Psi. Esaminando i conti dell'Andino, alla fine del 1981, gli ispettori della Banca d'Italia scoprirono un 'buco' da 1.000 miliardi, inizio della fine di Calvi. Nel medesimo periodo, anche il gruppo Rizzoli ebbe una grande espansione editoriale in Sudamerica, mentre il Corriere della Sera in Italia pubblicava le interviste di Roberto Gervaso (P2) a Videla e Somoza e censurava gli articoli sui desparecidos del corrispondente dall'Argentina. Giova solo ricordare che, proprio in questi giorni, il duo Massera-Videla viene processato in Argentina, accusato di aver organizzato centri di tortura in tutto il Paese e di aver assassinato trentamila oppositori, bambini compresi.

 

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Dunque non ci sono scuse
by Nolimpiadi! Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:37 PM mail: nolimpiadi2006@mail.com


Insomma mi pare che non ci siano tanti "ma" da dire.

Anche se è tardi e molti, come San Tommaso, non hanno creduto finchè non hanno veduto...abbiamo capito che gli sponsor hanno le mani sporche di sangue e di storie di paesi del mondo brutalizzati. Abbiamo capito che gli organizzatori lavorano per loro stessi con i soldi degli altri e cioè delle tasse che versiamo.

Mi pare che stare qui a fare tante sottigliezze su questo sponsor sì e quello no sia un pò infantile e anche un pò colpevole: come dire questa bomba si perchè uccide solo guerriglieri e quell'altra no perchè uccide anche civili.

A questo punto, o si è contro, o si è a favore.
Noi siamo un minuscolo gruppo di tre persone e tanti amici e "consulenti", contro da 8 anni.
Conto e basta senza condizioni, non perchè questa sia necessariamente e sempre la via migliore ma perchè in questo specifico caso le condizioni sono state di aiuto unicamente agli altri: dire questo "sì" e quello "no" viene sfruttato dagli abili comunicatori per dire che si è detto "sì" a qualcosa e che dunque, del positivo c'è.

Evviva dunque l'osservatorio ecologico 2006 e oltre, evviva ogni manifestazione genuinamente contraria per fare capire al nostro prossimo che in questa città (come altrove nel mondo) donne e uomini che ragionano e provano sentimenti forti esistono. Esistono eccome. Basta rassegnazione!



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che pena!
by papallo Friday, Feb. 11, 2005 at 8:32 PM mail:

Sono il primo a rispondere a questo sciagurato!!!
Mi prendo addirittura la briga di rispondere a ogni singola stupidaggine (chi vuole darmi man forte è ben accetto!!).

>anche gloria e prestigio al nostro paese<
e chi se ne frega? che motivo dovrei avere per sentirmi fiero d'essere italiano? io che lotto contro ogni barriera nazionalistica??

>probabilmente agli autori di questo sito piace la povertà regionale, immaginano regioni senza disguidi reddituali, una poverta globale offuscata dalle tenebre<
probabilmente gli autori di questo sito (ossia qualunque mediattivista!!!) hanno soltanto la cultura sufficiente da aver compreso che ricchezza=benessere è uno slogan che ci propinano come inellutabile (ti ringrazio, papà: non hai mai avuto una casa tua, nè alcuna proprietà, solo qualche auto scassata e degli onesti debiti!! ti ringrazio davvero!)

>penso gli piaccia piu passare le domeniche non allo stadio come a qualsiasi persona "normale" e civile ma ricordando woodstock con canne e marja<
Beh io non vorrei scadere nel volgare.. questa mi pare un'assurdità talmente gigantesca da non susictare altro che imbarazzante silenzio. E un po' di disgusto!

>L'orrendo modello antisportivo comunista propostoci da questo assurdo sito andrebbe rimosso da qualche organo statale<
Ci han già provato, tranquillo..
E poi, comunista??

Come è possibile instaurare un dialogo con chi è IGNORANTE e parla a slogan? Chiaro che poi si venga tacciati di saccenza e superbia: aderisce in pieno alla realtà, un'effettiva superiorità intellettuale...

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idd - hai annoiato
by stefano bertone Sunday, Feb. 13, 2005 at 8:12 PM mail: nolimpiadi2006@mail.com

idd, o mr. corporation (dall'identità nascosta), che noioso che sei:

riecco l'ennesimo di una serie di tipi che sparacchiano teorie assurde, e non certo una novità: negli ultimi 8 anni ho visto non solo agenti della ps (che si fanno regolarmente individuare), ma anche personaggi repressi, ignoranti (a giudicare dal linguaggio usato, direi spesso leghisti) che assimilano "ragionamento diverso dal proprio" a "avversario" o "nemico".

è veramente una noia mortale avere a che fare con questa casta, perchè non c'è proprio niente di cui discutere. vi sentite feriti perchè qualcuno ha acceso la luce in camera vostra, perchè vi ha detto che il babau esiste per davvero...e voi vorreste invece restare bambini.

tu sei interessato a farci sapere che ci vedresti volentieri dietro le sbarre: ok, grazie, magari un giorno ci finiremo pure. Per me invece puoi stare a casa, allo stadio o davanti al pc a scrivere le tue richiestine a Berlusconi...non mi importi.

Mi verrebbe da ricordarti che le olimpiadi di Mosca 1980 furono uno strumento di propaganda politica planetaria formidabile e che il regime che le organizzò era sovietico e COMUNISTA...e che ciò non impedì certo al CIO di farle disputare e di guadagnarci.

Mi verrebbe da dirti che solo i prevenuti raggiungono le conclusioni senza passare per l'anticamera del dubbio: io pratico sport e l'ho praticato in passato a livello agonistico in diverse discipline, ma tu hai dato per scontato che fossimo contro gli sport, sebbene nel nostro sito internet non ci sia alcunchè di antisportivo, anzi ci sia proprio scritto il contrario.

Tuttavia mi rendo conto che dialogare con la gente come te sia inutile, fai probabilmente parte di quella schiera di persone che oggi, se per strada ha incrociato un marocchino, dentro di sè ha pensato marocchino=clandestino/clandestino=terrorista.

Proprio per questo non mi interessa sapere niente di te. Neppure una replica. Senza rancore, e senza interesse, Addio.

Stefano Bertone
Comitato Nolimpiadi!



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Eh Basta!!!
by Stefano Bertone Sunday, Sep. 18, 2005 at 1:05 AM mail:

Cavolo, mi spiace veramente tanto avere un omonimo che predica (e che viene a fare conferenze nella mia stessa università) contro le olimpiadi della mia città, che dopo tanto tempo rivede finalmente un po' di luce e speranze (e fatti!) di cambiamento!! Almeno per un evento come quello olimpico, dovremmo riuscire ad essere tutti uniti e partecipanti, altrimenti non c'è veramente più un briciolo di speranza in questo povero mondo! Bah... fate un po' voi che sapete, tanto temo che qualsiasi disfattista avrà sempre l'ultima parola contro ogni possibile evidenza! Pazienza, cercate solo di starvene a casa vostra e di non venire a disturbare chi, in quei giorni, cercherà di fare qualcosa di buono per l'unione e la comprensione tra i popoli della Terra! Grazie.

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