APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI E LA FARSA OLIMPICA
CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI, NO ALLA FARSA OLIMPICA
Giovedì 10 febbraio, ad un anno esatto dal suo inizio, la nostra città si appresta a celebrare la pre-inaugurazione di quell’infausto evento che prende il nome di Torino 2006. In un contesto metropolitano scandito dalla profonda crisi dell’ex città-fabbrica d’Italia, che vede finire i propri giorni lasciando dietro a sé un paesaggio di marginalizzazione, disoccupazione e precariato diffuso, la giunta Chiamparino (DS), la regione Piemonte con a capo Enzo Ghigo (Forza Italia) e il governo Belusconi si tendono l’un l’altro le mani per lavorare tutti insieme alla spartizione del bottino olimpico.
Questi signori pretendono di far credere ai torinesi e alle torinesi che le olimpiadi invernali del 2006 e altri grandi opere (come l’Alta velocità) saranno la panacea di tutti i loro mali, la grande opportunità della città. “Grande opportunità” che già stiamo vivendo con una metropoli completamente cantierizzata, con una speculazione edilizia di altri tempi, con uno sfruttamento sempre più totalizzante e pervasivo di lavoratori e lavoratrici. Intanto, nella “città olimpica”, per migliaia di lavoratori e lavoratrici della Fiat e del suo indotto non c’è nulla da festeggiare ma solo da lottare contro le politiche di un’azienda che, dopo aver ingrossato per decenni le tasche dei padroni, sputa e butta sulla strada una parte consistente della città che per anni ha sfruttato, semplicemente perché “non rende più” ed è diventata “di troppo”, un’eccedenza.
Qui – Torino 2005 – dove al pari di altre metropoli italiane arrivare a fine mese diventa un’impresa ardua, dove il lavoro precario, in affitto o a termine sono le uniche possibilità per molti lavoratori e lavoratrici e per future schiere di proletari che, per quanto consci, sono obbligati a cedere a questo ricatto (che a volte – specie per i migranti - assume ancora le forme del lavoro nero). Qui dove una valle intera, la Val di Susa, lotta da dieci anni con ostinata determinazione contro la madre di tutte le grandi opere, il Treno ad Alta Velocità (TAV), fiore all’occhiello della premiata ditta Berlusconi & c., ennesimo progetto del grosso capitale dove la devastazione ambientale e sociale di un intero territorio diventano uno dei tanti effetti collaterali da mettere in conto “per il bene di tutti”. Qui, dove tra i cantieri della “città sempre in movimento” , per recarsi al lavoro, da qualche anno perdiamo almeno due ore al giorno, altre due ore di lavoro non pagate, altre due ore della nostra vita. Dove intanto, la privatizzazione sempre più spinta di tutte le sfere sociali e pubbliche porta a disastri e disagi come quelli delle ex ferrovie dello stato, oggi Trenitalia, con un servizio sempre più caro, sempre più scadente e sempre più lento, come i recenti scioperi dei pendolari ci hanno prontamente ricordato.
All’inaugurazione di questa nuova farsa, a presiedere a quest’ennesima truffa per la città, presenzieranno i rappresentanti di uno stato in guerra, i portavoce di un governo che si è reso complice di uno dei più grossi crimini degli ultimi anni, l’occupazione militare di un altro popolo. A fargli compagnia, rappresentanti e portavoce di un’opposizione di facciata e parola ma consenziente nei fatti.
Facciamo appello a quanti in questi anni si sono mobilitati e hanno costruito opposizione reale alle politiche anti-sociali e anti-popolari del governo Berlusconi, a quanti hanno detto NO alla guerra e alla globalizzazione capitalista, a partecipare al presidio che si terrà giovedì 10 febbraio alle h 19 in piazza Castello.
|