che fare?
I marine: gli scali a Rimini iniziano a marzo La compagnia aerea americana che trasporta le truppe conferma: «Abbiamo un contratto con l'aeroporto Fellini» CINZIA GUBBINI La compagnia aerea World Airways, vincitrice dell'appalto per trasportare i marines dagli Stati uniti all'Iraq, sembra non avere alcuna intenzione di mollare l'aeroporto «Federico Fellni» di Rimini, città prescelta per diventare il nuovo scalo europeo dei voli diretti in Barhein e Kuwait. Alla domanda: «Intendete usare l'aeroporto di Rimini per il trasporto delle truppe marines, e quando?», risponde una diplomatica missiva inviata dal responsabile relazione esterne della compagnia, Steve Forsyth: «Abbiamo stipulato un contratto per uno scalo di rifornimento carburante con l'aeroporto di Rimini per alcuni nostri voli internazionali, che inizia a marzo». A quanto pare nessun passo indietro, nessun ripensamento - almeno ufficialmente - nonostante a Rimini, nel frattempo, sia accaduto il finimondo: il presidente della Aeradria, la società che gestisce l'aeroporto, Gabriele Morelli, si è dimesso. Altrettanto hanno minacciato di fare tutti i consiglieri del cda, in extremis è stata recuperata una spaccatura tra il comune di Rimini e la provincia, entrambi soci della Aeradria ma con posizioni molto diverse sull'arrivo degli americani. Il sindaco Ravaioli contro, il presidente della provincia Nando Fabbri a favore. Dopo le dimissioni di Morelli, e la presa di posizione contraria degli enti locali sembrava evidente che la storia dei marines si sarebbe chiusa con un happy end. Ma le cose non sono così semplici: Morelli sostiene che il contratto di servizio è firmato, gli enti locali glissano sui particolari, sostenendo di non essere stati debitamente informati sulla trattativa.
Fatto sta che marzo è iniziato, e se la World Airways fa finta che non sia accaduto nulla, vuol dire che - intanto - ha deciso di tenere la Aeradria sulla graticola, e poi che probabilmente inizierà i suoi voli, magari per spostarsi appena avrà trovato un'accoglienza più favorevole. Secondo alcuni, riprende quota la prospettiva di spostare lo scalo «centro europeo» a Budapest. Intanto, però, da qualche parte dovranno atterrare: voci ufficiose dicono che se i voli non inizieranno il 3 marzo - come da accordo - è solo perché a Rimini c'è la neve. La data sarebbe stata rimandata al 10 marzo.
Di certo il 18 febbraio un volo della World Airways è già atterrato a Miramare, carico di derrate alimentari - l'accordo riguarda non soltanto il rifornimento di carburante ma anche il catering per i soldati e l'assistenza tecnica all'aereo - che ora sono conservate in un magazzino dell'aeroporto. Tuttavia molti elementi mancano alla corretta attuazione del contratto: in un rapporto l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) solleva alcuni elementi di criticità. Sarà necessario, ad esempio, dividere più nettamente l'area dei voli internazionali da quella dei voli interni (spesa che sarebbe stata a carico di World Airways) e rafforzare la sorveglianza. La Polaria ha chiesto il raddoppio dell'organico - ora sono in 50. Tuttavia l'Enac ci tiengono a far sapere che la decisione finale non spetta certo a loro, ma dipende da «fattori politici».
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