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Caso Calipari: perche' il governo rischia a non fare la voce grossa
by Repost Monday, Mar. 07, 2005 at 12:21 PM mail:

Riposto un articolo importantissimo

Il caso Calipari non puo' essere archiviato semplicemente e non solo per questioni, diciamo, politiche legate al "normale" scontro politico di casa nostra.

Non si tratta, infatti, di un omicidio che rientri nella casistica, nel novero dei rischi che si mettono comunque nel conto espletando certe attivita'.

Il caso Calipari e' eccezionale (anche nel senso etimologico: si tratta di una eccezione rispetto alla casistica) e va considerato tenendo ben presente chi fosse la vittima, chi lo ha assassinato e il contesto nel quale e' avvenuto l'omicidio.

Chi e' stato assassinato?

Non e' stato assassinato un "qualsiasi" soldato, un "qualsiasi" carabiniere, un "qualsiasi" poliziotto.
E non e' stato assassinato neanche un "qualsiasi" magistrato. Sono cose che succedono, specie a fare certi mestieri. E siamo tristemente abituati al loro accadere.

E' stato assassinato il vicedirettore del SISMI, il nostro Servizio Segreto Militare.
Dunque, un funzionario di altissimo livello, direttamente alle dipendenze del Governo.

Fa differenza, perche' ne' i soldati, ne' i carabinieri, ne' i poliziotti, ne' i magistrati, pur rappresentando lo Stato, sono, di fatto, la mano diretta del Governo. Lo era invece, per il ruolo svolto, Nicola Calipari.

In pratica, si e' sparato direttamente sul Governo Italiano, non su un suo lontano rappresentante.

E si e' privato il governo stesso di un Funzionario-chiave, difficilmente sostituibile, distruggendo non solo l'uomo e le sue capacita' professionali personali, ma anche la reputazione del Servizio e del Governo stesso, nonche' l'efficienza di almeno una parte dei collegamenti stabiliti da quel funzionario a livello personale, collegamenti che sono fondamentali nel lavoro di intelligence.

Quel che e' peggio e' che si e' eliminato, di fatto, il Capo del SISMI responsabile del fronte di gran lunga piu' caldo sul quale il Servizio e' impegnato, quello Iracheno.
E si e' anche eliminato un anello fondamentale della struttura informativa responsabile della protezione delle truppe italiane presenti in Iraq e dipendenti dai comandi alleati.

Ma non basta.

Sin qui si tratterebbe di un grave danno ma, tutto sommato, di un danno che poteva essere messo nel conto.
La perdita di un funzionario del genere su un fronte di guerra, per mano del nemico, e' prevedibile. puo' essere persino normale.
Si potra' obbiettare che possa essere prevedibile in ogni caso: siamo mortali, un incidente d'auto, una brutta caduta, un infarto, puo' capitare a tutti.

Chi lo ha assassinato?

Quello che non e' prevedibile, e' che non puo' essere messo nel conto, a nessun titolo, e' invece che un funzionario come Nicola Calipari sia assassinato dal fuoco furioso e mirato, non da un proiettile vagante, esploso di un blindato degli alleati principali nel teatro d'operazioni, gli Stati Uniti.
Stati Uniti dal cui comando centrale dipende in gran parte, nei fatti, la sicurezza e la capacita' operativa (ossia, vista la situazione sul campo in Iraq, tutto cio' che va oltre la pura difesa delle proprie basi e poco piu', non ultimi i rifornimenti), di tutto il contingente italiano e della Rete operativa dei Servizi del nostro Paese in Iraq.
Non si puo' incolpare, ripeto, un proiettile vagante per l'omicidio di Nicola Calipari: anche a non voler credere egli sia caduto vittima, con un altro uomo dei Servizi e con una giornalista sotto i riflettori come non mai, di un agguato intenzionale, e' ormai innegabile che sia caduto vittima, comunque, di un agguato, anche se chi lo ha materialmente eseguito ignorava di sparare su un alto funzionario di un governo amico che piu' amico non si puo'.

Per "agguato", intendiamoci, si intende una tecnica, non un fatto necessariamente motivato sotto il profilo, come dire, politico. E quello che e' accaduto, piaccia o non piaccia, dizionario alla mano, e' ben descritto, in italiano, dal termine "agguato" (a non voler usare, altrettanto appropriatamente, il termine equivalente di "imboscata").

Affermare, come si e' fatto da parte americana, che Calipari e l'altro funzionario del SISMI (un veterano in Iraq) responsabili del veicolo vittima dell'agguato, abbiano ignorato o, peggio, cercato di forzare un posto di blocco, e' ancor piu' grave, politicamente, che riconoscere, chiaro e tondo, di aver teso un agguato all'obbiettivo sbagliato.

Cio' equivale, infatti, ad aggiungere al danno dell'uccisione, gia' assai rilevante, come abbiamo visto, quello dell'insulto supremo di considerare il capo operativo del Servizio Segreto Militare di un alleato sul campo di essere un incompetente ed un irresponsabile totale. Ne' piu', ne' meno.

Ad aggravare un quadro gia' di per se' gravissimo concorre il contesto nel quale l'omicidio e' avvenuto.

Il contesto

Il contesto, come tutti sappiamo, e' quello del successo di un'operazione voluta dallo stesso Governo Italiano che era proprio sul punto di coronarsi. Un successo che, al di la' del puro e semplice dovere del nostro governo di proteggere e salvare la vita della nostra concittadina sequestrata, doveva anche essere un successo politico spendibile dal governo stesso in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Ed e' anche quello, gia' ricordato, di un teatro di guerra dove le nostre truppe sono impegnate e dove il responsabile dei Servizi incaricati, tra l'altro, di prevenire attacchi contro di esse, viene eliminato non dal nemico, non da un proiettile vagante, ma dal fuoco violento, insistito e mirato degli stessi alleati americani dai queli dipende anche l'arrivo a destinazione dell'acqua minerale consumata dai nostri soldati.
Un successo viene cosi' trasformato in tragedia, in disastro. Con, nel migliore dei casi, la prospettiva di veder puniti i responsabili a non troppo gravi pene detentive.

Troppo poco, anche per il piu' cinico dei Macchiavelli.

Perche', oltre al danno umano, professionale e politico interno, oltre al rendere ancora piu' difficile per il governo, di fronte ad un'opinione pubblica gia' in larga parte ostile all'avventura irachena, sostenere un alleato che spara addosso ai propri uomini piu' importanti, l'omicidio di Calipari rende chiaro a chiunque, anche a chi non aveva occhi per vedere, che gli Stati Uniti oltre a non essere in grado di controllare il territorio, non sono neanche in grado di controllare i propri uomini, e non sono in grado di garantire la sicurezza non dal nemico, ma dai propri soldati, neanche ad un altissimo funzionario alleato a 700 metri dall'aereo della Presidenza del Consiglio, dalla quale dipende direttamente, che lo attende sulla pista dell'Aeroposto di Baghdad.

Il danno.

A questo punto il problema, per i sostenitori dell'avventura irachena, non e' piu' solo quello di tenere a bada l'opinione pubblica ostile.

Il problema, ora, e' quello di trovare qualcuno, possibilmente con lo stesso livello di competenza di Nicola Calipari, in grado di sostituirlo.

E questo non sara' facile, e certo lo sara' ancora meno sino a che il Governo Italiano non avra' mostrato di essere in grado di chiedere agli Stati Uniti, e di ottenere, garanzie straordinarie che il sostituto di Calipari non rischi, concretamente, di fare la stessa fine.

Nel frattempo, occorrera' rassicurare i militari italiani rinchiusi nel fortino del deserto di Nassirya. Tra i quali potrebbe cominciare a serpeggiare piu' di qualche dubbio sull'affidabilita' degli americani e sull'opportunita' di trovarsi accanto ad alleati del genere.

Senza dimenticare che il SISMI protegge non solo il contingente italiano e gli altri nostri concittadini in Iraq, ma anche la sicurezza del nostro Presidente del Consiglio e degli altri mebri del Governo.
I quali, forse, potrebbero contare su un maggior zelo da parte di chi li deve difendere se evitassero di fare dichiarazioni irresponsabili e gravemente offensive verso Nicola Calipari come quelle rilasciate da Gianfranco Fini.

Per il quale non ci sono spiegazioni da chiedere agli americani.

Possiamo stare pur certi che i colleghi in servizio di Calipari non siano dello stesso avviso.

Pertanto, il governo, anche non volesse, non puo', di fronte ai propri funzionari impegnati sul campo ed ora a rischio di omicidio da parte americana, che fare, almeno pro forma, la voce grossa sul Caso Calipari.
Di piu': non puo' restare del tutto a mani vuote. Pena la mancanza totale di garanzie riguardo il minimo d'efficienza della nostra intelligence e del nostro contingente in Iraq.

Un prezzo che, forse, nemmeno il governo Berlusconi puo' permettersi di pagare.


http://italy.indymedia.org/news/2005/03/745267_comment.php#745546

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Perchè sono così neri
by spirito di osservazione Monday, Mar. 07, 2005 at 12:28 PM mail:

Rileggete questo post e capirete perchè gli uomini di governo, al funerale, sono NERI, non tristi, ma NERI, CUPI, compreso Berlusconi

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Il prezzo
by Freebooter Monday, Mar. 07, 2005 at 12:36 PM mail: freebooter@anonymous.to

Penso che il governo speri di coprire tutto con la propaganda dei media controllati ed anche penso con l'apparato repressivo (polizia, servizi segreti ---> bombe, zarkawi ecc)e l'aiuto della cd 'opposizione'.
Possiamo stare pur certi che i colleghi in servizio di Calipari e la vedova non faranno niente, non rischieranno la vita o la pensione.

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x freeboter
by leggilo attentamente Monday, Mar. 07, 2005 at 12:53 PM mail:

Freeboter leggiti il post, non hai capito nulla

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Per l'autore del post
by obiezione Monday, Mar. 07, 2005 at 12:56 PM mail:

Mi pare che il governo non abbia battuto NESSUN colpo. Ma non avrebbe douto essere un ministro a parlare, invece di quella nullità di Letta?

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X obiezione
by mkhtr Monday, Mar. 07, 2005 at 2:50 PM mail:

Ti ricordo che Letta è il Capo, quello vero, altro che nullità, o credi davvero che comandi quel patetico brianzolo (senza offesa per gli altri brianzoli...:) che si è fatto impiantare in testa lo scopettone del cesso?

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up
by tiriamo su Monday, Mar. 07, 2005 at 8:26 PM mail:

ritiriamo su un post che vale invece di perder tempo dietro i troll

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L'Obiettivo era il Vicedirettore del SISMI
by Selene Monday, Mar. 07, 2005 at 8:50 PM mail:

Dopo aver leto questo post mi sono convinta che il vero obiettivo della tentata strage (non erano quattro?)era Calipari e i suoi alti collaboratori

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precisazione
by autore dell'articolo Monday, Mar. 07, 2005 at 11:26 PM mail:

Ringrazio per la stima chi ha voluto ripostare il mio articolo ed ha avuto l'esagerata bonta' di definirlo, addirittura, "importantissimo".

Voglio precisare che, nel mio articolo, non ho individuato moventi, ma solo cercato di analizzare i fatti noti e, soprattutto, certi. E le conseguenze immediate.

Ipotesi se ne possono fare a bizzeffe ma, appunto, restano solo ipotesi in mancanza di ulteriori elementi certi. Elementi che e' difficile avremo mai.

Ho parlato di omicidio, certo.
Perche' anche uccidere qualcuno investendolo per essere passati con il rosso costituisce, banalmente, un omicidio.
Per la precisione, nel nostro sistema giuridico, un omicidio colposo.
Dunque, per parlare accuratamente del caso Calipari-Sgrena, e per non emettere sentenze preventive (di fatto "che non sussiste", nemmeno di assoluzione, perche' il morto c'e', ahinoi), bisognerebbe parlare di omicidio.
Lo fa perfino il PM Ionta. Non la RAI.

Ho parlato di agguato, certo.

Perche' sparare a sorpresa su un veicolo di passaggio da parte di qualcuno che e' gia' sulla strada, si definisce, in italiano, comunque un agguato (o, se preferite: un'imboscata, un attentato).
Utilizzare il termine "incidente" e' impiegare un eufemismo che tradisce un'aprioristica presunzione d'innocenza e garanzia di impunità verso gli autori materiali dell'agguato che non ha semplicemente alcun senso, a prescindere dagli schieramenti politici ed ideologici.

Ad esempio, alcuni giovani carabinieri sono caduti vittima di un agguato teso loro da alcuni poliziotti aderenti alla banda della Uno Bianca.
Una volta accertato che le cose andarono cosi', in quell'occasione, nessuno, neanche Bruno Vespa, mi chiederebbe di usare il termine "incidente" per descrivere quell'agguato, solo perche' si presume che i poliziotti siano, quasi sempre, "i buoni".
Ci sono sempre le "mele marce", giusto?

Dunque, in nome di cosa si pretende di usare il termine di "incidente" nel caso Calipari-Sgrena?
Forse chi insiste nell'uso di questa definizione, "incidente", e' certissimo che non vi possa essere, neanche per ipotesi, nessuna mela marcia nell'US Army. Cio' che non si concede neanche alla nostra Polizia di Stato. Il bello e' che questa gente osa anche riempirsi la bocca della parola "Patria". Gia', ma quale?

Emilio Fede, ne sono certo, sarebbe felice di poter insinuare che gli assassini di Calipari fossero dei Jiadisti travestiti da Marines. Ma lo ha gia' smentito persino il suo santino, il presidente del Consiglio.

Dunque, quello che sappiamo per certo e' che, con un agguato (imboscata, attentato) si e' assassinato (si e' commesso omicidio) contro un funzionario-chiave del nostro servizio segreto militare, emanazione diretta del nostro governo sul fronte piu' caldo possibile, quello dell'Iraq.
Un omicidio di eccezionale gravita', commesso, volenti o nolenti, ai danni diretti di un "fedele alleato".

Gli effetti, sono quelli che ho elencato.

Il risalto eccezionale dato dai media internazionali alla vicenda ne conferma l'eccezionalita'.

La seconda visita dell'ambasciatore americano a Palazzo Chigi in tre giorni prova che Berlusconi ha preteso qualcosa dall'alleato, e che non gli basta la vergogna di una RAI che evitato per tutta la telecronaca del funerale di Nicola Callipari di citare la parola "america" o "americani" (o USA). Tanto da evitare di citare la presenza, in chiesa, di Mel Sembler, ambasciatore statunitense in Italia.

Cosi' come lo prova l'agitarsi delle diverse amministrazioni americane (Difesa, Dipartimento di Stato, Presidenza) che fanno filtrare versioni purchessiano e contrastanti al WP, alla CNN, al NYT.

La commozione di un generale di Corpo D'Armata, direttore del SISMI, come Nicolo' Pollari, e' eloquente dello stato d'animo che deve affliggere non pochi uomini del Servizio ancora impegnati sul campo. Cosi' com'e' eloquente il volto non triste, ma tesissimo e cupo di Gianfranco Fini che assiste alle esequie e che non ho visto avvicinare la vedova Sgrena.

Non so come e perche' sia avvenuto l'agguato. Se qualcuno lo abbia favorito o ordinato. Chi ne fosse l'obbiettivo designato. O se chi ha sparato materialmente credesse di accoppare un kamikaze o, comunque, un odiato arabo, essere umano di serie b.

So per certo quali danni ha causato questo agguato.

E cosa ha reso evidente a tutti.

Che gli Stati Uniti, nella migliore delle ipotesi, non solo non sono in grado di pacificare l'Iraq, non solo non sono in grado di farlo a prezzi accettabili, ma non sono neanche in grado di controllare i propri uomini, ne' di garantire l'icolumita' dei propri alleati dal loro sparacchiare a caso.
E che continuare a giustificare la nostra presenza armata in Iraq, adesso, e' sempre piu' difficile, non solo di fronte all'opinione pubblica, ma anche di fronte ad almeno una parte della comunita' dell'intelligence. E delle forze armate.


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calderoli no
by spulcio Monday, Mar. 07, 2005 at 11:33 PM mail:

Calderoli dice che i terroristi avrebbero avvertito gli americani che stava arrivando un'autobomba

geniale!

ma è arrivato fuori tempo massimo e non se lo è cagato nessun ahahahhahahhahah

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per Calderoli
by autore dell'articolo Monday, Mar. 07, 2005 at 11:43 PM mail:

All'astuto ministro Calderoli, io, forse persino piu' astutamente, potrei replicare che, visto che nessuno contesta che tutte le bande armate irachene sono piu' o meno pesantemente infiltrate, potrebbe essere benissimo che si', uno dei rapitori, ma quello infiltrato nella banda dall'intelligence USA, ha avvertito i suoi capi del fatto che Calipari e Sgrena erano su una Corolla. E di provvedere ad insegnare a farsi gli affari loro a quella brutta comunista e a quell'indisciplinato e troppo democratico agente italiano.
Senza elementi di fatto questo si chiama straparlare.
Il fatto che abbiamo ministri straparlatori e che Calderoli e' un campione tra essi e' gia' noto e, francamente, spero che gli uomini della sua scorta si siano accorti di queste sue dichiarazioni.

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Per l'autore
by sono ancora contenta Tuesday, Mar. 08, 2005 at 12:29 AM mail:

Caro autore, io come semplice italiana, cioè come comproprietaria del condominio Italia, e come contribuente, mi posso permettere il lusso di dichiararmi convinta della intenzionalità del'azione americana, e che questa "intenzionalità" promanasse da Washington.
Sono doppiamente contenta dopo aver visto la sincerità di Pollari. Devo dire che mi sono ricreduta sui Servizi, di cui pensavo malissimo, o almeno su una parte di essi.

Quanto agli Usa bisogna considerare che stanno affondando, il destino dell'America non è più nelle mani degli americani, ma è in quelle del governo cinese che continua a comperare dollari e bond americani che, per ora, stanno tenendo sù il dollaro.
L'America Latina si è quasi completamente sottratta al controllo americano, il Canada ha fatto un accordo petrolifero con la Cina. L'euro avanza e diventerà la moneta di riferimento internazionale. L'America è già tramontata, ci manca solo il cartellino sopra.
Questo la rende estremamente pericolosa. La sua classe dirigente non ha più una strategia alternativa, hanno perso il controllo della realtà, stanno andando per la tangente.
Tentano il tutto per il tutto, ma oramai, stai tranquillo, tutto è perduto. Questo però non impedisce che possano fare un enorme danno, almeno fino al collasso finale, che non tarderà molto a venire (sicuramente entro quest'anno).

Bisogna tener conto ancora di due cose: il potere di ricatto nei confronti di una classe politica moolto compromessa con loro, e il tentativo equilibristico dei nostri di non far affondare del tutto l'America perchè è ancora, e in parte resterà, un MERCATO anche per le nstre merci.
Ma tutto questo non cambierà di una virgola il risultato finale.

Vorrei un tuo parere sul terzo carabiniere desaparecido. Vedi il post relativo

ciao

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domande...
by bizio Tuesday, Mar. 08, 2005 at 1:43 PM mail:

vorrei sapere chi è l'autore, e se ha pubblicato il suo articolo solo su indymedia o su altra testata giornalistica.
grazie.

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risposta a bizio
by autore dell'articolo Tuesday, Mar. 08, 2005 at 4:05 PM mail:

Potrei sapere a che titolo vorresti sapere chi io sia?
E tu, di te che mi dici?
Credo che l'articolo sara' pubblicato stasera o al piu' tardi domattina (leggermente aggiornato) da una testata.
Se e quando avro' il link lo postero'.
Grazie dell'attenzione.

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per sono contenta
by autore dell'articolo Tuesday, Mar. 08, 2005 at 4:13 PM mail:

Vorrei essere ottimista come te, cara amica.
Forse e' una questione di differenza d'eta', ma non mi riesce.
Quanto alla "scomparsa" del quarto uomo, ci sono secondo me tre ipotesi plausibili.
1) Il quarto uomo non c'e' mai stato, ed e' nato dalla confusione nel riferire i drammatici fatti nelle prime, concitate ore dalla tragedia. Poco plausibile, ma teoricamente possibile.
2) Il quarto uomo c'e', ed e' morto in seguito alle ferite riportate. Si trattava di uno specialista senza famiglia, o la cui famiglia era possibile convincere a tacere (ci sono diversi modi). La sua morte non cambia molto sul piano delle rivendicazioni politiche che il Governo Italiano potrebbe avanzare: Calipari basta e avanza. Poco o pochissimo plausibile, ma non impossibile.
3) Il quarto uomo c'e', e' vivo, restera' in Iraq e vi riprendera' servizio. Non ha senso parlarne. Anche perche' l'occultamento della sua esistenza fa comodo nel gioco del cerchiobottismo in atto tra Washington e Palazzo Chigi.
Plausibile e possibile.

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il link
by autore dell'articolo Wednesday, Mar. 09, 2005 at 1:06 AM mail:

Ecco il link:

http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=6335

Attendo le risposte di bizio...

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x autore dell'articolo
by paolo Wednesday, Mar. 09, 2005 at 10:00 AM mail:

certo che potevi firmarti stealth dall'inizio

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x l'autore dell'articolo
by bizio Wednesday, Mar. 09, 2005 at 2:44 PM mail:

perchè lo vorrei ripubblicare sul mio sito se sei d'accordo, citando l'autore (anche solo il nick) e la fonte (citerei non solo indymedia, ma anche il sito e/o la testata dove è stato pubblicato...), reputando l'articolo molto interessante ed esplicativo.

p.s.: il sito è ancora in costruzione (a breve verrà completato), ma in home c'è un newswire provvisorio

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per bizio
by A.d.A. Wednesday, Mar. 09, 2005 at 9:34 PM mail:

Certo che puoi pubblicare, citando nick dell'autore e testata.
Vedi il disclaimer di Reporter Associati.
Grazie dell'interesse e in bocca al lupo!

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Il perchè
by "sono contenta" Wednesday, Mar. 09, 2005 at 9:43 PM mail:

Se è stato, come pensiamo oramai in molti - compreso il mio amico robdinz - , un agguato per uccidere Calipari, e non la Sgrena, dobbiamo chiederci: PERCHE?
Perchè gli americani mettono in atto una operazione ostile così GRAVE verso un alleato?
Dovremmo analizzare questa questione adesso. Per smantellare la rete del controspionaggio italiano in Iraq è stato detto. Ma perchè? Perchè avevano bisogno di farlo? Perchè hanno rischiato tanto?

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sull fine dell'America
by "sono contenta" Wednesday, Mar. 09, 2005 at 10:00 PM mail:

Guarda che la mia opinione è condivisa da economisti indipendenti di livello internazionale. Non necessariamente antiamericani.
L'ex premio Nobel per l'economia J. Stiglitz, in una conferenza pubblica a Pamplona (Spagna) ha stupito tutti dichiarando che la moneta degli Stati Uniti è destinata a svalutarsi in maniera più accelerata durante il 2005.
"Il doillaro non è più un valore sicuro com'è stato sinora" ha ribadito l'ex pezzo grosso della Banca Mondiale "...gli errori del governo in campo macro-economico sono stati troppi, e non correggono più nulla".

L'assalto alla previdenza sociale, cioè la sua privatizzazione totale, è l'ultima carta che si gioca Bush: si tratta di un affare da 2000 miliardi di dollari.
Ma non risolverà nulla, scomparirà la classe media, e si aggraveranno - in maniera drammatica - le condizioni di vita per la maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti.


http://64.233.183.104/search?q=cache:Sh3OHpcrxogJ:http://www.diariodenavarra.es/actualidad/seccion.asp%3Fseccion%3Dnavarra+Stiglitz%2BPamplona&hl=it

Ti sei chiesto come mai questa notizia è comparsa in spagnolo e in portoghese ma NULLA in inglese italiano e francese, nonostante l'importanza del personaggio?

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[O.T.] Sull'America
by A.d.A. Wednesday, Mar. 09, 2005 at 10:41 PM mail:

Cara amica, siamo off-topic, mi pare, e potremmo discutere in materia ad libitum. Provo a dirne un paio.
Sul fatto che l'America sia in pieno declino, sotto ogni punto di vista (non solo economico, ma civile, morale, culturale...), mi sembra non vi possa essere alcun dubbio (tranne per certe menti deboli e spaurite, o per certi che si credono troppo astuti).
E' facile sospettare che tutto il sistema sul quale si fonda l'America non regga (o regga, in ultima analisi, a prezzo della trasformazione del pianeta e dell'Uomo in qualcosa di mostrouso ed Altro da quello che siamo e siamo stati) e' difficile nutrire dubbi. Ricordandoci pero' che e' lo stesso sistema, in linea di massima, sul quale ci fondiamo noi europei.
Permettimi di coltivare la sana arte del dubbio anche in presenza di autorevolissimi premi nobel sul crollo dell'America proprio dietro l'angolo. Anche perche' credo faranno di tutto per rimandarlo e per trascinarsi dietro il mondo, nel loro crollo. Lo stanno gia' facendo.

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L'attacco all'Italia
by "sono contenta" Wednesday, Mar. 09, 2005 at 10:52 PM mail:

>credo faranno di tutto per rimandarlo e per trascinarsi dietro il mondo, nel loro crollo. Lo stanno gia' facendo.

Non ci riusciranno, come non ci è riuscita la Germania nazista, anche perchè il POTERE AMERICANO è GIA' svanito.
Ma, ritornando al tema, come pensi che si situi l'attacco all'Italia in questa situazione di tracollo dell'America perlomeno in Iraq? Non mi dirai che in Iraq sono messi bene!

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risposte
by a.d.a. Saturday, Mar. 12, 2005 at 10:31 AM mail:

"Ti sei chiesto come mai questa notizia è comparsa in spagnolo e in portoghese ma NULLA in inglese italiano e francese, nonostante l'importanza del personaggio?"

Forse perche' nelle newsroom dei grandi network siedono dei "controllori"?

Ti voglio raccontare un episodio realmente accaduto.

Ho seguito (ero insonne) in DIRETTA il flusso delle "raw news" riguardanti il bombardamento dell'ambasciata cinese a Belgrado, 1999, dispacci di AP, Reuters e c.

Dopo il primissimo annuncio telegrafico, e' seguita un'agenzia abbastanza completa (e imbarazzante).
Poi, nel giro di una mezz'ora, la suddetta agenzia completa e' stata ribattuta tagliando via progressivamente tutto cio' che suonava "imbarazzante".

Ancora mi pento di non aver salvato la sequenza.

Sembrava evidente che qualcuno stava tagliuzzando via le notizie e il fatto che cio' avvenisse a mozzichi e bocconi suggeriva (e suggerisce) quanto segue:

1 - il giornalista sul campo, specie di fronte all'ENORMITA' del caso, riferisce i FATTI senza autocensurarsi e li manda alla propria newsroom.

2 - il *controllore* della newsroom, che NON ha il potere di tagliuzzare granche' lui in prima persona (salvo forse casi facilissimi, nei quali penso chieda solo di *ritardare* l'uscita mentre lui da' di forbice) spedisce l'esito del suo lavoro a chi di dovere prima di restituire la news bucherellata al pubblico.
3 - chi di dovere risponde: non va ancora bene, taglia ancora. fino ad ottenere il prodotto finito.
4 - alla fine il giornalista sul campo, rileggendosi tagliuzzato, capisce (o DEVE capire) cosa scrivere la prossima volta. Altrimenti puo' anche cominciare ad occuparsi di giardinaggio.

Quanto ai controllori: se ben ricordo, l'allora (1999) padrone di CNN fece una protesta "formale" per esser stato costretto ad ospitare uno *staff* di censori del Pentagono nella newsroom della sua TV durante la guerra del Kossovo, con la scusa che la CNN poteva involontariamente rilanciare notizie che fossero in grado di aiutare il NEMICO.
Oggi come oggi credo abbiano imparato la lezione e credo il pentagono possa risparmiarsi di inviare controllori.


P.S. Non so se con "nemico" si riferissiro piu' a Milosevich che all'opinione pubblica...

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Una verità compromettente
by s. c. Saturday, Mar. 12, 2005 at 3:30 PM mail:

Io volevo sottolineare il fatto che se l'affermazione di Stiglitz - ex direttore della Banca Mondiale e premio Nobel per l'economia - era stata censurata, ciò vuol dire che era imbarazzante, non solo, ma soprattutto che E' VERA. Una verità che non si vuol far conoscere:
"Il dollaro non è più un valore sicuro com'è stato sinora" "...gli errori del governo in campo macro-economico sono stati troppi, e non correggono più nulla".
"L'assalto alla previdenza sociale, cioè la sua privatizzazione totale, è l'ultima carta che si gioca Bush: si tratta di un affare da 2000 miliardi di dollari.
Ma non risolverà nulla, scomparirà la classe media, e si aggraveranno - in maniera drammatica - le condizioni di vita per la maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti"

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ho come l'impressione...
by a.d.a. Saturday, Mar. 12, 2005 at 3:38 PM mail:

...che queste cose non le dica solo Stiglitz.
E citavo l'episodio della notte Belgradese solo per rispondere alla tua domanda: "come mai la notizia non buca, quando dovrebbe bucare eccome?"
Semplice: da un lato c'e' chi non la fa passare, dall'altro chi impara e si autocensura. Cose che credo si evindano da quanto riferivo sul reporting a caldo del bombardamento dell'ambasciata cinese. Senza dimenticare quelli, e sono tanti, la cui mente e' talmente condizionata che negano a se' stessi, prima che agli altri, ogni evidenza vada fuori dai propri rassicuranti schemini.
Ma, di nuovo, siamo O.T.
Se vogliamo discutere di declino del dollaro credo dovremo spostarci. Dove?
Alla prossima.

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Una verità compromettente
by s. c. Saturday, Mar. 12, 2005 at 3:44 PM mail:

Io volevo sottolineare il fatto che se l'affermazione di Stiglitz - ex direttore della Banca Mondiale e premio Nobel per l'economia - era stata censurata, ciò vuol dire che era imbarazzante, non solo, ma soprattutto che E' VERA. Una verità che non si vuol far conoscere:
"Il dollaro non è più un valore sicuro com'è stato sinora" "...gli errori del governo in campo macro-economico sono stati troppi, e non correggono più nulla".
"L'assalto alla previdenza sociale, cioè la sua privatizzazione totale, è l'ultima carta che si gioca Bush: si tratta di un affare da 2000 miliardi di dollari.
Ma non risolverà nulla, scomparirà la classe media, e si aggraveranno - in maniera drammatica - le condizioni di vita per la maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti"

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?
by a.d.a. Saturday, Mar. 12, 2005 at 4:01 PM mail:

ehm, mi sembra che tu abbia postato due volte lo stesso commento...

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per a.d.a: il motivo
by s.c. Saturday, Mar. 12, 2005 at 4:02 PM mail:

(scusate della ripetizione ma il messaggio non compariva)
Le cose sono legate, gli americani (&C) che stanno facendo una politica estremamente aggressiva su un "teatro", ma perdono terreno su altri, non vogliono assolutamente far sapere, prima di tutto alla propria popolazione, ma anche all'estero, che sono a un passo dal default.
In questo contesto come si situa l'aggressione all'Italia nel teatro iracheno? Perchè .azz. hanno fatto una cosa così "costosa", politicamente costosa, compromettente, pericolosa? Ci doveva essere una motivazione di estrema importanza.
Questo è quello che mi piacerebbe capire. Il vero motivo.

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