BEIRUT - Sono almeno un milione i manifestanti che sono scesi oggi in piazza a Beirut, in risposta all'appello del movimento sciita Hezbollah per una grande dimostrazione a sostegno della Siria e contro l' ''ingerenza straniera''. Lo ha constatato un giornalista dell'Ansa nella capitale libanese.
(ANSA.it)In attesa che gli oratori prendano la parola dal grande palco allestito nella centrale piazza Riad el Solh, i manifestanti scandiscono slogan contro gli Stati Uniti e Israele: ''L'America e' la fonte del terrorismo'', ''Sharon il Libano sara' la tua tomba'', grida la folla. Altri sventolano solo bandiere nazionali libanesi e inalberano cartelli con su scritto 'Grazie alla Siria di Assad', 'No all'America', 'No a Israele', 'No alla 1559' (la risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu che richiede il ritiro siriano dal Libano e il disarmo di Hezbollah).
Molti manifestanti mostrano ritratti del presidente siriano Bashar al-Assad e copie del Corano, ma anche cartelloni con su scritti i nomi dell'ex premier Rafik Hariri (ucciso nell' attentato del 14 febbraio a Beirut) e di 'martiri' della resistenza armata contro l'invasione israeliana del Libano conclusasi nel maggio 2000. Alcuni manifestanti che avevano scandito slogan contro il leader druso dell'opposizione Walid Jumblatt sono stati subito richiamati all'ordine dai militanti di Hezbollah, che alla vigilia ha fatto sapere di voler mantenere un carattere strettamente ''nazionale'' della dimostrazione.
Fonti giornalistiche locali calcolano che il movimento sciita assicuri la presenza di almeno il 75 per cento dei manifestanti che continuano a confluire nella piazza Riad el-Solh, dove non e' escluso che questo pomeriggio possa prendere la parola il leader di Hezbollah, sheikh Hassan Nasrallah.
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