Non ci sono stati incidenti di rilievo, ma i manifestanti hanno tentato in vari modi, senza riuscirci, di arrivare a Palazzo Chigi.
Ha rischiato di degenerare la manifestazione contro la guerra in Iraq che si è tenuta oggi a Roma, tanto che a un certo punto si è anche parlato di cariche della polizia, notizia poi smentita dalla questura. Tuttavia i vari tentativi dei no global di raggiungere Palazzo Chigi hanno messo a dura prova le forze dell'ordine, ben decise a impedirlo. In serata alla fine i manifestanti hanno rinunciato all'obiettivo che si erano proposti (ma non erano stati autorizzati a manifestare davanti al palazzo del governo) e hanno sciolto il corteo, dopo l'arrivo a piazza Navona.
Non senza però prima tentare, a lungo, di raggiungere piazza Colonna, dove si trova Palazzo Chigi. Hanno provato a farlo da piazza Capranica: i manifestanti, bloccati dalla polizia, hanno alzato le mani urlando "Stop the war". Hanno lanciato fumogeni rosa e spiazzato le forze dell'ordine, che si apprestavano a fermarli a Largo Argentina, girando prima in direzione del Pantheon.
Si sono avuti altri momenti di tensione, quando un gruppo di manifestanti ha tentato di raggiungere Palazzo Chigi attraverso via Uffici del Vicario, tra Montecitorio e il Pantheon, dove è stato caricato dalle forze dell'ordine dislocate a presidio della piazza. Un altro tentativo di forzare il blocco a via degli Orfani è stato ugualmente respinto, mentre alcuni inquilini dai piani più alti gettavano copiose secchiate d'acqua sui manifestanti.
Alcune centinaia di manifestanti, con bandiere della pace e rosse, sono giunti a largo Chigi (a poche decine di metri da Palazzo Chigi, in piazza Colonna) e hanno scandito slogan contro le forze dell'ordine e cantato 'Bella ciao'.
Alla manifestazione, cominciata nel primo pomeriggio, hanno aderito, tra i tanti, Cobas, Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Movimento umanista. Si prevedeva la partecipazione di circa 10.000 persone, ma ne sono state contate molte di più.
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