PALERMO
Dopo lo sgombero dell' edificio comunale, attimi di tensione a Palazzo delle Aquile
La rabbia dei senzatetto occupato Palazzo Tarallo
Tre uomini si sono arrampicati su un ponteggio minacciando di buttarsi giù la protesta
di SARA SCARAFIA
Ieri i senza casa sono tornati a protestare tra esasperazione e rabbia. Quaranta famiglie del Comitato lotta per la casa hanno occupato un palazzo comunale vuoto a Ballarò. Poi, dopo essere stati sgomberati dalle forze dell' ordine, si sono mossi in corteo fino a Palazzo delle Aquile. Durante lo sgombero non sono mancati i momenti di tensione, mentre al Comune tre uomini si sono arrampicati su un ponteggio minacciando di buttarsi giù. L' edificio comunale occupato è palazzo Tarallo in via delle Pergole. «Doveva ospitare case popolare - dice Pietro Milazzo del Forum sociale siciliano - Poi si decise di trasformarlo in un centro di accoglienza per migranti. Adesso dovrebbe essere adibito ad archivio del museo Pitrè. L' amministrazione ignora che la città ha fame di abitazioni». L' occupazione è finita con l' arrivo delle forze dell' ordine. «Erano in assetto antisommossa - dice Tony Pellicane portavoce del Comitato - Ci hanno intimato di uscire. Abbiamo cercato di discutere, ma non sentivano ragioni e abbiamo lasciato l' edificio». Dopo lo sgombero, le famiglie si sono mosse in corteo fino al Comune, inscenando qualche blocco stradale. Tra i manifestanti c' erano i senza casa della prima lista emergenza abitativa, che da anni vivono negli alberghi a spese del Comune. C' era anche chi un' assegnazione ce l' ha ma non può approfittarne: «A giugno del 2004 - racconta Claudia Ventura, mamma di tre bambini di 11, 9 e 3 anni - mi hanno assegnato la casa in via Regione Siciliana, ma mancava la rete idrica: mi hanno detto che avrebbero fatto i lavori entro settembre e non li hanno ancora fatti, mentre noi continuiamo a vivere nelle locande». C' erano donne disperate come Maria Leto che da quando non ha più il buono casa vive da un parente insieme con i suoi sei figli, e come Loredana Grisafi che incinta di quattro mesi e con due bimbi piccoli, dorme in un magazzino occupato abusivamente nei pressi dell' Ospedale dei bambini. «Il Comune ha rotto le trattative», lamenta il Comitato. «Le trattative non si sono mai interrotte - replica l' assessore alla Casa Giovanni Avanti - Stiamo facendo una ricognizione per capire quanti alloggi sono già disponibili e collaboriamo con il demanio per ottenere case confiscate. Avevo previsto un incontro con queste famiglie tra 15 giorni». «Non era previsto nessun incontro», incalza Pellicane. Rifondazione comunista si è schierata al fianco dei senza casa: «Cammarata e Avanti vengano a riferire in aula sull' utilizzo di palazzo Tarallo e su come intendono affrontare il problema dell' emergenza abitativa» dice Marco Assennato, segretario provinciale del Prc che è intervenuto in solidarieta' con gli occupanti insieme con i ragazzi del centro sociale Ex Carcere. La giornata di proteste si è conclusa in serata, quando una delegazione è stata ricevuta dal forzista Salvo Italiano, vicepresidente del Consiglio comunale. «Ci ha promesso - conclude Pellicane - che convocherà Avanti alla conferenza dei capigruppo di lunedì per chiedergli una relazione sull' emergenza abitativa».
tratto da http://www.repubblica.it
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