Le reti del precariato migrante verso la May Day
PER I MIGRANTI È PRECARIA L’INTERA ESISTENZA LA LOTTA PER LA DIGNITÀ NON CHIEDE PERMESSO
Il primo maggio è un appuntamento senza frontiere, che globalmente ricorda e rinnova la ribellione contro le ingiustizie. Le donne e gli uomini in questo appuntamento lottano duramente contro le leggi per chiedere tempo di vita, spazi, beni e servizi in tutto il mondo: a Chicago si lottò per il tempo, in Sicilia si lottò per la terra, a Milano si lottò per il pane. Oggi si lotta per tutto questo e per il reddito, per la dignità e contro la precarietà.
Le reti del precariato migrante da tutta Italia a Milano parteciperanno a questo momento di lotta e di festa. Saremo in corteo insieme a tutte le sorelle ed i fratelli che ogni giorno liberano spazi nei territori, tempi di vita, beni e risorse e li mettono in comune. Saremo a festeggiare la possibilità di rispondere “NO” a chi vorrebbe poter concedere o negare un permesso alla dignità.
A chi è senza cittadinanza si concede o si nega un permesso ufficiale per il soggiorno: per noi la precarietà è totale.
E nel paese dei mille naufragi, nello stato sotto critica ONU per le deportazioni di massa e nel deserto, contro questa precarietà si continuano ad accendere lotte. Lotte per protestare contro l’arroganza e lo spregio della burocrazia di quei permessi ufficiali che si chiamano di soggiorno ma sono permessi d’esistenza, lotte per liberare ed abitare spazi inutilizzati come case, dormitori, cascine e campi Rom, lotte e per protestare e ribellarsi contro le condizioni di detenzione e le deportazioni continue. Le azioni contro le compagnie aeree hanno già ottenuto la fine della collaborazione della Blue Panorama, e torneremo a trovare Alitalia e le altre che non hanno ancora fatto la stessa scelta. E la ribellione nei lager di Milano e Bologna ci vede al fianco di quei fratelli e sorelle ogni volta che mettono in gioco la loro stessa vita per poter dire un “NO” alle macchine da espulsione.
Per tutte e tutti i sogni e i desideri, la dignità e la serenità sono diritti senza permesso: per tutte e tutti la ribellione è necessaria.
E conosciamo bene i ricatti del mondo della produzione: le condizioni reali del lavoro e gli orari che vengono richiesti, le garanzie che vengono negate e i redditi che vengono concessi. Da precari tra i precari condividiamo la lotta per un reddito degno ed anch’esso senza permesso. Condividiamo le battaglie e le lotte contro la precarietà nel reddito e nel lavoro di cui la May Day è parte. E per molte e molti di noi il corteo di questo anno sarà un momento di lotta possibile grazie alla doppia festività: nel mondo della doppia cittadinanza per scendere in piazza senza perdere il lavoro non basta che il calendario dica che è il primo maggio, deve anche essere domenica.
Per questo invitiamo tutte e tutti quelli che condividono questi sogni e questi desideri e festeggiare e lottare con noi, con il carro – casa che darà voce alle reti del precariato migrante con parole dal mondo e ritmi globali insieme a tutti quelli che parteciperanno a questa giornata di lotta con il TIR Pirata all’assalto dell’isola dei saperi.
Il carro sarà allestito dalle donne e dagli uomini, dai bambini e dagli anziani che da un anno abitano le case occupate di via Catania 126 a Sesto San Giovanni. Festeggeremo così anche un anno di autoassegnazione e autorecupero, un anno di vita in una abitazione degna, un anno di sottrazione al ricatto degli affittacamere speculatori, un anno di sottrazione alla precarietà delle aree dismesse o delle baracche.
Reti del precariato migrante Associazione Ya Basta! Global Project
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