RobinBook
Una cinquantina di precar* hanno presentato RobinBook alla libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte: volantinaggio, speakeraggio e audio cd con confessioni di denuncia di alcun* libra* precar* sulle condizioni di lavoro e la politica di commercializzazione della cultura operato dalle catene feltrinelli.
La complice cospirazione precaria continua....
SUCCEDE SOLO DA EFFELUNGA - Chi ruba i libri a chi -
Due librai, ora "commessi", stanno chiacchierando rapidamente tra gli scaffali dei tascabili e quelli delle novita', non piu' libri, ma "pezzi". Passa impettito il direttore e esclama "Sparpagliatevi! Non perdete tempo".
Finisce che se i librai legano troppo tra loro, sono spostati in altri settori, o addirittura in altre sedi. Oppure basta essere antipatico al direttore e la sorte e' la stessa. Storie minori di come procede la commercializzazione della cultura in Italia e la precarizzazione della vita di chi - in queste moderne cattedrali ideologiche - ci lavora. Carrelli della spesa, "pezzi", "commessi", clienti: anche linguisticamente cambia la percezione della libreria. Non piu' librai, che poco importa conoscere i libri, l'importante e' sapere con rapidita' il prezzo, la disponibilita', la posizione negli scaffali e rapidamente passare ad altri clienti, altre richieste. Oppure puo' capitare che mentre un "commesso" si muove tra gli scaffali capiti una persona che - informandolo di essere un ingegnere - verifichi, cronometrando, le velocita' di spostamento e di servizio del commesso. "Misuro la tua produttivita'". Allo stesso modo anche per l'utente, cliente, appassionato, bibliofilo o semplice passante, cambia la percezione nelle moderne librerie: i commessi non hanno tempo di leggere ne' i libri ne' tantomeno le quarte di copertina, sono veloci e suadenti ma non riescono a formarsi in modo serio. D'altra parte devono comunicare le ferie con mesi e mesi di anticipo, conoscono i propri turni all'ultimo momento, non hanno tempo e possibilita' di organizzare il proprio tempo libero: viene meno la passione e l'arte di saper consigliare il libro, si cancella la possibilita' di percepire quel luogo come zona di cultura e passionalita', in cambio di fredda rapidita' e edulcorata preparazione al sorriso. Come per gli ipermercati anche le librerie subiscono la commercializzazione e la vendita di un immaginario imposto e poco rassicurato dalle telecamere presenti nel punto vendita. Novita' farsa, instant book, dominio assoluto delle grandi case editrici e dei grandi distributori con conseguente “sparizione” dagli scaffali delle piccole case editrici o di libri con poco “mercato” perche' conta il package, conta il titolo diventa uno status o che non si puo' non avere in casa. Conta poco che sia un libro che anima, o un libro per tenere su una gamba di un tavolo, cosi' come conta poco che il libraio non abbia tempo e possibilita' di informare realmente. Credere, sorridere e vendere.
Anche per questo, i/le precari e precarie, moderni cantastorie e imbattibili supereroici e eroiche hanno dato il via alla stagione della cospirazione precaria. MayDayMayDay.
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