Liberi 5 compagni dell'inchiesta su Crocenera!
Bologna, il riesame scarcera Elsa, Lucia, Mattia, Marco e Tirteo
Bologna, sabato 11 giugno
Stamattina il tribunale del riesame di Bologna ha depositato il dispositivo sulla sorte dei 7 compagni incarcerati nell’ambito dell’operazione “Crocenera”: Tutti liberi! Con questa decisione, della quale non conosciamo ancora le motivazioni che saranno depositate nei prossimi giorni, sono stati rigettate in toto le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura di Bologna. Elsa, Lucia, Mattia, Marco e Teo sono quindi liberi. Danilo e Valentina restano in carcere in base alle ordinanze partite dalla procura di Viterbo, per le quali l’udienza del riesame è prevista per il 14 giugno. Speriamo che la sentenza di Bologna costituisca un precedente per tutte le inchieste analoghe ancora in corso nel resto d’Italia.
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Bologna: attentati, scarcerati 5 anarchici
BOLOGNA - Scarcerati cinque anarco insurrezionalisti accusati di aver compiuto gli attentati esplosivi dell'estate 2001 a Bologna. La decisione e' stata presa dal tribunale del riesame di Bologna. A tutti gli arrestati era stata contestata l'associazione eversiva. La Procura ricorrera' in Cassazione. (Agr)
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PACCHI BOMBA: RIESAME BOLOGNA, SCARCERATI 5 ANARCHICI
Il tribunale del riesame di Bologna ha scarcerato cinque dei sette anarco insurrezionalisti arrestati il 26 maggio scorso dalla Digos, accusati di far parte della Fai - Federazione anarchica informale - associazione che ha rivendicato gli attentati con plichi esplosivi partiti nell'estate 2001 dal capoluogo emiliano. A tutti gli arrestati (Elsa C., Tirteo T., Mattia B., Marco B. e Lucia R.) era stata contestata l'associazione eversiva: la procura ha annunciato il ricorso in Cassazione. Gli arresti, avvenuti in varie parti d'Italia, di cui tre nel capoluogo emiliano, erano scattati assieme a quaranta perquisizioni all'indomani dei pacchi bomba fatti recapitare a Modena e Torino.
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EVERSIONE: BOLOGNA- PROCURATORE DI NICOLA SU SCARCERAZIONE ANARCHICI, NON CE LO ASPETTAVAMO
Bologna, 11 giu. - (Adnkronos) - ''Non ci aspettavamo una decisione del genere di annullamento generale perche' ritenevamo di avere elementi importanti''. Cosi', il procuratore di Bologna Enrico Di Nicola, ha commentato la decisione del Tribunale del Riesame felsineo di scarcerare cinque dei sette anarcoinsurrezionalisti (due restano in cella per un provvedimentoi restrittivo emesso dalla Procura di Roma) arrestati circa tre settimane fa con l'accusa di avere inviato i pacchi esplosivi (e di aver collocato la pentola esplosiva in via dei Terribilia a Bologna) nell'estate 2001 aggravata dall'associazione eversiva.
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Il Tribunale del riesame annulla la custodia cautelare perché insufficienti gli indizi. Il procuratore: ricorreremo in Cassazione Bologna, liberi gli anarchici arrestati nel blitz di maggio Sono accusati dei plichi esplosivi inviati al G8 di Genova
Enrico di Nicola, procuratore capo di Bologna BOLOGNA - Scarcerati cinque anarchici. Il Tribunale del riesame di Bologna ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare delle sette persone arrestate alla fine di maggio nell'operazione contro l'anarco-insurrezionalismo. Due di loro restano però in carcere perché detenuti nell'ambito dell'inchiesta romana. Sembra che gli indizi raccolti non giustifichino la detenzione. "Sorpreso e stupito" il procuratore capo Enrico Di Nicola che annuncia il ricorso in Cassazione.
I giudici hanno deciso di liberare: Danilo C., 29 anni, e Valentina S, 28 anni, entrambi di Pescara, che però rimangono in cella per episodi giudicati dalla magistratura di Roma; Mattia B., 28 anni, di Modena; Elsa C., 29 anni, di Scandiano (Reggio Emilia); Tirteo T., 23 anni, di Locri (Reggio Calabria); Marco B., 22 anni, di Pontecorvo (Frosinone).
I sette sono accusati di associazione "diretta a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici e sociali". In particolare, l'accusa riguarda la "pentola esplosiva" nascosta vicino alla questura di Bologna e i plichi esplosivi inviati durante il G8 di Genova, nel luglio 2001. Attentati rivendicati dalla "Cooperativa artigiana fuoco e affini". Cr. e B. sono anche accusati di una tentata rapina alla Banca Agricola Mantovana, sempre a Bologna.
Il tribunale, presieduto da Liviana Gobbi, ha comunicato oggi il dispositivo con l'annullamento delle catture e le immediate scarcerazioni. Si è riservato, però, di depositare delle motivazioni in un secondo momento. Sembra che i giudici abbiano ritenuto insussistenti i gravi indizi necessari alla custodia cautelare.
"Sono rimasto sorpreso e stupito dalla decisione del tribunale e ho deciso che ricorreremo in Cassazione - dice Enrico Di Nicola, procuratore capo di Bologna - Queste ordinanze sono state meditate a lungo, ci siamo presi tempo, per un'operazione che sarebbe potuta scattare anche prima. E invece abbiamo voluto valutare tutto e raccogliere sempre più elementi. Qui si finisce che ci vuole la fotografia di uno che mette un ordigno: e una cosa così non può accadere".
Repubblica online
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ANARCHICI LIBERI Il procuratore: 'Sono stupito'
BOLOGNA, 11 GIUGNO 2005 - Stupore ha espresso il procuratore capo Enrico Di Nicola alla decisione del Tribunale del Riesame che ha concesso la scarcerazione dei cinque anarchici.
''Sono rimasto sorpreso e stupito dalla decisione del Tribunale Riesame e, fin d'ora, ho deciso che ricorreremo in Cassazione''.
Non avrebbe mai immaginato una decisione simile, Di Nicola, tanto che non ha dubbi: ''Leggeremo con il dovuto rispetto, e come sempre, le motivazioni del Riesame, ma ricorreremo in Cassazione. Perche' queste ordinanze sono state meditate a lungo, ci siamo presi tempo, per un operazione che sarebbe potuta scattare anche prima. E invece abbiamo voluto valutare tutto, e raccogliere sempre piu' elementi''.
Insufficienti, per il Riesame: ''Questa e' stata la valutazione - ha risposto - e noi abbiamo anche il dovere di difendere il lavoro di tutti quegli investigatori che hanno operato per due anni in questa inchiesta''.
Le richieste di custodia, poi, ''sono state figlie di una decisione collegiale, anche se cosi' non voglio togliere responsabilita' a me, anzi le rivendico. Siamo sicuri del nostro lavoro, e per questo gia' ora ho deciso che andremo in Cassazione''.
In un momento del genere non puo' non esserci anche una constatazione sulla metodologia d'indagine, e sugli elementi da raccogliere per inchiodare un presunto colpevole: ''Qui si finisce che ci vuole la fotografia di uno che mette un ordigno: e una cosa cosi' non puo' accadere. Credo invece che noi, in questi mesi, abbiamo raccolto elementi e documenti, non accontentandoci mai. Anzi, cercandone sempre dei nuovi. Per questo faremo ricorso, mica per fare bella figura''.
Il Resto del Carlino Fonte: http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4266
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