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Eva, dacci la mela.
by ulisse vietato Saturday, Aug. 27, 2005 at 9:25 PM mail:

L'irruzione sulla scena sociale delle donne è l'unico modo per fermare la marcia a tappe forzate imposta dai liberisti, verso un nuovo, moderno e tecnologico Medioevo!


La discesa in campo del sesso femminile, in quanto tale e non come imitazione del comportamento maschile - di donne simil-maschio ve ne sono già troppe -, segnerà il tempo del ritorno ad una società fatta di esseri umani e non di simil-robot manovrati e pilotati a dovere con la diffuzione di una psicologia di massa funzionale al sistema liberista, da media proprietà degli stessi padroni delle Corporation.

Donne che si riappropriano del loro ruolo naturale di mogli e madri; mogli e madri che pretendono di avere accanto uomini veri che si assumono la responsabilità di rendere la società in cui viviamo migliore, per tutti e non soltanto per la propria "famiglia"; donne con le gonne, che pretendono uomini coi pantaloni e non ominicchi o mezzi uomini, ruffiani e quaquaraquà che scavano soldi non si sa come e dove!

Donne che vivono la loro sessualità senza bisogno di nascondersi, nè dietro alle scuse o ai pretesti, e nemmeno dentro un burka.

Donne che debbono e possono fare qualsiasi cosa, compresa qualsiasi carriera in ogni campo a patto da mantenere le loroprincipali caratteristiche femminili; senza copiare i difetti deimaschi, senza appropriarsi dei comportamenti tipicamente maschili.

Di donne che hanno fatto la fine di simil-maschi ve ne sono moltissime e si trovano benissimo in questa società fatta di massacri dovuti a guerre economiche senza soluzione di continuità dato che chi ambisce al possesso di denaro non smetterà mai di affiliarsi a cosche, logge e famiglie e fare guerre, senza farsi troppi scrupoli, pur di ottenere successi ch eportano immensi benefici, paragonabili a veri paradisi in terra.

Conosco già le obiezioni delle seguaci della Fallacci, ossia, le femministe della prima e dell'ultim'ora!
Vorresti relegarci tra i fornelli e a spupazzare neonati e sgombrare il campo della politica dalle donne?
Perchè, rispondo io, vi sembra che stare coi figli e vivere per un uomo sia sminuente del ruolo femminile mentre quelle che hanno rinunciato alle gioie della famiglia per la carriera, il potere e il denaro e che fanno politica oggi sono vere donne?

Vorresti che la vita sociale diventi appannaggio degli uomini?
Perchè quando le donne, la Tatcher in Inghilterra, la Ghandi in India, la Albright negli USA, hanno forse cambiato in meglio quello che gli uomini gli avevano lasciato in eredità?
Questo accade quando ci si trasforma in simil-uomini; si fanno gli stessi errori!

Come si fa a partecipare ad una campagna elettorale ad una attività impegnativa come quella politica o manageriale senza rinunciare alla famiglia?

L'impegno nella famiglia, chiedo io, è gratificante per una donna o non lo è più?
Se non lo è più, perché?
Chi ha diffuso e perché una psicologia di massa, che ha, di fatto, portato le donne al rifiuto delle gioie della famiglia e alla ricerca di altre strade; strade, guarda caso, guarda un p'ò chi si rivede, funzionali al sistema liberista che vede nella famiglia e nel suo stretto legame un ostacolo alla necessità di delocalizzare lavorazioni aziende e lavoratori?

Perchè si è scelto in passato di gettare dalla finestra milioni di miliardi in sovvenzioni alle grandi aziende che li incassavano, ci facevano speculazioni in borsa e li usavano per investimenti all'estero, anziché puntare sulle imprese minori, come dimensioni intendo, sulle lavorazioni non delocalizzabili, come artigianato, agricoltura, turismo, piccoli commerci che valorizzavano prodotti locali a livello globale?

Perché lo sapete tutti, ma io lo scrivo anche; perché le grosse aziende dopo avere avuto dai politici il "regalo" li "ringraziavano" girando grosse somme nelle loro tasche, assicurandosi così anche la rielezione o la rielezioni di figliol prodighi - il Parlamento ne è pieno - per il prossimo futuro; d'altra parte le banche per i grossi investimenti e finanziamenti dovevano passare tutte tramite l'approvazione di un gruppo di banche e imprenditori riuniti in Mediobanca, e la Banca d'Italia stava a guardare e non muoveva un dito, e quando lo muoveva i suoi dirigenti venivano mandati a casa.

La famiglia quindi è un ostacolo per i futuro del sistema liberista che ha bisogno di spostare uomini, e donne come merci: le ucraine come badanti, i tecnici dei paesi avanzati come istruttori nei paesi in via di sviluppol i lavaratori che saranno costretti a seguire le fabbriche e i loro spostamenti stante la mancata riconversione economica nelle loro zone di origine.

Se la famiglia è un ostacolo bisogna trovare un modo per modificarla e renderla elastica, mutevole, periodica, temporanea e sostituibile più volte in una stessa vita, come il lavoro!

Necessità del sistema diventa necessità degli individui che, dopo averlo avuto nel culo, dicono: "Che possiamo fare, ormai!".

La reale liberazione dell'uomo, diceva un certo Roosvelt, passa per la liberazione degli esseri umani dal bisogno.

Siamo sicuri, siete sicure che il ruolo della donna che lascia la famiglia per entrare come un uomo nella vita sociale sia stata una scelta femminile libera e autonoma, oppure una necessità indotta per far fronte alla tristezza di una vita resa grama dalla povertà delle famiglie dalla impossibilità di vivere gioie vere, piaceri e quant'altro un essere umano ha come obiettivo nella sua apsettativa di vita futura?
Siamo sicuri, siete sicure che i bisogni del sistema non vengono soddisfatti inducendo bisogni nuovi negli esseri umani?

Io ho la mia opinione, suffragata dalla storia passata che ha visto immensi massacri al fine di imporre un sistema economico-politico; volete che chi non ha esitato a finanziare i partiti nazi-fascisti, i peggiori e sanguinari Golpe, le guerre moderne di virus, batteri, incidenti e malattie di ogni tipo, che ha usato le tecnologie più avanzate per mettere sotto controllo, praticamente tutto, anche i campi di grano; volete che chi non ha esitato un attimo a sparare sui Kennedy, su Luther King, su Moro, su Palme, su Rabin, sul Mahatma Ghandi, su Lumumba, su Allende e su tanti altri si fermi di fronte alla emancipazione della donna e la lasci scegliere la sua strada?

Team Navigator

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Perchè ?
by Doriana Saturday, Aug. 27, 2005 at 10:13 PM mail:

Perchè viene accoppiata la parola donna alla parola famiglia ? Perchè la parola uomo non viene accoppiata alla parola famiglia ? Perchè la parola donna non ha pari dignità per reggere da sola. Qualcuno ha mai incontrato donne senza figli, donne per scelta senza figli, donne che non hanno scelta e stanno sole con i figli, donne sole, donne che per scelta sono sole con i figli, donne, donne, donne? o emanazione della "famiglia" ? Non si tratta di rinunciare alla carriera, al lavoro, alla vita, si tratt di capire se questo nome ha una sua dignità in se' da solo. Per favore non continuiamo a parlare di famiglia, come panacea di tutti i mali.Cominciamo ad avere rispetto per gli animali, la terra, l'ambiente e poi per queste strane bestie che siamo noi donne.

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Ecco perchè
by --- Saturday, Aug. 27, 2005 at 11:24 PM mail:

Perchè la parola uomo non viene accoppiata alla parola famiglia ?

Perchè voi avete in mezzo alle gambe il salvadanaio dal quale sfornare i futuri cittadini del mondo, chiedendo alla banca dello sperma. Purtroppo per noi maschietti non esiste ancora la banca della vagina dal quale ritirare un/a pupo/a.
Per il resto concordo con la tua analisi.

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che pena...
by un* Saturday, Aug. 27, 2005 at 11:29 PM mail:

uomini che pensano di poter dire alle donne cosa essere...
che schifo e che pena... le donne sono e saranno esattamente quello che vogliono essere indipendentemente dai disastri creati dal genere maschile da aggiustare.

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dove è finita l'evoluzione?
by anarchica Sunday, Aug. 28, 2005 at 3:11 AM mail:

Propongo che tra le discriminanti di indymedia venga anche aggiunto l'anti-stupidità, o che venga dato qualcosa come il premio Darwin per il post più pieno di idiozie...questo meriterebbe sicuramente la palma..
Alcuni amici nordici (uomini) si incazzerebbero e direbbero quello che dico io: primitives bastards, quello che sono la maggior parte delle persone in questo paese..
a tutte le donne che a differenza di Doriana hanno più fiducia in se stesse e che si sono stancate di cercare dai compagni una considerazione e un rispetto che non avranno mai consiglio di emigrare tra i compagni al nord...scopriranno che ci sono davvero infiniti mondi possibili.. e che invece di accontentarsi di questi buzzuri italioti (chi si sente tirato in causa cazzi sua, chi no gli consiglio di farsi una sincera autocoscienza) si può aspirare ad altre vette di comunicazione e condivisione.
è ora di dire basta all' ipocrisia dilagante in questo fottuto paese di merda ancora culturalmente dominato dal vaticano..
donne prendete in mano cacciaviti, camion e computer (oltre che la vostra vita) e se i cosiddetti latini non ve lo danno al Nord potreste trovare chi fa a gara per voi...altro che "la donna con la gonna" o "la compagna che cura le ferite del rivoluzionario"...

-luoghi comuni
+++Kaos!

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idiozia
by viviana Sunday, Aug. 28, 2005 at 8:46 AM mail:

Questo articolo e' un concentrato di idiozie e come donna me ne sento insultata. Meraviglia che i tempi maturino ma certi idioti restino immutabili. Per difendere una situazione di potere e di privilegio tentano di persuaderci a qualsiasi cosa porti loro profitto e difenda rendite di posizione biologiche.
Ringrazio tutti quelli che qui hanno scritto parole intelligenti.
Veramente grottesco il tentativo di affermare che la suobordinazione femminile sarebbe uno dei mezzi per combattere il neoliberismo!! bella la teoria nuova per difendere una oppressione vecchia! quando e' lo stesso modo perverso con cui le religioni oppressive di tutto il mondo hanno preteso e difeso una monopolio di potere illegittimo, come hanno fatto del resto la religione cattolica o l'ebraismo, gli stessi totalitarismi che poi si sono trovati a braccetto col capitalismo neoliberista. Quanta ipocrisia! Senza contare le contraddizioni interne di uno che finge aperture verso il mondo femminile per negarle nel rigo successivo relegando di nuovo la donna nella casa, ai fornelli e nell'accudimento dei figli.
Sicuramente e' lo stesso perverso autore dell'articolo che equiparava le democrazia deboli alle donne deboli e per tutte e due auspicava che subissero una violenza che alla fine avrebbero gradito! Ma la facciano a lui quella violenza! La stessa misogonia qui viene travestita piu' subdolamente ma appare invariabilmente insultante.
La donna sa benissimo cosa sia gratificante per lei e cosa no, la famiglia o l'amore per il suo uomo, come i figli, come la sua professione, la ricerca, la carriera, la politica, l'arte. Quello che chiede e' di poter scegliere. Non di essere costretta, persuasa o plagiata. Solo la scelta e' 'liberta'', mentre questi distinti signori che vogliono tanto ipocritamente il suo bene vorebbero coercire la sua scelta e obbligarla a binari predeterminati che a loro fanno comodo.
Io sono una di quelle che ha vissuto per la famiglia e che ha sacrificato molte delle sue scelte per il bene di questa, sono anche stata gratificata da una bellissima famiglia e non perderei nulla di quello che ho, per la famiglia ho sacrificato lavoro e carriera, ma sentir proporre la famiglia e la generazione di figli come l'unico e il possibile o il migliore scopo di una donna lo trovo repellente. Nulla che sia obbligato e' un bene, e nulla che esista a questo mondo e' di per se' un bene se devo esserci costretta o convinta.
Ci sono famiglie che sono veri incubi e per parte della mia vita ho avuto la disgrazia di conoscere anche questo inferno. I peggiori delitti contro la persona sono perpetuati in famiglia: stupri, violenze, molestie, percosse, torture fisiche e psicologiche, atti di arbitrio e di plagio, forme di schiavitu'e di prigionia, pedofilia, prostituzione, sopraffazioni e malvagita' di ogni tipo fino all'uccisione. Questa famiglia, dorato pilastro del fascismo e della chiesa reazionaria, non esiste altro che nelle teste bacate di fascisti e preti. Nella realta' la famiglia e' piu' spesso un luogo di sofferenza o di orrore. Il 95% dei pazienti disturbati che arrivano da un analista ricavano la loro sofferenza umana da situazioni famigliari. Gli esiti per tutto il corso della vita sono spesso spaventosi.I tribunali sono pieni di denunce di fatti gravissimi soprattutto contro la donna e i figli che sono stati perpetrati in famiglia. Continuare a dimenticare questo e' da folli, vuol dire essere dei mitomani che vivono in un mondo totalmente inventato.
I paesi occidentali e cosiddetti civili non derogano a questa regola di barbarie familiari e gli Stati uniti sono in vetta alle statistiche per violenze domestiche sulla donna.
Per questo mi viene proprio da vomitare a leggere articoli come questo che oltre a essere falsi e negatori della realta' sono anche ipocriti perche' vogliono passarsi per progressisti e antineoliberisti, aggiungendo una nota stonata in piu'.
In quanto alla generazione dei figli, io sono stata una donna fortunata, ma le donne fortunate non sono la regola. Ci sono donne che vengono condannate dai comandi religiosi o da uomini senza pieta' alla generazione forzata e che si spossano in parti sempre piu' difficili a volte insostenibili per difficolta' fisiologiche, patologiche o famigliari, fino alla morte e devono subire progressive gravidanze fin da quando sono quasi bambine e anche quando sono povere o malate. Gran parte dei figli che nascono in questo sciagurato mondo sono frutto di incesto, di violenza, di stupro, cioe' di atti contro la donna. Comandare alla donna la generazione dei figli a tutti i costi e' uno dei reati peggiori dell'umanita', che non diventa piu' degno se a farlo e' un papa o un imam o un rabbino, perche' vuol dire rinnegare la realta' di una persona, la sua dignita', la sua sopravvivenza fisica o morale, il suo diritto all'autorealizzazione, la sua salute fisica e mentale, la sua liberta', la sua emancipazione e anche, in molti casi, il suo stesso diritto alla vita. Generare non e' una passeggiata, ma eì sempre un rischio per la donna, ed e' un atto di grave responsabilita' verso il suo corpo, la mente e il destino, e imporre l'obbligo di far figli vuol dire aggiogarla a una schiavitu' perpetua in cui essa viene menomata nella sua liberta' di spazio e tempo e vita. Per questo provo un senso di schifo nausente verso coloro che in modo impositivo, religioso o politico, violento o mielato, fingono di difendere la realizzazione femminile con parole che stavano bene in bocca a un Mussolini qualsiasi ma che oggi sono diventate obsolete e ributtanti.
Quello che c'e' dietro e' una totale incapacita'di alterita', di compassione e di partecipazione, un egoismo assoluto, cieco e ributtante.
Le donne non sono vacche atte a figliare. Sono creature umane atte a vivere e il riconoscimento di loro come persone avverra' solo quando si dara' loro il diritto di scegliere la loro vita, se lavorare o dedicarsi alla famiglia, se avere figli e quanti o non averne affatto, se unirsi stabilmente a un uomo o no e nel caso affermativo in che forma. Ogni altra cosa sara' pura e semplice sopraffazione. Questi capziosi ragionamenti servono solo a dissuadere le donne da regimi matrimoniali e da gravidanze indesiderate.
Pensiamo a quanto e' stupida una frase di questo Ulisse senza Penelope, pronto a navigare gli oceani purche' lei stia fissa in casa a Itaca, che dice: "La Tatcher in Inghilterra, la Ghandi in India, la Albright negli USA, hanno forse cambiato in meglio quello che gli uomini gli avevano lasciato in eredità?"
Beh, e allora? Stalin, o Hitler o Bush hanno forse cambiato in meglio quello che gli uomini avevano lasciato in eredita'? E per questo dovrei obbligare i maschi a stare in cucina o a occuparsi dei pannolini dei figli? Ma la logica?!
Quando si parla di emancipazione del mondo femminile, della possibilita di operare per il mondo o anche della liberta' di realizzare se stesse, non ci sono etichette che contano, non c'e' neoliberismo o religioni occidentali o orientali, esistono solo due grandi categorie: uomini e donne.Ed esistono solo due tipi di uomini; quelli che sono intelligenti, civili e paritari, o maschilisti chiusi nella difesa dei loro stolidi egoismi. Questi spregevoli e sono presenti in qualiasi schieramento di destra o di sinistra, marxista o neoliberista, moderno o arcaico, ateo o confessionale.
E' per questo che in parlamento quando e' in gioco un diritto delle donne, le parlamentari si trovano unite in battaglie interpartitiche che riguardano il loro sesso e travalicano le etichette e le divisioni tradizionali. Ed e' sempre per questo che gli uomini 'inferiori' le attaccano sempre nei soliti insopportabili due modi:
- quelli che le insultano con oscenita', considerando le donne come femmine che vanno espunte dal potere della parola(come accade in questo newswire dove, quando parla una donna, abbiamo alcuni imbecilli misogni che tentano di cacciarle insultandole)
- e quelli che, come Ulisse vietato, tentano ugualmente di cacciarle dal contesto civile e dal mondo del potere e del lavoro con questi discorsi ipocriti da apartheid, elogiando subdolamente i valori della famiglia e dei figli.

Se la donna ha rifiutato 'le gioie della famiglia' i motivi ci sono e grossi.
Quando io uscii da quella prigione orrenda che e' stata la mia famiglia di origine per un periodo sterminato della mia vita e quando uscii "dalle gioie della famiglia" avevo giurato a me stessa che MAI ne avrei avuto un'altra e che, se avessi voluto un figlio, lo avrei fatto senza matrimonio e fuori da ogni convivenza, e senza controllo maschile, per non subire piu' quell'orrore, e che avrei insegnato a mia figlia a difendersi da qualsiasi famiglia e a vivere della sua professione e della sua fede sociale senza essere succube di nessuno, nella piu' grande autonomia e indipendenza. Poi la sorte ha avuto amore per me e mi ha regalato un amore bellissimo, un matrimonio bellissimo e una figlia bellissima e questi sono i tre tesori della mia vita, ma non me la sentirei in alcun modo di obbligare nessuna donna nemmeno a una convivenza, non me la sentire di obbligarla proprio a nulla e se lei stessa 'scegliesse' una via famigliare che dovesse dimostrarsi sbagliata e dolorosa, sarei la prima di consigliarle di riprendersi la sua liberta' e andarsene.
Non e' la famiglia la miglior cosa di questo mondo, ne' la generazione, ne' nessuna altra cosa pregiudiziale, ma e' la liberta'.
nella liberta' ci puo' stare un compagno e ci spossono stare dei figli. Senza non ha senso nulla, abbiamo solo la distruzione di una vita.
Se non si capisce questo, si appartiene a una schiera degli schiavisti di comodo, che considerano la liberta' un diritto per se' ma lo negano agli altri, in particolare alle donne. E che i loro discorsi siano totalitari alla Ruini o subdoli e falsamente convincenti alle 'Ulisse vietato' non fa alcuna differenza. Essi restano limitati e pericolosi, intrinsecamente misogni, egocentrici, egoici, in una parola perversi.
Tutta questa spaparanzata della famiglia difesa come mezzo per lottare contro il neoliberismo mi sembra del tutto ipocrita.
L'autore non riesce nemmeno a capire che una donna come un uomo ha pieno diritto di potersi realizzare come crede, nel modo in cui crede, secondo molti modi diversi, la famiglia e i figli, se vuole, la carriera, la politica, la ricerca, lo studio, le esplorazioni, le invenzioni, l'arte, la scienza, la tecnica.. se e' portata per quello, lavoro e famiglia, se riesce, qualunque cosa se e' nelle sue corde, nelle e passioni, nel suo amore, qualunque cosa se e' nella sua libera scelta.
Aspasia fu una donna di grande intelligenza ma tutto quello che il maschilista mondo greco le permise fu di essere una sgualdrina di lusso, deprecata perche' era l'amante di Pericle. A Saffo fu concesso di trattare solo giovinette. Le monache mistiche del medioevo scrissero poemi di poesia e di filosofia bellissimi ma il loro pastore spirituale li dette alle fiamme come peccato.
Artemisia e Anguissola furono grandi pittrici del rinascimento, ma la loro arte fu combattuta e distrutta.
Lo stesso accadde a Vittoria Colonna e Gaspara Stampa.
La Dickinson scrisse le sue poesie chiusa per 30 anni nella sua camera e venne riconosciuta solo dopo la morte.
La donna fu accettata nella scrittura solo ai primi del novecento. E lo stesso nelle scienze o nella politica, Questa accettazione fu difficile, irta di ostacoli,pronta a castrare l'emancipazione o la carriera femminile. E non si va meglio nemmeno ora.
La prima donna italiana che riusci' a farsi accogliere in una facolta' di legge e' del 1881. Un giornale femminile del tempo scrisse: "del coraggio ch'essa ebbe nel superare tutti quegli ostacoli che ancor si oppongono alla donna, perché ella possa, pari al suo compagno, darsi, quando la vocazione e l'intelligenza superiore ve la chiamino, agli studi scientifici, letterari, a quegli studi in una parola che furono e pur troppo ancora sono riservati esclusivamente all'essere privilegiato che si chiama uomo". E fino al 1870 in Europa non si permette alle donne di studiare medicina, "perche' le donne non sarebbero state all'altezza del compito di curare", come se le donne non avessero curato i malati fin dagli albori della terra.
I marxisti e i comunisti nostrani non sono stati migliori. A parte la lotta per il voto alle donne, non hanno mai brillato per riconoscimento di una effettiva parita' e abbiamo visto il rimergere delle loro posizioni patriarcali o misogine nel referendum del divorzio, dell'aborto e nell'assenteismo per l'ultimo referendum sulla fecondazione assistita, che avrebbe vinto se solo i maschi della sinistra italiana non l'avessero disertato come cosa che non li interessava.
Inutile parlare qui di quale impiccio all'evoluzione femminile sia la chiesa cattolica, ben ferma a impedire il sacerdozio femminile, il matrimonio e la paternita' del prete e la carreira delle donne nella chiesa. Ma e' il maschilismo della sinistra che fa specie.
Eppure "ANNA KULISCIOV, una delle fondatrici del Partito Socialista Italiano, aveva una laurea in medicina, ed esercitò la propria attività in favore dei poveri e dei bisognosi e si adoperò per iniziare grandi lotte per l'uguaglianza tra uomo e donne e per fare avere alle donne "pieno diritto di cittadinanza" nel Regno d'Italia parificandole agli uomini cercando, così di incrinare quel grande muro di pregiudizi e di avversità che da parte maschile esisteva verso la componente femminile della società."
Fino a pochi decenni fa anche in occidente (e quasi dappertutto nel terzo mondo) la donna e' stata condannata all'analfabetismo, alla relegazione, a lavori servizio, alla sottomissione, a una posizione subordinata di non scelta. Questo ha impedito la sua emancipazione e il mondo e' stato privato del suo apporto in tutti i campi dello scibile. Mao disse che meta' del cielo doveva essere liberato, ma non pare che le sue parole abbiano consguito molto successo.
Le grandi motivazioni per cui il mondo maschilista ha giustifiato questo atto di sopraffazione e di arbitrio sono le stesse che l'autore di questo scritto ha enunciato e sono le stesse che vengono propugnate da persone ignobili come Buttiglione, Pera, Ruini e tutti i papi della chiesa cattolica.
E questo individuo h ail coraggio di scrivere: "Siete sicure che il ruolo della donna che lascia la famiglia per entrare come un uomo nella vita sociale sia stata una scelta femminile libera e autonoma?"
Potrebbero rispondergli o ridere di lui Ipazia di Alessandria, Caroline Herschel, George Sand, Laura Bassi, Marie Curie e la figlia (Nobel per la chimica), Margherita Hack (astrofisica), Rita Levi Montalcini (nobel per l'endocrinologia), Gerty Cori-Radnitz (nobel per la medicina), Maria Goeppert-Mayer (nobel per la fisica), Dorothy Crowfoot Hodgkin (nobel per la chimica), Barbara McClintock (nobel per la medicina o la fisiologia), Gertrude Elion (nobel per la medicina o fisiologia), Cristiane Nüsselein-Volhard (nobel per la medicina o fisiologia),Jocelyn Bell (quasi nobel per l'astrofisica; un uomo, il suo capo le scippo' il merito di aver scoperto le pulsar), Rosalind Franklin (che intui' la struttura del DNA, ma il nobel lo ebbero i due maschi che le scipparono la scoperta), Mileva Marič (moglie di Einstein e brillante matematica e sono in molti a dire che la relativita' fu opera sua), Lise Meitner che arrivo' alla fissione nucleare, Rosa Luxemburg, e, oggi, l'economista Vandana Shiva, la scrittrice impegnata Roy Arundhati, Madre Teresa di Calcutta, e,
in Italia, Nilde Iotti, Maria Montessori, Miriam Mafai, Lidia Ravera, Rosy Bindi, la regista Cristina Comencini, la sociologa Chiara Saraceno, il critico d'arte Maria Teresa Benedetti, suor Eugenia Bonetti per i migranti, la poetessa Merlini, e poi Karen Blixen, Gertrud Stein, Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar.. Non posso citarle tutte.
No. La risposta alla stupida domanda se siamo sicure che sia un abuona scelta occuparsi di cose diverse del fare figli e' : NO. Siamo perfettamente sicure. Mai state piu' sicure di qualcosa.
Non e' il neoliberismo che ostacola l'emancipazione femminile ma sono questi discorsi che rivendicano una presunta superiorita' biologica quando anche la biologia si metterebbe a ridere.
Si intende elogiare l'inferiorita' femminile come una necesista' naturale che implica la sottomissione all'uomo, in nome della gattata dell'angelo del focolare, Ma questi discorsi si vada a proporli sulla luna!

viviana

poiche' il post e' lungo, lo ripropongo come articolo




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viviana ci stai scassando
by viviana ma non dovevi andare in gita?? Sunday, Aug. 28, 2005 at 9:34 AM mail:

Ma goditi la tua stupenda e bellissima famiglia, fortunatissima donna mamma e moglie di un marito stupendo e bellissimo e di una figlia meravigliosa stupenda e bellissima, ma t rendi conto che continuando a stare ossessivamente a postare dalle sei del mattino tutti i giorni, rischi di rovinare la tua stupenda, bellissima e meravigliosa famiglia, ma che dice il tuo meraviglioso stupendo e bellissimo marito che statai attaccata alla tastiera ventiore al giorno e la tua meraviglisa stipenda e bellissima figliola che fa ti parla ancora,e tu gli rispondi???
Sei sicura che tutta sta fortuna, sta meraviglia e sta bellezza esistono, e se esistono non sono un po irritati della tua assenza nelle dinamiche famigliari????
VAI IN GITA E LASCIACI UN PO , NOI NON SIAMO NE STUPENDI, NE FORTUNATI, NE BELLISSIMI, E NON SIAMO LA TUA FAMIGLIA VIRTUALE

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Me ne vado....
by uv2 Sunday, Aug. 28, 2005 at 10:18 AM mail:


Me ne vado....gridava il fruttarolo sotte le mie finestre, qualche decennio fa, per incitare le massaie a comprare in fretta, il contadino-commerciante che dalle vicine campagne scendeva in città a vendere i prodotti freschi dell'orto, come il lattaio portava il latte della mucca, l'acquarolo l'acqua della fonte, il vignaiolo il vino di Vasanello e Vignanello, il ranocchiaro le rane fresche da fare fritte, i funghi si compravano poco perché erano troppo cari; la baliata o paiata se comprava dal macellaio de fiducia - è pulita? è bona bona signò - la bottega era la cooperativa dei lavoratori, sia per gli alimentari che per i vestiti e si segnava sul libretto perchè i soldi non bastavano mai; dove i gestori rubbavano sempre qualcosa e i controllori, dietro compenso, non vedevano, e poi dopo qualche anno si aprivano il negozietto in proprio.

Era un mondo fatto in cui la maggior parte della gente ancora credeva nei sentimenti perché non aveva capito che rappresentavano un ostacolo al vivere bene, ossia, da benestanti, come invece avevano già compreso i gestori delle cooperative dei lavoratori e i controllori degli stessi.

Io quello che scrivo lo scrivo controvoglia perché capisco di essere fuori tempo massimo, ma l'alternativa a quello che scrivo è il funzionamento efficace del sistema liberista, comprese le guerre moderne portate avanti nel silenzio e nel buio, come la sessualità dei bempensanti; per cui cercavo un pretesto valido per smettere di scrivere; ora penso di averlo trovato e ameno che non accada qualche cosa di miracoloso che mi faccia cambiare idea lascio Indymedia nelle mani delle buonedonne!

Ah, a proposito, non avete risposto alla mia domanda; ma chi ha organizzato guerre e stragi e tutto il resto per controllare la cultura e la diffusione della psicologia di massa, comprese le guerre batteriologiche, pensate che vi possa lasciare la cultura libera di indirizzarvi verso una emancipazione secondo la vostra coscienza, che sappiamo, sia per uomini e donne, occupa solo un piccolo spazio nel cervello che è impegnato dal più importante IO ossia, EGO?

Saluti

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Dimenticavo
by uv2 Sunday, Aug. 28, 2005 at 10:26 AM mail:


Non ho capito perché non provate più nessun piacere a stare a casa a giocare coi nostri figli, piuttosto che cercare di gestire un potere nella società, sia come operatrici dell'informazione che come politichesse, sapendo benissimo che sia voi che gli uomini verrete lasciate passare solo dopo la omologazione di rito.....che per voi prevede anche le lenzuola di diversi letti!

Pane al pane e vino al vino!

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Femminismo antico stampo
by zip Sunday, Aug. 28, 2005 at 10:57 AM mail:

Cara Viviana,
Mi sembra che tu sta sfondando porte aperte.

Se la donna come dici tu chiede di poter scegliere il suo "modus vivendi" , nessuno oggi puo' impedirglielo se ne ha consapevolezza e determinazione.
Lo stesso vale per l'uomo. Anche per lui ci sono condizionamenti e pressioni su quale strada intraprendere ed alla fine tutti seguono il proprio destino.

Anarchica parla della famiglia come di una prigione alla quale il maschio vorrebbe relegarla.
Ma stiamo scherzando ???
Basta quardarsi in giro per capire che la donna non e' la povera cenerentola dei secoli scorsi, anzi la "danza" in famiglia la guida lei su come gestire la famiglia,dove andare,con chi relazionarsi eccc. con l'uomo che di solito sta zitto e accetta. e magari si prende del cretino se non si comporta in una certa maniera..

Il nuovo diritto di famiglia tutela in maniera assoluta i diritti della donna nel caso di separazione e divorzio.

Tant'e' che oggi sconsiglierei agli uomini di sposarsi ma convivere solamente se non sono sicuri del "grande amore"
Sara' contenta l'anarchica che vede la famiglia come fumo negli occhi.

Tu parli di coercizioni ma oggi ognuno fa i cavoli suoi uomini e donne. Non esistono regole se non quelle della trasgressione.
La famiglia quella tradizionale e' allo sfascio non a causa della donna ma dalle circostanze anche e principalmente economiche. Solo dieci anni fa si poteva tirare avanti con una paga sola, ora non piu'. Ed ecco che le donne sono obbligate a scaricare i bambini nei nidi, alzarsi presto la mattina, lavorare e ritornare a casa la sera stanche e incazzate.
Sarebbe questa la liberta' per le donne ????

Non credi invece che la "prigione" vale sia per gli uomi che per le donne ??

Tu parli di donne Nobel e chi mai lo contesta. Sono utili all'umanita'come lo sono gli uomini che hanno sacrificato a loro volta di avere il piacere o l"inferno" di una famiglia per seguire il richiamo delle Scienze o delle Arti.

Ma quale" richiamo" o liberta' sarebbe quella di dover far quello o questo in una azienda e magari anche molestata sessualmente dal capoufficio ??
Sarebbe questa la autorealizzazione di cui parli ??

Puoi scommettere che la maggiir parte di donne lavoratrici(non geni) resterebbe a casa se il marito avesse una paga tale da mantenere tutti senza problema.

Credo anche che un buon numero di uomini farebbe altrettanto nei ruoli invertiti.

E' ridicolo parlare di gravidanze imposte. La donna e' quella che sceglie se restare o meno incinta.Non per niente in Italia abbiamo il minor incremento demografico al mondo, il che di per se' sarebbe una cosa positiva se non dovessimo pensare ai futuri pensionati.

In Europa le donne non sono discriminate - sarebbe una forzutura affermarlo.Se non sono tante quanto gli uomini e' perche' non tante donne si occupano di politica.

Si pensava anni addietro che una maggior partecipazione delle donne avrebbe portato onesta,amore per la pace e piu' tolleranza nel mondo. Ebbene i "risultati" sono davanti agli occhi di tutti.
Nessu miglioramento, anzi la prostituzione che dovrebbe essere un tema dominante delle donne e' aumentato vertiginosamente, lo spaccio di droga,il traffico di esseri umani ecc.ecc.
Non e' certo colpa delle donne ma dimostra che le donne in politica sono come gli uomini e qui dovrebbero essere contente le femministe: uguali gli uni alle altre.

Mi sembra che il tuo discorso non poggi sulla terraferma ma si riferisca agli inizi delle battaglie femministe.

Gli argomenti che porti andrebbero bene per l'Afghanistan.
saluti



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zip leggi qua
by ak Sunday, Aug. 28, 2005 at 11:44 AM mail:

Ritrovare lo slancio del femminismo


Christine Delphy
Si parla spesso delle conquiste del movimento femminista. Ma nessun progresso sociale, anche quando diventa legge, è garantito per sempre.
La storia contemporanea lo dimostra ampiamente. Le conquiste del femminismo, particolarmente fragili, sono esposte a rischi di vario tipo: gli attacchi «maschilisti», il «baquelache (1)» ideologico la cattiva volontà politica; il martellamento del mito dell' «eguaglianza realizzata». La controffensiva patriarcale è attiva in tutti i paesi. Ovunque, sono soprattutto donne quelle che vengono mandate in prima linea ad affermare che il femminismo non passerà o non è passato; non è o non è più utile; è sempre stato dannoso o lo è diventato. Tra loro, ex femministe o simpatizzanti, le cui parole vengono assaporate con quella golosità un po' oscena un tempo riservata alle «confessioni» degli ex stalinisti. Gli argomenti, spesso presi in prestito dagli Stati uniti, sono sempre gli stessi: le femministe esagerano perché ormai le donne non sono più oppresse, le molestie sessuali non esistono, lo stupro coniugale neppure (2). Il tutto è accompagnato da vibranti espressioni di sdegno.
Anche nel campo dei costumi esisterebbe una «eccezione francese (3)»: i rapporti tra i sessi sarebbero idilliaci. In Francia il sessismo grossolano degli stranieri lascerebbe il posto alla raffinata «seduzione» gallica. È lecito chiedersi come persone, per altri versi intelligenti, possano credere, malgrado le inchieste, le cifre, i tanti fatti che mostrano la straordinaria somiglianza tra un paese e l'altro, che l'oppressione delle donne si blocchi all'improvviso, come a suo tempo la nube di Chernobyl, ad Annemasse e a Port-Bou.
Quando le convenzioni internazionali o le direttive europee restano lettera morta; quando le leggi nazionali che vietano la discriminazione sessuale, così come quelle che proibiscono la discriminazione razziale, non vengono applicate, si è obbligati a parlare di collusione, non detta e pur tuttavia reale, tra tutti i protagonisti: datori di lavoro, sindacati, apparato giudiziario, stato, media. In Francia, la legge del 1983 sull'eguaglianza nel lavoro non è mai stata messa in pratica.
Era del resto pensata per questo, dal momento che non veniva prevista alcuna sanzione; solo la legge «Génisson» del 2001 ne ha introdotte alcune, mentre il capo dello stato, alla vigilia delle elezioni regionali, ha annunciato che intende farla applicare (4). Una promessa che vale una confessione, visto che riconosce la necessità di un intervento presidenziale perché una legge sia considerata qualcosa di diverso da un pezzo di carta straccia. Anche la legge sull'aborto è violata mattina, pomeriggio e sera da ospedali, capi servizio, servizi sociali e stato che non realizzano i centri per l'Interruzione volontaria della gravidanza (Ivg), previsti dai decreti applicativi. Bisogna condurre una battaglia quotidiana per impedire che, tra «disfunzioni» e lavoro sotterraneo delle lobbies anti-aborto, l'Ivg, puramente e semplicemente scompaia. Il compito è reso ancora più difficile dal fatto che le lobbies «maschiliste» in Francia, come peraltro a livello internazionale, sono fortemente organizzate e molto ricche. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, i gruppi di pressione depositano sulle scrivanie di ministri e deputati proposte che rimettono in discussione le leggi sull'aborto, sulle molestie sessuali, sul divorzio. Le azioni spettacolari e pubbliche, come quelle dei commandos anti-aborto, sono in realtà delle eccezioni.
Più spesso, questi gruppi si muovono in modo sotterraneo, formano «esperti» che poi andranno a testimoniare nei tribunali, scrivono libri di «psicologia» da cui avvocati difensori di maschi violenti e padri incestuosi, ma anche scrittori che si ispirano al «baquelache», trarranno ispirazione ed argomenti (5). Oltre al diritto all'aborto, essi prendono di mira le leggi che puniscono la violenza maschile contro donne e bambini. Ne consegue che buona parte dell'energia del movimento femminista è impegnata a far adottare certe leggi e poi a farle applicare. Ma questo non può essere il suo unico scopo. Infatti, la palese diseguaglianza tra donne e uomini sul mercato del lavoro parte dallo sfruttamento del lavoro domestico che le donne garantiscono al 90%. È uno sfruttamento che fa parte dell'ossatura del sistema, come la divisione in classi sociali. E la struttura sociale non può essere modificata dalla legge - al contrario, ne costituisce il fondamento, anche se rimane nascosto.
Come rimettere in discussione questo aspetto dello sfruttamento economico delle donne, che sembra interessare solo la relazione interpersonale di coppia, mentre costituisce il fondamento dell'organizzazione patriarcale delle nostre società? Trovare l'esatto punto d'attacco è una sfida che il movimento femminista non ha ancora raccolto, anche se alcuni suggerimenti cominciano ad arrivare (6).
Il fatto che due o tre generazioni di giovani donne, che avrebbero dovuto prendere il testimone delle femministe degli anni '70, si siano invece tenute lontane dal movimento, ne ha confinato discorsi e lotte in ambiti ristretti. I media hanno fatto la scelta dell'antifemminismo con campagne che propongono un'immagine negativa delle femministe «racchie e frustrate», «anti-uomini», «tutte lesbiche»... Ma l'arma più efficace è il martellamento sull'idea che «tutto è ormai risolto, non resta altro da fare»...salvo rimboccarsi le maniche e dimostrare che si è degne della conquistata uguaglianza (7). E se le donne non ci riescono, la colpa è loro - e non della società. E loro si colpevolizzano.
Parlare di «eguaglianza realizzata» non è solo una menzogna, ma un veleno che entra nell'animo delle donne e distrugge la loro stima in se stesse, la convinzione spesso fragile di essere individui completi - e non a metà. Una delle sfide del femminismo attuale consiste nel fare chiarezza su questo punto, nel dimostrare che in nessun paese e in nessun rapporto sociale chi domina rinuncia di buon grado ai propri privilegi. Bisogna spingere le donne alla lotta, e per questo - ed è forse la cosa più difficile - convincerle che valgono. Ovunque nel mondo sono state innalzate barriere ideologiche contro qualsiasi azione a favore di un'uguaglianza sostanziale... in nome della stessa uguaglianza. In Francia, la classe politica - sinistra o destra non fa differenza - e una parte dell'intellighenzia brandiscono il concetto di repubblica contro qualunque rivendicazione dei gruppi che si sono costituiti in nome di una comune oppressione, come le donne, gli omosessuali, gli operai, le vittime del razzismo. Ogni riferimento a categorie o gruppi è considerato contrario allo spirito della repubblica, e dunque allo spirito dell'eguaglianza. Questo è il sillogismo usato dal Consiglio costituzionale, nel 1982, contro la proposta di quote per le donne (del 25%) nelle liste elettorali.
La campagna per la parità è stata attaccata in nome dell'universalismo repubblicano, e certo le si poteva rimproverare un certo essenzialismo, ma non di voler correggere un'innegabile discriminazione nell'accesso alle cariche elettive. A volte, anche gli omosessuali o i figli degli immigrati sono sospettati addirittura di complottare contro i principi repubblicani, mentre invece, uniti da un comune senso di esclusione, non chiedono altro che entrarvi, in questa repubblica! Così, nella confusione non casuale tra eguaglianza proclamata ed eguaglianza reale, alcuni finiscono col trasformare la repubblica in un'arma contro l'eguaglianza reale. Ricordare che l'eguaglianza costituisce un ideale da costruire, contro una realtà fatta di diseguaglianze è un'altra importante sfida del femminismo.
Un movimento non si limita ad avanzare lungo un percorso, ma lo traccia; la cartografia dell'oppressione e il disegno della liberazione non finiscono mai. Più interno al movimento femminista, uno degli obiettivi cruciali punta a ritrovare lo slancio legato alla specificità dei suoi principi di separatismo. Questi ultimi fanno del movimento femminista un modello di auto-emancipazione - dove gli/le oppressi/e non solo lottano per la propria liberazione, ma la definiscono. Le lotte femministe sono molte (per l'aborto, i diritti delle lesbiche, contro le violenze, ecc.), diverse nelle forme organizzative (gruppi locali, federazioni nazionali come solidarietà-donne, coalizioni come il collettivo nazionale per il diritto delle donne (Cndf), commissioni all'interno di leghe o organizzazioni non governative (Ong) internazionali).
Gran parte dell'azione femminista si realizza in gruppi composti da donne e uomini: sia che si tratti di gruppi misti per scelta - come MixCité, il Collectif contre le publisexisme, la Meute - o di fatto, come le commissioni femminili nei sindacati o nelle Ong, nei gruppi o nei partiti. È una promiscuità necessaria alla diffusione dell'azione femminista, alla sua presenza in un gran numero di luoghi sia militanti che istituzionali - gli studi femministi, per esempio, vengono portati avanti nella ricerca e nell'università. I gruppi misti sono insieme sia la dimostrazione della capacità dell'azione femminista di ottenere un ampio ascolto, che la condizione per riuscire ad esercitare una sua influenza.
Ma il separatismo non è passato di moda. Tutt'altro. Quando è stato inventato, nel 1970, quello del Movimento di liberazione delle donne (Mlf) ha scioccato l'intera società, comprese le femministe della generazione precedente. Perché il separatismo è nato da una rottura teorica, che rimette in discussione le precedenti analisi sulla subordinazione delle donne: non si parla più di una «condizione femminile» di cui tutti, donne e uomini, patiremmo allo stesso modo, ma dell'oppressione delle donne. Ottenere nuove leggi non era la preoccupazione principale del Mlf.
Il suo scopo era più ambizioso, più utopico. Le leggi sono state il positivo sottoprodotto di un lavoro gratuito, privo di finalità concrete immediate, come la ricerca di base. E se un sottoprodotto è nato, è anche perché non era lo scopo ultimo, o piuttosto perché si mirava più in alto. Questa ambizione «irrealistica» - che si permetteva di mettere tra parentesi la realizzazione immediata - ha prodotto un tale slancio, che alcune cose sono poi state ottenute in concreto.
La campagna per ri-criminalizzare lo stupro è nata in quegli anni dalla riflessione dei cosiddetti gruppi di «auto-coscienza» in cui le esperienze venivano messe in comune e condivise, permettendo così alle donne di rendersi conto che i loro problemi non erano individuali e che dunque una soluzione individuale non era possibile. Allo stesso modo, la critica della sessualità ha permesso le campagne per il diritto all'aborto, per la ri-criminalizzazione dello stupro, contro la violenza maschile all'interno della coppia. Attaccava senza mezzi termini le teorie erudite e di volgarizzazione sulla sessualità, dichiarandole inesistenti, pure e semplici razionalizzazioni della dominazione maschile. Oggi, questo tipo di critica non si sente quasi più, a fronte di un vendicativo ritorno ad un erotismo patriarcale che banalizza la prostituzione, la pornografia, e naturalmente il sado-masochismo, loro comune substrato. Trentatré anni dopo, il movimento femminista continua a vivere sui capovolgimenti di prospettiva individuati nel corso dei primi anni grazie alla pratica separatista. Separatismo ancora necessario in quanto gli uomini non hanno lo stesso interesse - né oggettivo né soggettivo - a lottare per la liberazione delle donne. Ma soprattutto perché gli/le oppressi/e devono definire loro stessi/e la propria oppressione e dunque la propria liberazione, se non vogliono vedere altri definirle al loro posto. E questo non è possibile farlo in presenza di persone che, da un lato, appartengono al gruppo obbiettivamente oppressore e, dall'altro, non sanno, e non possono sapere, salvo circostanze eccezionali, cosa vuol dire essere trattati come una donna - o un-a negro/a, una checca, un-a arabo/a, una lesbica - tutti i giorni della propria vita. Nessun livello di empatia può sostituire l'esperienza. Compatire non è patire. Certo, gli uomini hanno un ruolo nel movimento femminista, ma non può essere uguale a quello delle donne. E invece il separatismo è screditato, a volte anche visto come uno stadio arcaico del movimento, ormai superato. Oggi anche nei gruppi di sole donne non necessariamente si utilizza questo vantaggio, e il rispetto dell'ordine del giorno prevale sul confronto di esperienze. Risultato, molte donne tengono sulla propria oppressione un discorso teorico. Ma la lotta politica, se non è alimentata dall'esperienza vissuta, quasi carnale, della realtà dell'oppressione, diventa una battaglia filantropica. E quando le donne diventano i filantropi di se stesse e non ricordano più, o vogliono dimenticare, che sono loro le umiliate e offese di cui parlano, perdono la loro forza. Difendere, ritrovare le sorgenti di questa forza è un'altra delle sfide del nuovo secolo per il movimento femminista. E per tutti i movimenti che lottano contro l'oppressione.



note:

* Autrice di Pour sortir du liberalisme, (con Yves Salerse) e di L'ennemi principal. Penser le gendre, Syllepse, Parigi, pubblicati rispettivamente nel 2002 e 2001.

(1) Il ritorno del bastone, identificato e spiegato nel famoso libro Blacklash di Susan Faludi, pubblicato nel 1991 negli Stati uniti.
Traduzione italiana, Contrattacco. La guerra non dichiarata contro le donne, Baldini e Castoldi 1992.

(2) Interviste rispettivamente di Elisabeth Badinter nel l'Express, 24 aprile 2003, e di Marcella Iacub e Hervé Le Bras, in Les Temps modernes, Parigi, 1° trimestre 2003. In risposta a queste tesi leggere Gisèle Halimi «La dominazione maschile e il «complotto» femminile», Le Monde diplomatique/il manifesto, agosto 2003.
(3) Dossier «femmes: une spécificité française», Le Débat, n°87, novembre-dicembre 1995.

(4) «M. Chirac se penche sur l'inégalité homme-femme au travail», le Monde, 27 febbraio 2004.

(5) Argomentano spesso sulle «false affermazioni» dei bambini o sulla «sindrome dei falsi ricordi». Espressioni ormai divenute popolari nei tribunali e nelle scuole di magistratura grazie ad «esperti» quali, in particolare, Hubert Van Gijseghem e Paul Bensoussan.

(6) Si legga «A contresens de l'égalité», e in particolare «Par où attaquer le partage inégal du travail ménager?» Nouvelles Questions feministes, Vol. 22, n°3, 2003.

(7) Marianne Bellens, «Deuxième sexe et feminisme...et la génération montante?» in C. Delphy e S. Chaperon Cinquantenaire du Deuxième sexe, Parigi, Syllepse 2002.

(8) «Nos amis et nous: fondements cachés de quelques discours pseudo-feministes», in «L'ennemi principal, tomo 1, Économie politique du patriarcat», Parigi, Syllepse, 1998.
(Traduzione di G. P.) aa qq Resistenze
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by ak-47 Sunday, Aug. 28, 2005 at 11:48 AM mail:

Violenza maschile


Ignacio Ramonet
Succede in Europa. Le violenze contro le donne, commesse da «partner intimi di sesso maschile», hanno dimensioni allucinanti. Tra le cause di morte delle donne di età compresa tra i 16 e i 44 anni, le brutalità commesse tra le mura domestiche sono in testa alle statistiche, prima degli incidenti stradali e del cancro...
A seconda dei paesi, la percentuale delle donne vittime di sevizie varia dal 25 al 50% circa. In Portogallo ad esempio, le donne che dichiarano di aver subìto violenze da parte del marito, amante o convivente sono il 52,8%. In Germania, ogni anno si denunciano quasi trecento casi di donne assassinate dai loro conviventi: tre vittime ogni quattro giorni. Nel Regno unito il conto è di una ogni tre giorni; in Spagna una ogni quattro giorni, cioè quasi cento all'anno. In Francia, ogni mese sei donne - una ogni cinque giorni - muoiono per le violenze di un uomo tra le mura domestiche: un terzo accoltellate, un altro terzo uccise con armi da fuoco e le altre strangolate (20%) o pestate a morte (10%) (1). Complessivamente, nei quindici stati dell'Unione europea (prima dell'allargamento a 25) ogni anno quasi 600 donne (poco meno di 2 al giorno) hanno perso la vita in seguito ad atti di brutalità sessista in famiglia (2).
Il profilo degli aggressori spesso non corrisponde alle idee più diffuse sull'argomento. Per deformazione ideologica, molti attribuiscono le tendenze omicide a individui di scarsa istruzione, provenienti dai ceti più disagiati. Le cose però stanno diversamente. Lo dimostra, ad esempio, il dramma dell'attrice Marie Trintignant, uccisa il 6 agosto 2003 dal suo compagno, un celebre artista. A quanto si afferma in un rapporto del Consiglio d'Europa, «si direbbe persino che l'incidenza della violenza domestica aumenti in proporzione diretta al reddito e al livello d'istruzione». E si sottolinea che in Olanda «quasi metà degli autori di atti di violenza contro le donne hanno un titolo di studio di livello universitario» (3). In Francia, secondo le statistiche, gli aggressori sono in maggioranza uomini che detengono un certo potere grazie alla loro funzione professionale. Tra questi si nota una proporzione molto elevata di dirigenti (67%), di professionisti in ambito sanitario (25%) e di ufficiali della polizia o dell'esercito (4).
Altro luogo comune: si pensa che nei paesi «maschilisti» del Sud dell'Europa le violenze sessiste siano più frequenti rispetto agli stati del Nord. Anche qui c'è da fare qualche distinzione. Di fatto, sembra che tra i paesi europei la Romania sia quello in cui la violenza domestica contro le donne è più grave, con 12,62 casi di omicidi di questo tipo all'anno per ogni milione di cittadine di sesso femminile.
Ma paradossalmente, in questa sinistra graduatoria, subito dopo la Romania figurano paesi in cui i diritti delle donne sono più ampiamente riconosciuti, come la Finlandia, dove ogni anno 8,65 donne per ogni milione di cittadine finlandesi sono assassinate nel chiuso delle mura domestiche. Nell'ordine seguono la Norvegia (6,58), il Lussemburgo (5,56), la Danimarca (5,42) e la Svezia (4,59). L'Italia, la Spagna, il Portogallo e l'Irlanda sono invece agli ultimi posti.
In ogni caso, tra tutti i flagelli mondiali questo tipo di violenze è il più equamente ripartito: lo si trova in tutti i paesi, in tutti i continenti e presso tutti i gruppi sociali, economici, religiosi e culturali. Certo, può anche accadere che a loro volta le donne siano violente nei confronti degli uomini. Non c'era bisogno delle immagini delle torture inflitte dalle soldatesse ai detenuti del carcere di Abu Ghraib, in Iraq, per sapere che esistono purtroppo anche donne torturatrici (5). E si potrebbe aggiungere che neppure i rapporti omosessuali sono esenti da violenze. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, sono le donne ad essere vittime dei maschi.
Questa violenza - sulla quale da tempo le organizzazioni femministe cercano di attirare l'attenzione dei governanti (6) - ha raggiunto su scala planetaria un tale grado di gravità che deve oramai essere considerata come una delle maggiori violazioni dei diritti della persona umana; e rappresenta inoltre un importante problema di salute pubblica. Anche perché alle aggressioni fisiche, che certo sono le più sanguinose, si devono aggiungere quelle psicologiche: minacce, intimidazioni e brutalità sessuali; e sono molti i casi in cui questi diversi tipi di aggressioni si sommano. Il fatto che per lo più le vittime subiscano queste violenze in casa propria ha sempre costituito per le autorità un facile pretesto per lavarsene le mani, qualificandole come «problemi inerenti alla sfera privata». Ma un atteggiamento del genere equivale al rifiuto collettivo di soccorrere persone in pericolo. È una scandalosa ipocrisia. Ormai sappiamo tutti che il privato è politico, e che questo tipo di violenza è il riflesso di una storica disuguaglianza dei rapporti di potere tra uomini e donne, dovuti in particolare al patriarcato: un sistema fondato sull'idea di un'«inferiorità naturale» della donna e di una «supremazia biologica» dell'uomo. È da questo sistema che nasce la violenza. E per superarlo occorrono leggi appropriate. Alcuni obiettano che ci vorrà tempo. Allora, perché non incominciare subito, istituendo, come chiedono molte organizzazioni femministe, un tribunale internazionale permanente per le violenze inflitte alle donne?



note:


(1) Rapporto Henrion, ministero della salute, Parigi, febbraio 2001.
Si legga anche Elisabeth Kulakowska, «Violenze sessiste fra le pareti domestiche», Le Monde diplomatique/il manifesto, luglio 2002
(2) Si leggano i rapporti: «Mettre fin à la violence contre les femmes, un combat pour aujourd'hui», Amnesty International, Londra 2004; Les Violences contre les femmes en France. Une enquête nationale, La Documentation française, Parigi, giugno 2002; e Le rapport mondial sur la violence et la santé, in particolare il capitolo 4, «La violence exercée par des partenaires intimes». Organizzazione mondiale della sanità, Ginevra, 2002
(3) Olga Keltosova, Rapport à l'Assemblée parlementaire sur les violences domestiques, Consiglio d'Europa, Strasburgo, settembre 2002.

(4) Rapport Henrion, op. cit.

(5) Si legga Gisèle Halimi, «Tortionnaire, nom féminin», Libération, Parigi, 18 giugno 2004
(6) Si veda, ad esempio, il testo «La violences envers les femmes: là où l'autre monde doit agir», presentato dalla Marcia mondiale delle donne al Forum sociale mondiale di Porto Alegre nel gennaio 2002. Testo integrale sul sito: http://www.marchemondiale.org aa qq Violenza maschile
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zip leggi e impara
by ak-47 Sunday, Aug. 28, 2005 at 11:49 AM mail:

In Francia e in Spagna, ogni mese, sei donne muoiono per mano dei mariti
Maschilismo senza classi né frontiere


Non sono gli sconosciuti che le donne devono temere. Molto spesso, vengono picchiate, violentate o uccise dal loro compagno. Se il criminale è di famiglia agiata, i media lo trattano con indulgenza. Se proviene da una famiglia povera, o peggio ancora immigrata, la condanna è di rigore. Tuttavia la violenza colpisce sia le donne dei quartieri alti che quelle della periferia. Il rifiuto di analizzarne le cause contribuisce a perpetuare il fenomeno.

Mona Chollet
Quando si conoscono, le proibisce di continuare a lavorare. Insiste per avere un figlio, poi, quando lei rimane incinta, vuole obbligarla ad abortire. Le impone la presenza delle sue amanti, ma le proibisce di avere a sua volta relazioni. Quando lei fugge e tenta di rifarsi una vita con un altro uomo, la ritrova e «la picchia a sangue»...
L'incredibile elenco di sevizie raccontato da Tarita, la vedova tahitiana di Marlon Brando, nella sua recente autobiografia, non ha impedito ai rotocalchi che ne hanno pubblicato le parti salienti di intitolare: «Il mio folle amore con Brando» (1). Di sicuro, se l'attore fosse stato un po' più scuro di pelle, la povera Tarita sarebbe stata indirizzata alla più vicina sezione di Né puttane né sottomesse.
Quando una donna è maltrattata o uccisa dal suo compagno o ex compagno, o da un pretendente respinto, l'interpretazione dell'atto dipende dall'appartenenza culturale del colpevole. Nell'ottobre 2004, l'uccisione a colpi di pietra della giovane marsigliese Ghofrane Haddaoui, da parte di un minorenne di cui sembra avesse rifiutato le avance, ha provocato una fiammata mediatica, non appena si è cominciato a parlare di «lapidazione» - «Mia figlia è stata lapidata» era infatti il titolo scelto da France-Soir (2). «Difficile non pensare alla lapidazione ancora praticata nei paesi che applicano la charia», commentava a sua volta l'editoriale del settimanale Elle (3), indignandosi per il fatto che un tale crimine fosse stato commesso in Francia e deplorando, a ragione, che occorra «ancora, e sempre, e instancabilmente, battersi per la dignità delle donne, contro le violenze praticate su di loro».
In questo modo il settimanale lasciava intendere che solo gli stranieri o i figli d'immigrati sono incapaci di tollerare «le ragazze troppo libere o troppo belle, che vogliono vivere come pare a loro, e che sanno opporre resistenza e dire no» e che, nel nostro paese, solo questo tipo di persone ammazza le donne. Tuttavia, quando Libération, basandosi sui dispacci dell'agenzia France Presse, ha studiato tutti i casi di donne uccise dal loro compagno nel corso dei mesi di luglio e agosto 2004, si è visto che l'assassino era di origine straniera in solo 2 casi su 29 (4). Per le restanti 27 vittime anonime, nessuna speranza di un editoriale su Elle.
Il successo mediatico dell'associazione Né puttane né sottomesse, nata nel 2003, ha contribuito ad accreditare l'idea che la violenza verso le donne esista solo nelle periferie, e tragga origine dalla «cultura» dei giovani di origine maghrebina. La femminista Christine Delphy, l'antropologa Christelle Hamel e i sociologi Laurent Mucchielli (5), Nacira Guénif-Souilamas ed Eric Macé (6) hanno analizzato questa strumentalizzazione del femminismo finalizzata a bollare ulteriormente una popolazione. «Da vittime, gli abitanti dei quartieri periferici diventano accusati, per maggior gloria dei responsabili che hanno lasciato deteriorare la situazione sociale», è la denuncia ribadita anche dal politologo Hicheme Lehmici (7).
Un'inchiesta sociologica diretta da Horia Kebabza (8), condotta sugli abitanti del Mirail, a Tolosa, ha tuttavia permesso di valutare i problemi specifici che nascono tra i sessi nelle periferie, collegandoli al sessismo ambientale nell'insieme della società, ed eliminandone ogni equivoco essenzialismo. L'inchiesta mostra come la «monofunzionalità» dello spazio nel quartiere tenda a ridurlo tutto intero a spazio privato (una delle intervistate racconta del resto che va a comprare il pane in pigiama), il che favorisce il controllo dei comportamenti da parte del vicinato; fa del pettegolezzo il solo diversivo alla noia imperante, e della «reputazione» l'unico possibile segno di distinzione per una popolazione in crisi di identità. Con l'affermazione di una virilità esasperata, i giovani tentano di compensare la loro marginalità sociale ed economica.
«Passioni» mortifere Nell'inchiesta, uno degli intervistati chiama in causa le immagini sessiste proposte dai media e dalla pubblicità: «Alla tv, fanno sempre vedere che le donne sono lì per servire l'uomo, sono puttane... Che si mettono in mostra per fare vendere un sacco di cose». Di che far riflettere quanti pretendono di spiegare il comportamento di questi giovani francesi con l'esegesi del Corano! Quanto poi all'invisibilità delle violenze sessiste «di razza», la si deve ancora e sempre alla «passione». Cinque giorni dopo l'assassinio di Ghofrane Haddaoui, questa volta in Vandea, Aurélie, 16 anni, è rapita, violentata e uccisa dal suo ex amichetto, che gira poi l'arma contro di sé; tuttavia questo crimine non è percepito come sessista.
L'assassino, secondo la stampa, si diceva «innamorato pazzo (9)» di Aurélie, tanto da non sopportare la rottura - il che non gli aveva impedito di violentare un'altra ragazza alla vigilia dei fatti.
Per Annick Houel, Patricia Mercader e Helga Sabota, autrici di Crime passionnel, crime ordinaire (10), la nozione di «delitto passionale» presuppone che l'amore, «per natura», si traduca in desiderio di possesso e giustifichi «l'impadronirsi del corpo e della vita dell'altro».
«Dell'altro», in questo caso, della donna: su cinque omicidi perpetrati all'interno di una coppia, quattro sono commessi da uomini, decisamente ben più «passionali» delle loro compagne. Per spiegare il gesto, gli assassini ricorrono per lo più alla «provocazione»; le assassine, invece, all'autodifesa.
Analizzando i resoconti di vari processi su due quotidiani regionali tra il 1986 e il 1993, le tre ricercatrici mostrano quanta nostalgia del modello di diseguaglianza tra i sessi trapeli dal trattamento giornalistico di questi delitti: il capo famiglia che impone la sua autorità e la sposa devota e fedele rimangono una sorta d'ideale per difetto. Le donne il cui il comportamento contraddice queste attese sono oggetto di una disapprovazione aggressiva: «donna diventata quasi pubblica», si scrive di una di loro che se ne è andata di casa.
Quando un uomo uccide la sua ex moglie che, nel frattempo, si è unita ad un altro, la stampa presenta la vicenda come il colpo di testa di un marito tradito: «La tendenza delle donne divorziate ad utilizzare a pieno la loro libertà resta soggetta a cauzione», commentano le autrici, che mettono così in evidenza «la pregnanza, nella nostra cultura, di uno schema davvero arcaico, di proprietà sulle donne».
Quando si tratta di coppie di origine straniera, i commenti xenofobi sono inevitabili («invischiato nella sua cultura di un'altra epoca», si legge a proposito di un... italiano); riguardo alla vittima, tuttavia, i giornali sono sia razzisti che sessisti.
Non esiste ancora, in Francia, un censimento sistematico delle donne uccise dai mariti. Contabilizzandole tramite lo spoglio dei dispacci di agenzia, Libération ha limitato a due mesi un procedimento usato invece da diversi anni, e in modo costante, dalle associazioni femministe spagnole, che ne pubblicano i risultati su Internet (si veda il riquadro).
«È quello che dovremmo fare in Francia», riconosce Suzy Rojtman, del Collettivo nazionale per i diritti delle donne. La cifra di 29 donne uccise in due mesi, risulta ben superiore a quella di 6 vittime al mese, in media, fornita dal ministero dell'Interno - unico dato ufficiale di cui si dispone. Si tratta di un picco dovuto al periodo estivo? «Non credo - risponde il professore Roger Henrion, dell'Accademia di medicina, autore nel 2001 di un rapporto sull'argomento per il ministero della Sanità - . Le cifre del ministero dell'interno sono una stima per difetto. Ho ribadito recentemente a Dominique de Villepin che sarebbe prezioso poter disporre di statistiche esatte».
Uno studio puntuale, realizzato su un periodo di sette anni all'Istituto medico legale di Parigi e pubblicato nel 2001, ha stabilito che nel 51% dei casi di uccisione di donne (11), il responsabile era il partner.
Agli omicidi propriamente detti, bisogna poi aggiungere i decessi dovuti alle conseguenze di violenze precedenti, e spesso sistematiche - lesioni al fegato, per esempio, o depressioni che portano al suicidio: «La metà delle donne picchiate soffre di depressioni gravi, spiega il professor Henrion. E tentano il suicidio cinque volte più spesso delle altre».
Una donna su dieci, in Francia, subisce violenze coniugali: la cifra fa una comparsa-lampo ogni 8 marzo, per la Giornata internazionale della donna. Proviene dalla prima Inchiesta nazionale sulle violenze contro le donne in Francia (Enquête nationale sur les violences envers les femmes en France, Enveff), realizzata nel 2000, che ha dimostrato come le donne adulte subiscano le maggiori violenze fisiche, psicologiche e sessuali (12) nella loro vita di coppia. La violenza coniugale è anche una delle principali cause di mortalità femminile: degenera in omicidio quando un colpo di troppo è fatale alla vittima o quando l'uomo preferisce assassinarla piuttosto che vedersela scappare - il periodo successivo alla decisione di interrompere il rapporto è stato individuato, come pure la gravidanza, come uno dei momenti in cui le compagne di uomini violenti corrono il maggior pericolo.
Tutte le classi sociali sono coinvolte, «ma solo gli uomini dei ceti popolari, meno preoccupati del cosa ne dirà la gente, accettano di incontrare i giornalisti, osserva il procuratore di Douai, Luc Frémiot, che nel 2003 ha creato un dispositivo di repressione molto pubblicizzato dai media. Si finisce col credere che il problema sia circoscritto a loro». La violenza coniugale, che bisogna distinguere dai conflitti nei quali il rapporto di forze avvantaggia di volta in volta uno dei due partner, è caratterizzata dalla conquista del potere da parte dell'uomo all'interno della coppia. Le aggressioni, che si ripresentano in modo ciclico, alternandosi a periodi di calma o anche di «luna di miele», nascono da una violenza prima di tutto psicologica: insulti, deprezzamento sistematico, manipolazioni...
«È questo che lascia le conseguenze peggiori - testimonia Nathalie Zebrinska, insegnante e autrice di un libro di consigli alle vittime e a chi è loro vicino, basato sulla sua esperienza (13) - L'aggressore si serve della conoscenza intima che ha di voi, di ciò che gli avete confidato e ve lo rinfaccia. A distanza di due anni dal divorzio, non ricordo il dolore fisico delle botte. In compenso, ho incubi costanti. I miei rapporti con gli uomini sono falsati: chi mi sta vicino dice che sono cambiata».
In Belgio e nei Paesi Bassi, le prime inchieste sono state condotte alla fine degli anni '80, segno di una tolleranza minore rispetto alla Francia. Nel 1995, il piano di azione adottato nel corso della Conferenza delle Nazioni unite per i diritti delle donne, a Pechino, ha ufficializzato il riconoscimento dei maltrattamenti verso le donne come una violenza di genere, che riveste un carattere strutturale.
La disoccupazione e l'alcolismo, su cui spesso si è puntato il dito, sono solo dei «facilitatori»: «Ci può essere alcolismo senza violenza e violenza senza alcolismo», riassume Henrion. Il sociologo Daniel Welzer-Lang, che studia la violenza coniugale da quindici anni (14), la definisce come l'estensione alla sfera privata di un predominio maschile presente in tutta la società.
Può concretizzarsi grazie ai comportamenti stereotipati assegnati all'uno e all'altro sesso: l'uomo violento si adegua all'imperativo di virilità imposto dai modelli sociali, e la vittima al suo ruolo di creatura debole e indifesa. Da parte sua, Nathalie Zebrinska punta l'attenzione sulla smisurata attesa delle ragazze nei confronti dell'amore: «Vogliono talmente crederci, che al momento dell'incontro trascurano dettagli che dovrebbero allarmarle. Non bisogna dimenticare che al di fuori degli accessi di violenza, i tiranni domestici possono essere uomini seducenti...» Daniel Welzer-Lang non nega che esistano donne che picchiano il marito - anche se, nella stragrande maggioranza dei casi, è il contrario: queste donne, spiega, adottano un comportamento tradizionalmente riservato agli uomini; le derisioni a cui si espone il loro compagno quando vuole presentare querela la dicono lunga.
Ai suoi occhi, questa variabilità dei ruoli conferma semplicemente il fatto che i rapporti tra sessi sono una costruzione sociale, e non un fenomeno naturale (la differenza di forza fisica non è infatti una spiegazione sufficiente, visto che alcuni uomini violenti sono di corporatura inferiore a quella della loro compagna).
Alain Legrand, psichiatra e direttore di Sos-Violences familiales, a Parigi, segnala situazioni più complesse: «In alcuni casi gli uomini reagiscono con le percosse a un assillo morale della loro compagna.
Ma non ci facciamo illusioni: in molti casi le donne sono pure vittime».
Secondo Germaine Watine, portavoce della Federazione nazionale solidarietà donne (Fédération nazionale solidarité femmes, Fnsf), il riconoscimento della condizione di vittima è indispensabile per permettere alle donne interessate di sfuggire al loro status: «Spesso, la prima volta che vengono, sono nella confusione più totale. Il marito le ha convinte che, se le picchia, è colpa loro. Insistiamo molto sul fatto che la legge le difende, che sono soggetto di diritto, e che quindi possono sporgere querela. Solo questa consapevolezza potrà, un giorno, renderle capaci di dire nuovamente "io"». Ma il riconoscimento dell'innocenza non è facile, come dimostrano alcuni giudizi perentori con forti accenti misogini: «Possono andarsene!» Nathalie Zebrinska insorge: «Come se fosse facile!». Le donne, ricorda, possono essere trattenute dalla paura, dalla mancanza di risorse, o dall'...amore.
Zebrinska paragona la dipendenza nei confronti di un marito violento ad un'altra, che gode di una ben superiore indulgenza sociale: la dipendenza dalla sigaretta, «una cosa che fa molto male, che può uccidere, ma che, parallelamente, procura un piacere di cui non si è capaci di fare a meno». Questo piacere, tuttavia, non è legato alla violenza stessa. Daniel Welzer-Lang è fermo: «Nessuna donna ama essere picchiata!». Precisa che tra le donne di cui ha raccolto la testimonianza, alcune apprezzano i giochi sessuali a connotazione sadomasochista, ma fanno sempre perfettamente la differenza, come peraltro il loro partner, con la violenza «reale».
Accusate a lungo di trattare il problema con leggerezza, polizia e giustizia cominciano a cambiare. La recente riforma del divorzio permette al giudice di decidere l'allontanamento del congiunto violento fin dall'inizio della procedura. Dal 1994, il nuovo codice penale considera i legami familiari come circostanze aggravanti - ma gli «ex», spesso implicati, per la legge ridiventano dei perfetti sconosciuti; la proposta di legge contro le violenze sulle donne, adottata il 29 marzo 2005 al Senato, e che prevede anche il riconoscimento dello stupro tra coniugi, potrebbe cominciare a porvi rimedio.
A Douai, Luc Frémiot ha tolto le violenze coniugali dal dossier delle «pratiche correnti» nei commissariati: esige che la pretura sia avvertita.
Offre assistenza alle vittime e spedisce il coniuge a soggiornare in una residenza per ...Sdf (senza fissa dimora). A volte, decide di sostituirsi alla vittima nel perseguire l'autore delle violenze, o rifiuta la richiesta di ritiro di una querela; un modo di procedere che divide l'opinione pubblica. Germaine Watine approva: «Di fronte ad un'evidente illegalità, come un furto di auto, non si chiede l'opinione del proprietario del veicolo!». Anche Alain Legrand è d'accordo: «Non perseguire, accettare il ritiro della querela, significa rinviare la violenza nella sfera privata». Nathalie Zebrinska, invece, è contraria: «Bisogna lasciare che le donne percorrano secondo i loro ritmi quel processo lungo e difficile che conduce ad elaborare il lutto della relazione: vanno accompagnate, ma non certo riducendole ad una condizione infantile».
Anche la criminologa Colette Parent, dell'Università di Ottawa, ritiene che: «Non si possono trattare le violenze commesse dal partner come le altre», e aggiunge che in Canada, paese pioniere nella lotta contro la violenza coniugale, si comincia a rimettere in discussione questa pratica: «A Montreal, recentemente, la procuratrice ha deciso di perseguire, contro il parere della vittima, l'autore di lesioni molto gravi. Quando è stata condotta a testimoniare, la donna si è automutilata davanti al giudice, e si è dovuto trasportarla al pronto soccorso».
Segnala anche che alcune donne indiane, come pure alcune afro-americane, negli Stati uniti si ribellano alla denuncia automatica, nella quale vedono un ulteriore strumento di oppressione contro gli uomini della loro comunità. «Quando mi trovo di fronte ad una donna che ha un certo bagaglio intellettuale, con la quale posso discutere, che sento capace di valutare la situazione e che mi chiede di mettere la procedura in attesa, accetto - spiega Luc Frémiot - Ma di fronte ad una donna socialmente in grande difficoltà, mi permetto di decidere per lei, perché in quel momento, è incapace di prendere la minima decisione e ha bisogno di aiuto». Il che conferma la tesi secondo cui il loro comportamento costa più caro agli uomini dei ceti popolari... Questione universale, le violenze sessiste rilanciano le problematiche legate alle classi sociali e all'appartenenza comunitaria che si sovrappongono al fenomeno, rendendone più complessa la soluzione.



note:

* Giornalista, autrice di La Tyrannie de la réalité, Calmann-Lévy, Parigi, 2004.

(1) Elle, 31 gennaio 2005.

(2) 25 novembre 2004.

(3) Michèle Fitoussi; «L'horreur à visage nu», Elle, 29 novembre 2004.

(4) Blandine Grosjean, «En France, des femmes tuées en silence», Libération, 9 settembre 2004.

(5) Laurent Mucchielli, Le Scandale des «tournantes», La Découverte, Parigi, 2005.

(6) Nacira Guénif-Souilamas ed Eric Macé, Les Féministes et le garçon arabe, L'Aube, La Tour-d'Aigues, 2004.

(7) François Carrel, «Ni putes ni soumises, une arme à double tranchant», Respect Magazine, n. 5, gennaio-marzo 2005.

(8) Horia Kebabza, «Jeunes filles et garçons des quartiers, une approche des injonctions de genre», 2003, su http://www.traboules.org /text/txtquartier.html
(9) Libération, 25 ottobre 2004.

(10) Annick Houel, Patricia Mercader e Helga Sobota, Crime passionnel, crime ordinaire, Presses universitaires de France, Parigi, 2003.

(11) Dominique Lecomte e collaboratori/altri, «Homicides de femmes», Institut médico-légal di Parigi, 2001.
MONA CHOLLET
(12) Si legga Gisèle Halimi, «La dominazione maschile e il "complotto" femminista», Le Monde diplomatique/il manifesto, settembre 2003.

(13) Nathalie Zebrinska, La Guerre secrète, vaincre la violence conjugale, L'Harmattan, Parigi, 2004.

(14) Si veda Daniel Welzer-Lang, Les Hommes violents, Payot, Parigi, 2005. (prima edizione, 1991).
(Traduzione di G. P.) aa qq Il lato oscuro della seconda guerra mondiale
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Si', zip
by autore Sunday, Aug. 28, 2005 at 11:57 AM mail:

Si', zip, hai ragione, dici molte cose giuste come sempre, la felicita' e' un'utopia e vale allo stesso modo per uomini e donne, il diritto all'individuazione e' di tutti ma solo pochi riescono a realizzarlo, la lotta per la vita quotidiana e il modo con cui e' congegnato il sistema riducono parecchio i sogni e anche la possibilita' di fare scelte consapevoli e libere e di realizzarsi secondo vocazione. Certo, hai perfettamente ragione, quelli che ho elencato sono discorsi vecchi e stravecchi, saputi e risaputi, lo vedevo da me che erano datati e me ne dolevo, ma volevi che lasciassi questo Ulisse sparare le sue amenita'senza reagire?
I suoi non erano forse pregiudizi vecchi come il mondo che sempre risorgono malignamente mai morti?
Se le donne non si difendono da sole contro questi pregiudizi, anche a rischio di ripetere discorsi vecchi come il cucco, credi che qualcuno lo farebbe al posto loro?
Anche discriminare i poveri, i neri, i diversi sessuali e' un pregiudizio sempre ricorrente dove ci si sfinisce col ripetere discorsi non di giornata. E allora?
Lo vedo da sola che molte ragazze moderne e in primo luogo mia figlia non capirebbero niente di quello che dico perche' sono vissute in un mondo diverso e hanno goduto di altre liberta e possibilita', ma molte donne, invece, capiranno perfettamente quello che dico e anche le prime, nel mondo del lavoro o della carriera o nell'ambito religioso o politico, arriveranno a un certo punto che si vedranno di nuovo davanti come ostacolo quegli stessi pregiudizi sessisti che ho conosciuto io o quelle stesse molestie sessuali o violenze che ogni donna prima o poi si trova ad affrontare. E allora? Si puo' liquidare il discorso dicendo che e' vecchio? che e' gia' stato fatto? Io credo di no, no almeno finche' ci saranno persone che sui pregiudizi fondano la loro visione mentale, come Buttiglione o Pera o Ruini o Ratzinger o questo Ulisse. No, finche' ci saranno sistemi religiosi e politici che sulla discriminazione del femminile fonderanno il loro potere o la loro ideologia. No, finche' questa discriminazione esistera' e fara' del male.
Immagino che tu, zip, viva in una citta' grande del nord, se ti trasferissi in un piccolo paese della Sicilia, per esempio, gia' vedresti da te in che considerazione e liberta' vivono le donne.
Lo so che il mondo e' difficile per tutti, ma chi e' donna si trova davanti delle separazioni e delle discriminazioni in piu', degli ostacoli e delle violenze in piu'. E questo nemmeno tu che sei intelligente e attento lo puoi negare proprio perche' sei intelligente e attento.
In particolare nemmeno tu puoi dimenticare che in questa nostra Italia di oggi, in politica e in religione sta rialzando la testa di nuovo l'idra dell'antifemminismo, del pregiudizio sessuale e familiare, che auspica una antica apartheid. Quello che e' stato scatenato durante l'ultimo referendum, e' disgustoso .. No, io non credo che questi discorsi siano obsoleti e non lo credero' mai finche' sentiro' delle campagne avvilenti contro i diritti della persona come quelli che sono stati scagliati per la presunta difesa della vita.
Ma mi rendo conto, ascoltando te, che una cosa e' patire di persona dei soprusi e un'altra sentirne parlare. E' in questa differenza che cadono anche gli uomini migliori, quelli che a votare per il referendum non ci sono nemmeno andati: perche' il problema non li riguardava!
Spesso la conoscenza che l'uomo ha della donna passa attraverso le personali esperienze affettive o familiari, ma l'essenza del problema della domma come genere resta staccata e a parte.
E' piu' facile capire la sofferenza della poverta', della malattia che il diverso sessuale. Qua c'e' una zona vuota.

Mi dispiace di aver postato il testo precedente due volte, ma il pc mi si era impuntato e, per non perdere il testo, ho finito per riprodurlo due volte, non capitera' piu'. In genere quando una risposta e' lunga avverto che la metto come articolo a parte.

Mi spiace anche che ci sia chi continua a leggere avidamente articoli che non gli piacciono per poter dire agli autori di andarsene. Non funziona cosi' il mondo. E' un atteggiamento infantile e per di piu' contrproducente. E piu' si replica, piu' risulta inutile.
Blog, newswire, forum sono stati creati per permettere a tutti di parlare. E' un diritto. Cacciare qualcuno dicendo: "Basta, tu non mi piaci" non funziona, e' proprio stupido. Se non ti piaccio, evitami! oppure abbi il fegato di controbattermi sulle idee e non la vigliaccata di cercare di abolirmi con gli insulti.
E' proprio perche' costui cretino continua a scrivere che sono una fallita, frustrata, repressa e non so cosa che ho spiegato che, come tutti ho avuto una parte brutta della vita e una bella, quella brutta non la auguro a nessuno ma quella bella me la tengo cara e nessuno me la tocca.

Per coloro che mi dicono di fare le lsagne, le faccio spesso e anche bene ma non prima di un viaggio. Oggi piove e ho fatto la polenta col coniglio alla cacciatora, cucinato con vino buono, pommarola e spezie, e dopo la crostata con la marmellata fatta in casa e il limoncello anche quello fatto in casa.
Buon appetito a tutti
viviana

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VIVIANA DONNA FORTUNATA
by viviana sei di coccio!!! Sunday, Aug. 28, 2005 at 1:06 PM mail:

""infantile e per di piu' contrproducente. E piu' si replica, piu' risulta inutile.
Blog, newswire, forum sono stati creati per permettere a tutti di parlare. E' un diritto. Cacciare qualcuno dicendo: "
NOOO!!!! DONNA FORTUNATA NOOO!!!IL NEWSWIRE SERVE PER POSTARE NOTIZIE VEDI CHE NON RIESCI A CAPIRE!!! NON SERVE PER FARTI ESPRIMERE!!!!
SEI DE COCCIO!!!
STAI STUFANDO, VATTI A ESPRIMERE IN UN GRUPPO DI PSICODRAMMA TI FARA' BENE E ANCHE ALLA TUA MERAVIGLIOSA FAMIGLIA

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bene
by viviana Sunday, Aug. 28, 2005 at 1:31 PM mail:

bene, tentiamo per un momento di darti ragione
Io di informazione a questo newswire ne ho portata , e su argomenti diversi, e tu?
Se sei qui per fare solo informazione,
mi diresti di grazia quale e quanta informazione portano i tuoi post? a cosa servono? a chi sono utili? qual'e' il loro scopo informativo? qual'e' il loro senso?
io vedo solo insulti, insolenze, oscenita', attacchi e maleducazione, del tutto gratuiti
e allora? chi sei tu per dire e me che non faccio informazione se l'unica cosa che fai tu e' di postare commenti aggressivi e privi di qualsiasi senso
potresti presentarci anche il tuoi lato informativo, tanto per cambiare... o ti pagano per fare questo disturbo da scemo?
viviana

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,,.
by ak-47 Sunday, Aug. 28, 2005 at 1:39 PM mail:

sbagli viviana nel definire zip intelligente, infatti costui altro non è che un miserabile pirla che cerca ci atteggiarsi a "sinistro" sproloquiando banalità sulla Yugoslavia o altro,tutte caratterizzate dal tipico tono di chi parla solo per sentito dire,per poi infilare in mezzo idee naziste tipo quello dello "scontro tra civiltà",in cui delira di "musulmani compatti col corano in mano che ci assalgono alle porte di costantinopoli", o questi discorsi maschilisti che propone quassù.L'atteggiamento di quelli come lui è descritto bene nel primo articolo che ho linkato,cercano dei negare il fatto che nelle nostre presunte società civilizzate le donne siano discirminate quanto e più che in passato magari portando ad esempio qualche magro miglioramento legislativo pe rdimostrare l'avvenuta parificazione e soprattutto la mancanza della necessità di lottare per una effettiva tutela(basta vedere con quanta foga tipica del represso si scaglia contro chi affronta questi argomenti ,soprattutto se donna)solitamente questi discorsi vengono affrontati in un paradigma neoliberista|liberale,ma lui visto che si figna di sinistra sciorina qualche sciocchezza sulla società capitalista che è oppressiva con tutti e blablabla...certo che la società capitalista e classista opprime senza distinzioni di sesso e razza, ma esistono anche gerarchie nella distribuzione dell'oppressione, oltre che nella distribuzione di ricchezza e potere:questa è una osservazione elementare a cui tu non arrivi perchè il tuo uso di nozioni "marxiste" è strumentale e ipocrita.
tra l'altro Marx stesso affermava che la società borghese causa l'alienazione del borghese stesso che è costretto a entrarer in meccanismi e modi di vita che ne costringono l'esistenza in condizioni oppressive:per cui vedi che,ripeto,la società capitalistica è oppressiva,ma esistono squilibri e diseguaglianze anche nell'oppressione,perchè non mi pare che Marx abbia chiamato anchei borghesi a partecipare alla trasformazione delle classi sociali.o no?
per cui quando tu affermi che anche l'uomo è oppresso dalla società dovrebbe suggerire che secondo te è inutile stare a perder tempo con fmminismi,violenze domestiche e stupri tanto è la società che è colpevole ecc ecc e magari si può rimandare la riflessione e non solo su quwesti problemi al "sol dell'avvenire"

in realtà se tu fossi veramente convinto di queste opinioni e non fossi come sei un miserabile coglione infiltrato ti chiedersti piuttosto quale è la prassi per agire concretamente oggi e ora,invece di eliminare tutto dicendo semplicememnte che è la società.
tra l'altro mi pare che cadi in vistose contraddizioni con le tue stupide affermazioni secondo le quali esiste oggi una società e legislazione che permette alle donne la m,assima libertà ecc, epoi dici che la famiglia e la società borghese è oppressiva tanto per le donne quanto per gli uomini:deciditi,o è liberale o è oppressiva e borghese.
e in questo secondo caso spiegami come è mai possibile che in una società basata sulla divisione in classi ,sullo sfruttamento sistematico si possa giungere a qualcosa che contrasti col principio del profitto ,come è pssibileche qualche semplice legge in questo quadro consenta alle donne(e uomini) di essere totalmente libere
dallo sfruttamento e alienazione,quando questi ultimi costituiscono le basi stesse dell'esistenza di questa società.
vedi sip,quanto è ipocrita e contraddittorio il tuo argomento?tra l'altro dimostri di non conoscere la realtà,che non è una tua proiezione autistica come quelle che sciorini nei tuoi post:staremmp parlando poi di Paesi più avanzati sarei pure d'accordo,ma in una fogna cattofasciomafiosa come l'italia fare questi discorsi significa solo perpetuare la merda che ci circonda.e tu lo fai consapevolmente perchè sei una tenia maschilista e machista.buffone.

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x ak-47
by zip Sunday, Aug. 28, 2005 at 1:58 PM mail:

Caro mio, non ho proprio niente da imparare dalle femministe.
Ho due figlie che studiano una moglie laureata, che sta a casa per sua scelta e riesco a mantenere una vita dignitosa.

Per le figlie vorrei che diventassero brave nel loro lavoro,una volta finiti gli studi e trovassero la propria strada nella vita.

Mio moglie e' anche contenta, tutto quello che facciamo lo facciamo assieme in perfetto accordo.

Se questo vuol dire essere maschilista alloro lo sono.

Per quanto riguarda il femminismo lo considero un falso problema.
Lo si rappresenta come uno scontro di classe che invece non lo e'.

I due sessi non sono contrapposti in uno scontro come suggerito dalle femministe.
Gli uomini e le donne si cercano e vanno incontro gli uni agli altri per stare insieme e non per scannarsi.
La maggior parte delle donne questo lo ha capito.

Mi sai spiegare perche' le femministe sono tanto vociferanti in Europa dove c'e' gia' la parita' e non vanno a predicare in Afghanistan o in Arabia ??

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Con certa mentalità maschile, la ripetitività è d'obbligo
by Una Sunday, Aug. 28, 2005 at 2:51 PM mail:

(riposto anche qui il mio commento a "Sopraffazione delle Donne", visto che con certa mentalità maschile la ripetitività è d'obbligo)

Non c'è da meravigliarsi che salti di nuovo fuori la patetica ideologia 'Dio, patria e famiglia' a carico della donna. Il pensiero unico odierno ha i suoi grotteschi antenati, e questo è uno di essi. Evidentemente le vittime del pensiero unico assuefatte come sono a prendere a prestito opinioni e cervello - dopo averlo debitamente depositato nei centri commerciali - cercano un precedente storico al loro obnubilamento, e lo trovano nel vetero maschilismo goffo e maldestro.

Un maschilismo italiota che dal suo seno ha saputo partorire solo stupri, violenze e sopraffazioni di ogni tipo, salvo poi rifugiarsi nell'impotenza quando era tempo di tirar fuori gli attributi.

Ma tant'è, i soldatini di piombo telecomandati non sanno come sopravvivere quando il burattinaio non li indirizza, e presi dal panico riparano frettolosamente nei flash back.

Non preoccupatevi, bravi soldatini, il burattinaio è sempre li, e vi osserva sorridente: dietro di voi, intanto, milioni di strane creature in carne ed ossa - dette donne - gli preparano la festa.

Come sempre.

....

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x ak-47
by zip Sunday, Aug. 28, 2005 at 3:05 PM mail:

Lo sai la differenza tra te e me?

Tu ragioni come un apartchik con le istruzioni del partito in mano,
io invece parlo come parla un uomo del popolo.

Ammetto di non appartenere ad alcun partito,ma ero convinto
filosovietico fino alla sua scomparsa.Ora stento a trovare una collocazione,dato che oramai sin/dx qui da noi sono facce della stessa medaglia.

Lo "scontro di civilta'" non lo auspico come vuoi dare ad intendere, ma presumo che si vada in questa direzione.

Uno ha gli occhi per vedere, ed un'altro vede quello che vuole.
Non credo proprio che nei Paesi Arabi pur "liberati" nascera' un movimento internazionalista operaio, semmai altri regimi teocratici sono in procinto di veder la luce. Di chi e' la colpa ??
E qui concordiamo: dell'imperialismo USA.
Ripetere che e' colpa degli USA puo' aiutare ad evitare la deriva fondamentalista?? direi di no... e allora ????
Sono interrogativi che ci stanno di fronte e non sono ne facili ne semplici.

Un rivoluzionario come te,che si occupa delle violenze idomestiche fa un po' sorridere.
Per questo ci sono i consultori ed i giudici di Pace o altre organizzazioni del caso.

Vorresti che ti dicessi cosa farei io se lo potessi ??

Ebbene e' una cosa di cui sono convinto, ma e' tanto semplice che nessuno di voi impegnati a chiacchierare la ha presa in considerazione:

Innanzitutto, lo sai perche' e' crollato il comunismo??
Ebbene principalmente per una causa economica, e per i burocrati che infestavano i vertici e si sono lasciati trascinare in una corsa suicida agli armamenti con gli USA.

La causa economica era il loro sistema di pianificazione.
Da Mosca si davano ordini di prdurre milioni di scarpe che restavano invendute e dove c'era una richiesta di un'altro bene non la si produceva per mancanza di informazioni.

Ora tutto sarebe RISOLTO. Con I PC in ogni azienda o nei comuni piu' remoti si potrebbero dare tute le informazioni
sulla domanda e sulla qualita' dei prodotti che potrebbero essere prodotti in tempo reale con risparmio di tempo,senza burocrazia e con grande efficacia.

Da solo ora puoi comprendere le conseguenze incredibilmente positive dell'informatica trapiantate in un sistema socialista - con tutto cio' che ne consegue.

A nessuno fregherebbe piu' del PIL per es. ecc.ecc.

Ma i tuoi dirigenti che cazzo vuoi che ne capiscano, anzi li vedi in TV a parlare anche loro di economia di mercato,di Finanza,di Banche ecc....

Potrei anche sopportare i loro discorsi da saputelli, ma almeno mi diano una soddisfazione, solo una e li votero' comunque:

Che dichiarino di voler uscire dalla NATO.
Vorrei almeno sentirmi cittadino di un Paese libero !!!

E' chiedere troppo ???




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???
by x una Sunday, Aug. 28, 2005 at 3:17 PM mail:

Cosa significa "certa mentalita' maschile" ???

Sono un uomo e "purtroppo" ho la mentalita' maschile.

Che devo fare?? spararmi ??

A me invece se individuo una vera mentalita' femminile in una donna. cio' e' motivo di attrazione non certamente di ripulsa.

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...
by AK-47 Sunday, Aug. 28, 2005 at 3:36 PM mail:

zip, che tu sia maschilista e reazionario lo dimostri con quanto dici e per il tuo disprezzo per chi crede che ancora sia necessario un femminismo,uscendotene con affermazioni tipo questa:

In Europa le donne non sono discriminate - sarebbe una forzutura affermarlo.Se non sono tante quanto gli uomini e' perche' non tante donne si occupano di politica.

che semplicemente non tengono conto della realtà,come dimostrano brevemente gli articoli che ho postato prima, e come dice la stessa Comunità Europea riferendosi non solo all'afghanistan come tu dici,ma a casa nostra.quanto al resto dimostri di essere confuso e di aver la testa poco calibrata visto che te ne esci con discorsi che c'entrano poco e si capiscono ancora meno.
la questione femminile è anche questione di classe,visto che Marx e Engels nell'esporre la concezione materialistica della storia chiariscono come la sottomissione della donna e dei figli all'uomo precede la divisione del lavoro nelle società schiavistiche e pimitive:quindi non avventurarti in territori che non conosci,dai l'impressione di parlare solo per sentito dire,sei una accozzaglia di luoghi comuni e non ci vuole molto a capire il tuo Dna politico e culturale.
oltre a contraddirti continuamente:prima dici che le donne non sono discriminate,poi ammetti che poche di esse si dedicano alla politica....e ripeto che negare comne fai tu una situazione oggettiva,la sottomissione della donna soprattutto nella nostra società, dimostra che in realtà tu sei un apologeta di questa situazione(anche perchè la "realtà"che descrivi tu più su è solo una tua proiezione autistica,non esiste in altre parole)

e lo scontro di civiltà è una cazzata galattica,buona per quelli che fanno il passo dell'oca leggendo la fallaccia

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x ak-47
by zip Sunday, Aug. 28, 2005 at 4:02 PM mail:

Prima di tutto dovresti cambiare nick - non ti si addice.
Il kalashnikov viene associato a quei machi Balcanici delle guerre yugoslave che sfidavano il mondo intero.

Occupandoti di cose piu' meritorie come ,la questione femminile (e non lo dico con ironia), perche' non vai a lavorare in qualche consultorio (detto con ironia).

Trlasciando la Fallaci,l'Islam e tutta la mercanzia di religiosita' me lo vuoi spiegare, se se un attivista,

perche' restiamo nella NATO ???

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restiamo nella Nato senno ci fanno un culo cosi'!
by filo-americano Sunday, Aug. 28, 2005 at 4:10 PM mail:

tutti quanti.

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,,,
by ak-47 Sunday, Aug. 28, 2005 at 4:10 PM mail:

Prima di tutto dovresti cambiare nick - non ti si addice.
Il kalashnikov viene associato a quei machi Balcanici delle guerre yugoslave che sfidavano il mondo intero.


-associato da chi?dai borghesi come te?io lo associe alle contadine vietnamite che portavano al manicomio le bestie Usa...

Occupandoti di cose piu' meritorie come ,la questione femminile (e non lo dico con ironia), perche' non vai a lavorare in qualche consultorio (detto con ironia).

-ma che devi capirne tu,di questioni femminili?
Trlasciando la Fallaci,l'Islam e tutta la mercanzia di religiosita' me lo vuoi spiegare, se se un attivista,
perche' restiamo nella NATO ???

-ma come perchè???
perchè c'è lo scontro di civiltà,mi pare ovvio..AHAHAHAH!!!!ciao sciocco

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ei,
by x ak-47 Sunday, Aug. 28, 2005 at 4:47 PM mail:

Invece di occuparti di femminismo,vai a dare un occhiata
a chi avete aiutato - si firmano HRVATSKA e sono della
Legione Nera.

Complimenti al filo mericano che almeno lui ha risposto chiaro perche stiamo nella NATO.

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code di paglia
by Una Sunday, Aug. 28, 2005 at 4:51 PM mail:

Il fatto è che non esiste LA mentalità maschile assoluta - per fortuna - : ci sono invece varie tipologie di mentalità maschile.

Un tipo è quello che si arrocca nel maschilismo più completo, un altro quello che si autocompiace nel vittimismo, un altro quello che si adagia nella passività, aspettando che le donne si occupino di tutto.
Poi c'è il tipo che ha compreso le rivendicazioni delle donne, si è reso autonomo dalla dipendenza da loro, e lotto al loro fianco mantenendo integra (o forse riguadagnando) la propria dignità di individuo umano.

Ho avuto modo di incontrare i vari tipi di mentalità, e anche molti altri, e per fortuna, ho imparato a fare le distinzioni: per questo ho parlato di 'certa mentalità maschile' sottintendendo che non intendevo fare di ogni erba un fascio.

Il mio messaggio era rivolto ai primi tre tipi di mentalità, e ovviamente non posso dire a quale tu appartenga, ma se ti ascrivi ad uno di essi allora prego accomodati, il messaggio era anche per te.

Hasta luego

P.S: che tenerezza queste rivendicazioni maschili, sembra di ripiombare negli anni '70.

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viva la fregna
by viva la fregna Sunday, Aug. 28, 2005 at 5:05 PM mail:

viva la fregna

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Bene
by viviana Sunday, Aug. 28, 2005 at 5:06 PM mail:

Bene,sono lieta di aver letto tutte queste cose interessanti.
Soprattutto mi e' piaciuto zip quando ha parlato della sua famiglia, e la sua pratica di vita mi e' sembrata la migliore testimonianza (dopo tante teorie astratte di parita' o rivendicazione) di un mondo migliore, poi puo' darsi che zip stia sottovalutando certi problemi delle donne come giustamente gli e' stato fatto notare, ma quando uno non li vive di persona e' possibile anche che non ne tenga conto, non trovandoseli davanti e non vivendoli ne'come vittima ne' come prevaricatore, comunque zip mi sembra una persona civile e piena di affetti e civilta' e questa e' comunque una buona garanzia.
Tuttavia le obiezioni che gli sono state fatte in parte erano giuste e dovrebbe rifletterci.
Il problema della violazione dei diritti della donna esiste e si sta aggravando.
Le posizioni della chiesa diventano ogni giorno piu' reazionarie. Domani Ratzinger inconterera' lo scissionista Lefebvre, l'ala piu' reazionaria e retriva della chiesa cattolica, che si e' portato via 500.000 cattolici, piu' chiese, seminari, universita'... e che continua a ordinare preti scissionisti. E' facile che un accordo sia vicino, il che indicherebbe una flessione ancora piu' forte del papato verso posizioni di destra di grande chiusura sociale, religiosa e civile che peggioreranno ancora di piu' la posizione della donna, perche' parte dei politici per vile convenienza gli andranno dietro.
No, questo argomento dei diritti della donna e' tutt'altro che risolto o in sottordine, come il buon zip crede, ho paura che diverra' piu' di attualita' che mai.
Poi mi e' piaciuto enormemente il post di quello che ha detto che lui e' ben fiero della sua giusta valenza maschile e ben lieto di incontrare una giusta valenza femminile. Sono d'accordo con lui, rovesciando i generi.
Uomini sani che incontrano donne sane, senza estremismi patologici, in modo civile, per un rapporto di reciproco rispetto, finalmente un mondo pulito di gente pulita! Uomini e donne sono parti complementari di un insieme e non dovrebbero essere ostili l'uno all'altro ma alleati.
I problemi del mondo sono enormi e non c'e' certo bisogno di fare dell'antifemminismo o dell'antimaschilismo, distruggendoci tra noi. Non ci dovrebbero essere pretese di supremazia di genere ma collaborazione e armonia in vista della creazione di una societa' migliore di questa. Lo so che anche questa e' utopia, ma l'utopia e' la visione che ci fa camminare avanti, mentre l'odio e' sterile, corrode e ti corrode e ci fa scivolare indietro, l'odio lentamente uccide e ti uccide.
Io ho incontrato migliaia di persone nella mia vita e di alcune centinaia ho ascoltato la storia, i sogni e le richieste. Ho incontrato uomini bellissimi e donne bellissime e ne vedo le orme anche qui su indy, gente che ha passioni nobili e le porta avanti con coraggio e pulizia.
Poi ci sono i malati, che sono un caso a parte, spesso orientati verso la sola distruzione, come se avessero delle pulsioni coatte lesive e autolesive incontrollabili, io so che bisognerebbe aiutare anche quelli ma non ce la faccio piu', sono stanca, eppure essi piu' di altri avrebbero bisogno di aiuto perche' sono infelici.
L'odio non e' che l'altra faccia dell'amore, della disperazione, della solitudine, un modo per gridare al mondo che uno c'e' e vuole considerazione e affetto, ma e' un modo cosi' brutto e triste e violento che non me la sento piu' di dare aiuto a questi casi disperati, anche se il grido di dolore si ripete e si ripete.
Ogni insulto io lo vivo cosi', come un SOS. Non mi fa male direttamemte ma me ne fa per la compassione e il senso di impotenza che mi provoca e che mi fa sentire debole. Perche' non so cosa fare.
Francamente non mi importa un cazzo di parlare come i cioccolatini perugina, mi piacerebbe fare qualcosa ma non sono dio, evito sempre di trattare malati, con i malati oscillo tra il fastidio, la noia, l'irritazione e la pieta' e alla fine la pieta' vince tutto. Non perche' mi senta superiore o piu' sana, ma perche' sento che soffrono, lo sento chiaramente perche' lo urlano, me lo urlano come se fossi la calamita che attrae la loro sofferenza, ci sono persone che attraggono le vincite al lotto, io attraggo i violenti e i potenziali suicidi, non e' una bella sorte, sento che stanno male, lo sento dentro, ma non so cosa fare e anche questo mi da' tristezza. Come fai a di aiutare uno che ti da' dei colpi violenti cercando di eliminarti? Non ce l'ho fatta con mio padre, non ce l'ho fatta altre volte con persone simili che hanno cercato di farmi del male, in modo inconscio, come se aggredissero se stessi attraverso me o qualcuno della loro famiglia. Io fungevo da capro espitaorio per qualcosa che nemmeno loro sapevano.
Un tempo credevo di poter aiutare gli altri e forse l'ho anche fatto, ho continue testimonianze di questo, ho salvato anche persone che erano in procinto di uccidersi e altre che erano gravemente depresse o schizzate, ma non tutti i casi sono curabili e io sono stanca, sono cosi' stanca che ormai non voglio piu' vedere nessuno sapendo come andra' inevitabilmente a finire, sapendo che dovro' raccattare lacrime o sentire segreti inconfessabili o cercare di sedare crisi isteriche.
Sono stanca di tutto questo dolore. Ogni persona malata in qualche modo mi contagia finche' non sono anche io a pezzi. Persone malate fanno una societa' malata, una politica malata, una religione malata..
Da un po' ho fatto la scelta di stare sola, per rigenerarmi, pensavo di potermi riprendere m avedo che forse la sosta dovra' essere piu' lunga, il male inquina, contamina, ...poi magari riprendero', ma al momento ho solo bisogno di stare in casa, da sola, con me stessa e di riprendere gradatamente le mie forze.
Ognuno ha il suo problema, ma, come si vede, se tenta di eluderlo , il problema si ripresenta magari attraverso internet. Se non riesco a risolvere il problema dalla violenza, temo che me lo dovro' veder riproporre davanti sempre. Che stanchezza! In fondo uno non fa che ritrovarsi davanti una parte di se stesso o del suo destino, qualunque cosa faccia e a volte non e' affatto facile capire cosa fare.

All'inizio qualcuno aveva detto che l'articolo a difesa delle donne era inutile perche' vecchio e stantio. A me non pare proprio. Mi pare che ci sia molto da lavorare anche su questo per stabilire una civile convivenza anche all'interno della famiglia.
Grazie per le cose che avete detto, ho sentito molta sincerita'. La sincerita' e' sempre una buona base di partenza anche se si pensano cose contrarie

P.S. e' ovvio che al momento scrivero' su indy quanto mi pare a piace ogni volta che avro' un pc a disposizione. Lo dico con la massima tranquillita'
A chi non gli va, non mi legga! C'e' il telecomando per cambiare canale, c'e' il maus per cambiare pagina. Magari si potesse fare sempre cosi'! Io non cancellerei le persone, cancellerei la malattia
bye
viviana

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viviana
by ... Sunday, Aug. 28, 2005 at 5:32 PM mail:

mettiti a pecora, così la finisci di rompere il cazzo e magari trovi pure qualche vecchietto che ti si ingroppa

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PER VIVIANA
by Il solito Mac Sunday, Aug. 28, 2005 at 5:51 PM mail:

Ho letto il tuo ultimo commento.

Mi permetto di darti alcuni suggerimenti:

- Evita, se ti è possibile, di voler aiutare tuo padre attraverso gli altri. Sai benissimo che solo noi possiamo cambiare noi stessi, e solo noi possiamo aiutarci per primi iniziando un processo di cambiamento, di autotrasformazione. Se iniziamo, allora l'aiuto degli altri - e dagli altri - sarà possibile e utile, e necessario, ma se non vogliamo iniziare noi ad aiutarci a cambiare, nessuno potrà farlo al posto nostro.

- Evita di trasferire sugli altri la figura di tuo padre, non sono e non potranno mai essere lui, e soprattutto non farai che rimettere in scena lo stesso dramma di frustrazione e violenza. La cosa paradossale è che perpetuerai anche lo stesso meccanismo di disamore verso se stessi, sacrificando tempo ed energie preziose nell'ansia di dimostrare che ce la farai..non ha alcun senso autoinfliggersi delle violenze per <rimediare ad un profondo senso di colpa. Non ha senso il senso di colpa in sè, per l'esattezza.(Chiedo venia per l'allitterazione).

In altre parole non rispondere più a messaggi aggressivi o violenti, ignorali, lasciali perdere, non hai bisogno di loro e neanche loro di te.

Mio figlio è nato perchè ha smesso di tirare calci nella pancia di sua madre, quando era ancora lì: se avesse continuato, ora non ci sarebbe. Anche i suoi calci erano una richiesta di aiuto, e l'aiuto gli è stato dato sotto forma di farmaci per evitare le contrazioni, sotto forma di immobilità della madre e di monitoraggi continui sulla sua condizione. Ma se non avesse smesso,aiutandosi da solo, tutte queste cose sarebbero state inutili.

La vita è questa cosa strana per cui siamo interdipendenti e al tempo stesso terribilmente soli di fronte ai passaggi nodali della vita stessa: trovare un equilibrio sta a noi. Non siamo onnipotenti, questo è il primo punto, ma abbiamo molto più potere di quanto crediamo, e questo è il secondo.

Vogliti bene , e dai quel che è possibile ogni volta che è possibile, senza attaccarti troppo al risultato. I buoni semi prima o poi germogliano.

Saluti
Mac

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x zip
by anarchica Sunday, Aug. 28, 2005 at 8:18 PM mail:

X Zip che mi ha tirato in causa:
nel mio commento non ho detto di odiare la famiglia, ma ci hai preso: odio l'istituzione famiglia, in primis in quanto donna, poi in quanto anarchica..
che il lavoro non sia una fonte di liberazione condivido, ed è per questo che non sono comunista: l'ideologia del lavoro, che è poi la stessa del sacrificio, è sempre stata funzionale ai padroni, ed è per questo che credo che chi vuole cambiare dovrebbe andare nella direzione molto più ludicae rivoluzionaria del rifiuto del lavoro..che soprattutto per le donne non sia una fonte di liberazione (o soprattutto non sia stata) lo dimostra lo stress a cui vanno incontro le donne con lavoro e famiglia a carico.. dire che pero in Italia ci sono pari opportunità è una vera baggianata: nella graduatoria mondiale siamo al terzultimo posto seguiti da due paesi africani.. dire che ci sono meno donne in politica perchè le donne non se ne interssano è un' altra bella baggianata..non vengono tenuti conto una serie di fattori quali l'educazione scolastica e familiare che ancora oggi (e anche in paesei per certe cose più evoluti come la Francia) indirizzano le ragazze verso scelte di studio predeterminate dal sesso (la calassica palla che ora comincia a cadere delle donne più naturalmente- quindi biologicamente- portate verso discipline umanistiche) e non viene tenuto in conto l'evidente e dilagante sessismo dei cosiddetti "compagni" che crea seri problemi alle compagne persino perb quanto riguarda il prendere parola in un'assemblea.. e non venitemi a dire che è colpa delle donne che "non riescono a essere al passo con l'evoluzione dei tempi".
é ributtante il comportamento del 90% dei compagni, e di tutti i cosiddeti liderucci vari e prova ne è l'assenteismo al referendum.. più mi muovo e più mi accorgo di quanto questo paese sia indietro e soprattutto di quanto la sinistra (ovviamente mi riferisco alla sinistra extr-parlamentare) lo sia e di quanto tra comunisti, preti e fascisti molte volte ci sia una differenza solo di facciata.

Femminismo, libertà e anrchia!

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x anarchica
by zip Sunday, Aug. 28, 2005 at 8:52 PM mail:

cara compagna,

Se si tratta di occupare piu' posti di lavoro, io sinceramente non avrei nessun problema.

Farei volentieri l'esperienza di massaio a casa, libero da responsabilita' lavorative giornaliere , dallo stress quotidiano e dall'obbligo di alzarmi ad una determinata ora del mattino e incazzarmi col traffico.
Circondato dai miei elettrodomestici mi organizzerei e troverei anche il tempo per farmi un giretto in citta'.

Imparerei l'arte della cucina che di cui ora sono solo un degustatore e attenderei con impazienza la mia bella mogliettina di ritorno a casa elegante e profumata, anche lei contenta della nuova situazione.

Questo te lo dico seriamente e sono sicuro che tanti uomini farebbero il cambio.
Al Sud forse di meno, che ne so'.

Abbi solo pazienza e vedrai che tra non molto il mondo almeno da noi funzionera' come desideri,occuperete i spazi lasciati dall'uomo e per quanto riguarda i figli potremo ottenerli in vitro.

Voi donne oramai avete dimostrato di avere piu' iniziativa e voglia di fare.

Rimane solo il dubbio, se allora sarete piu' contente di adesso.....


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team navigator ha ragione
by sasa Sunday, Aug. 28, 2005 at 10:45 PM mail:

pur caricando astio che ritengo puramente personale, t.n. ha ragione nella tesi fondamentale del suo post, e cioè che i detentori del potere economico hanno imposto dall'alto lo scardinamento dell'istituzione familiare, mascherandolo da liberazione sessuale. il capitalista per definizione vuole aumentare sempre di più ciò che accumula e la sua logica di dominio vale in ogni occasione, x cui x esempio, se oggi mi arrikkisco col petrolio e domani andremo tutti a puttane, quello che importa è che oggi continui a guadagnare. la famiglia tradizionale, con la figura paterna a gestire l'economia domestica e gli altri subalterni, è dal punto di vista del consumismo altamente improduttiva. ecco che così si sono creati prima gli strumenti legali (divorzio) e propagandistici (egolatria, antiautoritarismo, culto della libertà personale) per rompere l'istituto familiare. Per cui nel decennio 68-77 si è pompato qualsiasi movimento antiautoritario, stando ben attenti a separare i movimenti per i diritti individuali (divorzio,aborto,libertà sessuale), che venivano incoraggiati, da quelli per i diritti collettivi (lotte operaie), che invece venivano regolarmente represse. vi sembra forse un caso che le stragi di stato in Italia sono sempre state antiproletarie e mai antisessantottine? o che in america mentre la nuova sinistra spopolava, i veri rivoluzionari come i dirigenti della lotta antirazzista nera o della contestazione al partito democratico a chicago venivano falcidiati? il dado era tratto, ormai tutti quelli che sono cresciuti dopo il '68 sono convinti di fare quello che gli pare, compreso non fare figli, avere rapporti sessuali promiscui, fregarsene degli altri inclusi i famigliari perchè "se mi rompi i coglioni ci metto 5 minuti ad andare dall'avvocato, divorziare, lasciarti in mutande e ti scarico pure quei rompicoglioni dei tuoi figli" (discorsi sentiti infinite volte da donne, spesso ancora prima di sposarsi). ovviamente, in un contesto di atomizzazione sociale, non c'è nessuna vera libertà, e il mercato domina incontrastato.
teen-ager (che non hai un parco per giocare o amici vicini con cui incontrarti, grazie a noi che abbiamo smantellato i trasporti pubblici) i tuoi ti rompono i coglioni? manda la nuova suoneria del grande fratello ai tuoi amici e passa tutto il giorno alla playstation!
madre (che non sai neanche dov'è tuo figlio visto ke lavori 20 ore al giorno x tirare avanti visto ke anke se in 2 non avevate neanke gli okki x piangere ti ho convinto a furia di psicologi televisivi ke se tuo marito ti rompe i coglioni lo devi mandare affanculo, per il tuo benessere psicologico, si intende) tuo figlio è vispo? imbottiscilo di ritalin e che vada affanculo.
ragazzo, quel fallito gobbo del prof ti dice ke 6 1 capra xkè ti viene l'orticaria ad aprire un parallelopipedo di carta e ti fa sentire un fallito? ke bastardo, sient' amme: imbottisciti di seroxat, recuxa 20 anni in 1 con cepu, studiati a memoria il grande fratello e dimostra ke 6 il + figo alle selezioni x la prossima edizione, poi di sera fatti di extasy (perchè ti abbiamo tolto ogni fonte di divertimento non artificiale) e via in discoteca, magari dopo aver arrotato 1 di quei negri di merda ke ti ho insegnato ke vengono qui solo x delinquere o x farsi saltare x aria, xkè è kiaro ke se vengono qui vuol dire ke è x spassarsela, se avevano voglia di lavorare se ne stavano a casa loro. (cosa dici? eri così sballato ke 6 uscito di strada e poi in ospedale ti 6 buttato dal 10° piano xkè il seroxat ti fa venire le manie suicide? ke kazzo vuoi da me, c'era scritto in corpo -8 nel foglietto, è colpa tua se non leggi).
donna, dopo ke ti 6 fatta un culo così tutto il giorno tra lavoro di merda pagato la metà dell'uomo, palestra xkè se non hai un bel culo col cazzo ke il prossimo capufficio ke avrai tra 3 mesi ti prende, e puntatina dal kirurgo plastico a farsi dare una pompata alle labbra, il tuo partner vuole x forza un pompino? mandalo affanculo, sei una donna libera, e ke kazzo! vieni nel mio sexyshop dove troverai dei vibratori ke ti ribaltano nel letto, altro ke quegli impotenti. (poi non venire da me a lamentarti ke gli uomini sono tutti suxficiali e pensano solo al calcio e al sesso, io offro quello ke rende di +; se poi a 40 anni ti ricordi ke vorresti anke un figlio ma c'è qualke problema, il referendum c'è stato, kazzi tuoi ke non ti informi, mica è colpa mia se 2 milioni di donne leggono novella 2000 e tv sorrisi e canzoni e 100.000 al max la stampa comunista).
uomo, la donna non tiene + rispetto (anche perchè col lavoro di merda ke ti dò io è difficile arrivare a sera senza sputarsi nello spekkio, ma non è questo ke conta, è la DEPRESSIONE, ke fino a 30 anni fa quasi non esisteva, ma siccome devo vendere lo zoloft TU HAI LA DEPRESSIONE, kiaro?)? vai a mignotte, fatti gli steroidi in palestra e il viagra prima di uscire x rimorkiare, scopati l'ucraina ke hai preso x quella rompicoglioni di tua mamma paralitica, ovviamente a sue spese (ci mankerebbe ke tu faccia qualcosa x lei, visto il trauma infantile ke ti ha creato facendosi vedere nuda col portinaio quando avevi solo 8 anni, povero pupo), e la sera non xderti su mediaset premium tutte le partite di juve e milan, così vinci sempre tu(come dici? ti hanno licenziato in tronco ieri nella tua azienda? e dov'eri quando c'era il referendum x estendere alle piccole aziende lo statuto dei lavoratori? come quando? ho fatto trasmettere ben 100 ore di propaganda del referendum, tutte su rai3 dall'1 alle 6 di notte x ben un mese e hai il coraggio di dire ke non 6 stato informato? comunista!)

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Ringrazio
by viviana Monday, Aug. 29, 2005 at 9:17 AM mail:

Ringrazio zip, rivoluzionario, KRRA, AK, Una, Anarchica e le altre persone intelligenti.
Mi piace il dibattito, quando e' fatto bene, anche quando e' aspro, puo' solo allargarci le idee e farci crescere. Solo il confronto ci fa crescere.
Il solipsismo di una posizione chiusa che riflette solo se stessa e si reitera all'infinito, lo specchio che riflette lo specchio che riflette... e' la paranoia e la morte del se', la totale perversione.
Ringrazio in special modo 'il solito Mac' di cui vedo razionalmente la perfetta giustezza logica e di cui apprezzo la sensibilita' attenta e gentile, ma quello che mi dice non e affatto facile per me...quando la violenza ti tocca, ti contamina e diventi violento a tua volta, lo stuprato diventa stupratore, l'aggredito aggredisce, la vittima non si libera piu' del suo carnefice, questa infezione fa si' che diventi, tuo malgrado, una rotella in un ingranaggio perverso di cui finisci col perpetuare la vita, attiri violenza, ne crei, in un giro mortale. Bello sarebbe liberarsi...! bello.....

Su indy circola molta violenza, io la chiamo malattia, ma sempre violenza e'. Forse sono pochi i portatori di questi virus (cambiano i nickname o non ne mettono per fingere di essere tanti ma sono meno dele dita di una mano) ed esercitano un caos nero di seppia che sporca tutto rendendolo caotico e dispersivo. Difficile dire se cio' sia caratteriale o premeditato. O forse i totalitarismi semplicemente si avvalgono di questi germi patogeni naturali per i loro sporchi interessi, per cui costoro fanno alla fine il loro gioco. I kapo' dei lager e gulag non erano forse degli psicopatici? Le etichette in fondo non significano nulla di fronte alla perversione mentale.
La mia ipotesi e' che con la violenza non cambieremo il mondo. La violenza genera violenza. E non si esercita solo nel mercato economico o su un campo di battaglia, inizia nella nostra realta' quotidiana nelle vessazioni e negli insulti che facciamo all'altro da noi, in famiglia come in un blog o in una manifestazione o su un luogo di lavoro, in chi non riconosce e sa rispettare non conoscendo e amando se'.
Ringrazio anche chi ha postato i tre articoli sulla violenza alle donne che conoscevo gia' (ognuno e' informato sui propri orrori) ma che ho visto qui citati volentieri. Non credo che Ulisse legga niente, e' chiuso nella sua testa vuota e non vede altro che se stesso, e non e' nemmeno un marxista o un comunista o un socialista, e' solo un povero sfigato con molta confusione in testa che dovrebbe rivedere la sua vita, ma di ideologia non sa una mazza.
Si', ha fatto anche a me un effetto curioso dover ripetere cose stravecchie che speravamo sepolte (noia, grandissima noia! ma che stanchezza tutto questo!), ma, come ha detto giustamente Una: "Con certa mentalita' borghese la ripetitivita'e' d'obbligo". E la mentalita' del povero Ulisse e' borghese nella peggior maniera.
Se leggesse, gli consiglio di leggere:
http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/Guerraspagna20.htm

Cito da Adrienne Rich (marxista): http://www.medmedia.org/review/numero2/it/art3.htm
"Io so di esistere, si', sono quell'essere umano vivente che già Karl Marx definì "la prima premessa di tutta la storia umana"
"E, come donna, la mia patria e' il mondo intero"
"La sinistra o i marxisti rifiutano di affrontare le problematiche femminili e questo tipo di lotta. Cio' mi provoca rabbia e frustrazione"
"Noi vogliamo una societa' senza dominatori (come potremmo volere una famiglia sotto un dominatore?)
"Troviamo difficile separare l'oppressione della classe dall'oppressione sessuale"
"Christa Wolf parlava della difficolta' per una donna di dire 'io' (questo l'ho trovato spesso in analisi). Solo quando si e' imparato a dire 'io' si puo' dire 'noi'. ma tu non puoi parlare per me. E, se io non so chi sono, non posso parlare per "noi". Non c'e' nessuna forma di liberazione che sappia dire soltanto "io". Non c'è nessun movimento collettivo che possa parlare per ognuno di noi fino in fondo"
".. si continua a valorizzare la maschilità." "Le forze armate come l'estrema rappresentazione della famiglia patriarcale."
"Il movimento dovrebbe aiutarti a superare gli spazi che ci sono tra te e gli altri.... Ma alcuni sentieri non sono stati tracciati e allora diventiamo diffidenti e le nostre basi d'appoggio svaniscono ... Io stessa faccio parte della difficoltà del movimento, e la difficoltà non è fuori di noi ma dentro».
" In una libreria di sinistra a Manchester in Inghilterra, un poster del Terzo Mondo diceva: NOI SIAMO QUI PERCHÉ VOI ERAVATE LI'" (e questo non vale solo per il terzo mondo, vale anche per le donne. E' chi ha il potere che disegna i modi di essere della poverta' come disegna i modi di essere della donna e dell'uomo. Se potrai esistere solo abbaiando, abbaierai. Se potrai esistere solo essendo una isterica, sarai una isterica. Se potrai esistere solo essendo una velina, sarai una velina. Questo finche' non ti libererai. Ma prima di quel momento prenderai solo le forme di essere che il sistema ti consente, perche' non sai fare altro)

Ma, sempre come dice giustamente Una, "Non esiste la mentalita' maschile in assoluto, esistono vari tipi di mentalita' maschile" (come femminile, del resto, pessimi, magnifici, mediocri, sani o malati...). Non ci sono uomini perfetti e donne schifose o il contrario. Tassativamente queste categorie sono cieche. E se un cane mi ha morso non posso dire che tutti i cani sono idrofobi. Ogni generalizzazione e' idiota. Freud generalizzo' la psiche umana partendo dal suo personale complesso edipico. Ulisse generalizza il mondo femminile partendo dalle sue particolari sfighe sessuali. Che senso ha questo?
Esistono solo le 'persone' e ognuna vale per quel che fa, ognuno e' responsabile di se stesso.
Ma esistono anche i sistemi economici, politici, religiosi, culturali, gli usi, le tradizioni, i costumi, i miti sociali... dove purtroppo il peggio dell'umanita' (e il piu' aggressivo per economia o violenza o coartazione) puo' sopraffare e prevaricare e inculcare i suoi schemi, dove la struttura economica di base condiziona ogni sovrastruttura e la famiglia con esse. E la famiglia patriarcale e' chiaramente e perfettamente funzionale al sistema di sfruttamento umano che denominiamo capitalismo. E che uno che finge di essere marxista venga a elogiarmela mi sembra grosso! Se non si capisce questo, e' del tutto inutile dirsi di sinistra. Se non si capisce che una precisa unione totalitaria di chiesa e stato ha bisogno di una cellula chiusa e coercitiva come la famiglia tradizionale patriarcale maschilista non si e' capito nulla nemmeno di Marx.
Da questo discende tutto il resto: la lotta all'aborto e al divorzio, l'attacco all'omosessualita', la violenza alla condizione femminile, lo sfruttamento della donna abbandonata a se stessa con incarichi enormi (io ho accudito per otto anni 24 ore su 24 una madre incapace di intendere e di volere e so cos'e' l'abbandono), la distruzione allo stato sociale...
Io non ho fatto il '68 perche' avevo altri casini su cui lavorare che non mi lasciavano nemmeno il respiro, ma non rinnego nulla di quello che me ne e' arrivato. I mostri che sono stati dissacrati e in particolare il mostro della famiglia maschilista e proprietaria, della succubanza femminile, dei tabu' sessuali a senso unico, degli abusi sul corpo femminile e sula mente femminile come fosse una merce, della proliferazione di figli come unico scopo per la donna.. erano mostri borghesi, che appartenevano a quel catafalco di sfruttamento che e' una famiglia borghese. Non c'e' solo la proprieta' dei mezzi di produzione, c'e' anche il possesso abusivo delle persone, delle menti, delle sfere di autonomia personali, c'e' il colonialismo culturale e la famiglia borghese e' sempre stata il primo pernio di quella perversione proprietaria che e' il capitalismo, e che ora risorge alla grande col nuovo centro cattolico alla Casini e Buttiglione, con i movimenti a difesa della vita di Ruini, con l'attacco alle leggi laiche di Zapatero, con gli applausi di Comunione e Liberazione, le svolte serpigne di Ferrara, gli attacchi leghisti agli omosessuali, il tentativo di cancellare i consultori e le legge sull'aborto, il proposito di abbattere lo stato sociale... tutto quel bel movimento che unisce proprieta' capitalista, stato neocon e chiesa, di cui in USA Bush e' esponente primo.
E' impossibile ignorare come la difesa di questo tipo di famiglia proceda con la cancellazione di diritti della persona per cui hanno lottato tante generazioni! cominciando dai diritti della donna e con la riproposizione della famiglia proprietaria!!!
E questo pivello che si finge marxista mi viene a dire che se vogliamo combattere il neoliberismo dobbiamo ripristinare proprio quella!!!!!
E perche' non la familia romana dove il pater familias aveva diritto di vita e di morte su mogli e figli? come ne aveva su pecore e vacche?

ma via, o la stupidita' si unisce all'incoerenza, o qui abbiamo uno che parla sotto mentite spoglie, per quanto io creda sempre piu' all'imbecillita' che alla premeditazione....

viviana

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FERMIAMO NONNA PAPERA
by FERMIAMO LA DIAREA DI VIVIANA Monday, Aug. 29, 2005 at 9:40 AM mail:

Ma andate a leggere il pistolotto di nonna papera, pieno di banalita e luoghi comuni, "una spremuta di lettere a minni"" sta rompendo i le scatole, comincia la mattina presto appena gli tolgono il catetere, neanche il tempo che l'infermiera gli cambi il pannolone ed è già a sparare dalla tastiera: di quant'è bella la vita, che bello crescere insieme, che figata è il bene e il bello, di quanto male cè su indymedia per colpa di quattro violenti emotivamenti disturbati, ma vogliamo tappagli il culo mettendogli delle regole????
comitato fermiamo viviana

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.
by . Monday, Aug. 29, 2005 at 10:00 AM mail:

Scusa Viviana ma ti sei data la zappa da sola...chi vai a ringraziare? rivoluzionario, KRRA, AK, che sono tra i 3 spammer + feroci in circolazione.
E li chiami pure persone intelligenti-

Facile essere autoreferenzialisti e darsi sempre ragione da soli vero?

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chi ringrazio
by viviana Monday, Aug. 29, 2005 at 10:55 AM mail:

ringrazio gli intelligenti anche se la pensano diversamente da me e attacco i cretini

cito, tanto per sottolineare che razza di marxista abbiamo :

"Ne 'L'ideologia tedesca' Marx sostiene che il capitalismo non ha mutato in teoria le relazioni familiari, perché è sulla famiglia che la borghesia ha eretto il suo dominio e la famiglia borghese è ciò che consente al borghese di essere tale."
http://lgxserver.uniba.it/lei/filpol/marella/mara1.html

"È poi ovvia l'influenza che sul femminismo hanno avuto le analisi dell'Engels de "Le Origini della famiglia": la struttura della famiglia nella società classista come origine dell'oppressione delle donne come gruppo, la subordinazione femminile come prodotto della sua esclusione dai rapporti produttivi e la sua relegazione nell'universo 'privato' della famiglia nucleare."

(com'e' che non ti confronti mai su qualcosa di sotanziale e continui a fare dello spamming gratuito? te e i tuoi cloni? te lo dico io perche': perche' in testa non avete nulla, se' sostanza ne' forma e di ideologie non capite una mazza, siete voi i veri spalmatori patentati di indy).

Seyla Benhabib: "Il femminismo è una rivoluzione di lunga durata, la più lunga di tutte, perché, contrariamente a ogni rivoluzione che ha di mira trasformazioni di tipo politico, sociale ed economico, la posta in gioco è l’identità, il modo autentico di essere sessuati all'interno del proprio corpo.La tendenza attuale del movimento femminista è emersa dopo il movimento studentesco del '68...Uno degli slogan sostenuti dalla seconda ondata del movimento femminista è stato “il personale è politico"
"Oggi è necessario tornare a studiare la concezione marxista-leninista della famiglia per ispirare correttamente la nostra battaglia ideologica, culturale e politica."
http://www.pmli.it/famiglia.html

Guadati i testi sacri, visto che ti provlami marxista, per esempio: "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato" scritta da Friedrich Engels nel 1884, l'opera più completa e fondamentale per capire la concezione marxista-leninista della famiglia .

Cito da http://www.pmli.it/famiglia.html un commentatore marxista che dice:
"La famiglia non è un'istituzione assoluta, sacra, eterna e immutabile come tentano di farci credere il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, Berlusconi e il papa. Essa non è il frutto della naturale vocazione dell'uomo, né tantomeno è ispirata e ordinata da un disegno divino come sostiene Wojtyla. Noi respingiamo la concezione retriva e cattolica sancita dall'art. 29 della Costituzione italiana, secondo cui la famiglia è una "società naturale" e per di più "fondata sul matrimonio", né possiamo accettare la concezione del papa secondo il quale la famiglia va riconosciuta come "società primordiale e sovrana".
"Engels dimostra...che la famiglia non è sempre esistita ma che essa nasce, si sviluppa e si trasforma storicamente in base agli sviluppi e alle trasformazioni sociali e, in ultima istanza, essa è il riflesso della base economica di una determinata epoca storica."
(Io non sono su questa linea a almeno e' coerente!)
(si puo' essere d'accordo o non con questa concezione ma non ci si puo' dichiarare marxisti e poi proporre un modello di famiglia che anche al neoliberismo attualea comodo. Perche' cio' dimostra di avere le pigne in testa. dopo queste contraddizioni non si puo' assalire chi fa notare la discrasia dicendo che e' l'altro che fa dello spamming.)

Engels: "Il momento determinante della storia, in ultima istanza, è la produzione e la riproduzione della vita immediata. Ma questa è a sua volta di duplice specie. Da un lato, la produzione di mezzi di sussistenza, di generi per l'alimentazione, di oggetti di vestiario, di abitazione e di strumenti necessari per queste cose; dall'altro, la produzione degli uomini stessi: la riproduzione della specie. Le istituzioni sociali entro le quali gli uomini di una determinata epoca storica e di un determinato paese vivono, sono condizionate da entrambe le specie della produzione; dallo stadio di sviluppo del lavoro, da una parte, e della famiglia dall'altra"
"Si proponga un dato schema economico della produzione, del commercio e del consumo, e si avra' una forma corrispondente di ordinamento sociale, una organizzazione corrispondente della famiglia, dei ceti o delle classi, in una parola avrà una società civile corrispondente".
In sostanza, a ogni determinato tipo di società che si è susseguita nella storia, corrisponde un determinato tipo di famiglia.
"La moderna famiglia singola fondata sul matrimonio monogamico e la schiavitù domestica della donna nasce e si sviluppa con l'avvento della proprietà privata e della divisione in classi della società" "La dominazione dell'uomo nella famiglia e la procreazione di figli incontestabilmente suoi, destinati a ereditare le sue ricchezze: ecco quali furono i soli ed esclusivi fini del matrimonio monogamico". (beh, su questo monogamico avrei qualcosa da dire...comunque questo e' Engels. Non dico che mi piaccia o lo difenda im blocco, ma almeno e' coerente, mentre questo Ulisse e gli altri fantoccini sono incoerenti perche' non hanno intelligenza. Coerenza vuol dire cum haerere, tenere insieme. I loro discorsi non si tengono insieme. Sono scoordinati.)
" Le classi dominanti sfruttatrici che si sono susseguite dallo schiavismo ad oggi non hanno mai eliminato del tutto l'indissolubilità del matrimonio, che è stata particolarmente accentuata dai vincoli della religione cattolica, né hanno sottratto la donna alla schiavitù domestica e alla subalternità all'uomo all'interno della famiglia e nella società. Il capitalismo, invece, attraverso la famiglia e in particolare grazie alla divisione dei ruoli fra donna e uomo al suo interno, e cioè alla schiavitù domestica della donna, si assicura gratis queste prestazioni anche quando la donna è costretta al lavoro fuori casa..."(che e' poi quello che obiettava Amina. Vedi bene che tra donne quando si parla di donne nasce sempre una intesa)
"(commentatore: )"In più la famiglia, alla quale viene affidato un ruolo particolare nell'educazione delle nuove generazioni, ha il compito fondamentale di perpetuare e tramandare le idee, i valori e i costumi borghesi, da quelli religiosi e morali, a quelli sociali e politici.
Questo spiega perché per la classe dominante borghese in camicia nera è così importante la famiglia, la sua unità e stabilità, e perché il governo Berlusconi l'abbia posta al centro della sua politica sociale, disposto anche a sostenerla economicamente e giuridicamente purché torni, specie in questo momento di crisi economica senza precedenti, a svolgere pienamente il ruolo e la funzione economica e sociale ad essa assegnati."

devo scappare, ho altro da fare, leggete il resto da voi

viviana



(art. di cui sopra)




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non ci ringraziare mai piu' Viviana...
by K.R.R.A. x Viviana Monday, Aug. 29, 2005 at 11:35 AM mail: shiaitalia@libero.it

e' un consiglio che ti diamo a fin di bene. Non devi farlo mai piu'....non e' "politically correct" in Indymedia....Mika si deve ringraziare un kane rognoso nazifascioislamico di merda? Mika si puo' solidarizzare con chi non la pensa come te? Ma che ti viene mai in mente. Se non sei rosso d.o.c. con tanto di falceemartello e pugno chiuso sei come minimo un prossimo candidato ai Gulag che verranno domani che si realizzera' l'"assalto al Paradiso"....Il Proletariato in marcia... Ma dove cazzo l'avete mai visto voi il proletariato??? Ma scendete dalle vostre utopie e provate a vivere davvero come quelli che non hanno neanche un cent. per comprarsi un pezzo di pane. Vedete 'cari' compagni sara' perche' oramai ci siamo giocati tutto (...ed a noi il "gioco" piace...) che ci frega proprio un kazzo delle etichette e delle convenzioni....lotta di classe o lotta di razza...DUE CAGATE MOSTRUOSE CHE HANNO IMPRIGIONATO E SCHIANTATO L'OCCIDENTE... due facce della stessa medaglia. Non vi diciamo che l'Islam e' la soluzione....per i coglioni in cerca di un "Io" che non c'e' piu' (...l'Occidente...ovvero metafora dello specchio infranto...senz'anima e senza ideali..."Con la prua contro il niente/ quella nave solca il mare/ comandata da un fantasma" cantava lo scomparso e Grandissimo Augusto Daolio...il quale aveva intuito - quarant'anni or sono - assieme a Guccini dove saremmo andati a finire....'riascoltate' "Dio e' morto"....ma 'cambiate' pure la strofa finale....perche' non risorgera' il "Dio dell'Occidente ateo ed edonista"...) ...diciamo "restate cio' che siete e godete"...A casa nostra si dice "La ragione e' degl'imbecilli , chi se la vuole se la pigli".... La donna (???) e l'uomo (???) moderni....aborti nati male, cresciuti peggio e sostanzialmente meritori di "fucilazione immediata" dietro la schiena come ai giuda e agli infami. No, 'kompagni'....non e' questione di classe o di potere soltanto....(... e' vero , ci sono le 'mode' che vengono propinate massmediaticamente al ritmo di quindicimila al secondo, ed i gonzi di ogni risma e colore ci finiscono dentro...) ...e' questione di "anima"....e di "razza" (...la razza umana in via d'estinzione...). Un tempo , non a caso, si diceva 'quello e' un uomo di razza'....chissa' che cazzo voleva dire? E di ruoli che sono stati ribaltati perche', la societa' moderna e' come un Leviathano.... il mondo dei "contrari"....E , alla fine, ognuno 'finge' bellamente e 'gioca' il suo "ruolo"....ricco o povero ci sara' sempre un etichetta pronta....Noi che ce ne freghiamo anarchicamente vi invitiamo ad una lettura "benefica"....OSWALD SPENGLER - "IL TRAMONTO DELL'OCCIDENTE" (...si sara' stato pure mezzo-nazi ...ma 'provate' voi ad articolare una critica serrata all'Occidente meccanicistico e materialista come quella....ottant'anni or sono!!!!...) e , se proprio vi fa schifo...Gottfried Benn ... o , per i piu' "esoterici" "LA CRISI DEL MONDO MODERNO" di Rene' Guenon....Au revoir K.R.R.A che non ha bisogno di solidarieta', di "sponde", di "solidarieta'", "applausi" o "ringraziamenti" perche'...ai kani rognosi si puo' (...'meglio' ...si 'deve'...ordine del Partito...) solo tirare calci.... Poi, quando s'incazzano, anche 'loro' fanno "male"... Grazie lo stesso Vivia' ma non ci riprovare...e' un "autodafe'" che non ti perdonerai.

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con mille euro al mese
by amina salina Monday, Aug. 29, 2005 at 2:23 PM mail:

puoi solo rimanere con mamma e papà(almeno e Roma).La famiglia se la fanno come denuncio' qualche tempo fa un programma televisivo - solo le borghesi con casa comprata dai genitori e posto fisso prenotato per diritto di nascita.
Tanto la filippina che non e' una donna per voi o lo e' solo nominalmente ma e' una schiava ha rinunciato alla sua vita per permettere l'emancipazione della borghesotta di cui sopra.Non solo l'emancipazione e' una chimera ma quelle che ce la fanno la ottengono sulla pelle di altre donne come la colf straniera che deve lasciare il marito e i figli al diecimila chilometri di distanza.Questa constatazione fatta a suo tempo proprio dal movimento femminista non fa parte dell'agenda rivoluzionaria dei compagni di Indy.Per quanto riguarda le proletarie se riescono a farsi una familgia a prezzo di durissimi sacrifici non e' detto che la coppia regga.mancanza di case popolari e lavoro precario sono i principali fattori di distruzione delle famiglie oggi.In realtà il capitalismo oggi e' letale per il genere umano ma pare che ce lo terremo a lungo.Purtroppo-.

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agonia dell'Occidente
by amina salina Monday, Aug. 29, 2005 at 2:43 PM mail:

altro che Tramonto direttore qui stiamo al dessert.
Il male e' diventato il comportamento normale della gente.niente pudore, Dio praticamente non esiste, i sacrificio nemmeno tutti vogliono tutto e subito senza prendersi alcuna responsabilità.In una classe media di scuola superiore studiano tre su venti gli altri scaldano le sedie con la speranza del sei.iL RISULTATO DI TUTTO QUESTO E' UAN CIVILTà ALLA DERIVA dove ciascuno piglia il massimo dagli altri o viceversa viene espropriato.
Un vero Lviathano dove chi urla di piu' la fa da padrone dove non esiste nessun valore e nessuna parola che non sia definitivamente usurata.Inutile farsi scherm con parole come libertà(dei ricchi ) emancipazione(dei ricchi) carriera(sempre dei ricchi)libertà femminle (no money no party=) Qui tra vent'anni saremo alle ollas comunes.A meno che gli sfruttati non si uniscano e facciano un altro grande casino
Qui chi non ha nulla non e' nulla e non sarà questa classe dirigente a cambiare le cose. qui a Roma c'e' un grande sfoggio di cultura ma 30 mila persone asppettano una casa popolare il lavoro letteralmente non esiste(a mano di chiamare lavoro le assunzioni ai call center a 400 euro al mese)Siam in un declino da tutti i punti di vista euro compreso ( che ha stracciato i salari)Mooralmente siamo al livello descritto in un post da rivoluzionario.Un mercimonio continuo dove gli esseri umani sono funzioni del sistema e non hanno alcuna dignitàò in se'.Lo Shaytan e' al potere compagni e ha la faccia di questo sistema di morte e miseria

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La banalità del male
by Una Monday, Aug. 29, 2005 at 3:00 PM mail:

E' la banalità del male, io credo, che porta a tutto questo proliferare di commenti insensati ed articoli contraddittori ad opera di individui che si dicono marxisti-anticapitalisti sensa sapere di cosa parlano.

Lo stesso meccanismo per cui Eichmann, incapace di raggiungere una sua personale grandezza in positivo, divorato dall'ambizione di accedervi ad ogni costo, ha finito col provocare la morte di milioni di esseri umani.

La Arendt, al cui solo nome citato qui si scateneranno le ire di molti, descrisse con puntigliosa precisione nel suo libro la meschinità d'animo, l'assensa di contenuti e - in una parola - il vuoto e l'inconsistenza personale di Eichmann emerso durante il suo processo. Aveva ucciso migliaia di ebrei solo per dimostrare di essere un grande, per dimostrare che esisteva.

Viviana, tu dici che più che la patologia può la stupidità, ed io sono d'accordo, ma poichè la storia dimostra ampiamente quanto la stupidità di pochi possa nuocere a molti, credo doveroso, come lo credi anche tu, ribellarmi ad essa ovunque se ne intraveda l'opera.

Per questo non apprezzo gli slogan pseudorivoluzionari e demagogici che molt* qua usano per coprire il proprio niente, e anzi mi infastidiscono e insospettiscono oltremodo. Per chi le lotte le ha fatte, pagando caro, e continua a farle, confrontarsi è un'abitudine,e altrettanto lo è identificare i falsari. Ma se confronto ha da esserci, che sia su un terreno di analisi, lotte ed esperienze, non sul vacuo appoggiarsi a slogan e vessilli inalberati tanto per essere 'qualcun*'.

Alle persone come AMINA ricordo che la possibilità di far scelte anche religiose e di combattere per i propri principi è dovuta alle battaglie fatte per l'autodeterminazione delle donne da altre donne quando loro forse neanche esistevano. Che non ci vengano a raccontare come si lotta e per cosa, se prima non fanno qualcosa di concreto che dimostri la validità dei loro 'teoremini di slogan'.

Una "libera società di individui desideranti" non è un'utopia irrealizabile che porterebbe al caos ( tant'è che amina stessa - che di confusione ne fa in abbondanza - può desiderare, definirsi e scontrarsi per ciò che vuole ottenere e il mondo va avanti) ma è semmai la miglior impostazione per identificare sul nascere i tentativi autoritari,repressivi e schiavizzanti cui oggi assistiamo praticamente ogni momento, e contrapporre un modello in virtù del quale scardinarli.

Qquanto poi alla faccenda di retribuire le donne per 60 ore anzichè 35/40, è una richiesta vecchia come il cucco, che facemmo fin dall'inizio in Italia, perchè, se non fosse chiaro, nel movimento c'era GIA' ALLORA la consapevolezza dei ritmi massacranti che toccavano alle donne che lavorano. Non foss'altro per il fatto che le molte donne operaie del movimento li avevano già dovuti sostenere e li vivevano sulla propria pelle quotidianamente!!!

Ciò detto, concordo con Viviana e con quanti sostengono che questo è il momento di lottare uniti, perchè la situazione è di una gravità terribile e peggiora di momento in momento. Ma da che mi ricordo, essere uniti non ha mai implicato il perdere di vista le proprie specificità, la propria identità e i propri sacrosanti diritti.

Hasta luego.

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Si'
by viviana Monday, Aug. 29, 2005 at 4:41 PM mail:

grazie, Una, mi devo scusare con rivoluzionario che ha pensato che ce l'avessi con lui mentre parlavo contro quello stolto dalla lingua biforcuta che si chiama Ulisse, ma il tempo stringe e io non ne ho piu' e non riesco a trovare il suo post
ho passato una vita in ambiti sociali dove il dibattito anche a coltello era la norma. Ricordo quando uscimmo dal posto di lavoro e ci spararono mirando alle gambe. Non saranno due quischelli spappati a farmi deflettere. Ho avuto contro gente ben piu' tosta di uno scemetto che mi dice: basta.
Quando ho avuto un po' di tempo per girare in internet sono stata attratta da indy perche' qui il campionario di varia umanita' e' imponente. Sono convinta che le persone in buona fede e con passione sono tante e vorrei dar loro la voglia di venire allo scoperto e di confrontare le loro idee, in fondo meta' della mia vita e' stata rivolta a questo, aiutare chi tace e guarda a parlare e a difendere quello che crede. La gente di buona volonta' e' la maggioranza in questo pattume di ciansfruglioni che va messo a tacere. Non c'e' uno dei loro argomenti che non sia meschino e fazioso e si reggono solo su oscenita' e violenza. Non sono uomini, sono pezzi malfatti di un sistema in decomposizione che si travestono in varia maniera per far danno.
acc, al tempo, non ce n'e'mai abbastanza

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Si'
by viviana Monday, Aug. 29, 2005 at 5:09 PM mail:

grazie, Una, mi devo scusare con rivoluzionario che ha pensato che ce l'avessi con lui mentre parlavo contro quello stolto dalla lingua biforcuta che si chiama Ulisse, ma il tempo stringe e io non ne ho piu' e non riesco a trovare il suo post
ho passato una vita in ambiti sociali dove il dibattito anche a coltello era la norma. Ricordo quando uscimmo dal posto di lavoro e ci spararono mirando alle gambe. Non saranno due quischelli spappati a farmi deflettere. Ho avuto contro gente ben piu' tosta di uno scemetto che mi dice: basta.
Quando ho avuto un po' di tempo per girare in internet sono stata attratta da indy perche' qui il campionario di varia umanita' e' imponente. Sono convinta che le persone in buona fede e con passione sono tante e vorrei dar loro la voglia di venire allo scoperto e di confrontare le loro idee, in fondo meta' della mia vita e' stata rivolta a questo, aiutare chi tace e guarda a parlare e a difendere quello che crede. La gente di buona volonta' e' la maggioranza in questo pattume di ciansfruglioni che va messo a tacere. Non c'e' uno dei loro argomenti che non sia meschino e fazioso e si reggono solo su oscenita' e violenza. Non sono uomini, sono pezzi malfatti di un sistema in decomposizione che si travestono in varia maniera per far danno.
acc, al tempo, non ce n'e'mai abbastanza

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VIVIANA HA SUBITO UN ATTENTATO DICE LEI SECONDO ME E' UNA PALLA
by VIVIANA SEI UNA MITOMANE SMENTISCIMI Monday, Aug. 29, 2005 at 5:34 PM mail:

"" ho passato una vita in ambiti sociali dove il dibattito anche a coltello era la norma. Ricordo quando uscimmo dal posto di lavoro e ci spararono mirando alle gambe. Non saranno due quischelli spappati a farmi deflettere. Ho avuto contro gente ben piu' tosta di uno scemetto che mi dice: basta. ""
TI HANNO SPARATO ALLE GAMBE, HAI SUBITO UN ATTENTATO!!!! secondo me è una delle tue come quella della tipa che vomitava chiodi dal terapista svizzero, se solo una povera mitomena, sono le tue solite, solite palle, tra tutti gli archivi dei giornali in rete sicuramente sarà stata pubblicata la notizia, qualcuno della citta dove è successo sicuramente si ricordera, un attentato in un "" AMBITO SOCIALE"" sparano ad una equipe di psicologi, avra fatto notizia, quindi DIMOSTRA CHE SEI SINCERA, che ci vuole a smentire che non sei una megalomane contapalle, daiiii postaci la notizia e non ti inventare frottole per glissare come hai fatto sulla tipa sotto ipnosi

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Per Viviana - non è mai stato facile....
by Mac Monday, Aug. 29, 2005 at 6:23 PM mail:

Infatti non ho mica detto che sarà facile.... :-)

[Se non avessi sperimentato di persona la faccenda la mia sensibilità sarebbe molto meno attenta]

Comunque sei una combattente, e ce la farai, ne sono certo.

E sarà naturale, un bel giorno, svegliarsi e capire che ormai è fatta.

Saluti

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Anche da me
by zip Monday, Aug. 29, 2005 at 6:27 PM mail:

un piccolo contributo:

"Che cos'è la felicità? La sensazione che la potenza cresce che si sta superando una resistenza"
Friedrich Nietzsche "

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pinocchio
by tonyleung Monday, Aug. 29, 2005 at 7:04 PM mail:

cmq anche secondo me viviana è una mitomane sparapalle.

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ha ragione ulisse vietato
by weird Monday, Aug. 29, 2005 at 8:28 PM mail:

pur caricando astio che ritengo puramente personale, t.n. ha ragione nella tesi fondamentale del suo post, e cioè che i detentori del potere economico hanno imposto dall'alto lo scardinamento dell'istituzione familiare, mascherandolo da liberazione sessuale. il capitalista per definizione vuole aumentare sempre di più ciò che accumula e la sua logica di dominio vale in ogni occasione, x cui x esempio, se oggi mi arrikkisco col petrolio e domani andremo tutti a puttane, quello che importa è che oggi continui a guadagnare. la famiglia tradizionale, con la figura paterna a gestire l'economia domestica e gli altri subalterni, è dal punto di vista del consumismo altamente improduttiva. ecco che così si sono creati prima gli strumenti legali (divorzio) e propagandistici (egolatria, antiautoritarismo, culto della libertà personale) per rompere l'istituto familiare. Per cui nel decennio 68-77 si è pompato qualsiasi movimento antiautoritario, stando ben attenti a separare i movimenti per i diritti individuali (divorzio,aborto,libertà sessuale), che venivano incoraggiati, da quelli per i diritti collettivi (lotte operaie), che invece venivano regolarmente represse. vi sembra forse un caso che le stragi di stato in Italia sono sempre state antiproletarie e mai antisessantottine? o che in america mentre la nuova sinistra spopolava, i veri rivoluzionari come i dirigenti della lotta antirazzista nera o della contestazione al partito democratico a chicago venivano falcidiati? il dado era tratto, ormai tutti quelli che sono cresciuti dopo il '68 sono convinti di fare quello che gli pare, compreso non fare figli, avere rapporti sessuali promiscui, fregarsene degli altri inclusi i famigliari perchè "se mi rompi i coglioni ci metto 5 minuti ad andare dall'avvocato, divorziare, lasciarti in mutande e ti scarico pure quei rompicoglioni dei tuoi figli" (discorsi sentiti infinite volte da donne, spesso ancora prima di sposarsi). ovviamente, in un contesto di atomizzazione sociale, non c'è nessuna vera libertà, e il mercato domina incontrastato.
teen-ager (che non hai un parco per giocare o amici vicini con cui incontrarti, grazie a noi che abbiamo smantellato i trasporti pubblici) i tuoi ti rompono i coglioni? manda la nuova suoneria del grande fratello ai tuoi amici e passa tutto il giorno alla playstation!
madre (che non sai neanche dov'è tuo figlio visto ke lavori 20 ore al giorno x tirare avanti visto ke anke se in 2 non avevate neanke gli okki x piangere ti ho convinto a furia di psicologi televisivi ke se tuo marito ti rompe i coglioni lo devi mandare affanculo, per il tuo benessere psicologico, si intende) tuo figlio è vispo? imbottiscilo di ritalin e che vada affanculo.
ragazzo, quel fallito gobbo del prof ti dice ke 6 1 capra xkè ti viene l'orticaria ad aprire un parallelopipedo di carta e ti fa sentire un fallito? ke bastardo, sient' amme: imbottisciti di seroxat, recuxa 20 anni in 1 con cepu, studiati a memoria il grande fratello e dimostra ke 6 il + figo alle selezioni x la prossima edizione, poi di sera fatti di extasy (perchè ti abbiamo tolto ogni fonte di divertimento non artificiale) e via in discoteca, magari dopo aver arrotato 1 di quei negri di merda ke ti ho insegnato ke vengono qui solo x delinquere o x farsi saltare x aria, xkè è kiaro ke se vengono qui vuol dire ke è x spassarsela, se avevano voglia di lavorare se ne stavano a casa loro. (cosa dici? eri così sballato ke 6 uscito di strada e poi in ospedale ti 6 buttato dal 10° piano xkè il seroxat ti fa venire le manie suicide? ke kazzo vuoi da me, c'era scritto in corpo -8 nel foglietto, è colpa tua se non leggi).
donna, dopo ke ti 6 fatta un culo così tutto il giorno tra lavoro di merda pagato la metà dell'uomo, palestra xkè se non hai un bel culo col cazzo ke il prossimo capufficio ke avrai tra 3 mesi ti prende, e puntatina dal kirurgo plastico a farsi dare una pompata alle labbra, il tuo partner vuole x forza un pompino? mandalo affanculo, sei una donna libera, e ke kazzo! vieni nel mio sexyshop dove troverai dei vibratori ke ti ribaltano nel letto, altro ke quegli impotenti. (poi non venire da me a lamentarti ke gli uomini sono tutti suxficiali e pensano solo al calcio e al sesso, io offro quello ke rende di +; se poi a 40 anni ti ricordi ke vorresti anke un figlio ma c'è qualke problema, il referendum c'è stato, kazzi tuoi ke non ti informi, mica è colpa mia se 2 milioni di donne leggono novella 2000 e tv sorrisi e canzoni e 100.000 al max la stampa comunista).
uomo, la donna non tiene + rispetto (anche perchè col lavoro di merda ke ti dò io è difficile arrivare a sera senza sputarsi nello spekkio, ma non è questo ke conta, è la DEPRESSIONE, ke fino a 30 anni fa quasi non esisteva, ma siccome devo vendere lo zoloft TU HAI LA DEPRESSIONE, kiaro?)? vai a mignotte, fatti gli steroidi in palestra e il viagra prima di uscire x rimorkiare, scopati l'ucraina ke hai preso x quella rompicoglioni di tua mamma paralitica, ovviamente a sue spese (ci mankerebbe ke tu faccia qualcosa x lei, visto il trauma infantile ke ti ha creato facendosi vedere nuda col portinaio quando avevi solo 8 anni, povero pupo), e la sera non xderti su mediaset premium tutte le partite di juve e milan, così vinci sempre tu(come dici? ti hanno licenziato in tronco ieri nella tua azienda? e dov'eri quando c'era il referendum x estendere alle piccole aziende lo statuto dei lavoratori? come quando? ho fatto trasmettere ben 100 ore di propaganda del referendum, tutte su rai3 dall'1 alle 6 di notte x ben un mese e hai il coraggio di dire ke non 6 stato informato? comunista!)
questi atomi votati al consumo, incapaci ormai di pensarsi in logica di classe, ma solo come singoli consumatori dotati di diritti borghesi, cosa potranno mai fare contro il capitale, che nelle divisioni artificiose e irrazionali (bianchi-neri, cristiani-musulmani, donne-uomini) ci sguazza, specilamente quando sta per lanciare una guerra mondiale (vedi la stretta correlazione tra la diffusione di filosofie irrazionalistiche e scoppio delle 2 guerre del '900: nazionalismo,futurismo e vitalismo nella Prima e Nietsche,razzismo e antisemitismo nella seconda). il problem a non è la donna o l'uomo il problema è il capitale, che x accrescersi reifica e quindi disumanizza qualsiasi cosa sulla terra, fino alla reificazione della vita stessa, intesa sia come vita affettiva che come vita biologica. cosa conterà + il sesso di ognuno di noi quando saremo tutti come gli automi di Metropolis di Fritz Lang?

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scemenze
by viviana Monday, Aug. 29, 2005 at 8:30 PM mail:

Allo scettico:
...anni di piombo..., Milano...., i gambizzatori erano la norma e gli attentati fascisti e delle br lo stesso
se non ne hai sentito parlare era perche' non eri nemmeno nato
io ho molti difetti ma non sono una raccontaballe, siete voi che la storia nemmeno la sapete e non l'avete vissuta ne' imparata
ma quante sciocchezze su questo newswire!
per contestare un'altra scemenza: io la donna di servizio non ce l'ho, e in Montagnola non ci vado e nemmeno in Via Indipendenza o in galleria Cavour, non ho l'acquisto compulsivo, anzi non ho l'acquisto affatto, e se ho del tempo a disposizione e' proprio perche' alcune cose nemmeno le metto mel mio tempo. Mi pareva di aver detto che sono una no global . Ma se qualcuno intende farmi passare per una ricca borghese sfaccendata, e' meglio si dia una girata. Io la miseria l'ho conosciuta e non e' piacevole e non l'auguro a nessuno. Queste bestiole non sanno nemmeno di cosa stanno parlando. Troppo guiovani. O troppo stupide.

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"TU NON CI CREDERAI MA DOVE VIVO NON RESPIRO...." (i Nomadi)
by K.R.R.A. x Viviana e gli 'altri' Monday, Aug. 29, 2005 at 9:51 PM mail: shiaitalia@libero.it

"IL POSTO E' INUMANO NON TENDO MAI UNA MANO"....cantava il Grandissimo Augusto D'Aolio (...pensando alla ricca e grassa ...e 'rossa'...Emiglia ...con la "g" come grassa appunto...)...Ha ragione Viviana...se c'e' passata davvero durante quel periodo e s'e' beccata anche due pallottole (...di quelle vere..che , quando va' bene, ti rovinano per tutta la vita su una sedia a rotelle...senno' ci penseranno i "cari" al funerale!...) MERITA TUTTA LA NOSTRA PIENA SOLIDARIETA' E STIMA, RISPETTO E COMPRENSIONE (e si riesce anche a capire perche' possa scrivere dispensando lezioni ai troppi coglioncelli pseudorivoluzionari in circolazione su Indy...LEI C'E' PASSATA DA QUEL MACELLO CHIAMATO "SESSANTOTTO/STRATEGIA DELLA TENSIONE/SETTANTASETTE o ...come gli ha definiti un certo Capanna Mario ....dove' il "Marione"....? ..."formidabili quegli anni"....si si come no? Dillo alle tante Viviana che magari non c'entravano un cazzo di niente e hanno pagato sulla propria pelle...)...SE RACCONTA INVECE DELLE CAZZATE MERITA SOLAMENTE IL NOSTRO PIENO DISPREZZO ....Ma non abbiamo alcun elemento per poter negare quanto ha scritto e pertanto restiamo solidali con Lei (....Noi possiamo...ad contraris, please, No...no sta "bene"...)....Comunque scrivi nell'ultimo commento che ti hanno dato della No Global ma non lo sei e nemmeno una ricca fancazziera (piu' o meno il 'senso' dovrebbe essere questo...)...Hai diritto di rivendicare il tuo ruolo di Donna (...con la D maiuscola...) e non e' vero...chi l'ha scritto? Anarchica?...che "se Amina e' musulmana e' perche' prima di Lei altre hanno lottato"....No Amina e' musulmana (come il sottoscritto) perche' ha riconosciuto UN VALORE IN UN MONDO CHE DI VALORI NON NE HA PIU'....Ha riconosciuto se' stessa come "semplice creatura" di UN ESSERE SUPERIORE ....e si e' "sottomessa"....Perche' il Muslim (=sottomesso) cioe' colui che si sottomette ad Allah diviene automaticamente LIBERO DALLE IDEOLOGIE CASTRANTI INVENTATE PER RELEGARE L'UOMO MODERNO NELLA PRIGIONE DEL NULLA CONTEMPORANEO....Libero per scelta di riconoscere in Allah (chiamatelo come vi piace....) una Guida sicura... senza Partiti e capipopolo, senza Razze e senza Classi, senza differenze (ma lo sapete quanti fratelli e sorelle sudanesi e indonesiani conosciamo, stimiamo e aiutiamo ogni giorno quaggiu'????)....E , visto che ognuno ha detto la sua, vi invito a riflettere sul grado di arretratezza delle societa' islamiche....Beirut periferia sud...un ammasso di case e palazzi mal ridotti, fuoriusciti a pezzi e rottami dal conflitto civile, molti ricostruiti alla cazzo di cane.. strade scassate e piene di acqua mezza marcia...fili elettrici a sei metri da terra pensolanti paurosamente sulle nostre teste....elettricita' che resta un 'optional'...pero' il Ministro in carica (Hezballah) incomincia a fare bene il suo lavoro (prima andava via 6/7 ore al giorno ...ora ci 'accontentiamo' di 3/4....e' gia' un passo avanti...) Insomma dove niente funziona e tutto va' avanti perche'....perche' la VITA DICE CHE LA DEVI VIVERE...NEL BENE COME NEL MALE...Perche' e' un rischio...e te la devi 'giocare'...sempre. E allora bimbetti cenciosi che giocano a pallone sfasciando macchine che sono gia' sfasciate di suo (il 70% dei mezzi circolanti in Europa sarebbero rottamati), donne stanche con o senza chador con tre/quattro figli da portare a "spasso"....o attivissime nei loro splendidi hejab colorati in tutti i posti di lavoro...nei bar nelle pizzerie (vabbe' la pizza libanese ve la risparmio....e' meglio!), ai call center, negli internet point, e poi uomini scazzati che tirano a campa' (chi cerca uno straccio di lavoro chi ce l'ha e smoccola ...anche se in arabo...) vecchi scoglionati (come tutti i vecchi del mondo), ragazzotti di 17/18 che si pestano per una ragazza (capitava spesso anche a noi) e poi il fruttarolo che strilla con il suo carretto inguardabile, il panettiere che suda dalle 4 di mattina fino alle 23 ....e vai di seguito senza fermarsi....Cazzo gente...sara' pure dura ma la realta' tra i sottoproletari e' decisamente meno squallida di quella tra i nuovi arricchiti e i borghesucci italioti che conoscevamo....E non crediate che ce ne stiamo solo a guardare...'anzi'...forse e' proprio per questo che qui ci rispettano per cio' che siamo....Musulmani. E se volete ci sarebbe ancora parecchio da scrivere su come si vive ....In Libano gli sciiti erano considerati meno di zero fino a 25 anni...poi , come tutti i kani rognosi ...stanchi di prendere calci..., si sono 'svegliati'....e i calci (nel culo e tra i denti) hanno incominciato a tirarli per davvero....e oggi fanno bellamente i cazzi loro....By by sharonboys....A MAI PIU'.... Au revoir e solidarieta' a Viviana. K.R.R.A.

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non ho seguito le ultime puntate
by tonyleung Monday, Aug. 29, 2005 at 9:56 PM mail:

scusate la domanda banale ma non ho seguito le ultime puntate:
ma dagoberto e kkraa sono la stessa persona?

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si da quando ci nascondono i commenti
by k.r.r.a. o d.h.b. o come cazzo ti pare Monday, Aug. 29, 2005 at 10:07 PM mail:

si tonyleung....da quando non ci passano gli articoli e ci occultano sistematicamente i commenti siamo costretti a inventarci (anzi no...ce l'hanno "inventato" gli 'altri' ...ricordi buscoglione?...) un cazzo di nickname o come si dice....Kane Rognoso ringhia ankora...e , a dire il vero, ci incominciamo anche ad affezionarci...Au revoir K.R.R.A.

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ma te cosa sei realmente?
by domanda per Dagoberto Tuesday, Aug. 30, 2005 at 10:18 AM mail:

Seguendoti non riesco piu' a capirci un cazzo di niente: dici che eri fascio o nazi e tiri fuori Pol Pot e fai l'elogio di Lumumba (un giallo e un nero), elogi Liboni e il suo spirito da ribelle anarchico, parli di Iran e Hezballah e di Socialismo, di lotte di liberazione e di condizione femminile (ho letto quello che hai scritto e lo condivido al 95% tranne quella cazzata sulla Germania hitleriana come ti ha gia' sottolineato Rivoluzionario). Sei sicuro di essere davvero stato fascista? Sembreresti piu' anarchico da quello che scrivi. Cioe' voglio dire, non e' mica che t'incazzi ora? , di fasci cosi' io non ne ho mai incontrati. Forse c'ha ragione Amina: e' un lento e progressivo passaggio che richiede anche tempo ma , me lo auguro, spero possa portarti infine a Sinistra. Un compagno indyano abbastanza perplesso.

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Smiling viviana
by - Tuesday, Aug. 30, 2005 at 10:29 AM mail:

Dai Viviana adesso ti hanno sparato alle gambe?
Ieri la tipa che sputava chiodi-
Oggi cosa ti inventerai x divertirci un pò?

Ridiciola raccontaballe la tua credibilità è less than zero-

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X VIVIANA UNO SCETTICO
by SX VIVIANA SMENTISCI CHE SEI UNA PALLISTA Tuesday, Aug. 30, 2005 at 10:29 AM mail:

TU SCRIVI... sopra """"Allo scettico:
...anni di piombo..., Milano...., i gambizzatori erano la norma e gli attentati fascisti e delle br lo stesso
se non ne hai sentito parlare era perche' non eri nemmeno nato
io ho molti difetti ma non sono una raccontaballe, siete voi che la storia nemmeno la sapete e non l'avete vissuta ne' imparata ""
Io non ero ancora nato ad esempio, e non sono neanche lo scettico a cui rispondi, sono un santommaso, ma ci sono gli archivi del corsera sui fatti di cronaca di ventanni fa e di facile accesso, e basta per smentire le voci calunniose che sostengono CHE SEI UNA CONTAPALLE, tu ci dici la DATA DELL' ATTENTATO, il giorno che ti hanno sparato, io sono capace di fare una ricerca, cosi mi faccio una cultura storica sugli anni di piombo... due piccioni con una fava, ottieni CREDIBILITA E FIDUCIA, E ILLUMINI DI IMMENSO UNA DOZZINA DI INDYAN* eppoi su indy ci stanno tanti compagni che di milano negli anni di piombo, hanno un'esperienza diretta, come te, che si ricorderanno, LA STORIA di un gruppo di operatori di bassa soglia SPARATI DAI FASCI come sostieni che ti è capitato, perche vedi caraviviana , a milano negli anni di piombo c'erano tantissimi compagni che facevano controinformazione sui traffici di eroina, a milano la storia degli anni di piombo la ricordano ancora in tanti, è viva la memoria di fausto e iaio, e di tutti gli attentati fascisti subiti dai compagni;
SCRIVICI LA DATA, FACCI SAPERE PIU DETTAGLI SU TUO ATTENTATO METTI A TACERE LE VOCI MALIGNE CHE GIRANO SUL TUO CONTO CI VUOLE POCO!!
IO MI RIVOLGO COMUNQUE AI MILANESI : VI RISULTA UN AGUATO AD UN GRUPPO DI OPERATORI DI BASSA SOGLIA A MILANO NEGLI ANNI OTTANTA????

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viviana spara meno cazzate
by x viviana l'invalida degli anni di piombo Tuesday, Aug. 30, 2005 at 2:06 PM mail:

Smettila viviana di scrivere tutte queste cazzate. Basta non ne possiamo piu' di questi tuoi continui scatti di autocommiserazione mista a una forma di eclettismo ed egocentrismo galoppianti. Sai mica stare fuori dal sito per un giorno? Pensa che c'e' riuscita anche Amina e pure Naziberto. Potresti vedere di non esagerare? E' una richiesta che sicuramente sara' sostenuta da tutti quanti gli amanti della liberta' e dell'informazione. Grazie Viviana e , se non ci riesci allora vaffanculo. Meno palle.

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VIVIANA VIVIANA VIVIANA
by VIVIANA SE CI SEI BATTI UN COLPO Tuesday, Aug. 30, 2005 at 4:34 PM mail:

VIVIANA DAIIIiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Postaci la data del tuo attentato milanese che millanti, su fai contenti i tuoi lettori, difenditi, hai sempre detto di avere una stategia di lunga durata di essere una conduttrice di gruppo una che la sapeva lunga e ci piaceva giocare !!!!!
e adesso che fai sparisci hai di fatto buttato la spugna?????????????????????????

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magari ce la siamo levata dai coglioni
by comitato n.c.n.f.u.c. di Viviana Tuesday, Aug. 30, 2005 at 6:59 PM mail: axxe@hotmail.com

zitti zitti forse e' la volta buona.

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Viviana ci manchi.....pensa anche uno dei miei coglioni e' andato in depressione.
by x viviana se ci sei batti un colpo Wednesday, Aug. 31, 2005 at 9:39 PM mail:

mentre l'altro e' oramai completamente perso senza le tue meravigliose cagate quotidiane. La data dell'attentato quando cazzo ce la dirai? A natale o per l'ultimo dell'anno ciao ballista d'una viviana.

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non staremo piu' ad aspettare
by Comitato "la verita' sull'attentato a Vi Friday, Sep. 02, 2005 at 9:13 PM mail:

Ora vogliamo la verita'! Viviana deve rispondere: quando sarebbe stata gambizzata, da chi, dove e' successo, chi era presente e a che ora e' avvenuto questo attentato alla sua vita. Viviana deve rispondere Comitato la Verita' sull'Attentato a Viviana. SOTTOSCRIVETE

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Almeno ci dica la data cosi' potremo consultare un archivio
by Vogliamo la verita' su Viviana Friday, Sep. 02, 2005 at 9:37 PM mail:

Se davvero e' stata gambizzata basta che indichi data e luogo che potremo semplicemente controllare su un archivio. A Milano ci sono Corsera e Il Giornale che uscivano oltre ad altre pubblicazioni. Vogliamo la Verita' e' necessario sapere qualcosa di piu' su questa cosa. Viviana deve risponderci.

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vivianaaaaaaaaa
by vivianaaaaaaaaaaaaaaaaa Friday, Sep. 02, 2005 at 9:39 PM mail:

siamo con te, ci manchi, siamo depressi e cè gente che tiene famiglia, se continua cosi si fa sciopero, semo tristi e sconsolati, a pezzi,la sinistra antagonista langue, senza di te non si puo stare, viviana i tuoi fans ti aspettano, suuu dicci chi ti ha sparato che ci facciamo un culo cosi, il black block è con te ,siamo qua che facciamo una riunione con gli anarcoinsurrezionalisti, anche loro stanno tristi eri l'unica che li faceva ridere, semo tutti con te, antifa ad oltranza, dicci chi e stato e gli ammazziamo anche il cane, a sti fasci merdosi usciti dalle fogne !!!!!!!

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Viviana forza dai non possiamo mica aspettare tutta notte...
by VIVIANAAAAAAAAA Friday, Sep. 02, 2005 at 9:47 PM mail:

e poi le nostre ronde del Soccorso Rosso sono gia' pronte sulle moto. Dicci quando, dove e chi prendere e gli famo un culo cosi'! Viviana per il Proletariato in Lotta devi risponderci. rivoluzione subito contro sti pezzi de mmerda.

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sei peggio di lei
by non rompere i coglioni Saturday, Sep. 03, 2005 at 1:04 AM mail:

nun te lo dico più

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viviana dove cazzo sta'?
by x viviana Saturday, Sep. 03, 2005 at 8:22 AM mail:

quando data e ora dell'attentato?

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viviana ci manca come le emorroidi che ho tolto ieri
by vivianaaaaaaaaaaaaaaaaa Sunday, Sep. 04, 2005 at 10:34 PM mail:

ma perche' non risponde sta stronza?

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ma anche voi avete iniziato a rompere i coglioni
by agli amici di viviana Sunday, Sep. 04, 2005 at 10:44 PM mail:

e smettetela deficienti. un minimo di pieta' per una povera demente che ha sparato una grossa cazzata e se ne e' resa conto da se'/.

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le donne? se ce ne sono altre tre come viviana giuro che mi
by Comitato Viviana hai rotto Sunday, Sep. 04, 2005 at 10:56 PM mail:

mi taglio i coglioni.

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Bentornata vivianaaaaa
by bentornata viviana Saturday, Sep. 10, 2005 at 10:02 PM mail:

Stiamo aspettando che ci fai sapere la data dell'attentato fascista di cui sei stata vittima, tanto per controllare che non sei una povera pazza, una che sta cercando di rimestare nella fogna; Smentisci tutti i tuoi fans, dimostraci che quello che ci scrivi è vero!!!
HAI SCRITTO DI ESSERE STATA SPARATA DICCI LA DATA CHE SI CONTROLLA!!!!!!

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grazie a dio viviana e' nuovamente tra noi
by COMITATO TUTTA LA VERITA' Saturday, Sep. 10, 2005 at 10:07 PM mail:

x dirci quando e come qualcuno ha provato ad ucciderla.

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