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La situazione carceraria in Calabria
by amnistia per tutti!!! Sunday, Oct. 09, 2005 at 7:00 PM mail:

Interessante articolo sulla condizione carceraria nella nostra regione. di francesco cirillo, pubblicata sul settimanale mezzoeuro.

La situazione carcer...
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La situazione carceraria in Calabria
di Francesco Cirillo

Il primo dato, il più noto e ormai quasi unanimemente riconosciuto: le carceri italiane stanno per esplodere. Le statistiche del ministero della giustizia parlano di una popolazione carceraria composta da oltre 56.000 individui che anno dopo anno aumentano, seguendo una progressione difficile da monitorare e forse comprendere.

Sorprende sapere che circa il 47% di loro non ha alle spalle una sentenza passata in giudicato; così come costringe a pensare il fatto che in Italia sono circa 13.000 i posti letti in meno sul totale dei detenuti.55275. Nel rapporto del Consiglio d'Europa che considera la situazione al 1° settembre 2001, l'Italia con i suoi 55136 detenuti ha un tasso di detenzione per 100000 abitanti di 95,3 e occupa il 22° posto nella classifica in ordine crescente del tasso di detenzione tra i 40 paesi presi in considerazione.

Queste cifre sono da mettere in relazione al secondo dato che è quello relativo alla densità carceraria. Secondo i numeri del ministero la popolazione detenuta è di 14716 unità superiore a quella regolamentare e di 6311 unità superiore a quella riconosciuta come tollerabile dal Dipartimento di amministrazione penitenziaria.
Un altro elemento significativo riguarda la posizione giuridica dei detenuti che si dividono in imputati (ovvero persone non ancora definitivamente condannate) che rappresentano il 42% della popolazione carceraria e definitivi (brutta parola usata per indicare coloro che hanno subito una condanna definitiva appunto) che rappresentano l'altro 56%. Considerando il tasso crescente del numero dei detenuti senza condanna definitiva in rapporto alla popolazione carceraria l'Italia è al 18° posto tra i 21 paesi per i quali il dato è disponibile; si attesta invece al 20° posto tra 28 paesi prendendo in considerazione la percentuale di non giudicati. Se non bastassero questi elementi a rendere l'idea della realtà si potrebbe aggiungere che il 29,48% dei detenuti alla fine del 2001 erano stranieri (3504 marocchini, 2674 albanesi e 1449 algerini); che i nati in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia rappresentano da soli il 44,83% della popolazione carceraria (i residenti nelle stesse regioni ne costituiscono invece il 39,02%);

Infine il 27,9% dei detenuti è tossicodipendente, il 2,6% sieropositivo e il 12% di questi è affetto da Aids (dato probabilmente sottostimato in quanto il test viene effettuato solo su poco più di un terzo dei carcerati).
Gli ammalati di epatite cronica sono più di 8000. Ma un nuovo rapporto che risale ad uno studio fatto nel 2003 cerca di aprire gli occhi su una realtà sempre nascosta. Il rapporto è dell'Associazione Antigone, l'unica associazione che si occupa di carcere e di vivibilità al suo interno. Il rapporto diffuso alla stampa pochi giorni fa apre uno spaccato della nostra Italia spesso dimenticato o volutamente rimosso.

Nonostante gli appelli alla libertà, al garantismo, che provengono sia da destra che da sinistra, la nostra società vede nel carcere una misura repressiva e comunque risolutrice delle problematiche sociali che spesso spingono all'illegalità. Su una popolazione detenuta che raggiunge In Italia, a fronte di 45 mila posti disponibili nelle carceri, esistono 12 mila detenuti in più. In Calabria su un totale di duemila detenuti, solo un migliaio sono già stati condannati, il che significa che la metà di essi attende il proprio giudizio in carcere, giudizio di condanna o di innocenza, queste persone vengono private della libertà per tempi illimitati.

Le carceri in calabria sono quelle di Palmi, Castrovillari, Catanzaro, Crotone, Paola, Reggio Calabria, Rossano, Vibo Valentia, Cosenza ( momentaneamente chiuso per lavori di ristrutturazione). Nel rapporto si analizza carcere per carcere la vivibilità, e come al solito la calabria non ne esce per niente bene. La popolazione detenuta risulta arrivare a 2053 unità, con un soprannumero di circa 736 persone potendo contenerne fino a 1317. Circa la metà sono carceri fatiscenti. Come quello di Palmi che risale agli anni 70. A Palmi ci sono 152 detenuti divisi in EIV (elevato indice di vigilanza) AS (alta sicurezza) , MS (media sicurezza). Il carcere di Palmi fu costruito negli anni 70 in piena legislazione speciale e ospitò per circa dieci anni il vertice delle Brigate Rosse, di Prima Linea, di Azione Rivoluzionaria. Oggi vi è un solo detenuto politico. Si chiama Sergio Stefani, un ragazzo di 22 anni in carcere da sei mesi perché accusato di alcune azioni animaliste in provincia di Arezzo. Il resto sono detenuti per reati legati all'associazione mafiosa. Anche il carcere di Catanzaro costruito nel 1990, il più grande della Calabria è in condizioni pietose. Scarsa l'igiene e spesso vanno in tilt gli impianti di riscaldamento, della distribuzione dell'acqua e frequenti sono i black out elettrici. Non è da meno il carcere di Crotone. Questi avrebbe bisogno di un a ristrutturazione completa, iniziato ad essere costruito negli anni 70 è stato consegnato nel 1982 già con gravi carenze dal punto di vista strutturale. Le celle sono piccolissime, poco areate, poca socialità. Ogni mese vi sono casi di autolesionismo fino ad un numero di quattro. La pagella nera su tutti va comunque al carcere di Reggio Calabria. La struttura risale al 1930. ha in tutto 55 celle, abbastanza piccole e poco areate. I gabinetti sono esterni alle celle. I detenuti arrivano al numero di 255. Ma qualche luce brilla in Calabria. Strutture considerate discrete risultano il carcere di Castrovillari dove nella sezione femminile esiste anche un nido. Anche perchè ha si e no dieci anni di vita. Ha 54 tossicodipendenti con un Sert interno che somministra il metadone. Ci sono 2 psicologi e di un gabinetto odontoiatrico. Un buon contatto con l'ASL esterna che permette che le visite esterne non superino il mese d'attesa. Ha avuto due casi di suicidio nel 2003, si trattava di un albanese e di uno slavo.
Anche il carcere di Paola aperto nel 1993 ha una buona struttura ed è discreta la socialità, l'assistenza medica e risulta poco sovraffollato nonostante la chiusura temporanea del carcere di Cosenza dal quale sono confluiti gran parte dei detenuti. Diversi negli ultimi mesi i casi di autolesionismo soprattutto nei detenuti stranieri. Anche il carcere di Rossano e di Vibo valentia risultano essere in buone condizioni anche perché aperti da pochi anni.

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