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NO-TAV. AGGIORNAMENTO
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comitato popolare No-Tav/csoaAskatasuna Monday, Oct. 31, 2005 at 3:27 PM |
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Momento di stallo ai presidi in alta Val Susa
Ma le forze dell'ordine serrano le proprie fila preparandosi ad una nuova prova di forza. Percossi nel corso della mattinata molte persone, alcuni sindaci della val Susa; manganellato il presidente del consiglio provinciale.
Presidio di protesta alle h 17 p.za Castello indetto da Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi. Pecoraro Scanio chiede a Pisanu la sospensione delle operazioni di polizia.
Migliaia di persone dislocate in più punti, polizia che carica a più riprese presidi formati da uomini e donnne di tutte le età, 4 fermi di presidianti ora rilasciati (tra i 4 anche una vigilessa). La linea delle fs bloccata nei due sensi di transito. I lavoratori delle fabbriche della Val Susa scesi in sciopero a sostegno della mobilitazione. 3 presidi che stanno continuando a dare filo da torcere a Polizia e Carabinieri che da ore, agitate stanche e confuse non sanno più come raccapezzarsi e come aggirare una mobilitazione variegata, intelligente e polimorfa che sceglie tempi e modi della propria protesta. Questo, in sintesi, la cronaca succinta e la prima valutazione di questa giornata di mobilitazione contro l'inizio dei lavori di sondaggio per l'Alta Velocità nei pressi della località Mompantero, dal versante opposto di Venaus in cui la lobby del Tav intende iniziare a breve i lavori (quelli veri).
Possiamo aggiungere anche la contraddizione che in queste ore inizia ad esplodere demtro l'infingarda acoalizione di centro-sinistra che si trova ora per le mani la patata bollente di un consigliere provinciale preso a manganellate assieme a numerosi sindaci della valle tesserati nei loro partiti, oggi in prima linea con il tricolore, nonostante le esplicite minacce di non ricandidarli in future elezioni che i piani alti di Ds e Unione hanno fatto nei loro confronti.
Una dimostrazione, ancora una volta, della grossa distanza che separa la politica partecipata, fatta in prima persona, dalle logiche aziendaliste e politiciste delle direzioni dei grossi partiti che sacrificano la rappresentazione della loro gente a indiscutibili priorità che sono sempre e solo quelle del grosso capitale. Oggi Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e Verdi hano indetto un presidio di protesta contro la situazione creatasi in Val Susa nella mattinata. Il presidio è previsto per le h 17.30 in piazza Castello. Pecoraro Scanio ha chiesto al ministro degli Interni Pisanu di sospendere le operazioni di Polizia per la giornata.
Altro tassello di una grandissima giornata di mobilitazione di un movimento, quello No Tav, che, comunque vada a finire oggi, può affremare tranquillamente di aver vinto un'altra battaglia in questa guerra di lunga durata che contrappone una lobby del grosso capitale alla resistenza di un'intera popolazione e del suo territorio tutto.
Numerosa e deteminante la presenza di compagni e compagne del movimento antagonosta torinese, dei centri sociali askatasuna e Murazzi, ma non solo, nel portare avanti questa giornata di lotta popolare, estesa e plurale.
Comitato di Lotta Popolare Contro l'Alta Velocità csoa Askatasuna
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Le ragioni del NO - TAV
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Prospettiva Nevskj Monday, Oct. 31, 2005 at 3:41 PM |
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SCHEDA / La protesta contro l'alta velocità Torino-Lione Ambientali, storiche, economiche ecco le ragioni dei "No-Tav"
La protesta dei "No Tav" in val di Susa Il movimento "No Tav" che riunisce gli abitanti della Valle di Susa contrari alla costruzione della linea ad Alta velocità Torino-Lione si oppone al progetto, in particolare, per tre ragioni:
1) Ambientale. Per realizzare la galleria che unirà la bassa valle di Susa alla Francia (è lunga 52 km, una delle più lunghe in assoluto in Europa) sarà necessario scavare nella montagna dove in passato sono state trovate tracce di amianto. Gli ambientalisti e gli abitanti temono che durante gli scavi la polvere ricca di amianto possa diffondersi lungo tutta la valle, con rischi per la salute
2) Storica. Questa valle - sostengono gli abitanti - ha già dato un ampio contributo, con l'autostrada, il traforo del Frejus, due strade statali e una linea ferroviaria. Considerato che è anche una valle stretta, aprire un nuovo cantiere, vorrebbe dire davvero snaturare il territorio, quantomeno nella parte bassa, quella compresa tra Almese e Bussoleno (il resto dell'opera sarà in galleria)
3) Economica. Che senso ha - spiegano al movimento No Tav - spendere 21 miliardi di euro in un'opera faraonica che sarà pronta solo nel 2018 quando con una spesa molto inferiore e con danni più contenuti all'ambiente si potrebbe semplicemente potenziare l'attuale linea con la Francia: tra l'altro già sono in corso lavori di ampliamento di alcune gallerie per consentire al servizio di "feroutage" di trasportare tra Italia e Francia Tir di tutti i tipi per via ferroviaria.
(31 ottobre 2005)
www.repubblica.it
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liviana Tuesday, Nov. 01, 2005 at 9:29 AM |
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stamane sulla terza rete radiofonica Massimo Riva , girnalista dell' Espresso commentando la prima pagina dei quotidiani ha speso poco più di 30 secondi per parlare della menifestazione NO TAV, Ha impiegato gran parte del tempo a disposizione per la lettura dei giornali per illustrare le variegate posizioni che la classe politica esprime sulla manifestazione organizzata da Giuliano Ferrara a Roma. I nostri politici sono intervenuti con tutta una serie di : ci vado, non ci vado ma sostengo esternamente la manifestazione, condivido solo in parte, amplierei li discorso alla Palestina ecc. ecc.Lungo tempo è stato pure dedicato dal giornalista al ritrovamento del corpo di Andrea Ghira . Migliaia di cittadini inermi e rappresentanti delle istituzioni caricati dalla polizia non sono , a giudizio di Massimo Riva, notizia che merita dovizia di particolari . Questa è la risposta che, in sintesi , ho ricevuto dopo la mia telefonata a Prima Pagina.
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