Val Susa blindata per l'alta velocità. Scontro tra sindaci e Regione.
Ingenti forze di polizia presidiano Mompantero, il paese della Val Susa che ieri ha assistito a oltre diciotto ore di tensione e scontri che hanno avuto come conseguenza 50 denunciati, più di dieci feriti e 40 treni soppressi. «È vergognoso che nel giorno dei morti, per poter andare al cimitero, i cittadini debbano esibire un documento di riconoscimento alle forze di polizia che presidiano il paese. Siamo in una situazione di vero e proprio stato d’assedio – dice il sindaco di Condove, Barbara Debernardi - d’altra parte uno Stato che ha bisogno di andare di notte, come i ladri, per portare a termine un lavoro che dovrebbe essere fatto alla luce del sole visto che interessa 70 mila persone, non può che essere considerato uno stato di polizia che si serve dello stato d’assedio per reprimere ciò che non riesce a controllare». Lunedì sera, quando ormai i manifestanti contro l’avvio dei sondaggi preliminari per la costruzione della Torino-Lione erano scesi a valle, sulle pendici del Rocciamelone, le forze dell’ordine hanno occupato l’area alla quale per tutto il giorno i dimostranti avevano impedito l'accesso e sono così stati recintati i terreni interessati ai lavori dell'Alta Velocità.
Intanto gli avvocati Gian Paolo Zancan (che è anche senatore dei Verdi) e Roberto La Macchia, che avevano presentato un ricorso al Presidente del Tribunale di Torino stanno lavorando alla preparazione di quello che sarà presentato domani «per contestare l’illegittimità dell’accesso effettuato fuori dagli orari consentiti e in assenza dei legittimi proprietari. D’altra parte – dice La Macchia - la comunicazione di Lft, la società che dovrebbe effettuare i sondaggi, prevista dalla legge per l’accesso ai siti, era in ritardo e priva di indicazione d’orario». Secondo i due legali, quindi si prospetterebbe una situazione di palese illegittimità e pregna di «forzature nell’azione della legge. Mi riferisco – dice La Macchia - in particolare al sito di Venaus, fatto passare come cunicolo e che altro non è se non una vera e propria galleria del diametro di 6,5 metri e lunga 10 chilometri. La stessa regione Piemonte e il ministro Lunari dicono che questo “cunicolo” dovrà essere utilizzato come galleria di servizio del tunnel principale; si tratta quindi già di una parte dell’opera che in questo modo inizia prima dell’avvio dei lavori».
Da martedì mattina è vietato percorrere la strada che conduce ai siti interessati, e le aree dove saranno effettuate le trivellazioni sono state delimitate da paletti e nessuno può avvicinarsi. «Un’ulteriore dimostrazione che viviamo in uno stato di polizia – dice il presidente della Comunità Montana Bassa Val Susa, Antonio Fermentino - e l’azione compiuta a tradimento ieri sera, dopo le manganellate di un’intera giornata, ne era stata il preludio. Ma per cortesia non ci vengano a dire che questa volontà repressiva ha qualcosa da spartire con la Torino-Lione. In ogni caso - continua Fermentino - la situazione che hanno voluto creare gli si ritorcerà contro perché a partire da oggi non ci sarà giorno senza manifestazioni». E infatti già stamattina alcune centinaia di persone hanno occupato pacificamente la stazione ferroviaria di Borgone di Susa. Altri manifestanti hanno raggiunto la statale 25.
L'iniziativa di protesta contro la Tav è stata adottata dopo che decine di sindaci della Valle di Susa e i rappresentanti dei Comitati contro l'alta velocità Torino-Lione si erano autoconvocati a Brufolo, località dove il 29 giugno avrebbero dovuto iniziare i sondaggi poi rinviati, per discutere sul picchettamento notturno dei terreni. «Nella riunione – dice Debernardi - noi sindaci insieme alla cittadinanza abbiamo discusso dell’azione illegalmente compiuta nella notte della polizia, ed è stata fissata la prossima riunione per mercoledì sera a Bussoleno. In quella sede sarà deciso lo sciopero generale della Valle, e sarà dato conto delle azioni legali che saranno formalmente avviate. Inoltre noi sindaci formalizzeremo la decisione, già presa, di non sederci più ad alcun tavolo delle trattative. Almeno fino a quando il governo non farà ammenda per quanto è successo ieri e stanotte».
Ma mentre i sindaci dei Comuni della valle di Susa protestano, il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e il Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, sostengono a spada tratta il progetto dell’ alta velocità ferroviaria. Entrambi si sono detti favorevoli alla realizzazione dell’opera. considerata strategica nel sistema delle comunicazioni internazionali e nello sviluppo economico piemontese. «Senza voler entrare in polemica con Chiamparino e la Bresso - dice il senatore Zancan - credo che un’opera di questo genere possa essere realizzata contro la volontà delle popolazioni coinvolte solo se vi è un’assoluta utilità. Allo stato, mi sembra che l’utilità sia tutta da dimostrare e allora dico: prima si studi, si verifichi, si parli e poi se mai vengano avviati i lavori e non il contrario». Ancora più chiara la posizione dei sindaci espressa da Debernardi: «Chiamparino e la Bresso, dovrebbero prima avere la dignità di venire in valle a presentare le loro motivazioni e ad ascoltare la gente. Un’opera di questa portata non può essere fatta contro di noi militarizzando il territorio, altrimenti anche i lavori dovranno essere fatti di notte». Su questo ultimo punto concorda il verde Cancan: «Un sondaggio si può garantire militarmente, ma la costruzione di un’opera che comporta stretti e decennali rapporti con gli enti locali non può certamente essere realizzata sotto stretta sorveglianza militare».
|