Tensione ieri tra chi occupava e gli universitari vicini a Cl, è divisione sul futuro della mobilitazione contro la Moratti. Anche i ragazzi delle superiori oggi in assemblea alla Statale.
Università e scuole superiori insieme contro la riforma Moratti. Anche gli studenti medi si uniscono oggi alla protesta degli universitari che da una settimana occupano la facoltà di Lettere e filosofia della Statale e parteciperanno oggi alle assemblee e ai dibattiti in via Festa del Perdono. Ieri, anche momenti di tensione tra gli studenti che occupano e quelli di Obiettivo studenti, il gruppo vicino a Comunione e liberazione. Studenti che non aderiscono alle proteste e che denunciano di aver subito insulti e minacce mentre distribuivano volantini contro l´occupazione. «Un ragazzo mi ha detto "state attenti, scorrerà il doppio del sangue dell´altra volta" - racconta uno studente - . Credo si riferisse agli scontri dell´anno scorso». E una studentessa che volantinava si è sentita urlare «sparisci». Già in mattinata alcuni studenti avevano notato le scritte sui muri della Cusl, la libreria gestita da ragazzi vicini a Cl, dove qualcuno ha disegnato con un pennarello nero una pistola, e intorno ha lasciato questo messaggio: «Una pallottola spuntata, ciellino attento ai piedi bucati». Intorno altre scritte contro don Giussani e papa Ratzinger. Un clima di tensione che ha costretto i ragazzi della libreria a presidiare l´ingresso con un vero e proprio servizio d´ordine e a controllare ogni studente che entrava in libreria. Anche nel fronte opposto, tuttavia, il clima è stato molto teso per tutta la giornata. Da una parte, gli studenti vicini ai centri sociali del Cantiere e del Vittoria che vogliono portare avanti l´occupazione. Dall´altra chi intende chiudere con la manifestazione di oggi la fase della protesta e aprire il confronto con gli organi accademici. La prima crepa la provoca suo malgrado il professore di filosofia teoretica Carlo Sini, nel corso di una affollata e lunga assemblea, iniziata alle 15 e conclusasi soltanto nel tardo pomeriggio. «La vostra protesta è meritoria - esordisce il professore davanti a un´aula strapiena di giovani - ma forse è arrivato il momento di individuare gli scopi da raggiungere e concludere l´occupazione evitando gli errori del passato. Chiedetevi cosa volete dalla protesta, fate una proposta concreta per la vostra vita universitaria e proponetela al rettore perché gli spazi che rivendicate possano diventare realtà». Sini provoca un piccolo terremoto tra gli studenti: inizia un acceso dibattito sul futuro dell´occupazione, che s´interrompe senza risultati per approvare la bozza di lettera aperta da inviare al Senato accademico. «Il nostro obiettivo - scrivono gli studenti - è quello di non applicare la legge Moratti su tutto il territorio nazionale». Per questo, «l´unica via possibile è la mobilitazione generale. Non ci fermiamo. Ci siamo ripresi responsabilmente il tempo e la parola, e andremo avanti nelle forme che decideremo collettivamente».
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