"Nessuno vuole lo sgombero ma la situazione non può reggere a lungo, è diventata grottesca". La riforma è già approvata. Perché non occupano il ministero?
Rettore Enrico Decleva, in Statale ci sono stati i primi scontri, è preoccupato? «Molto perché non vedo una soluzione vicina. La situazione è sempre più a rischio. Più passano i giorni più gli studenti che hanno una posizione moderata abbandonano la protesta e restano gli altri». Ha intenzione di far sgomberare l´università? «Stiamo cercando una via d´uscita che non sia traumatica, ma va trovata rapidamente. Lo sgombero non lo vuole nessuno, ma la situazione non può reggere a lungo, sta diventando grottesca. Nella migliore delle ipotesi, ci sono 150 persone che occupano le aule al piano terra impedendo a un pezzo della facoltà di Lettere e filosofia di fare lezione. È una cosa che grida vendetta, c´è in ballo la serietà dell´università pubblica». Se non vuole sgomberare, come pensa di far cessare la protesta? «Il senato accademico ha votato una mozione che invita calorosamente gli studenti ad andarsene prima che si arrivi allo scontro. I ragazzi devono rendersi conto delle conseguenze del loro gesto». Gli studenti l´hanno invitata a intervenire in assemblea. Ci andrà? «No. Sono aperto al confronto e sono disposto a trattare se c´è da trattare. Ma come è possibile se non hanno neanche una rappresentanza? Io ricevo tutti. Che una delegazione venga nel mio ufficio a parlare con me. Mi sembra invece che loro abbiano semplicemente voglia di continuare a oltranza tanto per continuare. In questo modo stanno solo attaccando l´ateneo». Dicono che l´occupazione non è contro la Statale ma contro la riforma Moratti. «Allora perché non occupano il ministero? In Statale ci sono degli studenti che vorrebbero fare lezione. E poi è paradossale che protestino contro una riforma che è già stata approvata. Sarebbe più costruttivo occuparsi della riforma della didattica che ci permetterà di rivedere le lauree e introdurre degli accorgimenti».
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