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BRESSO: L'ALTA VELOCITA' SI FARA'
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Adessocontrobresso Friday, Nov. 04, 2005 at 3:55 PM |
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'La linea dell'Alta Velocita' Torino-Lione si fara' dal momento che e' un'opera troppo fondamentale e strategica per l'Europa'.
Cosi' si e' espresso il presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, a Roma per presentare la campagna di comunicazione in occasione dei Giochi Olimpici invernali. 'Cgil, Cisl e Uil Piemonte - ha chiarito il governatore - sono da sempre favorevoli alla creazione della linea. Lo sciopero di cui si parla credo sia locale e spontaneo, forse appoggiato da alcune componenti del sindacato, ma non e' uno sciopero generale'. Bresso ha aggiunto di non credere che la tensione scoppiata in questi giorni possa in qualche modo compromettere i Giochi Olimpici. 'Gli abitanti della Val di Susa - ha detto - sono interessati al successo delle Olimpiadi, ne va del loro futuro. Credo che questo sia un momento di tensione che va superato con il dialogo. Non c'e' alcun rischio di vita per le popolazioni, vi saranno si' disagi, ma qualunque opera verra' fatta tenendo conto delle piu' rigorose norme di sicurezza'.
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Lettera dello spazio 211
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info Friday, Nov. 11, 2005 at 6:51 PM |
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In breve
sPAZIO211 non è nè un centro sociale occupato nè un locale commerciale.
sPAZIO211 e stato allestito e viene gestito a carico dell'associazione non a scopo di lucro sPAZImUSICALI, nata nel 2001 dal precedente comitato di gestione dal 1984, anno nel quale i primi giovani residenti nel territorio erano costretti a portarsi la propria attrezzatura musicale necessaria per suonare insieme nell’unico locale disponibile, seppur non allestito.
sPAZIO211 è cresciuto sino ad oggi UNICAMENTE con le proprie forze e risorse umane ed economiche e grazie all'aiuto e sostegno di tante persone comuni con le quali condividiamo attitudine ed obiettivi e rispetto reciproco.
sPAZIO211 crede nella legalità, seppur contesta l'applicazione talvolta ottusa della medesima da parte di certe Amministrazioni.
sPAZIO211 si trova in uno spiazzale ricavato a ridosso di un parco pubblico periferico che si chiude sulle miserie in endovena di tanti che dalle case popolari intorno vorrebbero fuggire; a ridosso di un ingombrante immobile, gigantesco e spersonalizzato, crocevia di spedizioni e trasporti eccezionali; uno spiazzale a ridosso dell'anima popolare di Torino, cercando di rimenere preservati dal mainstream e dalle pailletes nazional- populiste imperanti e mantenendo efficiente ed ampliando ciò che altrimenti sarebbe stato dimenticato ed avvilito, come sovente accade per tutte quelle strutture costruite e poi abbandonate all’incuria di certe Amministrazioni.
sPAZIO211 crede nell'autogestione e non nell'assistenzialismo garantito dallo Stato e si automantiene economicamente quotidianamente.
sPAZIO211 crede che la liberta vada presa e non chiesta.
sPAZIO211 non si ritiene un luogo istituzionale nel significato limitativo della parola nè tantomeno istituzionalizzato, io non ho mai visto qui personale del Comune o per conto di esso pulire o spurgare i nostri cessi.
sPAZIO211 collabora con soggetti dell'Istituzione che ritiene interlocutori intelligenti e credibili e, seppur pochi, ma ce ne sono!
Cerchiamo di consolidare le relazioni e le progettualità tra strutture organizzative agili e burocraticamente non ostili ai non addetti ai lavori.
sPAZIO211 crede nella circolazione di una “cultura altra” che trasformi gli spazi del territorio da sedi di eventi preconfezionati dal monopolizzante mercato di massa a luoghi di cultura e di espressione proveniente dal territorio stesso.
sPAZIO211 è semplicemente sPAZIO211, non centro TO&TU nè altro. Condividiamo gli obiettivi cittadini della politica giovanile inclusi nella rete dei Centri To&Tu ma siamo molto critici sull'applicazione della medesima e sull'attitudine del "predico bene e razzolo male" che molti ostentano autoeleggendosi paladini dell'indipedenza quando poi frequentano gli aperitivi con chi conta.
Collaboriamo, se lo riteniamo interessante, con al rete To&Tu. Non abbiamo ad oggi mai ricevuto nessun contributo economico in quanto parte o non parte della rete To&Tu. Il nostro non è un essere “contro”, ma un lavorare “per”, senza pregiudizi di sorta, attingendo da qualsiasi realtà ci sembri ragionevolmente interessante e stimolante il cui principio cardine sarà la creatività applicata come strumento privilegiato per favorire sinergie, contatti attraverso l'intento di utilizzare risorse esistenti e di crearne di nuove.
sPAZIO211 non ha contatti ad oggi con Belleville o Terra del fuoco e non esprime alcun pensiero su questi soggetti perchè non li conosce e cerchiamo di parlare SOLO di cose che conosciamo...o crediamo di conoscere.
Crediamo che porsi come antagonisti ad un sistema non sia sempre la soluzione migliore per noi , perciò preferiamo, ove ve ne siano le condizioni politiche ed umane, agire per migliorare un sistema dall'intero e crediamo che, seppur in un sistema amministrativo complicato e spesso inconcludente, vi siano persone nell'Amministrazione in grado di comprendere ed agire senza fare compromessi o pensare solo al proprio arrivismo.
Paghiamo un affitto concordato, paghiamo le utenze, paghiamo tutte le spese, il materiale presente in sPAZIO211 e l'allestimento e totalmente di nostra proprietà comprato con soldi (e debiti) nostri (e messo a disposizione gratuitamente per iniziative che condividiamo negli obiettivi).
Viviamo grazie ad un regime di autogestione economica, non riceviamo NESSUN contributo nè finanziamento da Comune, Stato, Regione, enti pubblici o privati continuativo per la nostra attività.
Riceviamo contributo pari a circa il 35% unicamente per il festival musicale sPAZIALE.
Gli orari di coprifuoco per la pace sociale dei cittadini che votano non riguardano solo sPAZIO211 ma TUTTI i luoghi all'aperto della Città di Torino, istituzionali e non, è un'ordinanza comunale. Tuttavia se sPAZIO211 sfora l'orario di chiusura è più facile che le amate forze dell'ordine si presentino con un esposto da noi piuttosto che in altri ambienti forse più "protetti" e non abbiamo parenti avvocati.
Abbiamo pagato 1300 euro di multa per un affissione di 4 locandine sul festival davanti a Palazzo Nuovo e li abbiamo pagati.
Se richiesto e condiviso e per noi interessante gestiamo progetti istituzionali in ambito musicale cercando di migliorarli e renderli meno alieni alle masse.
Pensiamo che ricevere finanziamenti pubblici non sia un reato se i soldi vengono spesi in modo trasparente, sincero, non lucroso e possibilmente per contribuire a dare ossigeno all'asfissia artistica-culturale dei consumi convenzionali che ci governa.
Frequentiamo El Paso da sempre perchè ci piace.
Frequentiamo Hiroshima se ci interessa vedere un concerto che ci piace.
Paghiamo SEMPRE il biglietto d'ingresso o sottoscrizione sia a El Paso che ad Hiroshima.
Non chiediamo accrediti.
Crediamo che lo scopo della 'Cultura' sia quello di contribuire allo sviluppo della coscienza critica che caratterizza la nostra controversa specie animale, e che ciò si possa fare divertendosi ma non necessariamente solo ridendo, ascoltando musica ma non solo quella che già conosciamo da tempo, discutendo ma non per forza essendo tutti d'accordo, guardando un monitor ma non dando per scontata l'univocità del rapporto passivo utente-tv, leggendo libri, fumetti e quant'altro senza la pretesa di riconoscervisi, ma con la tensione di chi cerca altro che non l'ovvietà ed il pressapochismo, altrui punti di vista.
Cerchiamo di “Stare in mezzo” che per noi significa assumere la posizione più critica e autonoma. Possiamo schierarci (la distanza è esattamente la metà rispetto a quella che dovremmo sopportare altrimenti); ma possiamo anche stare dove siamo e proporre la nostra alternativa. “Stare in mezzo”, quindi, non nell’ottica di un compromesso al ribasso, ma tendendo al più alto punto d’incontro possibile tra esperienze eterogenee e generative.
Crediamo di non essere nè migliori nè peggiori di tanti altri ma siamo certi che in ciò che facciamo c'è un pezzo piccolo, ma significativo, delle nostre vite.
Sbagliamo molto.
GIANLUCA GOZZI
sPAZIO211
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Sugli sgomberi del "casotto" e "selva21"
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sgomberi Saturday, Nov. 12, 2005 at 12:54 AM |
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Il casottoccupato di via modena e selva 21 di via bologna, sono state sgomberate quasi una settimana trascorsa.Queste occupazioni nascevano dalla necessita' di liberare nuovi spazi dopo gli sgomberi di rrosalia e alcova.la cosiddetta "tregua olimpica" colpisce ancora, tentando di ripulire torino per renderla la splendente vetrina dei giochi invernali, cosi' come chiamparino, toroc e questurini vari la vorrebbero: controllata, serrata, senza dissidenze o resistenze. in parole povere, una citta' galera, militarizzata, dove non c'è posto per chi si ribella a progetti di repressione e/o devastazione ambientale, ne per chi, clandestino in questa citta', si ritrova ogni giorno a dover sfuggire a controlli sempre piu' pressanti mirati ad espulsioni o, come abbiamo visto la primavera scorsa, all'eliminazione fisica. in questo clima di pulizia sociale e simulazioni antiterroristiche, questi due sgomberi vanno ad aggiungersi agli altri 9 gia effettuati dall' inizio dell'anno...
QUESTA E' LA TORINO PREOLIMPICA ...
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Sulla nuova occupazione
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occupanti Saturday, Nov. 26, 2005 at 3:17 PM |
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Due settimane fa veniva sgomberato il SELVA 21, una occupazine fresca di pochi giorni nella zona di via Bologna (in contemporanea, un'altra occupazione il Casotto di corso Palermo, di propietà del comune, veniva sgomberata). Il SELVA 21 è di propietà delle Costruzioni Ristrutturazioni e Attività Immobiliari, una delle tante imprese edili che monopolizzano le case, lasciandole come in questo caso a marcire fino a che si presenta il momento buono per far partire la speculazione, ciò che trasforma una necessità (la casa) in un affare redditizio per pochi. Oggi rilanciamo a partire da qui. PROBLEMI DI CASA? OCCUPA IL POSTO VUOTO PIU' VICINO
Due settimane fa veniva sgomberato il SELVA 21, una occupazione fresca di pochi giorni nella zona di via Bologna (in contemporanea, un'altra occupazione il Casotto di corso Palermo, di propietà del comune, veniva sgomberata). Il SELVA 21 è di propietà delle Costruzioni Ristrutturazioni e Attività Immobiliari, una delle tante imprese edili che monopolizzano le case, lasciandole come in questo caso a marcire fino a che si presenta il momento buono per far partire la speculazione, ciò che trasforma una necessità (la casa) in un affare redditizio per pochi.
Oggi rilanciamo a partire da qui.
PROBLEMI DI CASA? OCCUPA IL POSTO VUOTO PIU' VICINO
Questa occupazione nasce dall'esigenza di più persone di trovare una soluzione abitativa, uscendo da una logica di mercato sempre più sfacciatamente insostenibile.
Non vogliamo continuare a farci sfruttare, non vogliamo delegare ad altri la soddisfazione dei nostri bisogni, LA CASA E' UNA NECESSITA' E VA PRESA. Per chi è sotto sfratto, per chi non può permettersi n affitto, per chi una casa non ce l'ha, per chi è sfruttato, disoccupato, l'occupazione di case può diventare l'unica risposta.
E Torino è una città in cui le case sfitte sono molte, come per esempio gli spazi ex-Enel nel quartiere Aurora, molte delle case e degli spazi presenti all'interno dell'ex Manifattura Tabacchi, oltre a tutti gli appartamenti costruiti per le olimpiadi che presto saranno abbandonati a loro stessi, destinati a marcire.
La pratica dell'occupazione di case è un modo per opporsi alle speculazioni edilizie e finanziarie che stanno trasformando le città in enormi centri commerciali e produttivi, in cui c'è spazio solo per chi può permetterselo.
DALLA NECESSITA' ALLA PRATICA. E la necessità non è solo di rispondere ad un leggittimo bisogno abitativo dove chiudere la porta per lasciare il mondo fuori, ma anche quello di creare spazi di libera socialità (quello tra persone che si scelgono, non imposta dalle frequentazioni obbligatorie) dove insieme creare strutture che tramite il libero scambio ci consentano di non fruire di servizi ma di acquisire direttamente dei metodi che risolvano le nostre necessità.
Questo nuovo posto vuole essere un luogo aperto ed in continua discussione con chiunque, stando di dover elemosinare, di arrivare alle cose necessarie per il rotto della cuffia o portatore di critica verso il mondo ed il modo di vivere esistente, abbia voglia di mettere in gioco le sicurezze di una vita monotona e prigioniera, per l'incertezza di un domani da costruire. In meglio. CON LE NOSTRE MANI
Gli occupanti 23 novembre 2005
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