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Vedi tutti gli articoli senza commenti
[9/11/05 Macerata] Marche - Sotto processo l’opposizione sociale ai Cpt
by glomeda Wednesday, Nov. 09, 2005 at 11:42 PM mail: info@glomeda.org

MACERATA - Mercoledì 9 novembre in un tribunale sproporzionatamente militarizzato da un ingente spiegamento di agenti in assetto antisommossa, è iniziato il processo a carico di 5 resistenti delle Marche, accusati "di aver esercitato concretamente, insieme ad altre centinaia di persone, il diritto alla critica ed alla legittima resistenza di fronte al tentativo di realizzare un lager per migranti nel territorio marchigiano."

[9/11/05 Macerata] M...
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MACERATA
- Mercoledì 9 novembre in un tribunale sproporzionatamente militarizzato da un ingente spiegamento di agenti in assetto antisommossa, è iniziato il processo a carico di 5 resistenti delle Marche, accusati "di aver esercitato concretamente, insieme ad altre centinaia di persone, il diritto alla critica ed alla legittima resistenza di fronte al tentativo di realizzare un lager per migranti nel territorio marchigiano."

I fatti contestati risalgono al 3 marzo 2004, durante la seduta del Consiglio Comunale di Corridonia (Mc) convocato per discutere una variante al Prg che avrebbe dato via libera alla costruzione di un Centro di Permanenza Temporanea.

In mattinata si è svolta l’udienza preliminare conclusasi con il rinvio a giudizio degli imputati fissato per il 27 aprile prossimo.

-  Il percorso delle mobilitazioni contro i Cpt nelle Marche, un breve resoconto e un commento dopo la prima udienza preliminare nell’intervista con l’avv. Paolo Cognini [audio]

-  Chiudere i lager per migranti! Amnistia subito!

Leggi su Glomeda l’articolo sulla conferenza stampa indetta dalle Comunità Resistenti presso l’Ambasciata dei diritti di Ancona

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una retrospettiva
by glomeda Wednesday, Nov. 09, 2005 at 11:58 PM mail: info@glomeda.org

Una retrospettiva:

- [9/9/04] No Cpt! Cinque attivisti imputati
http://glomeda.org/documenti.php?id=263

- [5/4/04] Bocciato il CPT a Corridonia!
http://glomeda.org/documenti.php?id=162

- [26/3/04] Mozione contro il CPT a Corridonia
http://glomeda.org/documenti.php?id=124

- [16/3/04] No CpT!!! Rassegna stampa 16/3
http://glomeda.org/documenti.php?id=119

- [10/3/04] | MARCHE - Consiglio regionale vota contro i CPT
http://glomeda.org/documenti.php?id=111

- [6/3/04] Speciale NoCpt! set2003 Azione dei Disobbedienti alla Regione Marche
http://www.glomeda.org/documenti.php?id=106

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Rassegna stampa NoCpt! Corridonia Rassegna stampa NoCpt! Corridonia (4 - 19 marzo)
by . Tuesday, Nov. 15, 2005 at 6:50 PM mail:

Corriere Adriatico
giovedì 4 marzo 2004

No global, assedio al Comune
Rivolta a Corridonia, bloccato il Consiglio sui clandestini

CORRIDONIA - Centinaia di persone accalcate in piazze e in Comune, striscioni, urla, spintoni e insulti. Quello che si temeva s'è puntualmente verificato. Il dibattito di ieri sera in Consiglio sul nuovo centro per immigrati clandestini ha scatenato il finimondo. Uniti nella protesta agricoltori e giovani dei centri sociali, partiti dell'opposizione e movimenti non global.

Il centro cittadino fin dal tardo pomeriggio è stato presidiato da polizia e carabinieri. La protesta è nata intorno all'ora di cena, quando hanno cominciato a sfilare alcuni manifestanti. Centinaia di giovani sono poi entrati in Municipio dove s'è verificata una ressa incredibile. Con tante urla ("Vergogna") nei confronti degli esponenti della maggioranza. I ragazzi dei centri sociali hanno sistemato uno striscione sulla statua di Filippo Corridoni con la scritta "No ai Cpt".

Il centro è stato anche invaso da alcuni trattori mentre in Comune le critiche dei manifestanti sono state rivolte soprattutto agli assessori Sandro Giustozzi e Antonio Bellesi. Un altro striscione è stato sistemato all'interno del palazzo comunale con la scritta "No ai lager". A mano a mano il clima è diventato sempre più incandescente, fino a quando, poco prima delle 22, è stato dato il via alla seduta consiliare.

Ma la tregua è durata ben poco. Poco dopo i giovani no global sono riusciti a sfondare il "muro" delle forze dell'ordine, penetrando all'interno dello spazio riservato ai consiglieri, chiedendo un'assemblea pubblica sul caso. Il sindaco Alberto Emiliani, che ha accolto la richiesta, non ha potuto far altro che interrompere la seduta. Ma la polemica è continuata ancora per molto. Momenti di forte tensione sono stati vissuti proprio quando la seduta è stata interrotta, con i giovani no global che hanno fronteggiato la polizia schierata in assetto antisommossa.

Panico, naturalmente, fra gli altri residenti che si erano recati in Comune per assistere al dibattito sul centro per l'accoglienza. Fra i timori emersi fra gli altri contestatori, quello che il centro possa contribuire a far aumentare la criminalità.

Contro il centro di Corridonia, nelle ore precedenti, si era anche espresso il presidente della Provincia Sauro Pigliapoco: "La nostra provincia - scrive - si distingue per l'alto grado di civiltà già dimostrata nel favorire l'integrazione, testimoniata anche dalla scarsa rilevanza sul nostro territorio di fenomeni delittuosi derivanti dall'immigrazione. Tuttavia non bisogna approfittare del senso di ospitalità della popolazione. Al di là di possibili aspetti di incostituzionalità, appare chiara l'inopportunità di insediare agevolmente e utilmente nel Maceratese tale centro".
DANIEL FERMANELLI




COMUNICATO STAMPA Centri sociali delle Marche sulla dichiarazione del Segretario Regionale di Rifondazione Comunista Giuliano Brandoni
venerdì 5 marzo 2004

In merito alle dichiarazioni del segretario regionale di Rifondazione Comunista, ci chiediamo se "gli sciocchi estetismi dannunziani e adolescenziali" siano quelli di chi lotta per raggiungere l'obiettivo della non-costruzione dei lager per migranti, o invece di chi si limita ad una presenza di testimonianza che non ha altro scopo se non quello di rappresentare i propri interessi di carriera partitica.
Le uniche retroguardie di movimento sono quelle che ai movimenti si attaccano per interessi elettorali e opportunistici, non certo chi il conflitto lo pratica ogni giorno e lotta per un altro mondo possibile, senza lager e senza strumentalizzazioni.




Il Manifesto
venerdì 5 marzo 2004

Botte in consiglio comunale
Protestano contro l'apertura del cpt. Arriva la polizia

VITTORIO LONGHI
CORRIDONIA (MACERATA)
È finito con la carica della polizia antisommossa, mercoledì sera, il consiglio comunale di Corridonia, in provincia di Macerata, dopo che un gruppo di disobbedienti ha tentato di avvicinarsi al sindaco per chiedere un'assemblea aperta. Oggetto della discussione era e resta la decisione del sindaco Emiliani e dell'assessore all'urbanistica Giustozzi - senza alcuna consultazione consiliare e tanto meno popolare - dell'apertura di un Centro di permanenza temporanea per immigrati in una zona di campagna, tra l'altro protetta da vincolo ambientale. «Rivendichiamo l'assoluta necessità di far conoscere ai cittadini quale ignobile decisione si tenti di far passare sopra le loro teste», dicono gli attivisti dei centri sociali maceratesi. Più di mille persone si sono radunate sulla piazza di Corridonia e hanno riempito la sala del palazzo comunale per contestare la proposta del Cpt all'ordine del giorno del consiglio. Una partecipazione inaspettata dagli amministratori che avrebbero fatto ratificare una variante al piano regolatore per poi dare la disponibilità al ministero degli interni di costruire il centro. Una procedura insolita per una simile decisione, tanto più che sembra non ne fossero a conoscenza neanche gli stessi membri della giunta e non risultano richieste dirette da parte del ministero. L'opposizione di centro sinistra sostiene che in realtà la proposta sia partita da un'impresa di costruzione già d'accordo con l'assessore all'urbanistica: «Volevano farci trovare davanti al fatto compiuto - accusa il consigliere diessino Fabio Pierantoni - per questo avremmo dovuto discuterne in un'assemblea pubblica». L'irruzione della polizia, però, ha interrotto la seduta prima del dibattito e il sindaco è riuscito a evitare il confronto con i cittadini. Evacuata la sala, Emiliani ha dovuto accettare la richiesta di aprire il prossimo consiglio alla partecipazione popolare: «Ci atterremo alla volontà della cittadinanza in ogni caso», si è affrettato a dichiarare. All'ipotesi dei Cpt avevano già detto di no sia la Regione Marche sia la Provincia di Macerata e l'Osservatorio permanente sulle carceri. «Sono motivi ideologici» per Emiliani, che insiste sui vantaggi dell'opera: «Nuove strade, lavoro per le imprese locali, più sicurezza per la presenza costante della polizia». Non si esclude, perciò, che la costruzione di 4 mila metri quadrati, per circa 250 persone, consenta poi di rendere edificabile un'area già dotata di strade e servizi. Una vera speculazione immobiliare fatta sulla pelle dei migranti. Nella cittadina del distretto calzaturiero, con oltre il 10 per cento di lavoratori stranieri residenti su circa 12 mila abitanti, prevale il pregiudizio e ci si oppone al Cpt più per motivi di presunta sicurezza che di rispetto dei diritti umani. «Io abito a 300 metri da dove vogliono mettere i clandestini e nella zona siamo contrari: questa gente porta solo criminalità», dice un agricoltore entrato in piazza con un trattore pieno di cartelli «contro il sindaco e contro i clandestini».




Corriere Adriatico
venerdì 5 marzo 2004

Resistenza e lesioni, ora indaga la Procura
INCHIESTA SULL'ASSALTO IN COMUNE

Avrà dei risvolti giudiziari la rivolta dei no global contro il centro per clandestini che il Ministero dell'Interno è intenzionato a realizzare in contrada Piedicolle.
La Procura di Macerata ha infatti aperto un'inchiesta a carico di ignoti per resistenza, lesioni ed interruzione di pubblico servizio, affidando le indagini al PM Andrea Laurino, il quale dovrebbe acquisire dalla Questura tutte le informazioni riguardanti quanto accaduto mercoledì sera presso la sala consiliare del municipio di Corridonia. [...]




Il Messaggero
venerdì 5 marzo 2004

Corridonia/Sul Centro per clandestini il sindaco annuncia un'assemblea pubblica. Feriti due agenti e un carabiniere
CONSIGLIO BLOCCATO, CACCIA AI NO GLOBAL
Inchiesta sull'invasione dell'Assise comunale: la polizia visiona i filmati

Interruzione di pubblico servizio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Queste le ipotesi di reato del fascicolo aperto ieri dal sostituto procuratore Andrea Laurino sui fatti di Corridonia. Il procedimento, aperto dopo l'informatica della Polizia, è a carico di ignoti. In queste ore gli agenti della Digos stanno visionando i filmati per individuare i responsabili dei disordini e del ferimento di due poliziotti e un carabiniere, raggiunti da pugni. [...]




Corriere Adriatico
sabato 6 marzo 2004

Corridonia, i no global si difendono dopo l'assalto in Comune
"La colpa è del sindaco"
"L'unico sfregio che può esser fatto alla città è la costituzione di un centro per immigrati La struttura viola qualsiasi diritto umano" Il portavoce Cognini ora respinge le accuse Ma sul caso continua l'inchiesta in Procura

CORRIDONIA - I no global non ci stanno. La notizia dell'apertura di un'inchiesta da parte della Procura per la bagarre di mercoledì scorso in Consiglio comunale e le accuse degli amministratori corridoniani non sono affatto andate già ai rappresentanti dei centri sociali, intenzionati a portare a termine la battaglia contro la realizzazione del Centro di permanenza temporanea che il ministero dell'Interno ha intenzione di ubicare in contrada Piedicolle. L'assessore Giustozzi ha anche definito l'irruzione dei giovani dissidenti "uno sfregio alla nostra città". Ma l'avvocato Paolo Cognini, portavoce regionale dei centri sociali, la pensa molto diversamente.

"L'unico sfregio che può essere fatto a Corridonia - osserva - è la costituzione di un Centro di permanenza, ovvero di una struttura che viola i più elementari diritti umani. Non si può decidere in merito ad una variante al piano regolatore senza aver dato vita a nessun momento di discussione e riflessione con i cittadini".

Quindi rifareste quello che avete fatto?
"I centri sociali, in maniera democratica, hanno richiesto che l'assise municipale si trasformasse in un'assemblea pubblica dove tutti potessero confrontarsi sull'argomento. Da parte nostra c'è stata solamente una pacifica invasione della sala consiliare, se poi si sono verificati momenti di tensione, la colpa è tutta del sindaco, che ha permesso l'intervento della polizia in assetto antisommossa in un luogo che dovrebbe essere l'emblema della democrazia".

Il primo cittadino sostiene che l'assemblea si farà.
"Emiliani si è impegnato ad organizzare un incontro prima di effettuare ogni passaggio amministrativo. Noi ci siamo resi conto che mercoledì sera molti consiglieri neanche sapevano cosa fosse un centro di permanenza temporanea. Questo dimostra che è evidente la necessità di un momento di riflessione che arricchisca tutti. Il sindaco ha inoltre dichiarato di volersi confrontare dinanzi ai suoi concittadini senza la nostra presenza. Ecco, in merito dico che se un'assemblea è pubblica deve esserlo fino in fondo: non capisco in che modo possa impedirci di partecipare".

Come sono nati i tumulti di mercoledì?
"Io stesso, nel momento di massima confusione, ho invitato il sindaco a riportare la calma, consigliandogli di fare immediatamente un'assemblea, che avrebbe tranquillizzato gli animi ed avrebbe consentito alla polizia di lasciare l'aula. Emiliani ha voluto invece mantenere la posizione originaria, impedendo la discussione con un atto di forza. Di questo se ne deve assumere la responsabilità sia a livello politico, sia per quanto riguarda le indagini che ha appena aperto la procura".

C'è chi non ha gradito lo striscione appeso sulla statua di Filippo Corridoni.
"Il sindacalista corridoniano dovrebbe essere ben felice di vedere appeso sul suo corpo uno striscione che esprime la netta contrarietà ai Cpt, che come detto violano i più elementari diritti umani".

Giustozzi vi ha definito barbari.
"Se qualcuno pensa che oggi le decisioni vadano prese in maniera imperiale e quindi senza processi democratici, ben vengano i vandali. Se invece Giustozzi con questo termine voleva evidenziare un atto di inciviltà, allora sottolineo che non abbiamo fatto nulla di male. La vera barbarie è evitare una discussione democratica. La Procura? Se si muoverà con serenità di giudizio arriverà a concludere che da parte dei manifestanti non c'è stato nessun tipo di violazione. Quello che si è determinato all'interno è dovuto all'irruzione della polizia. Noi siamo tranquilli".
DANIEL FERMANELLI




Corriere Adriatico
giovedì 11 marzo

Il Consiglio accoglie una mozione di Ricci ma si divide sulle scelte
Centro immigrati, la Regione frena

CORRIDONIA - Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato una mozione presentata da Andrea Ricci, di Rifondazione comunista, che impegna la Giunta a dichiarare il territorio marchigiano indisponibile per i centri di permanenza temporanea per migranti. La mozione è stata approvata a maggioranza, con il voto contrario del centro-destra. Lo spunto è stato l'intervento della polizia il 3 marzo scorso nel Consiglio comunale di Corridonia impegnato nella discussione di una variante del Prg per la realizzazione di un Cpt, invocato per contenere la presenza in aula di no global e Disobbedienti contrari al provvedimento in esame, i quali avevano occupato l'emiciclo. Ricci, illustrando la sua mozione, ha espresso "condanna" per l'intervento delle forze di polizia: "le forze dell'ordine non devono mai entrare in assemblee elettive se non per gravissimi motivi", ha rimarcato nel corso del dibattito, anche se di questo argomento la mozione non fa cenno. "I centri inoltre - secondo l'esponente comunista - sarebbero lesivi dei diritti della persona". Una visione, quella dell'esponente comunista, respinta da Ottavio Brini di Forza Italia, che ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine ricordando che la maggioranza chiamò i carabinieri a intervenire nell'aula del Consiglio regionale in un'occasione in cui "volarono solo fogli e parole". Cesare Procaccini, del Pdci, ha condiviso la proposta di Ricci, mentre Francesco Massi, dell'Udc, ha rilevato che "i no global hanno interrotto la seduta del Consiglio comunale di Corridonia strappando il microfono al presidente dell'assemblea. Non chiamavate aggressione fascista un simile comportamento?", ha chiesto Massi rivolto a Ricci. Adriana Mollaroli, dei Ds, condividendo la posizione di Ricci, ha respinto l'idea di attivare un centro di permanenza temporaneo per migranti nelle Marche, rilevando che "c'è, piuttosto, bisogno di accoglienza". Dal canto suo Pistarelli, di An, ha detto che i centri di accoglienza nel centro Italia sono pochissimi e che pertanto "ce n' è bisogno", aggiungendo però che "Corridonia non è un sito ottimale, e che andrebbe piuttosto individuato un altro posto lungo la costa, in maggiore prossimità con i luoghi d'arrivo dei flussi migratori". Cristina Cecchini (Sd) si è detta favorevole alla mozione di Ricci, mentre Carlo Ciccioli, di An, ha osservato che "se Corridonia non va, si scelga un altro luogo, ma un centro, nelle Marche, deve esservi". Invece, secondo Marco Moruzzi (Verdi), "i centri sono luoghi di detenzione, che non vanno bene nè a Corridonia nè da alcuna altra parte". Ha concluso l'assessore Ugo Ascoli, esprimendo la "contrarietà" della Giunta all'istituzione di centri nel territorio marchigiano, "simili per clima ad un lager".


Interpellanza di Calzolaio a Pisanu
Il caso dal ministro

CORRIDONIA - Il deputato maceratese Valerio Calzolaio ha presentato un'interpellanza al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu con la quale si chiede di sapere "in base a quali considerazioni si ritiene utile aprire un centro di permanenza temporanea nelle Marche e in base a quali criteri è stato individuato il Comune e il sito di Corridonia". Calzolaio domanda inoltre "come e quando sono state coinvolte nella valutazione e nella scelta la Regione e la Provincia, in che senso il centro crea posti di lavoro per i cittadini di Corridonia e come si valuta l'esperienza quinquennale dei centri in Italia e se si condividono le valutazioni di "Medici senza frontiere", associazione a tutti nota".
Nel testo che accompagna l'interpellanza rivolta al ministro dell'Interno Calzolaio ricorda che lo stesso dicastero ha rivolto al Comune di Corridonia la richiesta di ospitare un sito per la realizzazione di una struttura finalizzata al trattenimento di stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione o di respingimento in centri di permanenza temporanea. "Il centro - avverte Calzoaio - sarebbe stato previsto da un'ordinanza del presidente del Consiglio del maggio scorso come centro regionale".




Il Messaggero
giovedì 11 marzo

Calzolaio e Conti si rivolgono al ministro Pisanu
Centro per stranieri da espellere, la Regione dice “No”

No al Centro permanenza temporanea per immigrati in attesa di essere espulsi (Cpt) nelle Marche. Il consiglio regionale ha approvato una mozione presentata da Andrea Ricci, di Rifondazione comunista, che impegna la giunta a dichiarare il territorio marchigiano indisponibile per i centri di permanenza temporanea per immigrati. Una mozione approvata a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione di centro-destra. «I Cpt ha spiegato Ricci durante l’intervento sono lesivi dei diritti della persona».
E le reazioni alla mozione non hanno tardato ad arrivare. D’accordo con Ricci Cesare Procaccini, del Pdci, mentre per Francesco Massi(Udc) non è «possibile che quando le strutture le propongono la Turco e Napolitano sono buone e quando le propone il governo di centro-destra sono fasciste».
Favorevole anche Adriana Mollaroli, dei Ds, secondo cui «c' è, piuttosto, bisogno di accoglienza». Contrario, invece, Pistarelli, di An: «C’è bisogno ha detto di Cpt, perché nel centro Italia ce ne sono pochissimi», aggiungendo, però, che «Corridonia non è il sito ottimale, perché non si trova lungo la costa».
Sulla stessa lunghezza d’onda Cristina Cecchini (Sd), mentre per Carlo Ciccioli, di An, se «Corridonia non va, si scelga un altro luogo, ma un centro, nelle Marche, deve esservi». Per Marco Moruzzi (Verdi), «i centri sono luoghi di detenzione, che non vanno bene nè a Corridonia nè da alcuna altra parte». La contrarietà della giunta ai Cpt è stata affidata in chiusura alle parole dell' assessore Ugo Ascoli: «I Cpt ha detto sono simili per clima ad un lager».
Sui Centri di permanenza temporanea per immigrati sono intervenuti anche due parlamentari maceratesi, Valerio Calzolaio (Ds) e Giulio Conti (An)
Calzolaio ha rivolto un' interpellanza al ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, per sapere in base a quali considerazioni il Governo ritiene utile aprire un Cpt nelle Marche, e perché a Corridonia (con i sindaci dei Comuni vicini «tenuti all'oscuro di tutto»). Nell'interpellanza Calzolaio chiede «come e quando sono state coinvolte nella scelta di Corridonia la Provincia di Macerata e la Regione», e in che senso il nuovo Cpt dovrebbe «creare nuovi posti di lavoro (60) come sostenuto dal sindaco di Corridonia».
Conti con un’interrogazione rivolta sempre al ministro Pisanu chiede di conoscere i motivi che hanno «spinto il ministero a scegliere Corridonia come sede di un Cpt» e si è tenuto conto che «altrove i futuri ospiti extracomunitari hanno organizzato fughe di massa o addirittura autentiche rivolte». Conti si chiede se il Ministero ha «aumentato il numero degli agenti di polizia» e se il ministro è conoscenza del fatto che la «popolazione non è stata preventivamente consultata» e che «questa decisione ha turbato la vita della città».




Il Messaggero
venerdì 12 marzo

CORRIDONIA
Cpt, dibattito pubblico

CORRIDONIA Sarà di nuovo scontro? Le forze dell’ordine sono già in stato di allerta per l’incontro in programma lunedì alle 18,15 nella sede del Comune di Corridonia. Oggetto, il centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini. All’incontro, al quale sono invitati tutti i cittadini, parteciperà l’onorevole Valerio Calzolaio (Ds) e l’assessore regionale al lavoro, Ugo Ascoli.
Si teme che l’incontro possa degenerare. L’argomento è molto sentito, divide politici e cittadinanza. Il Cpt ha ricevuto il no della Regione. I centri sociali hanno già fatto sentire la propria voce. Il Consiglio comunale, che aveva all’ordine del giorno la variante al piano regolatore per costruire il centro per stranieri da espellere, è stato occupato dai manifestanti. La Procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda, ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio e per lesioni ai danni di polizia e carabinieri, strattonati e feriti per entrare nella sala consiliare e impedire che il progetto passasse. La variante è stata per ora ”congelata”.




Il Messaggero
sabato 13 marzo

Corridonia
Centro per immigrati: gli “azzurri” sono contrari

CORRIDONIA Centro di permanenza temporanea per immigrati in attesa di essere espulsi dall’Ialia. Forza Italia scrive al ministero degli Interni «perché il Governo riveda la posizione presa». Ottavio Brini, che degli “azzurri” è segretario provinciale, spiega che «sono molteplici i motivi che ci vedono contrari. Intanto, a Corridonia c'è già una forte concentrazione di stranieri residenti, e di questo bisognava tenere conto. Inoltre, che senso ha fare un Centro immigrati lontano da strutture di supporto, quali quelle portuali e aeroportuali? Ma, soprattutto, è mancato il confronto pubblico con la cittadinanza e gli enti locali». Da Brini anche una domanda al sindaco Emiliani: «Perché ha dato la sua disponibilità e da chi è stato contattato?».
Contrario anche il responsabile provinciale Sicurezza di FI, Paolo Mercuri.




Il Messaggero
lunedì 15 marzo

Corridonia/Atto intimidatorio “mirato” contro il centro di permanenza, Giustozzi pronto a difendere la famiglia
«Se toccano i miei figli io sparo»
Una “molotov” tirata nel giardino dell’assessore all’Urbanistica

CORRIDONIA Una bottiglia incendiaria è stata ritrovata nel giardino dell’ex sindaco di Corridonia, Sandro Giustozz i (nella foto). L’attuale assessore all’edilizia e all’urbanistica è sotto shock: «Se toccano i miei figli, io sparo» dice a caldo l’avvocato. Ha i brividi se pensa che su quel prato di solito giocano i suoi bambini. «L’atto intimidatorio è sicuramente collegato al Centro di permanenza temporanea per clandestini riferisce Giustozzi ma non sono io a volerlo, è il Ministero. Stiano tranquilli i cittadini, senza il loro consenso l’amministrazione comunale non farà nulla». I resti una molotov (pezzetti di vetro e brandelli di straccio) è stata rinvenuta ieri mattina dall’avvocato Giustozzi nella sua abitazione. Da qualche giorno ci sono lavori in corso, per cui abita sulla sua villa-studio. Andato a dare una sistemata alla sua abitazione, ha notato sull’erba luccicare qualcosa: erano i frammenti di vetro di una piccola bottiglia di birra. Intatto solo il collo dove era stato annodato lo straccio. Qualcuno aveva dato fuoco alla bottiglia, poi il lancio verso l’entrata della casa. I danni sono minimi (annerito l’ingresso, bruciacchiato il prato). Sull’avvertimento indagano i carabinieri di Corridonia. Secondo quanto ricostruito dall’ex sindaco, l’episodio è collegato all’invasione del Consiglio comunale quando era in programma la variante del Piano regolatore per la creazione del Centro. «Di minacce e insulti ne ho ricevuti tanti, poi ho ritrovato la bottiglia incendiaria a casa continua Giustozzi questi no-global, questi disobbedienti dovrebbero stare in galera, questo mi aspetto dalla magistratura locale».
Emiliozzi a pag. 49


Una “molotov” contro l’assessore
L’hanno tirata nel giardino di casa dell'avvocato Sandro Giustozzi

di ROSALBA EMILIOZZI
CORRIDONIA “Molotov” nel giardino nell’ex sindaco. I frammenti della bottiglia incendiaria e i brandelli dello straccio usato come miccia, sono stati trovati tra l’erba da Sandro Giustozzi, per due mandati primo cittadino di Corridonia, oggi assessore all’Urbanistica della giunta Emiliani.
«L’atto intimidatorio è sicuramente collegato al centro di di permanenza temporanea per clandestini dice l’avvocato Giustozzi ma non sono io a volerlo, è il Ministero, che dovrà dare chiarimenti. Comunque nulla si farà senza il consenso dei cittadini». Questo il messaggio per Corridonia. Quanto al Cpt, Giustozzi aggiunge: «Alcuni amici poliziotti mi riferiscono che i problemi non vengono dalle persone (gli immigrati, ndr ) che sarebbero ospitate nel centro ma dall’esterno, dai no-global, i disobbedienti che ci buttano fuori dal Consiglio Comunale. Poi trovo un bottiglia incendiaria a casa. Basta con questa gente, va messa carcercata e vanno buttate via le chiavi. Questo mi aspetto dalla magistratura locale». E’ arrabbiato l’ex sindaco. In giardino potevano giocare il suoi bambini, un maschio di 16 anni e la femminuccia di 4. «Se toccano i miei figli, io sparo» ribatte duro.
La rabbia è tanta. E’ stato Giustozzi ieri mattina alle 9 a scoprire i resti della molotov. Nella sua abitazione di via Vallescura, 4, da una ventina di giorni ci sono lavori in corso. L’avvocato con la famiglia si è trasferito della villa-studio. Era andato a dare una sistemata alla casa, quando ha visto l’entrata annerita dal fumo e i resti della bottiglia incendiaria seminati in giardino. «Ho notato qualcosa che luccicava, erano pezzetti di vetro» racconta Giustozzi. Erano i resti di una bottiglia di birra da un quarto senza etichetta, quasi intatto il collo con un tappo anch’esso anonimo, intorno era stato annodato lo straccio. E’ bastato un accendino e poi il lancio verso l’abitazione. Un brandello di stoffa è caduto sull’erba ed ha bruciacchiato il prato all’inglese. Leggermente annerito l’ingresso. Il fatto sarebbe successo una decina di giorni fa perché, fa notare Giustozzi, «venti giorni fa ho pulito tutto, mia moglie dieci giorni fa ha notato il cancello aperto, non gli abbiamo dato peso e invece...». I danni sono minimi ma il messaggio è chiaro. Sull’avvertimento indagano i carabinieri di Corridonia.
«Ce l’hanno con me per il Cpt, di insulti e minacce la sera del consiglio comunale ne ho ricevute tante» continua Giustozzi. Quella sera doveva essere approvata la variante al Piano regolatore per costruire il Centro. Mossa bloccata con l’invasione dell’aula da parte dei centri sociali. Da allora il Centro è fonte di polemiche. Oggi i deputati Calzolaio e Zanotti faranno un sopralluogo nell’area in cui il Governo vorrebbe istituire il centro di permanenza, seguirà un dibattito pubblico alle 18,15 in Comune, che promette di essere incandescente.




Corriere Adriatico
lunedì 15 marzo

Allarme a Corridonia
Molotov contro l'assessore

CORRIDONIA - Una bomba incendiara è stata trovata dall'assessore all'Urbanistca Sandro Giustozzi davanti alla sua casa. L'amministratore ha collegato l'episodio alla tensione degli ultimi tempi per la costruzione di un centro di accoglienza temporanea dei clandestini a Corridonia.


Molotov davanti alla casa dell'assessore
Giustozzi: "Altre volte ho ricevuto minacce"

CORRIDONIA - I resti di una bottiglia incendiaria sono stati ritrovati ieri dinanzi alla porta d'ingresso dell'abitazione dell'assessore all'Urbanistica, Sandro Giustozzi, in contrada Vallescura, al civico numero quattro. A rinvenire l'oggetto infiammabile, ieri mattina intorno alle ore 9, è stato lo stesso ex sindaco, il quale ha subito allertato le forze dell'ordine. Sul posto, insieme alla Digos, sono intervenuti i carabinieri di Corridonia e quelli del comando provinciale di Macerata, i quali hanno provveduto anche a porre sotto sequestro la bottiglia e lo straccio annodato al collo della stessa.
"C'erano vetri dappertutto - commenta Giustozzi - sia le scale che il pavimento sono stati anneriti. Era una bottiglia di birra, all'interno della quale era stato versato del liquido infiammabile. Sono sicuro che si tratta di una minaccia collegata alla mia attività di amministratore comunale, e più precisamente alla questione riguardante il Centro di permanenza per immigrati clandestini che il ministero dell'Interno ha intenzione di ubicare in contrada Piedicolle".
Giustozzi riflette sul clima di tensione che è maturato intorno alla vicenda. "E' troppo strano che un "avvertimento" del genere sia giunto proprio a pochi giorni di distanza dal Consiglio comunale interrotto a causa di una irruzione da parte dei no global. Non è comunque la prima volta che ricevo minacce: era già successo quando mi ero adoperato per la chiusura della moschea".
L'ex sindaco torna poi a parlare della bottiglia incendiaria rinvenuta ieri mattina. "L'autore di questo deplorevole gesto è entrato nel giardino di casa mia ed ha agito indisturbato. Certa gente dovrebbe essere sbattuta in galera e poi bisognerebbe buttare via la chiave".
"Non so quando sia accaduto con precisione il fatto, anche perché la settimana scorsa sono passato a casa solamente per dare da mangiare ai cani. Molto probabilmente è successo tutto qualche giorno fa, ma non me ne ero mai accorto".
Una vicenda che sta facendo discutere la cittadina corridoniana.
"Sono stati degli avvertimenti terroristici - sostiene ancora l'assessore all'Urbanistica, Sandro Giustozzi -, ma nonostante tutto non temo per la mia incolumità. Le forze dell'ordine mi fanno infatti sentire protetto e tutelato. Basti pensare ai carabinieri di Corridonia, che ieri mattina sono intervenuti con grande celerità. A loro va - chiude nel raccontare l'episodio l'assessore - il mio ringraziamento".
DANIEL FERMANELLI


I parlamentari Calzolaio e Zanotti a Corridonia
Centro per clandestini Un sopralluogo dei Ds

CORRIDONIA - Oggi pomeriggio, alle ore 17, i parlamentari dei Ds, Valerio Calzolaio e Katia Zanotti, insieme all'assessore regionale all'Immigrazione, Ugo Ascoli, faranno un sopralluogo a Piedicolle, nell'area in cui il Governo vorrebbe istituire un centro di accoglienza temporanea per immigrati clandestini.
Alle ore 18:15 si terrà invece presso la sala consiliare del municipio un'assembla pubblica sull'argomento. La riunione, che avrà scopo informativo, è stata organizzata dal consigliere comunale corridoniano, Fabio Pierantoni, capogruppo della lista "Polis".
"La manifestazione è aperta a tutti - ribadisce Pierantoni -. Auspichiamo anche la presenza del sindaco e degli altri esponenti della giunta comunale. Sarebbe molto importante ai fini del dibattito". Nella giornata di ieri presso i giardini pubblici è stato anche allestito un gazebo informativo in merito all'iniziativa odierna. Il sindaco Alberto Emiliani - la cui presenza è ancora in forse - non nasconde comunque i suoi dubbi circa l'adeguatezza dall'aula consiliare per lo svolgimento della manifestazione, alla quale parteciperanno anche esponenti dei centri sociali. Gli organizzatori dell'assemblea hanno comunque avvisato la questura e si prevede una massiccia presenza di forze dell'ordine. Resta da aggiungere che nei giorni scorsi è stata inviata in municipio una lettera da parte del comitato di quartiere di Colbuccaro, guidato da Luigi Grassetti, il quale ha ribadito la sua contrarietà nei confronti del Cpt previsto a Corridonia.
D.FER.




Il Messaggero
martedì 16 marzo

Corridonia/Sopralluogo dei deputati Ds Calzolaio e Zanotti nell’area dove dovrebbe nascere il centro per immigrati da espellere
«Via i clandestini dalla nostra valle»
Protestano i residenti di Piedicolle. Volantini contro l’Islam appesi ai lampioni

di ROSALBA EMILIOZZI
CORRIDONIA Cancelli, lucchetti, polizia, immigrati che scappano e rubano. I residenti hanno paura del centro di permanenza temporanea per clandestini che potrebbe sorgere nei quattro ettari a Piedicolle, paradiso a Colbuccaro di Corridonia.
La protesta è alta. E si è fatta sentire, ieri pomeriggio, con i deputati Ds, Valerio Calzolaio e Katia Zanotti andati a fare un sopralluogo nel casolare che si vorrebbe riadattare a zona di parcheggio di clandestini in attesa di rimpatrio. «A pochi metri il Comune di Petriolo ha approvato un investimento privato di 3,5 milioni di euro per un centro turistico-alberghiero con campo da golf e piscina» riferisce l’assessore Alberto Luchetti (Ds). «Io e mio marito a 300 metri da qui abbiamo realizzato una country house con cinque appartamenti già realizzati e due in fase di costruzione aggiunge Stefania Mattei il Centro ci danneggia». Turisti in fuga se il panorama è su «un lager», come lo chiamano i giovani dei centri sociali. «Le più belle cavalcate le ho fatte qui» dice il consigliere comunale Pietro Palombini, medico. La strada di terra lambisce il terreno dell’Ircer, dove una ditta di Torre del Greco vorrebbe costruire il Cpt. «Siamo sconcertati prosegue Luigi Grassetti, presidente del quartiere di Colbuccaro il sindaco, nonostante vari incontri, non ci ha mai parlato del Centro, l’abbiamo saputo due giorni prima». Due giorni prima del Consiglio comunale del 3 marzo, durante il quale dove essere variato il Piano regolatore per permettere la realizzazione del Centro. E’ tutto saltato dopo che l’Assise è stata invasa dai no-global. Fabio Pierantoni, consigliere comunale d’opposizione (lista Polis), dice: «Ci devono spiegare perché una srl di Torre del Greco ha messo gli occhi qui. Sono già stati fatti i sondaggi geologici». «Ma nessuno lo ha autorizzati ribatte Marino Foresi, presidente dell’Ircer di Macerata, istituto proprietario del terreno sulla questione chiederò spiegazioni, poi valuteremo il da farsi». Il Cpt ha comunque la strada sbatta dal Comune di Macerata, che gestisce l’Ircer. «Non mi sembra che ci sia l’intenzione di vendere l’area» ribatte Foresi. Ma i residenti sono guardinghi, specie dopo i racconti agghiaccianti dell’onorevole Zanotti, eletta in Emilia Romagna. E’ entrata nei 14 Cpt d’Italia e dice: «Sono tutti pessimi». «Non è stato il Ministero dell’Interno a promuovere il Centro riferisce Calzolaio è stata la ditta di costruzioni». Pierantoni è convinto che abbia «fatto tutto Giustozzi». «A me dà fastidio soprattutto l’assicurazione di sicurezza» aggiunge l’avvocato Fulvia Bravi, residente della zona. Il papà Enzo aggiunge: «A questa gente basta un temperino, te lo puntano contro e ti tolgono il portafoglio. Meglio metterli in una nave in mezzo al mare». «Perché, invece, non pensiamo a valorizzare la zona come l’Abbadia di Fiastra» replica Giovanni Bistosini. Senza problemi si è svolta l’assemblea pubblica in Comune, organizzata dalla lista civica Polis. La mattina minuscoli volantini sgrammaticati erano stati attaccati ai lampioni di Santa Croce e viale Trento. Dicevano: «Quartiere islamico, la religione islamica ci sta togliendo il pane, gioventù svegliati per sfrattarla. Viva il duce».


I CENTRI SOCIALI: «LINGUAGGIO DA MALAVITA, L’EX SINDACO SI DIMETTA»

CORRIDONIA «Chiediamo le dimissioni dell’assessore Giustozzi». A parlare è Enza Amici di Jesi, la sua voce è quella dei centri sociali delle Marche presenti ieri al dibattito in Comune (c'erano il Sisma di Macerata, Base lunare Alfa di Ancona, Tnt di Jesi e l’associazione regionale Ya basta). Storce il naso davanti alle dichiarazioni dell’ex sindaco Giustozzi, riportate ieri dal Messaggero. «Lo riteniamo responsabile di quanto successo al Consiglio comunale del 3 marzo scorso dice la Amici riteniamo che con le sue accuse abbia dimostrato di aver perso lucidità e di aver utilizzato il linguaggio della malavita, che certo non si addice a un amministratore. Stiamo valutando la querela». L’assessore Giustozzi ha puntato il dito contro i no-global, i dissidenti. «Ci buttano fuori dal Consiglio comunale, poi trovo una bottiglia incendiaria a casa. Basta con questa gente, va messa carcerata e vanno buttate via le chiavi. Se toccano i miei figlio, io sparo». Queste le dichiarazioni dell’avvocato Giustozzi dopo il rinvenimento domenica mattina di una bomba molotov lanciata ed esplosa in giardino. Sull’episodio indagano i carabinieri di Corridonia. Il piccolo ordigno è stato confezionato in una bottiglia da birra da un quarto. Stando ai primi accertamenti, la bottiglia molotov sarebbe veramente rudimentale, non certo opera di persone che volevano effettivamente creare danni. Aveva una potenzialità molto limitata. Rimane però in piedi l'ipotesi che si tratti di un avvertimento all'indirizzo dell'ex sindaco che peraltro già in passato è stato oggetto di altri atti minatori: un anno fa gli è stato avvelenato il cane lupo con una polpetta farcita di pezzi di vetro.
Fabio Pierantoni (lista Polis), consigliere comunale d’opposizione, esprime solidarietà verso l’assessore: «Non condividiamo certi metodi di lotta politica e ne prendiamo le distanze».




Corriere Adriatico
martedì 16 marzo

L'Ircr, proprietario dell'area, non ha il sì del Comune
Il centro non si farà
Clandestini, si ricomincia da capo

CORRIDONIA - Brusco sop per il centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini che il ministero dell'Interno vorrebbe istituire in contrada Piedicolle. La struttura non si farà, stando a quallo che ha detto Marino Foresi, presidente del Cda dell'Istituto delle case di riposo di Macerata che è proprietario dell'area interessata dall'iniziativa del governo. "Non possiamo cedere nessuna area senza l'autorizzazione del Comune di Macerata che, lo so per certo, non è disposto a farlo per permettere la realizzazione del Cpt". Foresi ha pronunciato queste parole durante il sopralluogo svolto ieri pomeriggio dai deputati dei Ds, Valerio Calzolaio e Katia Zanotti. Alla perlustrazione del luogo prescelto dal ministero, ha fatto seguito un'assemblea pubblica - organizzata dal gruppo "Polis" - svoltasi presso la sala consiliare del Comune.
IN CRONACA DI MACERATA


Colpo di scena ieri durante la visita dei parlamentari Ds L'annuncio dato dal presidente dell'Ircr proprietario dell'area e vincolato al consenso del Municipio Anche Calzolaio contrario alla struttura
Mancherebbe il sì del Comune di Macerata
"Quel centro non si farà"

CORRIDONIA - Il centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini che il ministero dell'Interno vorrebbe istituire in contrada Piedicolle, non si farà. Questo, per lo meno, è quanto si desume dalle dichiarazioni di Marino Foresi, presidente del Consiglio di amministrazione dell'Ircr, ovvero l'Istituto delle case di riposo di Macerata, che è proprietario dell'area interessata dall'iniziativa del governo. "Non possiamo cedere nessuna area senza l'autorizzazione del Comune di Macerata. E quest'ultimo, lo so per certo, non è disposto a farlo per permettere la realizzazione del Cpt. Coloro i quali non vogliono questo centro hanno la vittoria in pugno". Le parole di Foresi hanno fatto letteralmente tirare un sospiro di sollievo ai residenti di Piedicolle - tutti contrari all'istituzione della struttura - presenti al sopralluogo svoltosi ieri pomeriggio in presenza dei deputati dei Ds, Valerio Calzolaio e Katia Zanotti. Alla perlustrazione del luogo prescelto dal ministero, ha fatto seguito un'assemblea pubblica - organizzata dal gruppo "Polis" - svoltasi presso la sala consiliare del Comune.
Presenti numerosi cittadini, esponenti politici locali, una nutrita delegazione di membri dei centri sociali delle Marche ed anche alcuni ultras dell'Ancona. Mancava invece il sindaco, Alberto Emiliani, il quale, alla luce della bagarre scoppiata nel Consiglio comunale dello scorso 3 marzo, ha preferito non partecipare all'incontro "per non correre il rischio di alimentare possibili tensioni". Ma alla fine i tanto temuti problemi di ordine pubblico non si sono verificati e le forze dell'ordine, questa volta, hanno potuto assistere alla manifestazione in assoluta tranquillità. "Prima di ogni scelta - ha affermato Calzolaio nel suo intervento - bisognerebbe ascoltare il parere dei cittadini. E a Corridonia questo non è successo. I Cpt non hanno nessun tipo di utilità. Come li aveva pensati la sinistra, nel 1998, avevano un'altra funzione, con la legge Bossi-Fini sono invece diventati un sistema parallelo alle carceri". Il deputato dei Ds ha poi sollevato dubbi circa i modi in cui si è arrivati all'assegnazione dei lavori. "Ribadisco la mia contrarietà ai centri di permanenza temporanea - ha aggiunto Calzolaio -. Resta il fatto che, se proprio nelle Marche ne deve essere realizzato uno, non è certo Corridonia il luogo più adatto. Sarebbe sicuramente più idonea una città vicina alle grandi vie di comunicazione".
DANIEL FERMANELLI


Si rafforza la protesta contro la decisione
I cittadini uniti in un coro di "no"

CORRIDONIA - E' stato un vero e proprio coro di "no al Cpt" quello sollevatosi ieri pomeriggio nel corso dell'assemblea pubblica organizzata dal gruppo "Polis". "Oltre la metà degli immigrati, alla fine dei sessanta giorni di permanenza previsti dalla legge, rientra nel circuito della clandestinità - ha evidenziato la deputata dei Ds, Katia Zanotti, la quale ha già visitato strutture analoghe a quella prevista in contrada Piedicolle -. Inoltre vi sono situazioni di negazione di diritti".
All'assemblea ha partecipato anche l'assessore regionale all'Immigrazione, Ugo Ascoli, il quale ha ribadito che "la Regione non è disponibile alla realizzazione di centri di prima accoglienza per immigrati clandestini. E questo non solo a Corridonia, ma in tutte le Marche". Flavio Forma, portavoce dei centri sociali delle Marche, ha invece espresso la sua opinione sulla minaccia ricevuta dall'assessore all'Urbanistica, Sandro Giustozzi, il quale, domenica scorsa, ha ritrovato dinanzi al portone d'ingresso della sua abitazione, una bomba molotov. "Noi non abbiamo niente a che vedere con quanto accaduto. Certe azioni non ci appartengono come percorso culturale, politico ed umano. I Cpt? Ne ho visitato uno e devo dire che sembra un campo di concentramento. Non è bello vedere persone piangere dietro le sbarre". Contrario anche il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Stefano Trovato. I consiglieri comunali di minoranza, Vanda Broglia e Francesco Calia, ed il coordinatore di "Alternativa", Giorgio Rapanelli, hanno invece rilevato una "mancanza di confronto con la cittadinanza da parte dell'amministrazione comunale". Tesi confermata anche dal presidente del comitato spontaneo della frazione di Colbuccaro, Luigi Grassetti. "Lo scorso febbraio c'è stata una riunione con il sindaco, il quale non ha fatto nessun accenno alla realizzazione di un centro per immigrati. Quando abbiamo appreso la notizia, siamo rimasti sconcertati". Nessuno, tra i residenti di Piedicolle, è favorevole alla realizzazione della struttura. "Dopo i famosi 60 giorni, un immigrato viene lasciato libero con ordine di lasciare il Paese entro cinque giorni - ha osservato Enzo Bravi -. E' chiaro che la realizzazione di un Cpt non può che aumentare i problemi relativi alla sicurezza. Questa gente, una volta uscita, cosa fa? Non vorrei correre il rischio che qualche poco di buono, magari armato di taglierino, vada derubando le persone". Sulla stessa lunghezza d'onda la figlia, Fulvia Bravi. "Non credo che sarà rafforzato l'organico delle forze dell'ordine. La situazione, nel territorio, peggiorerà". Al sopralluogo svoltosi ieri a Piedicolle ha partecipato anche l'assessore al Bilancio del Comune di Petriolo, Moreno Luchetti. "Come si può realizzare un Cpt a tre chilometri dall'Abbadia di Fiastra, dove tra l'altro verrà realizzato un imponente centro turistico dal costo di sette miliardi di vecchie lire". Resta da aggiungere che ieri mattina sono stati affissi ai pali della luce di alcune vie cittadine degli adesivi con scritte offensive e minacce nei confronti della folta comunità di immigrati residenti a Corridonia.


I corridoniani si sono stretti intorno all'ex sindaco dopo l'atto intimidatorio di sabato notte
Tanta solidarietà per Giustozzi

CORRIDONIA - Molti cittadini, nella giornata di ieri, hanno espresso piena solidarietà nei confronti dell'assessore Sandro Giustozzi, minacciato per mezzo di una bomba molotov fatta esplodere da ignoti nella notte davanti alla sua abitazione.
"Il telefono ha squillato di continuo per l'intera giornata - racconta l'ex primo cittadino -, e il primo a chiamare è stato il sindaco. Tanta gente si è inoltre recata personalmente nel mio studio legale per sincerarsi dell'accaduto. Tutti quanti hanno manifesto grande preoccupazione, anche perché un fatto del genere in città non era mai accaduto".
Ma Giustozzi non si lascia intimorire. "Noi andiamo avanti per la nostra strada, non ci fermeremo di certo dinanzi a queste minacce".
Anche il sindaco, Alberto Emiliani, è vicino all'assessore. "Si tratta di un episodio gravissimo, che testimonia il clima rovente che è stato scatenato intorno alla questione. Spero che quanto accaduto a Giustozzi sia un fatto isolato e, inoltre, che non sia stato messo in atto da cittadini corridoniani".
Anche Forza Italia, per bocca del coordinatore Pietro Antonio Siciliano, "condanna in modo assoluto l'atto di violenza cui Giustozzi è stato oggetto. Un'azione deplorevole, che si pone in aperto ed integrale contrasto con qualsiasi forma di democrazia. Attendiamo comunque fiduciosi l'esito delle indagini al fine di individuare chi effettivamente abbia posto in essere tale aggressione".
D.FER.


La lista "Broglia" solleva dubbi sulla maggioranza
"Ma sono davvero uniti?"

CORRIDONIA - "Ma siamo sicuri che tutti gli assessori comunali, sulla questione del Cpt, siano d'accordo con Emiliani e Giustozzi?". A sollevare la questione, per mezzo di alcuni manifesti affissi in città, è il gruppo consiliare "Lista civica Vanda Broglia". E secondo il consigliere Paolo Cartechini i dubbi sono più che fondati."Nel corso dell'ormai famosa assise municipale dello scorso 3 marzo, abbiamo percepito che all'interno della maggioranza non vi è una omogeneità di vedute - osserva l'esponente del gruppo guidato da Broglia -. A margine della seduta, poi interrotta a causa dell'irruzione dei no global, qualche assessore ha confidato che avrebbe votato con il mal di cuore o addirittura contro la variante al Prg. Il sindaco, Alberto Emiliani, e l'assessore all'Urbanistica, Sandro Giustozzi, in questo caso, sono sulla stessa lunghezza d'onda. Ma da quello che si può dedurre, all'interno dell'amministrazione, c'è qualche distinguo. Questa per lo meno è la nostra impressione, poi vedremo se ci sarà un riscontro effettivo".


Cartechini ribadisce la sua contrarietà al centro di permanenza per immigrati clandestini che il ministero dell'Interno vorrebbe istituire in contrada Piedicolle.

"Perché bisogna realizzarlo proprio a Corridonia? E soprattutto, la cittadinanza quali vantaggi ne ricaverà? Se Civitanova, Falconara e Ancona si sono rifiutate, qualche motivo ci sarà. A mio avviso potrebbero nascere gravi problemi a livello di sicurezza".




Corriere Adriatico
mercoledì 17 marzo

Sul Cpt pioggia di critiche
E i corridoniani non abbassano la guardia

CORRIDONIA - Una fitta pioggia di critiche. E' quella che nelle ultime ore sta cadendo sul Cpt, il Centro di permanenza per immigrati clandestini, che il ministero dell'Interno vorrebbe realizzare in località Piedicolle nel Comune di Corridonia. Il presidente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto delle case di riposo di Macerata che è l'ente proprietario dell'area in questione ha affermato che "la struttura non si farà in virtù della indisponibilità del Comune di Macerata a vendere l'area". Da parte loro i cittadini si dicono invece preoccupati per la possibile presenza di malintenzionati tra gli immigrati che troveranno alloggio all'interno del Centro.
IN CRONACA DI MACERATA


Il sindaco Meschini conferma
"Quella vendita non va bene"

CORRIDONIA - I residenti di Piedicolle preferiscono non abbassare la guardia, ma a quanto pare, il centro di permanenza per immigrati clandestini non si farà. Un'importante conferma arriva dal sindaco di Macerata, Giorgio Meschini. "Il Cda dell'Ircr (Istituto delle case di riposo di Macerata) ha presentato in Comune una richiesta formale riguardante l'autorizzazione alla vendita dell'area interessata dall'iniziativa del governo - spiega il primo cittadino -. In merito, il nostro orientamento, non è positivo". Meschini precisa la sua posizione. "Non siamo propensi a vendere il terreno, ma questo non per via di una considerazione legata alla possibile realizzazione di un Cpt. La nostra scelta è dettata esclusivamente da una valutazione amministrativa e patrimoniale dell'ente". Riguardo al Centro di permanenza che il ministero dell'Interno vorrebbe istituire in contrada Piedicolle, il sindaco di Macerata ha le idee fin troppo chiare. "Sono contrario al Cpt, ma questo lo dico a titolo personale e non come sindaco, in quanto non è mio compito esprimermi al riguardo. Posso comunque ribadire che a mio avviso certe strutture sono inidonee a risolvere il problema della clandestinità". La voce di Meschini si unisce dunque al coro di "no" levatosi di recente in merito ad una struttura che continua a far discutere.


I principali timori riguardano la possibile presenza di malintenzionati tra gli immigrati Anche le modalità di espulsione non lasciano tranquilli i corridoniani che ne sottolineano le difficoltà di applicazione. E qualcuno ipotizza legami illeciti con gli extracomunitari residenti
I cittadini non abbassano la guardia
Centro per clandestini, tutti in attesa del "no" definitivo

CORRIDONIA - Critiche, critiche e ancora critiche. Ai cittadini corridoniani, il centro di permanenza per immigrati clandestini che il ministero dell'Interno vorrebbe realizzare in contrada Piedicolle, non sembra affatto piacere. Il presidente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto delle case di riposo di Macerata, Marino Foresi, l'ente proprietario dell'area interessata dall'iniziativa del governo, ha affermato che "la struttura non si farà in virtù della indisponibilità del Comune di Macerata a vendere l'area".
Una rivelazione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molti. "Noi residenti di Piedicolle siamo sul piede di guerra - afferma Eda Reschini -, finché il Comune non farà ufficialmente dietro-front, andremo avanti per la nostra strada. Come faremo a vivere con i delinquenti che girano tutto il giorno? Sono pronta ad incatenarmi per far valere i miei diritti". Sulla stessa lunghezza d'onda Giordano Tombesi. "E' assurdo realizzare a Corridonia una struttura del genere. Sarebbe più idonea una città come Ancona, vista la vicinanza al porto ed all'aeroporto. E poi, dopo sessanta giorni, in caso di mancata identificazione, gli immigrati vengono lasciati liberi con ordine di lasciare il Paese entro cinque giorni. Già esistono dei problemi con gli extracomunitari residenti a Corridonia, figuriamoci come potrà diventare la situazione a seguito dell'istituzione del Cpt". Gli fa eco Ivano Prosperi. "In città, vista la presenza di una nutrita comunità di immigrati, potrebbe nascere una specie di coalizione al fine di ospitare gli stranieri obbligati a lasciare l'Italia". Questo invece il parere di Luigi Montalboddi. "Il centro per immigrati non va costruito: né qui né in nessun'altra parte. Oltretutto non è vero, come dice il sindaco, che vi saranno ulteriori controlli sul territorio da parte delle forze dell'ordine. Tutt'altro". Leggermente diversa la posizione di Fabrizio Maggini. "Non sono contrario al Cpt in sé per sé, ma penso che Corridonia non sia l'ubicazione giusta. Mancano le strutture viarie". Secondo Giuliano Tantalocco "bisognerebbe utilizzare strutture abbandonate, come ad esempio vecchie caserme. Per la sicurezza, inoltre, vi saranno ulteriori problemi". Chiudiamo con Giovanni Mattiacci. "Vi sono aspetti positivi ed aspetti negativi. Potrebbe essere un deterrente per la criminalità, ma occorre che la struttura funzioni al meglio".
DANIEL FERMANELLI


"Faremo chiarezza"
Emiliani dal prefetto Giustozzi furioso

CORRIDONIA - Il sindaco di Corridonia, Alberto Emiliani, ha convocato per domani, con inizio alle ore 12, una conferenza stampa al fine di puntualizzare la sua posizione e quella dell'amministrazione comunale. "Con documenti alla mano - spiega il primo cittadino - cercheremo di chiarire in maniera definitiva la questione, anche alla luce delle incaute dichiarazioni che qualcuno ha rilasciato di recente. E' incredibile: hanno parlato tutti tranne noi, che siamo gli unici a sapere realmente come sono andate le cose".Ieri pomeriggio il sindaco ha anche incontrato il Prefetto, con il quale ha discusso anche del centro per immigrati.Sull'argomento interviene pure l'assessore all'Urbanistica, Sandro Gisutozzi. "Prima il presidente del Cda dell'Ircr, Marino Foresi, diceva di essere favorevole alla realizzazione del Cpt, definendo l'operazione "meritevole". Poi, tutto d'un tratto, fa retromarcia. Non dobbiamo dimenticare che lui stesso ha riunito il consiglio di amministrazione e deliberato di vendere l'area alla società sottoponendo al Comune di Macerata la ratifica. Non ci sto capendo più niente. Resta il fatto che presto il sindaco andrà a Roma e chiederà di far diventare Corridonia sede di alcuni corsi universitari. Così le case dei pakistani le prenderanno gli studenti. Inoltre Emiliani informerà i cittadini in merito al Cpt e spetterà proprio ai corridoniani decidere".
D.FER.




Il Messaggero
giovedì 18 marzo

CORRIDONIA
Centro immigrati, Emiliani nel mirino del Pdci

CORRIDONIA - Il Pdci di Corridonia aspetta «con curiosità» quello che il sindaco Emiliani dirà nella conferenza stampa indetta per oggi sulla vicenda del Centro di permanenza temporanea per immigrati, e gli pone in particolare due quesiti. Se sia stata l'amministrazione comunale a suggerire al Governo di installare il Cpt nel proprio territorio e se le assicurazioni fornite ai cittadini sul fatto che l'approvazione di una variante al Prg richiede tempo, non rischiano di essere vanificate dalla previsione contenuta nell'ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri, secondo cui l'approvazione dei progetti per i Cpt può sostituire in caso di urgenza le varianti agli strumenti urbanistici dei Comuni. Il Pdci si dice convinto che «la premura» con cui il sindaco vuole ora spiegare le sue intenzioni è solo una conseguenza della forte opposizione al progetto emersa in consiglio comunale e in città.




Il Messaggero
venerdì 19 marzo

Centro immigrati, sospeso il progetto

CORRIDONIA - E’ «momentaneamente sospeso» il progetto per il nuovo centro immigrati di Corridonia, ma il sindaco Alberto Emiliani, documenti alla mano, riassume tutta la vicenda e assicura che tutto è stato svolto nella più assoluta correttezza.
SERVIZIO A PAGINA 44


CORRIDONIA/ CPT
Il sindaco: «Non sono così sprovveduto da andare contro il volere dei cittadini»

CORRIDONIA «Al momento il progetto è sospeso». A parlare è il sindaco di Corridonia, Alberto Emiliani. Sul Centro di permanenza temporanea per immigrati irregolari gli preme fare chiarezza «sulle procedure, altra cosa è il merito». Documenti alla mano, ripercorre l’iter del Cpt di Piedicolle a Colbuccaro di Corridonia. «Si è anche insinuato che la ditta di Torre del Greco fosse in odore di mafia dice invece gli incontri si sono fatti in Prefettura alla presenza del reggente Orrei, con tre prefetti del Ministero e i vertici delle forze dell’ordine». Il 12 dicembre la Cep costruzioni srl scrive: «Avendo avuto la disponibilità dell’area da parte dell’ente proprietario ed avendo ricevuto manifestazione di interesse da parte del ministero degli Interni, anche a seguito di soprallugo effettuato il 2 dicembre, per la realizzazione di un centro di prima identificazione e soccorso per clandestini, con la presente si chiede di poter adottare la variante al Prg». Il 24 dicembre il sindaco chiede lumi al Ministero. Il capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione il 14 gennaio conferma che il Centro «è obbiettivo strategico prioritario» e prega di «predisporre gli atti necessari alla variante». «Le dichiarazioni del presidente dell’Ircer, ente proprietario del terreno, non vanno molto d’accordo con le lettere che abbiamo agli atti» prosegue il sindaco. Le mostra: in data 9 dicembre Marino Foresi assicura alla ditta di costruzioni che «la proposta è meritevole di attenzione e in linea con i programmi dell’ente in ordine al disinvestimento-reinvestimento del patrimonio rustico». Il primo marzo, in merito alla richiesta di acquisto dei 5 ettari di Piedicolle, Foresi comunica alla ditta «che il Cda ha adottato la delibera con la quale chiede subito al Comune di Macerata l’autorizzazione a vendere». Il sindaco legge anche la Gazzetta dove appare l’intesa per i Cpt in Veneto, Liguria e Marche. «Ogni spesa poi è a carico della ditta, che si era impegnata a realizzare la rotatoria all’incrocio della Tenda Rossa, la manutenzione, l’illuminazione e la rotatoria sulla strada di Piedicolle, cinque tratti di strada urbana. Inoltre si potevano fare accordi col Ministero per altri benefici prosegue il sindaco Qui non si tratta di Lamezia Terme, Crotone, Pantelleria, ma di un piccolo centro con 250 immigrati che avrebbe portato anche indotto per l’arrivo di magistrati, consoli». Come finirà? «Aspettiamo di capire le intenzioni del Ministero. Non sono tanto fesso da fare qualcosa contro i cittadini». Stasera dibattito al Lanzi (organizza la lista Polis). Parla Carlo Cartocci (Rc), con un video girato nei Cpt.
R. Em.




Corriere Adriatico
venerdì 19 marzo

Anche da Pieroni del Pdci giungono perplessità "Il sindaco Emiliani non si deve certo arrampicare sugli specchi ma chiarire il caso"
"Se si apre il Cpt sono rovinato"
Ora la protesta arriva da chi ha investito a Piedicolle

CORRIDONIA - Al coro di "no" al centro di permanenza per immigrati clandestini che il ministero dell'Interno vorrebbe realizzare in contrada Piedicolle si aggiunge la voce di chi, come Fabio Mattei, ha deciso di sfruttare la splendida vallata della contrada corridoniana per aprire un Country House, ovvero una struttura che offre alloggio a fini turistici. E nonostante le possibilità che l'iniziativa del governo vada in porto siano sensibilmente diminuite per via dell'indisponibilità del Comune di Macerata a vendere l'area, le critiche non sembrano affatto cessare.
"Sono un insegnante di lettere, ed ho lasciato la mia professione per dedicare anima e corpo in questa attività - racconta Mattei -. Ho investito un miliardo in questa attività economica e quando sono venuto a conoscenza dalla possibile realizzazione di un Cpt proprio a due passi dal Country House, mi è cascato il mondo addosso. Se la struttura per immigrati verrà realizzata, io sarò rovinato". Il sindaco Emiliani ha intanto convocato per oggi, con inizio alle ore 12, una conferenza stampa al fine di puntualizzare, con documenti alla mano, la sua posizione e quella dell'amministrazione comunale. E proprio in merito all'incontro odierno con i giornalisti, il coordinatore della sezione corridoniana del PdCI, Giuseppe Pieroni, esprime più di una perplessità. "Il primo cittadino non si deve arrampicare sugli specchi. Crediamo che la premura con cui ora il sindaco Emiliani vuole spiegare ai cittadini le sue intenzioni sia solo una conseguenza della forte opposizione in Consiglio e nella città. Le spiegazioni dovevano essere date all'inizio della vicenda e non adesso, solo perché si è visto che il centro
di permanenza temporanea non è per niente gradito e non può passare sotto silenzio". Pieroni si pone una domanda."Vorremmo semplicemente sapere se è stata l'Amministrazione comunale a proporre il proprio territorio per ospitare il centro di permanenza temporanea o la scelta dipende direttamente dal ministero dell'Interno. Corridonia, a nostro avviso, non ha alcuna caratteristica funzionale alla presenza di un istituto di tale specie, per mancanza di infrastrutture, di collegamenti viari e perché è un piccolo Comune dove però la percentuale d'immigrati è molto elevata". Resta da aggiungere che sono in programma altre iniziative riguardanti il centro di permanenza per immigrati clandestini. I locali schieramenti politici di centrosinistra stanno infatti organizzando un incontro che vedranno protagonisti i padri Comboniani, i quali hanno girato un video sui Cpt, che sarà proposto alla cittadinanza. Ancora da decidere il giorno ed il luogo della manifestazione.
DANIEL FERMANELLI

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