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Cogne come Twin Peaks?
by Clown Saturday, Nov. 19, 2005 at 1:12 PM mail:

Welcome to Cogne

"E' successo a Twin Peaks". Vi ricordate? Eravamo agli inizi degli anni novanta quando arrivo anche in Italia Twin Peaks, famosa serie televisiva diretta da quel geniaccio di David Lynch, un mix godibilissmo fra le caratteristiche "seriali" delle telenovelas e le allucinazioni del regista in questione. Ora, è fin troppo scontato il parallelo che si può fare fra questa serie TV e il cosidetto caso Cogne. Pensateci bene. Abbiamo nell'ordine: Twin Peaks un paesino di montagna nella profonda provincia americana tranquillo e prosperoso, apparentemente incline ai buoni valori, ma che nasconde dietro a l' innocua maschera di  buone torte fatte in casa e passeggiate nel bosco,  orrorri e segreti innominabili. Un luogo del delitto che assomiglia in modo spaventoso proprio all'italica Cogne.
Secondo: un genitore psicolabile sospettato di omicidio nei confronti della propria figlia e continuamente in preda ai demoni del proprio passato (e qui tralascio lo scontato parallelo).
Terzo: un detective, Dale Cooper, abilmente emulato dal nostro Bruno Vespa, che è stato capace di immedisimarsi in uno Sherlock Holmes dell'ultim'ora (e della seconda serata) interrogando psicologi (che nemmeno in Twin Peaks mancavano) costruendo impianti accusatori, elencando inidizi e alibi. Tutto questo in diretta TV e rivolgendosi alla telecamera nello stesso modo in cui  Dale Cooper si rivolgeva alla sua Diane.
Quarto: un regista, David Lynch, che svolge lo stesso ruolo di Carlo Taormina nel caso di Cogne: vera e unica regia della scena, colui che ha montanto (sul niente) un caso.
E infine: un pubblico, sempre lo stesso questa volta, morbosamente curioso,  che ha perso il senso della differenza fra finzione e realtà. Si accalca nei tribunali e si ciba di tutti i rotocalchi mediatici che parlano anche lontanamene dei fatti di Cogne pur di avere più argomenti possibili da dibattere dal parucchiere o in fila alla posta attorno al tormentone dell'anno: "ma chi ha ucciso Samuele (Laura Palmer)?". Certo:  se anche Cogne fosse un telefilm (e sono sicuro che lo diverrà prima o poi), gli attori, dalla madre al padre, sarebbero eccezzionali, il regista, Taormina, con le sue capacità manipolatorie, ancora più bravo di Lynch e il nostro novello Dale Cooper, Bruno Vespa, un vero e proprio genio. Un pubblico attento rimarebbe giustamente estasiato da tutto ciò. Il problema, per Taormina, Vespa e il  nostro pubblico è che Cogne è la realtà. E l'unico oscar che potranno vincere sarà quello al peggior cattivo gusto.

ps
Nella foto un mio fotomontaggio abbastanza esplicito.

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già!
by tristesse Saturday, Nov. 19, 2005 at 1:53 PM mail:

io sono una vera patita di Twin Peaks ed ho visto
anche fuoco cammina con me!
anche se noto che ben poche persone lo conoscono in Italia!
Riguardo Cogne , so che c'è sotto qualcosa di molto molto
strano che a che fare con una "strana" malattia del bambino morto e con altre storie ancora più oscure, ma La Franzoni, secondo me, non c'entra nulla
POVERA RAGAZZA!

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già
by dimenticanza Saturday, Nov. 19, 2005 at 2:05 PM mail:

ho dimenticatro la Ha!
potenza delle forze oscure....

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twin piccozz
by davide lincia Saturday, Nov. 19, 2005 at 4:19 PM mail:

La Franzoni con ogni probabilità è un' assassina lucida ed efferata quanto un' abile (?) mentitrice.
Ma mi sentirei molto più al sicuro a dormire in una baita con lei che con Crepet, Vespa o Taormina...

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cosa dici?
by già tu hai tutte le prove in mano.... Saturday, Nov. 19, 2005 at 5:04 PM mail:

vedi accadono talmente di quelle cose strane nell'italia
del benessere: morti, sparizioni sospette.
Riguardo il caso di Cogne c'è chi parla di sette sataniche.
ci sono troppe cose oscure per gridare al mostro
ed all'assassina , specie se tu non sei nè un inquirente, nè
un giudice
complimenti per l'imparzialità e l'apertura mentale
con profondo disprezzo
Tristesse

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mi racomando
by non sbattete il mostro in prima pagina Saturday, Nov. 19, 2005 at 5:09 PM mail:

cura di Maria Antonima Spadorcia


Ci sono due storie che si sono incontrate per un attimo. Uno solo. Si sono incontrate il 16 marzo scorso al hotel Parco di Pianoro. Perché ne parliamo oggi, a distanza di tempo? Per dovere di cronaca, per contribuire a far luce su un fatto di rilevanza nazionale. Nulla viene sbandierato a caso. Quello che ora racconteremo è la cronaca di un fatto che parla ancora di Cogne e dell'omicidio del piccolo Samuele. Ma prima è necessaria una premessa. Gianfranco Mandelli E I "REPERTI" SUL MOSTRO DI FIRENZE Gabriella Carlizzi è nota alle cronache. E' una di quelle donne che hanno una convinzione e la portano avanti fino in fondo. Tanto da mettere le mani e gli occhi su una setta satanica che poi venne ricondotta, tra le altre piste, a quella del Mostro di Firenze. Mesi di indagini, collaborazioni con le procure del centro Italia, registrazioni telefoniche e un incontro organizzato dall'avvocato Marcantonio Bezicheri e da un suo ex collega, Giovanni Roversi. Ex perché "per problemi con alcuni clienti", come ci ha detto Bezicheri, fu radiato dall'albo e ora svolge il ruolo del "ragazzo di studio". E da bravo "ragazzo" organizzò insieme al legale bolognese una sorta di meeting all'hotel Parco di Pianoro. L'interlocutore importante era Gianfranco Mandelli, uomo chiave nell'inchiesta sul mostro di Firenze. Il perché di quell'incontro è in un fax che proprio Roversi spedì alla Carlizzi: "Con la presente sono a chiarire che l'avvocato Bezicheri ebbe a rivolgersi a lei in quanto sollecitato dal Mandelli a reperire persona o ente che potesse coadiuvarlo nel reperimento e acqusizione di reperti che, a detta dello stesso, sarebbero di essenziale importanza in alcune inchieste, ma che lo stesso dovrebbe recuperare all'estero in luogo sicuro e da lui soltanto conosciuto". Dunque l'incontro tra i presenti intorno a un tavolo da pranzo imbandito c'era anche Checco Ruggeri, di professione panettiere, amico di Mandelli... e non solo di lui. Questo racconto sarà pieno di perché, ci scuserete, ma lo abbiamo costruito pezzo dopo pezzo cerchiamo di renderlo più chiaro possibile. La domanda è perchè la Carlizzi? Beh, nell'inchiesta del mosro di Fienze la traccia esoterica, le setta di cui vi parliamo nel pezzo in basso, è stata frutto dei suoi studi su codici segreti. Tutto questo avveniva il 16 marzo. Il delitto di Cogne si era consumato un mese e mezzo prima e il 14 la mamma di Sammy era stata arrestata. Stefano Lorenzi e Giorgio Franzoni a colloquio con Gabriella Carlizzi. Lo stesso giorno nello stesso posto, l'avvocato Bezicheri e Giovanni Roversi prepararono una "sorpresa" alla Carlizzi. Lei lo racconta così: Verso le ore 17 circa, poichè si era concluso l'incontro con le altre persone di cui ho già riferito all'autorità giudiziaria competente, l'avvocato Bezicheri e Roversi invitavano me e mio marito a trattenersi ancora in quanto io avrei dovuto incontrare altre persone. Con mio stupore venivano inrodotti nella saletta riservata il Signor Stefano Lorenzi e il Signor Giorgio Franzoni". Perchè? Era un momento difficile per la famiglia di Anna Maria: prima solo dubbi su di lei, poi uficialmente indagata. Non bastava il lavoro del difensore , bisognava seguire tutte le piste per arrivare alla verità. e una di quelle era quella satanica. Ad avvalorarla c'era un elemento raccontato proprio da Stefano; la sera prima dell'omicidio davanti alla villetta di Cogne lui e la moglie avevano notato delle gocce di sangue a forma di cerchio. Altro sangue era stato notato nel garage. Una follia? Un'altro fatto sconcertante era stato riferito dalla sessa Carlizzi una settimana prima del massacro di Sammy ad un magistrato:"Ho trovato un altro codice. Uccideranno un bambino, al di sotto dei cinque anni, con un nome biblico e vicino al Paradiso". E aveva aggiunto: "Lo scopo è quello di avere protezione dai guai giudiziari". In un lettura del fenomeno il nome Samuele non solo è biblico, ma è anche quello di uno dei giudici. Simbolismo a parte, Stefano e Giorgio avevano voluto avere dalla signora delle spiegazioni su questi fenomeni. E allora immaginandola quella porta che si apriva, usciva Mandelli, usciva Ruggeri e si fermava. "Giorgio che ci fai qui?" Pio un lungo abbraccio tra i due. Checco, il panettiere di Monzuno, amico anche del papà di Anna Maria? "Verissimo?", ci dice oggi al telefono dopo un attimo di smarrimento. Ed, eccolo Stefano, imbarazzato, un pò nervoso, così almeno lo descrive la Carlizzi. E poi Giorgio, l'uomo forte, "scettico", "ostile" (le impressioni le potrete leggere nella telefonata tra Gabriella Carlizzi e Giovanni Roversi del 20 marzo, riportata nella scheda). Una lunga spiegazione, la teoria dell'ipnosi a distanza e Stefano che continuava a tormentarsi le mani:"Signora, sulla base della sua tesi, potrebbe davvero essere stato chiunque, anche Anna Maria?". Il quesito e la risposta secca:"Si". Un attimo di smarrimento, altr domande, mentre continuava a prendere appunti su un blocchetto;"Senza però esserne consapevole e senza essere pazza?". Un'altra conferma. Si aprivano nuovi scenari. Stefano pensava e poi:"E può succedere che un giorno ricordi tutto? Ma proprio tutto?. Gabriella descrive così quel momento:"Si rispondevo io, mentre a Stefano cominciavano a tremare le mani, tanto che io ho notato, guardandole, che non portava la fede nuziale". Altra spiegazione la "materializzazione a distanza", il "ponte psichico di controllo" che avrebbe potuto portare all'omicidio. Ma questo ponte si riferiva ad un "asse Bologna Torino". Questa la spiegazione della Carlizzi e Stefano ci pensava su: "Di persone vicine a mia moglie di Torino c'è solo Ada, la psichiatra". Già, ma la Satragni che fine ha fatto?
La telefonata con Grosso. Il 16 marzo era anche il giorno del primo interrogatorio di Anna Maria in carcere. E l'Avvocato Grosso chiamò Stefano. "Quaranta minuti di telefonata - racconta Gabriella - lui con le spalle al muro, quasi accasciato su se stesso che continuava a ripetere: "Che ne sò delle letture di mia moglie?". "Poi parlano anche di lettere da firmare". Il resto è cronaca. L'unico commento di Lorenzi dopo la telefonata fu: "Se l'è cavata benissimo, non ha avuto neanche una flessione di commozione". Ma Grosso sapeva di quell'incontro di Stefano con Bezigheri e la Carlizzi? Auspichiamo che giudici, periti e avvocati riescano a dare volto all'assasino di Sammy.


Questo articolo è stato aggiornato in data 2005-09-02 10:47:10

Area interattiva

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svegliatevi
by sveglio Thursday, Jan. 12, 2006 at 2:46 AM mail:

ma quale assassino di sammy?
ma spiegatemi chi poteva avere interesse ad infilarsi in casa dei franzoni nei cinque minuti che la madre accompagnava l'altro figlio all'autobus, per uccidere un bambino?
ormai non sapete cosa inventare.
siccome si chiamava samuele sono state le sette sataniche, perchè il nome è biblico.
e se si fosse chiamato turi? che cosa avreste inventato?

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ciao
by e ognitanto mi si torcono le braccia Thursday, Jan. 12, 2006 at 12:13 PM mail:

Cazzo la storia di jack di Twin Peaks che aveva sgobbato la tipa nel vagone ferroviario abbandonato era shockante!
porca troia me lo ricordo ancora..

cmq "patita" ci dici cosa sai di questa cosa strana di cogne? io non so' niente a riguardo, se non quello che dicono in merdavisione.

grazie

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