Il vicesindaco: qualcuno vuol dire che siamo razzisti, noi invece vogliamo legalità e integrazione. La Maiolo: un letto ai rifugiati politici, ma basta mediatori. L’accusa di De Corato: complotto contro la giunta di centrodestra alle spalle dei bisognosi.
Una «regia» dietro agli immigrati africani di via Lecco. Sarebbero centri sociali e «professionisti dell’occupazione» a «organizzare trasferte di profughi» per mettere in difficoltà l’amministrazione di centrodestra. Il vicesindaco Riccardo De Corato interviene sulla vicenda dei rifugiati politici che hanno occupato il palazzo disabitato all’angolo con viale Tunisia e denuncia un complotto contro la giunta «alle spalle dei bisognosi». «C’è qualcuno che ci vuole mettere in mora - attacca il vicesindaco - per poter dire che l’amministrazione di Milano è razzista, ma ha sbagliato i conti: noi continueremo a dire sì alla legalità e all’integrazione». La questione, ieri, è stata anche affrontata dalla giunta: «La decisione è stata unanime - premette l’assessore alle Politiche sociali Tiziana Maiolo -. Massima disponibilità con i singoli rifugiati in possesso di un permesso di permanenza temporale, ma non tratteremo più con i mediatori. Abbiamo il cuore, ma anche l’intelligenza». «In particolare quelli di Action - incalza De Corato - non mi risulta che siano mediatori, ma occupatori professionisti». Il vicesindaco ribadisce che «dopo l’identificazione deli immigrati daremo le nostre disponibilità per sistemarli, ma poi lo stabile andrà sgomberato». La Maiolo aggiunge che nei 4 centri milanesi per rifugiati politici non c’è più posto («Abbiamo già informato il ministero dell’Interno»), ma il Comune metterà a disposizione un centinaio di letti in altri ricoveri. «Eventualmente si potrà ricorrere anche a quelli per l’emergenza freddo». «Ma noi diamo un letto e anche un piano di inserimento», sottolinea. In relazione al sospetto della «regia» occulta, De Corato fa notare che «gli immigrati sono tutti sbarcati in Sicilia, Puglia e Calabria, si sono denunciati alle rispettive Prefetture dalle quali percepiscono l’assegno di 400 euro al mese come prevede lo Stato per i rifugiati». «E come mai - rincara - a un certo punto sono venuti tutti a Milano? Non potevano andare a Roma o a Napoli che sono anche più vicine? O anche a Torino o Bologna». L’assessore Maiolo cita una curiosità: «In via Lecco sono state viste persone che l’anno scorso erano in via Maggianico». E chiude: «Strumentalizzare chi ha bisogno è da criminali».
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