In solidarietà a chi resiste in Val di Susa
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Una dimostrazione determinata e assolutamente trasversale ha tracciato un percorso di indignazione e denuncia nel centro di Roma.
Dalle 18 un presidio di circa duecento persone ha manifestato in via Abruzzi - nei pressi di via Veneto - dove ha sede la cooperativa ravennate CMC, che si è aggiudicata il lucroso appalto dell'alta velocità. Dopo circa mezz'ora il folto gruppo si è mosso verso Palazzo Chigi, scandendo slogan contro il ministro Pisanu e in supporto a chi resiste in Val di Susa.
Nel frattempo in piazza Colonna, davanti al palazzo del governo, sono gia' radunate più di 300 persone al sit-in che ha preso corpo grazie ad un tempestivo tamtam via sms e web.
Intorno alle 19 il gruppo proveniente da via Veneto raggiunge piazza Colonna fornendo la presenza numerica necessaria per forzare le barriere imposte dalla polizia. Viene bloccato il traffico in via del Corso. Fra gli altri, lo slogan "Berlusconi pezzo di merda" ha risuonato ripetutamente.
Alle 19.45 il presidio, ormai di circa 800 persone, parte spontaneamente in corteo puntando al ministero della difesa, sul colle Viminale.
Viene percorsa tutta via del Corso fino piazza Venezia, poi verso via Nazionale. Il traffico, notoriamente caotico in quell'orario, impazzisce definitivamente.
Il Viminale è presidiato da numerosi carabinieri in tenuta antisommossa e il loro atteggiamento fa capire subito che non sono tollerate forzature. Il corteo arriva a fronteggiarsi con il cordone dei militari, senza cedere alle provocazioni. Alcuni interventi hanno ribadito l'impegno dei movimenti romani a partecipare attivamente alla lotta a fianco del popolo della Val di Susa.
Alle 20.30 il presidio si è sciolto, dopo aver scandito per l'ennesima volta lo slogan più gettonato: "Pisanu boia!"
Ci vediamo in valle...
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