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Europaradiso riceve il via libera
by ci_risiamo Monday, Dec. 12, 2005 at 12:51 PM mail:

La cordata ebraica guidata da Appel, l'immobiliarista politico del Likud coinvolto in oscure vicende di corruzione nel suo paese di origine, trova la strada spianata per gli sviluppi che porterebbero alla costruzione del mega villaggio turistico denominato Europaradiso che sarà edificato in prossimità della Foce del Neto in provincia di Crotone

Il TAR del Lazio (Sezione Seconda Bis) con l’ordinanza n° 6856 del 24/11/05 sospende l’esecuzione del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, del 25/03/05, con il quale venivano introdotti i vincoli delle Zps (Zone di Protezione Speciale) e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale. Pertanto viene annullata anche la delibera della Giunta della Regione Calabria n° 607 del 27/06/05 con la quale è stata istituita la nuova Zps “Marchesato e Fiume Neto” che comprende le aree dell’Alto Marchesato e le Foci del Fiume Neto e Tacina.

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Delibera Giunta n.607
by BURp Monday, Dec. 12, 2005 at 2:31 PM mail:

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
27 giugno 2005, n. 607
Revisione del Sistema Regionale delle ZPS (Direttiva 79/
409/CEE «Uccelli» recante «conservazione dell’avifauna selvatica
» e Direttiva 92/43/CEE «Habitat» relativa alla «conservazione
degli habitat naturali e seminaturali, nonché
della flora e della fauna selvatiche») – Adempimenti.
LA GIUNTA REGIONALE
VISTA la Legge regionale n. 7 del 13 maggio 1996 recante
«Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della
Giunta regionale e sulla Dirigenza Regionale» ed in particolare
l’art. 28, che individua compiti e responsabilità del Dirigente
con funzioni di Dirigente Generale;
VISTA la D.G.R. n. 2661 del 21/6/1999 recante «adeguamento
delle norme legislative e regolamentari in vigore per l’attuazione
delle disposizioni recate dalla L.R. n. 7/96 e dal D.Lgs.
29/93 e successive integrazioni e modificazioni»;
VISTO il Decreto n. 354 del 24/6/1999 del Presidente recante
«Separazione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo
da quella di gestione»;
VISTO il Decreto n. 206 del 15/12/2000 del Presidente della
Regione recante «DPGR n. 354 del 24/6/1999, ad oggetto: separazione
dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da
quella della gestione – rettifica»; VISTA la Direttiva 79/
409/CEE (Uccelli) «concernente la conservazione dell’avifauna
selvatica»;
VISTAla Direttiva 92/43/CEE (Habitat) «relativa alla conservazione
degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e
della fauna selvatiche»;
VISTA la Legge 157/92, recante «Norme per la protezione
della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»;
VISTO il D.P.R. n. 357/97 «Regolamento di attuazione della
direttiva 92/43/CEE – Conservazione habitat, flora e fauna»,
modificato ed integrato dal DM 20 gennaio 1999 e dal D.P.R. n.
12 marzo 2003, n. 120;
VISTA la L.R. n. 9/96 e s.m.i. recante «Norme per la tutela e
la gestione della fauna selvatica e la programmazione del territorio
ai fini della disciplina della programmazione dell’esercizio
venatorio»;
VISTA la L.R. n. 10/03 recante «Norme in materia di aree
protette»;
PREMESSO che, ai sensi delle citate Direttive 79/409/CEE e
92/43//CEE, nella Regione sono stati individuati, quali aree afferenti
alla rete Natura 2000, n. 185 pSIC (proposti Siti di Importanza
Comunitaria), n. 20 SIN (Siti di Interesse Nazionale),
n. 7 SIR (Siti di Interesse Regionale) e n. 4 ZPS (Zone di Protezione
Speciale);
CHE la L.R. n. 10/03 ha stabilito che le ZPS, unitamente agli
altri siti di interesse comunitario, nazionale e regionale, concorrono
alla costituzione del sistema integrato regionale delle aree
protette e vengono iscritti nel Registro ufficiale delle aree protette
della Regione Calabria;
CHE il ricorso del 2 ottobre 2001 della Commissione Europea
contro la Repubblica Italiana per il mancato adempimento degli
obblighi derivanti dall’art. 4 della Direttiva 79/409/CEE, si è
concluso con la sentenza di condanna nella causa C-378/01, datata
20 marzo 2003, per insufficiente classificazione di ZPS sul
territorio italiano;
CHE con nota del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio del 30 ottobre 2002 N. DPN/2D/19884/2002, avente
ad oggetto «urgente trasmissione dei dati relativi alle ZPS» e
successive di pari oggetto del 21 novembre 2003 N. DPN/2D/
2003/5750, del 15 gennaio 2004 N. DPN/2D/2004/804, del 16
febbraio 2004 N. DPN/2D/2004/3821, del 28 dicembre 2004 N.
DPN/2D/2004/9112, del 14 gennaio 2005 N. DPN/5D/2005/
632, del 23 febbraio 2005 N. DPN/5D/2005/4330, del 24 febbraio
2005 N. GAB/2005/1838/MIX, del 22 aprile 2005 N.
DPN/5D/2005/9956, si sottolineava l’urgenza della revisione,
per numero e superficie, delle Zone di Protezione Speciale (ZPS)
che consentirebbe il superamento della suddetta procedura di
infrazione della Commissione Europea e, quindi, delle ricadute
economiche in essa previste;
CHE lo Stato membro ha la possibilità di applicare il principio
di sussidiarietà nei confronti delle Amministrazioni regionali
inadempienti in merito alla prevista sanzione pecuniaria da
attuarsi attraverso il taglio dei finanziamenti europei, come evidenziato
dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
con la citata nota del 14 gennaio 2005 N. DPN/5D/2005/
632;
CHE il Dipartimento Ambiente, con nota del 15 febbraio 2005
n. 463 e successiva del 4/4/2005 n. 1910, ha comunicato al Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio la conclusione
in sede tecnica dei lavori relativi alla revisione del Sistema Regionale
delle ZPS;
CHE, in particolare, secondo gli studi e le verifiche eseguite,
il Dipartimento Ambiente ha individuato, nelle aree ricadenti
nell’Inventario IBA del 1989 (integrato nel 2002 dal documento
«Sviluppo di un Sistema Nazionale delle ZPS sulla base della
rete delle IBA»), nuove ZPS nei territori compresi tra la Costa
Viola e l’Aspromonte (corrispondente all’IBA n. 150), nell’area
dell’Alto Marchesato e le foci dei fiumi Neto e Tacina (IBA n.
149) e in quella dell’Alto Ionio Casentino (IBA n. 144). Per ciò
che attiene, invece, alle altre aree IBA, sono state estese le superfici
delle ZPS già istituite e ricadenti nelle IBA n. 148 e n.
195, limitatamente al territorio regionale;
CONSIDERATO che negli ambiti (siti) della rete «Natura
2000», in forza del disposto normativo (DPR 357/97 e s.m.i.)
sono previste opportune misure di conservazione per evitare il
degrado degli habitat naturali e la riduzione della biodiversità;
CHE, pertanto, l’attività di gestione della Rete in questione
rientra tra quelle in capo al Dipartimento Ambiente;
CHE l’autorità competente allo svolgimento delle suddette
procedure deve individuarsi nel Dipartimento Ambiente;
CHE il documento «Rapporto sullo stato di attuazione della
direttiva Uccelli 79/409/CEE in Italia – Classificazione delle
ZPS e relazioni con le Important Bird Areas (IBA)», redatto a
marzo 2004 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
– Direzione per la Protezione della Natura, detta indicazioni
per la revisione della rete delle IBA sulla base dei criteri di
BirdLife e di dati ornitologici aggiornati;
CHE il documento «Sviluppo di un sistema nazionale delle
ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas)» prodotto
dalla LIPU – BirdLife Italia riporta la formulazione di una
complessiva proposta di adeguamento della rete italiana delle
Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva
409/79 «Uccelli» dell’Unione Europea sulla base della rete delle
IBA;
ATTESO che la revisione del sistema regionale delle ZPS è
finalizzata all’estensione della superficie delle ZPS già esistenti
sul territorio calabrese ed alla individuazione di nuove aree da
sottoporre a tutela ai sensi della direttiva 79/409/CEE «Uccelli»
sulla base delle proposte riportate negli inventari IBA (Important
Bird Areas) sopracitati;
CHE le strutture del Dipartimento Ambiente hanno predisposto
gli elaborati tecnici tesi a revisionare il sistema regionale
delle ZPS, consistenti in un formulario Natura 2000 per ogni
ZPS e relativa cartografia, redatti sulla base di:
— il Rapporto sullo stato di attuazione della direttiva «Uccelli
» 79/409/CEE in Italia redatto a marzo 2004 dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione per la
Protezione della Natura;
— isuddetti inventari IBA;
— le caratteristiche degli ecosistemi naturali;
— le aree protette già istituite;
— lespecificità del territorio calabrese ed i relativi strumenti
di programmazione e pianificazione regionale (primo fra tutti, il
Progetto Integrato Strategico della Rete Ecologica Regionale –
Misura 1.10 – POR Calabria 2000-2006).
RITENUTO di dover provvedere alla revisione del suddetto
sistema regionale delle ZPS;
SU CONFORME proposta dell’Assessore all’Ambiente On.
Diego Tommasi, formulata alla stregua dell’istruttoria compiuta
dalle strutture interessate, nonché dell’espressa dichiarazione di
regolarità dell’atto resa dal dirigente preposto al competente settore;
A voti unanimi
DELIBERA
Per quanto espresso in premessa che si intende integralmente
qui riportato:
— di approvare la proposta di perimetrazione relativa alla
revisione del Sistema Regionale delle ZPS, allegata alla presente
deliberazione che ne costituisce parte integrante e sostanziale,
contraddistinta con i numeri I, II, III, IV, V (formulari standard
Natura 2000) e in n. 6 elaborati cartografici contraddistinti con
le lettere A, B, C, D, E, F (cartografia delle proposte ZPS);
— di stabilire che la revisione di cui sopra consiste in:
− individuazione di tre nuove ZPS, ai sensi delle direttive
79/409/CEE e 92/43/CEE, denominate «Costa Viola» (che include
i territori compresi tra la Costa Viola e il monte S. Elia),
«Marchesato e Fiume Neto» (che comprende le aree dell’Alto
Marchesato e le foci dei fiumi Neto e Tacina) e «Alto Ionio Cosentino
» (che contiene aste di torrenti che dal Pollino sfociano
sul mar Ionio);
− estensione della superficie delle ZPS già istituite sul
territorio regionale; in particolare, all’interno della ZPS denominata
«Pollino e Orsomarso» sono inglobate le ZPS già esistenti
IT9310018 – Gole del Raganello, IT9310024 – Valle del Fiume
Argentino e IT9310026 – Valle del Fiume Lao, mentre la ZPS
denominata «Sila Grande» ingloba la ZPS già esistente
IT9310069 – Parco Nazionale della Calabria;
— di dare mandato al Dirigente Generale del Dipartimento
Ambiente per il prosieguo delle fasi conseguenti e necessarie,
con particolare riferimento all’attuazione delle misure di conservazione
prescritte dal D.P.R. 357/97 e s.m.i.;
— di trasmettere la presente deliberazione al Ministero dell’Ambiente
– Direzione per la Protezione della Natura per i provvedimenti
conseguenti;
— di trasmettere la presente deliberazione alla Segreteria
Operativa per la Comunicazione e l’Informazione, presso il Settore
«Comunicazione Istituzionale», sito in via Alberti n. 2
nonché a tutte le strutture interessate;
— di disporre la pubblicazione, per esteso, del presente atto
sul B.U.R. Calabria.
Il Segretario Il Presidente
F.to: Durante F.to: Loiero

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Ordinanza TAR: 6856/2005
by TARrrrrrr Monday, Dec. 12, 2005 at 2:49 PM mail:

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REPUBBLICA ITALIANA

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
PER IL LAZIO
ROMA

SEZIONE SECONDA BIS

Registro Ordinanze:6856/2005


Registro Generale: 9873/2005


nelle persone dei Signori:
PATRIZIO GIULIA Presidente
FRANCESCO GIORDANO Cons.
RENZO CONTI Cons. , relatore

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

nella Camera di Consiglio del 24 Novembre 2005

Visto il ricorso 9873/2005 proposto da:
ASSOCIAZIONE VERDI AMBIENTE E SOCIETA' ONLUS

rappresentato e difeso da:
LOFOCO AVV. FABRIZIO
CHIEFFI AVV. ROSSELLA
con domicilio eletto in ROMA
V.LE G. MAZZINI, 6
presso
LOFOCO AVV. FABRIZIO

controMINISTERO AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO rappresentato e difeso da:AVVOCATURA DELLO STATO con domicilio eletto in ROMA VIA DEI PORTOGHESI, 12 presso la sua sedeREGIONE PUGLIA

per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, del decreto del 25 marzo 2005 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 del 6/7/2005, di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale, compreso il parere favorevole della Conferenza per i rapporti Stati, Regioni e Politiche Autonome del 3.3.2005;;

Visti gli atti e i documenti depositati con il ricorso;
Vista la domanda di sospensione della esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dal ricorrente;

Udito il relatore Cons. RENZO CONTI e uditi altresì per le parti gli avv.ti indicati nel verbale d’udienza;
Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della Legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e l'art. 36 del R.D. 17 agosto 1907, n. 642;
Considerato che il ricorso, ad una sommaria delibazione consentita in sede cautelare, appare assistito da sufficiente fumus boni juris, laddove sostanzialmente si contesta la logicità del presupposto della “conflittualità intepretativa” richiamata nel provvedimento impugnato che avrebbe, se mai, legittimato interventi diversi da quelli del mero annullamento della deliberazione 2-12-1996 del Comitato delle aree naturali protette;
Considerato che sussiste il requisito del danno grave ed irreparabile in quanto non risulta contestato che le misure di tutela introdotte nel provvedimento impugnato appaiono meno incisive di quelle conseguenti alla ricomprensione delle ZPS e ZSC nella categoria delle riserve naturali protette di cui alla legge n. 394/1991;
P.Q.M.

ACCOGLIE la suindicata domanda incidentale di sospensione.

La presente ordinanza sarà eseguita dalla Amministrazione ed è depositata presso la Segreteria del Tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.

ROMA , li 24 Novembre 2005

Presidente

Consigliere

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Decreto del Ministero dell'Ambiente 25.03.05
by GAZZETTAaaaa Monday, Dec. 12, 2005 at 2:56 PM mail:

http://gazzette.comune.jesi.an.it/2005/155/3.htm


Gazzetta Ufficiale N. 155 del 6 Luglio 2005


MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
DECRETO 25 marzo 2005
Annullamento della deliberazione 2 dicembre 1996 del Comitato per le aree naturali protette; gestione e misure di conservazione delle Zone di protezione speciale (ZPS) e delle Zone speciali di conservazione (ZSC).

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

Vista la legge 6 dicembre 1991, n. 394, «Legge quadro sulle aree
protette» e, in particolare, l'art. 3, comma 4, lettere a), che
demanda al Comitato per le aree naturali protette l'integrazione
della classificazione di dette aree;
Vista la direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979
concernente la conservazione degli uccelli selvatici ed in
particolare gli articoli 3 e 4 di detta direttiva;
Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157, che all'art. 1, comma 5,
stabilisce che: «Le regioni e le province autonome in attuazione
delle citate direttive 79/4099/CEE, 85/411/CEE e 91/24/CEE provvedono
a istituire lungo le rotte di migrazione dell'avifauna, segnalate
dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica di cui all'art. 7,
entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente
legge, zone di protezione finalizzate al mantenimento e alla
sistemazione, conforme alle esigenze ecologiche, degli habitat
interni a tali zone e ad esse limitrofi, provvedono al ripristino dei
biotopi distrutti e alla creazione dei biotopi»;
Vista la direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali,
nonche' della flora e della fauna selvatiche;
Visto in particolare l'art. 7 della citata direttiva che stabilisce
che gli obblighi derivanti dall'art. 6, paragrafi 2, 3 e 4 della
medesima direttiva per le ZSC, circa l'adozione di opportune misure
di conservazione, debbano essere applicati anche alle ZPS «a
decorrere dalla data di entrata in vigore di detta direttiva o dalla
data di riconoscimento da parte di uno Stato membro a norma della
direttiva 79/409/CEE, qualora sia essa posteriore»;
Vista la deliberazione del Comitato per le aree naturali protette
del 2 dicembre 1996, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del
17 giugno 1997, che include nella classificazione delle aree protette
le Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della direttiva
79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e
le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) ai sensi della direttiva
92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, ovvero quelle
aree che costituiscono la rete ecologica europea Natura 2000 di cui
all'art. 3 della citata direttiva 92/43/CEE;
Visto l'art. 7, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.
281, che ha soppresso il Comitato per le aree naturali protette e ha
stabilito che le relative funzioni siano esercitate dalla Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997,
n. 357, come modificato ed integrato dal decreto del Ministro
dell'ambiente 20 gennaio 1999 e dal decreto del Presidente della
Repubblica 12 marzo 2003, n. 120, che stabilisce:
all'art. 4, comma 1, che spetta alle regioni e alle province
autonome di Trento e Bolzano assicurare per i proposti Siti di
Importanza Comunitaria (di seguito SIC) opportune misure per evitare
il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonche'
la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate;
all'art. 4, comma 2, che spetta altresi' alle regione e alle
province autonome di Trento e Bolzano, sulla base di linee guida per
la gestione delle aree della rete Natura 2000 da adottarsi con
decreto del Ministro dell'ambiente sentita la Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e Bolzano, l'adozione per le ZSC, entro sei mesi dallo loro
designazione, delle «misure di conservazione necessarie che implicano
all'occorrenza appropriati piani di gestione specifici o integrati ad
altri piani di sviluppo e le opportune misure regolamentari,
amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze
ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all'allegato A e delle
specie di cui all'allegato 8 presenti nei siti;
all'art. 4, comma 3, che stabilisce che qualora le ZSC «ricadano
all'interno di aree naturali protette, si applicano le misure di
conservazione per queste previste dalla normativa vigente. Per la
porzione ricadente all'esterno del perimetro dell'area naturale
protetta la regione o la provincia autonoma adotta, ... omissis ...,
le opportune misure di conservazione e le norme di gestione»;
all'art. 6, comma 2, che gli obblighi derivanti dagli articoli 4
e 5 si applicano anche alle ZPS;
Visto il proprio decreto del 3 settembre 2002, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 24 settembre 2002, n. 224, concernente «Linee
guida per la gestione dei siti Natura 2000» ai sensi dell'art. 4,
comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre
1997, n. 357 e successive modifiche e integrazioni;
Visti gli esiti delle riunioni tecniche tenutesi presso la
segreteria della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,
le regioni e le province autonome;
Considerato che l'inclusione delle ZPS e delle ZSC nella
classificazione delle aree naturali protette operata dalla citata
deliberazione del Comitato, con la conseguente necessita' di
applicazione anche ai siti Natura 2000 delle misure di salvaguardia e
dei divieti previsti dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394, ha di fatto
alimentato una conflittualita' interpretativa che ha ostacolato la
realizzazione gli obiettivi previsti dalle direttive comunitarie
79/409/CEE e 92/43/CEE e dalla relativa normativa di recepimento;
Considerato che la valutazione d'incidenza, di cui all'art. 5 del
decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e
successive modifiche e integrazioni, viene a costituire
essenzialmente una misura preventiva di tutela legata ai piani o ai
progetti cui devono necessariamente aggiungersi le misure di
conservazione opportune al mantenimento o al ripristino, in uno stato
di conservazione soddisfacente, le specie e gli habitat dei siti
natura 2000;
Considerata la necessita' di definire la disciplina di tutela da
applicare ai siti Natura 2000 dal momento della loro istituzione;
Visto il parere favorevole espresso dalla Conferenza permanente per
i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento
e Bolzano, in data 3 marzo 2005;

Decreta:

Art. 1.
1. La deliberazione 2 dicembre 1996 del Comitato delle aree
naturali protette, citata nelle premesse, e' annullata.
2. Alle ZPS ai sensi della direttiva 79/409/CEE e alle ZSC ai sensi
della direttiva 92/43/CEE si applica la disciplina di tutela di cui
al successivo art. 2.

Art. 2.
1. Le misure di conservazione previste dalle direttive 79/409/CEE e
92/43/CEE e dall'art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica
dell'8 settembre 1997, n. 357, e successive modifiche e integrazioni,
si applicano alle ZSC entro sei mesi dalla loro designazione con
decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio,
secondo quanto previsto dall'art. 3, comma 2, del citato decreto n.
357 del 1997, e alle ZPS dalla loro classificazione, ovvero
istituzione, ai sensi dell'art. 4, comma 1, della direttiva
79/409/CEE, cosi' come recepito dall'art. 6 del medesimo decreto n.
357 del 1997 che estende gli obblighi di cui all'art. 4 del medesimo
decreto anche alle ZPS.

2. Le ZPS si intendono classificate, ovvero istituite, dalla data
di trasmissione alla Commissione europea da parte del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio dei formulari e delle
cartografie delle medesime ZPS individuate dalle regioni, ovvero
dalla sola data di trasmissione alla Commissione europea dei
formulari e delle cartografie delle ZPS da parte del Ministero delle
politiche agricole e forestali, precedentemente alla data di entrata
in vigore della legge 11 febbraio 1992, n. 157.
3. Nei decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio di designazione delle ZSC, adottati d'intesa con ciascuna
regione interessata, secondo quanto previsto dall'art. 3, comma 2,
del decreto n. 357 del 1997, sono indicate le misure di conservazione
necessarie a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente
gli habitat e le specie per il quale il sito e' stato individuato,
conformemente agli indirizzi espressi nel decreto 3 settembre 2002
recante le linee guida per la gestione dei siti Natura 2000.
4. Entro sei mesi dalla designazione delle ZSC le regioni
definiscono le modalita' di attuazione delle misure di conservazione
di cui al comma 3 e comunicano al Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio il soggetto affidatario della gestione di
ciascuna ZSC.
5. Le regioni si impegnano a definire entro sei mesi
dall'emanazione del presente decreto le misure di conservazione per
le ZPS di propria competenza, conformemente agli indirizzi espressi
nel citato decreto 3 settembre 2002.
6. Nelle more della definizione, da parte delle regioni, delle
misure di conservazione per le ZPS di propria competenza, le regioni
medesime assicurano per le ZPS le opportune misure per evitare il
degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonche' per
evitare la perturbazione delle specie per cui dette ZPS sono state
classificate ovvero istituite.
7. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale
e delle province autonome di Trento e Bolzano, le quali provvedono
alle finalita' del presente provvedimento, in conformita' allo
Statuto speciale e alle relative norme di attuazione, mediante
appositi atti normativi o amministrativi, da emanarsi entro sei mesi
dall'entrata in vigore del presente decreto.

Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.

Roma, 25 marzo 2005

Il Ministro: Matteoli

Registrato alla Corte dei conti il 31 maggio 2005
Ufficio di controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto
del territorio, registro n. 6, foglio n. 90

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CHE PALLE....!!!
by Ephraim Monday, Dec. 12, 2005 at 3:09 PM mail:

Mi pare un cattivo uso del nsw: bastava dare sinteticamente
la notizia e indicare i link necessari per leggersi tutte le varie sentenze...

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crotone rinasce
by pablo Sunday, Dec. 18, 2005 at 9:50 AM mail:

Finalmente..........gli uccelli troveranno altro posto dove andare a fare i nidi,andranno a gagliano o cz lido,a crotone nascerà europaradiso.La citta di crotone ha vinto anche contro Loiero . Forza CROTONESI non abbandonate crotone ,rifacciamola rivivere come ai bei tempi.hanno tentato in tutti modi di non far nascere europaradiso,Crotone moriva senza europaradiso.Grazie Mr appel, siamo nelle sue mani, visto che tutti i nostri politici sia di destra che di sinistra e di centro ci hanno abbandonato.

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vai crotone...vola
by orsu' Tuesday, Dec. 20, 2005 at 1:53 PM mail:

verso l'ennesima truffa!
Ma dai pablo, si vede da chilometri che e' una stronzata quella dell'europaradiso!
e poi come sei crudele quando dici <<Finalmente..........gli uccelli troveranno altro posto dove andare a fare i nidi,andranno a gagliano o cz lido,a crotone nascerà europaradiso.>>
poveri uccelli! ma che ti hanno fatto.prenditela con i politici che sinora hanno ammorbato i palazzi della tua citta'!
e poi quando dici:
<<La citta di crotone ha vinto anche contro Loiero.>>
che vuol dire? non ho capito...
poi il resto sono solo chiacchiere...

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<<La citta di crotone ha vinto anche contro Loiero.>>
by pablo Wednesday, Dec. 21, 2005 at 2:18 PM mail:

<<La citta di crotone ha vinto anche contro Loiero.>>
vuol dire che loiero HA MESSO la zps. questo è il bene che loiero vuole a crotone........ per fortuna non sono andato a votare......lo avrei avuto sulla coscienza il voto dato a loiero

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<<Finalmente..........gli uccelli troveranno altro posto
by pablo Wednesday, Dec. 21, 2005 at 2:23 PM mail:

<<Finalmente..........gli uccelli troveranno altro posto.
certo meglio qualche posto di lavoro in piu a crotone che restare a guardare gli uccelli. ti pare?
poi non c'è lo contro gli uccelli... ci mancherebbe.me la prendo solo con chi li difende in questo modo.... far morire crotone per salvare qualche uccello

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Guardatelo bene....
by skrokkiaFasulli Wednesday, Dec. 21, 2005 at 4:56 PM mail:

Guardatelo bene.......
david_appel_il_truffatore.jpg, image/jpeg, 370x278

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Siate sinceri....
by Ypsilon Thursday, Dec. 22, 2005 at 9:44 AM mail:

Ma voi la comprereste una macchina usata da uno con una
faccia simile??!!

Ha lo sguardo che dice: vieni qui che te lo butto in culo!!

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x Ypsilon
by pablo Thursday, Dec. 22, 2005 at 1:25 PM mail:

caro Ypsilon... pensa che crotone lo prende in culo dallo stato italiano che sono 60 anni... ultimo grande lavoro fu la montedison ai tempi di Mussolini, ora viene un israeliano,sarà anche un trufatore, almeno è quello che vuoi far credere,che porta una speranza per la rinascita di crotone che poi ce lo metta nel culo anche lui come ha fatto lo stato italiano... bhee non può far più male di queLlo che ha fatto in 60 anni a CROTONE.SPERO DI ESSERMI SPIEGATO.

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Precisiamo....
by Ypsilon Thursday, Dec. 22, 2005 at 5:02 PM mail:

Cha David Appel sia un TRUFFATORE INTERNAZIONALE non lo dico io ma il quotidiano Haaretz...
Aveva gia' tentato un'iniziativa del genere in Grecia, in
combutta col figlio di sharon, ma i greci NON sono fessi.
Che Crotone lo prenda in culo da 60 anni, come dice Pablo,
NON mi sembra un buon motivo per continuare.
A meno che non ci abbia preso gusto...!!!

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x ypsilon
by pablo Thursday, Dec. 22, 2005 at 8:02 PM mail:

per questo.... appoggio appel... a crotone siam stanchi di subire le angherie dello stato italiano.vedrai dopo le feste natalizie come si muoverà la popolazione a favore di europaradiso.per quanto riguarda le truffe che ha fatto appel ci sarebbe da discuterne per mesi. Non è stato condannato ma assolto.se ci pensi bene quanti politici italiani dovrebbero condannare???fammi sapere .io penso che su 100 politici 99 son da mettere al muro non in galera!!!! :)

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è ebreo
by sai com'è Thursday, Dec. 22, 2005 at 8:06 PM mail:

sennò al tizio che ha postato non gliene fregava un cazzo della calabria
è il solito fascio fisso su indy

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Invece che....
by Ypsylon Friday, Dec. 23, 2005 at 8:42 AM mail:

Invece che sparare cazzate perche' non provi a DIMOSTRARE
che le mie affermazioni sono false...??!!

Poi ne riparliamo.

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speriam
by Papanice Friday, Dec. 23, 2005 at 1:03 PM mail:

Inizio lavori ad Aprile 2006.
Non vorrei che ci sia l'ultima fregatura in vista delle politiche d'Aprile.
Vabbò sono ottimista,
Buon Natale.

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o ebreo o nazista
by pablo Friday, Dec. 23, 2005 at 1:22 PM mail:

che appel sia ebreo sia nazista sia comunista non me ne puo fregar un cazzo..... ne tantomeno sia un tangentaro....l'importante che fa il bene di crotone o in modo pulito o sporco a me interessa solo il bene di CROTONE.affanculo il resto . poi in italia siete abitutati alle mazzette, solo su crotone vi fate gli scrupoli????se mazzetta vuol dire far crescere crotone.... VIVA la MAZZETTA. con questo msg chiudo le mie risposte su questo argomento. vi saluto tutti Pablo

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Vabbe'....
by Ypsylon Friday, Dec. 23, 2005 at 1:40 PM mail:

Vabbe', volete la vostra bella colata di cemento da 9.000
(novemila...!!) camere...??

Tenetevela pure, poi non venite a belare che vi hanno fregato (ancora una volta).

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meglio colata
by pablo Friday, Dec. 23, 2005 at 1:59 PM mail:

e se non fanno la colata non è pure un fregatura peggiore??? :))

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è meglio ke si faccia
by pinco Thursday, Jan. 05, 2006 at 11:14 PM mail:

a prescindere ke nn esistano politici o imprenditori totalmente puliti.ma stiamo scherzando?nel crotonese c'e' una carenza di lavoro da far paura e qui si sta a discutere di moralita' e degli imbrogli commessi nel passato dall'imprenditore israeliano.OK fate pure ma poi nn lamentiamoci se se il 90% della gente va via per lavoro.

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far presto
by accademy Tuesday, Jan. 17, 2006 at 10:13 PM mail: manlio.cappa2@alice.it

assunte le opportune garanzie bisogna far presto per dare l'opportunità di lavoro onesto a tante persone, i politici devono fare l'interesse della città

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E chi dovrebbe mai darle...
by skrokkiaFasulli Wednesday, Jan. 18, 2006 at 4:27 PM mail:

E chi dovrebbe mai d...
attenti_al_portafogli..__.jpg, image/jpeg, 370x278

E chi dovrebbe mai darle le "opportune garanzie?

QUESTO QUA??!!

Allora state freschi.

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Origine e sintesi....
by okkio al kulo....!!! Wednesday, Jan. 18, 2006 at 5:22 PM mail:

Origine e sintesi d'un mega-bidone:

Disneyland in Calabria
Un mega progetto turistico minaccia
la foce del fiume Neto, in Calabria.
La cordata di cementificatori
è guidata dall’ambiguo David Appel,
grande amico di Ariel Sharon
DI CONCRETO ancora c’è solo
una montagna di chiacchiere
e una brochure pubblicitaria.
Rigorosamente in inglese.
Progetti dettagliati, niente. Ma la
cordata di imprenditori internazionali
guidata dall’israeliano David
Appel che si è presentata a Crotone
poche settimane fa, ha fretta e
fa sul serio (....)
Il progetto si chiama Europaradiso
ed è una superstruttura turistica
che dovrebbe sorgere alla foce
del fiume Neto. Appel ha parlato di
investimenti per 5 miliardi di euro
che dovrebbero far sorgere nella
piana crotonese case, alberghi a cinque
stelle, campi da golf, acquapark
e un parco tematico stile Disney. In
totale, 30-35 mila turisti e dodicimila
posti di lavoro. Per una città
come Crotone, con 60 mila abitanti
e uno dei tassi di disoccupazione
più alti d’Italia, nonostante [o forse
grazie] a vari tentativi di insediamenti
industriali, l’impatto è fortissimo.
La zona dove dovrebbe sorgere
Europaradiso è un territorio di mille
e trecento ettari, che in parte ricadono
nel sito di interesse comunitario
della foce del Neto, dove da
anni la regione Calabria avrebbe
dovuto fare un’area protetta. Il resto
è in parte terreno agricolo, in
parte terreno già destinato a insediamenti
turistici. «Avrebbero voluto
iniziare a costruire subito»,
racconta Giovanni Greco, consiglirere
comunale dei Verdi [all’opposizione],
«ma per iniziare vorrebbero
che il consiglio comunale si orientasse
verso l’approvazione del progetto,
prima di procedere alle modifiche
al piano regolatore».
L’ex sindaco di Crotone, Pasquale
Senatore [An] ha giocato la carta
Europaradiso nella sua campagna
elettorale per un seggio in consiglio
regionale. E gli è andata bene.Ora,
passate le elezioni, il nuovo sindaco
Riganello ha creato una commissione
ad hoc per valutare il progetto.
Appel e soci si sono presentati con
una valutazione d’impatto ambientale
che sostiene che l’acqua per i
campi da golf verrebbe presa dall’invaso
di Sant’Anna, vicino Cutro,
ma che se fosse necessario sarebbe
prevista anche la costruzione di un
dissalatore marino. «Sembrano ben
intenzionati», continua Greco, «e
dicono che non vogliono fare nulla
che non sia concordato con la popolazione
locale, nonché che tutte le
attività commerciali locali avranno
la precedenza nella fornitura dei
servizi a Europaradiso. Ma questo
l’hanno detto, di scritto non c’è nulla
». Le parole non si pagano, si dice
in Calabria.
I problemi sono almeno due. La
costa calabrese ha già subito tali devastazioni
che le associazioni ecologiste
[e non solo loro]
sono pronte a dare battaglia
per salvare la foce
del Neto. Il secondo problema
è David Appel.
L’imprenditore israeliano
è stato al centro di un
grande scandalo, nel
2004, che è arrivato fino
ai vertici dello stato
israeliano. Al figlio del premier
Ariel Sharon e a Sharon stesso, che
è sfuggito per un pelo dall’essere
messo in stato d’accusa per aver ricevuto
tangenti da Appel. Come
credenziali, non sono un granchè
visto che, allo stato delle [poche]
carte, il consiglio comunale dovrebbe
approvare il progetto praticamente
sulla fiducia. «Un po’ poco
per una città che per decenni ha vissuto
con il miraggio di promesse di
sviluppo. Troppo poco per mettere
a rischio un’area naturale come la
foce del Neto», conclude Greco. 
La stampa calabrese è stata molto disattenta rispetto alle
implicazioni e alle ombre del progetto Europaradiso. Con alcune
eccezioni. Il settimanale regionale Mezzeuro ha pubblicato
un’inchiesta di Francesco Cirillo che ha scritto su Appel e
su Europaradiso anche sul sito http://www.sciroccorosso.org. Il
tam tam dei media antiliberisti, amplificato dal nodo calabrese
di Indymedia, ha svegliato le associazioni ambientaliste.
Wwf, Italianostra, Lipu e molte altre hanno lanciato un appello
[si può firmare su http://www.lipurende.it] per salvare la foce del
Neto dalla speculazione «turistica». Le antenne sul territorio
sono già in ascolto, in attesa che Appel scopra le sue carte e
il comune di Crotone decida cosa fare.
L PROGETTO DI EUROPARADISO è molto simile a quello che
David Appel avrebbe voluto costruire nell’isolotto greco
di Patroklos, a sud di Atene. Nel 1998, Appel iniziò i
contatti con il proprietario dell’isolotto, attraverso Norman
Skolnik, cittadino israeliano residente in Grecia. Per poter
far passare il progetto, tuttavia, era necessario fare alcune
modifiche alla legge greca di tutela del
paesaggio. E qui, secondo l’atto di accusa
compilato dai giudici Rahel Shibel ed Ella
Rubinek del tribunale di Tel Aviv, Appel
avrebbe coinvolto in un lavoro di lobbying
politico-finanziario molto vicino alla corruzione,
il figlio e consigliere di Ariel Sharon
[allora ministro degli esteri], Gilad, che
nel frattempo aveva avuto un incarico di
amministratore nella società di costruzioni
che Appel aveva creato per il progetto
Patroklos. Lo scandalo ha rischiato di
travolgere il premier israeliano nel momento
più delicato del suo governo, e secondo
molti analisti la decisione del procuratore
generale dello stato israeliano,
Menachem Mazuz di non incriminarlo per corruzione è stata
dovuta solo a ragioni politiche. Contento di averla passata
liscia grazie alle sue amicizie, Appel ha spostato il progetto
dalla Grecia alla Magna Grecia. 

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EUROPARADISO
by pablo Thursday, Jan. 19, 2006 at 1:08 PM mail:

All’unanimità con 30 voti favorevoli il Consiglio comunale, nella serata di ieri, ha approvato la delibera con la quale esprime il suo giudizio favorevole all’iniziativa e al progetto presentato dalla società Europaradiso dando atto che lo stesso riveste carattere di PUBBLICO INTERESSE e trasmette il suddetto progetto alla Regione Calabria per il rilascio dei pareri e delle autorizzazioni di legge, con particolare riferimento a quelli in materia ambientale.


19/01/2006

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ai verdi
by pablo Thursday, Jan. 19, 2006 at 1:12 PM mail:

se non fanno europaradiso i verdi che garanzie ci danno per portare lavoro a crotone????ahhhhhh forse posso trovarlo un lavoro con i verdi, dar da mangiare il becchime a 2 quaglie che stanno sullla foce del neto. bello come lavoro si molto bello.

totò diceva : ma mi faccia il piacere..................

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a tutti
by pablo Thursday, Jan. 19, 2006 at 2:08 PM mail:

http://www.comitatoeuroparadiso.it/2707/video/video.htm

lustratevi gli okki

ora tocca a loiero
vediamo se loiero mantiene le promesse che ha fatto.
Ha detto loiero: voglio che la calabria sviluppi,ne ha ora la possibilità!!!!!!

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Nulla tocca la ZPS
by sms Friday, Feb. 03, 2006 at 1:22 PM mail: smskr1@virgilio.it

E' d'obblico corregere la falsa notizia che campeggia sul sito riguardo l'approvazione, da parte del TAR del Lazio, alla rimozioe dela ZPS di Gabella - Foce del Neto per far posto alla costruzione del mega impianto turistico Euoparadiso.
Sia chiario l'equivoco non nasce per la malversazione di qualcuno ma solo (si fa per dire) dalla cattiva frequentazione con la grammatica italiana da parte degli amministratori crotonesi che sulla questione Europaradiso ci hanno investito tutta la campagna elettorale dando segni allucinati di squilibrio e di isteria tali da far mancare loro la lucidità necessaria a leggere e intrpretare correttamente l'italiano contenuto in due paginette emesse dala Tar del Lazio.
Comunque l'articolo seguente spiega come sono andate le cose e della miseria culturale e personale in cui la classe politica di Crotone versa ormai da anni e che il falso miraggio della opportunità di propaganda elettorale data dalla Madpit non ha fatto che peggiorare.

EuroParadiso, nessuna sospensione della Zps
Il Crotonese, venerdì 9 dicembre 2005

Qualcuno al Comune prende fischi per fiaschi ed annuncia urbi et orbi la sospensione del vincolo della Zona di protezione speciale (Zps) alla foce del Neto, con conseguente via libera alla costruzione del mega villaggio EuroParadiso. Alla base dell’annuncio c’è un’ordinanza del Tar del Lazio che quel qualcuno del Comune ha letto alla rovescia. Vero è che le decisioni dei giudici amministrativi non sono di facile interpretazione, quindi alla portata di tutti. Tuttavia basta avere nella lettura un po’ di pazienza, legare i vari periodi uno con l’altro e soprattutto non limitarsi al dispositivo finale. In questo caso, poi, si tratta di una semplice sospensiva, non già di una sentenza di merito. Insomma, due paginette scarne che con un po’ di buona volontà (soprattutto senza pregiudizi) chiunque avrebbe potuto decifrare correttamente. Ma facciamo un passo indietro.

IL QUADRO NORMATIVO
La “bibbia” normativa delle aree protette in Italia è la legge quadro 394 del 6 dicembre 1991 che per il perseguimento dei suoi fini sancisce (all’art. 3) la costituzione del “Comitato per le aree naturali protette”, un organismo presieduto dal ministro per l’Ambiente, che il 2 dicembre 1996 ha adottato una deliberazione che classificava le Zps e le Zsc (Zone speciali di conservazione) come aree naturali protette, quindi assoggettate alla rigida tutela della 394. Il 25 marzo scorso, il ministero dell’Ambiente, approfittando della firma dei decreti (tre per l’esattezza) con l’elenco definitivo dei Sic e delle Zps inviati alla Commissione europea, ha firmato un quarto decreto dal titolo “Annullamento della deliberazione 2 dicembre 1996 del Comitato per le aree naturali protette: gestione e misure di conservazione delle zone di protezione speciale e delle zone speciali di conservazione”. A parere del ministro al ramo, Altero Matteoli, la deliberazione del Comitato, classificando le Zps e le Zsc come aree naturali protette, avrebbe infatti “alimentato una conflittualità interpretativa che ha ostacolato la realizzazione degli obiettivi previsti dalle direttive comunitarie e dalla relativa normativa in materia di recepimento”. In parole povere, per Matteoli bastano la valutazione d’incidenza, quale “misura preventiva di tutela legata ai piani o ai progetti”, e “le misure di conservazione opportune al mantenimento o al ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle specie e degli habitat”. Non serve, quindi, assimilare questi due vincoli a quelli delle aree naturali protette, se non a rischio, dice il Ministro, di generare confusione con le direttive europee e tutto il resto, ostacolandone anche l’applicazione.

L’ORDINANZA
Qualche mese dopo la firma del decreto, l’“Associazione verdi ambiente e società onlus” ha avanzato ricorso al Tar del Lazio chiedendo l’annullamento del provvedimento ministeriale con conseguente ripristino della deliberazione del Comitato, poiché non vi sarebbe alcuna conflittualità interpretativa tra le direttive comunitarie e la classificazione delle Zps e Zsc come aree naturali protette. Un ricorso, a quanto pare, fondato (assistito da sufficiente fumus boni juris, scrive il Tar) e che ha indotto i giudici amministrativi, il 24 novembre scorso, a sospendere l’efficacia del decreto di Matteoli con una motivazione che non dà adito a dubbi e ripristina per il momento la vecchia normativa. In sostanza, a parere del Tar il provvedimento ministeriale sarebbe andato al di là del mero annullamento della delibera del Comitato utilizzando la presunta conflittualità interpretativa per legittimare “interventi diversi”, tant’è che gli stessi giudici rilevano che le misure di salvaguardia introdotte dal decreto del Ministro “appaiono meno incisive di quelle conseguenti alla ricomprensione delle Zps e Zsc nella categoria delle riserve naturali protette di cui alla legge 394/1991”. Un punto, quest’ultimo, molto importante in quanto “non risulta contestato” dal Ministero e di conseguenza ha portato il Tar a considerare in sede di sospensiva “che sussiste il requisito del danno grave ed irreparabile”.

IL RISULTATO
Non risulta, allo stato, che vi sia alcuna sospensione dei vincoli derivanti dall’applicazione delle zone di protezione speciali e delle zone speciali di conservazione, tantomeno l’ordinanza del Tar ha portato alla sospensione della delibera con la quale la Giunta regionale della Calabria ha trasformato il 27 giugno scorso l’Iba n. 149 “Marchesato e fiume Neto” in zona di protezione speciale. Al contrario, il provvedimento dei giudici amministrativi del Lazio ha ritenuto carenti, “ad una sommaria delibazione consentita in sede cautelare”, le misure di protezione previste dal decreto ministeriale ed ha ripristinato quelle della deliberazione del Comitato, ovvero le Zps e le Zsc vanno classificate a tutti gli effetti come aree naturali protette e pertanto sono assoggettate ai vincoli rigidi (ritorniamo al punto di partenza dell’articolo) di cui alla legge quadro 394 del 6 dicembre 1991.

IL COMUNE
E’ evidente, come abbiamo già detto, che quel qualcuno del Comune ha preso fischi per fiaschi, mosso dalla frenesia di trovare una via d’uscita “secondaria” per aggirare i vincoli. Ma non c’è riuscito, andando ad impantanarsi di nuovo nelle acque paludose della foce del Neto. L’annuncio che l’ordinanza del Tar sospende, tra le altre cose, il vincolo della Zps alla foce del fiume e dintorni del Marchesato è (consentiteci di dirlo) un falso clamoroso, che non fa altro che creare maggiore confusione ed inchioda il Comune alle sue responsabilità, cioè il non aver mai voluto prendere atto dei vincoli con il rischio di fare sfumare l’investimento degli israeliani. Significativa, a questo proposito, è la circostanza che Legambiente nazionale si sia rifiutata di aderire al ricorso dell’“Associazione verdi ambiente e società onlus” ritenendo un danno per le regioni l’accostamento delle Zps e delle Zsc alle aree naturali protette, per le quali basta invece, a parere dell’associazione ambientalista, la tutela prevista dalle direttive europee e dalle leggi di recepimento italiane. Zps e Zsc sono infatti due vincoli che ricadono, nella maggior parte dei casi, su aree molto estese (la nostra Zps, per esempio, copre tutta l’area del Marchesato) ed assoggettarle alla tutela delle aree protette significa compromettere lo sviluppo di intere province, come quella di Crotone. Diverso il discorso per i Sic, che coprendo piccole porzioni di territorio, sono classificati a tutti gli effetti come aree naturali protette. “Noi diciamo sempre la verità - commenta a questo proposito il coordinatore nazionale di Legambiente per le aree protette, Antonio Nicoletti - ma la stessa cosa non fa il Comune di Crotone che continua ad arrampicarsi sugli specchi. I crotonesi hanno invece il diritto di sapere che quell’area è vincolata e se veramente non vogliono perdere quella che ritengono una grande occasione di sviluppo per il territorio, devono cominciare a riflettere sull’ipotesi di localizzazione. Noi - aggiunge Nicoletti - non abbiamo alcun pregiudizio su EuroParadiso, sono le leggi comunitarie, nazionali e regionali che dicono che alla foce del Neto non si possono realizzare opere. E di questo il Comune ne deve prendere atto, sia per rispetto delle leggi che dei cittadini ai quali bisogna pur dire, una volta per tutte, come stanno realmente le cose”.

IL TERZO INCOMODO
Il decreto Matteoli è stato momentaneamente sospeso in attesa della decisione di merito dei giudici amministrativi. Presto sapremo se sarà definitivamente annullato o rientrerà in vigore, quindi se Zps e Zsc vanno considerate come aree naturali protette o no. Ma a noi crotonesi poco importa di come andrà a finire questa vicenda. Vada come vada, infatti, le zone di protezione speciale della nostra regione sono a tutti gli effetti aree naturali protette, in forza della legge regionale 10 del 2003 che ha “stabilito che le Zps, unitamente agli altri siti di interesse comunitario, nazionale e regionale, concorrono alla costituzione del sistema integrato regionale delle aree protette e vengono iscritte nel Registro ufficiale delle aree protette della Regione Calabria”, come si legge nella contestata delibera di istituzione della Zps alla foce del Neto, della quale tutti (politici di destra e di sinistra, fantomatici comitati di cittadini, imprenditori, commercianti ed uomini della strada) ne chiedono il ritiro, ma senza conoscerne il contenuto.

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a morte i verdi
by pablo Sunday, Feb. 05, 2006 at 9:10 PM mail:

Incontri a Roma per accelerare l'iter del progetto di Europaradiso, la megastruttura turistica che dovrebbe sorgere nei pressi della foce del fiume Neto. Sono stati due gli incontri romani di una delegazione guidata dal vicesindaco reggente, Armando Riganello, e composta da direttore generale del Comune, Francesco Sulla, e da una rappresentanza della cordata di imprenditori israeliani che hanno presentato il progetto: il primo si è tenuto con il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, che è anche europarlamentare; il secondo con il sottosegretario alle Attività produttive, Pino Galati.
A Cesa è stato chiesto un intervento presso la competente commissione europea per sbrogliare la questione del vincolo introdotto sull'area interessata al progetto da una delibera della giunta regionale calabrese del 26 giugno scorso con la quale si istituiva una Zona a protezione speciale (Zps). Cesa dopo avere ascoltato le ragioni della delegazione si è impegnato a seguire la vicenda. Prima di tutto cercherà di capire, con lo studio dei documenti, come stanno le cose, poi, deciderà su come affrontare la questione per arrivare ad una soluzione praticabile. Ha invitato la delegazione guidata da Riganello a coinvolgere anche il governo italiano.
E' stato Cesa stesso a procurare l'incontro con Galati, che sulla questione di Europaradiso era stato allertato dal consigliere comunale Salvatore Pacenza, che è il referente politico crotonese del sottosegretario alle Attività produttive. Anche Galati si è impegnato a seguire la vicenda da vicino. E' probabile che l'amministrazione comunale abbia tentato la strada di Cesa e Galati per il silenzio calato sul progetto da quando è stato inviato alla Regione. Lo scorso 18 gennaio del progetto di Europaradiso si è occupato il consiglio comunale di Crotone che all'unanimità dei presenti (30 voti a favore) si era espresso favorevolmente. La delibera approvata lo scorso 28 gennaio contiene la "raccomandazione" per la Regione Calabria, che dovrà approvarlo o bocciarlo, che "l'atto riveste carattere di pubblico interesse anche sul fondamento dello specifico riferimento normativo costituto dal Decreto del presidente della Repubblica 20 ottobre 1998 numero 477". L'istruttoria del progetto è stata fatta dall'ufficio urbanistico del Comune ed inviato alla Regione.
Da quel momento è calato il più assoluto silenzio. In città preoccupano le dichiarazioni rilasciate al Quotidiano, durante un forum organizzato dal giornale, dal presidente della Regione, Agazio Loiero, circa una divisione del mondo politico crotonese sulla realizzazione del progetto.

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La truffa elettorale: Decidere di non decidere
by sms Thursday, Feb. 09, 2006 at 3:11 PM mail:

Europaradiso, la montagna ha partorito il topolino

Il Crotonese, martedì 24 gennaio 2006

A distanza di un anno dalla pubblicazione dell’interesse del gruppo israeliano sul territorio di Crotone, ed a distanza di sedici mesi da quando mister Appel e soci hanno proposto all’amministrazione comunale del capoluogo il programma della loro iniziativa, il Consiglio comunale ha “partorito un topolino”, ovvero ha prodotto un documento politico, ancorché approvato all’unanimità, che però non ha alcun potere di mandare avanti la pratica, ovvero la richiesta di autorizzazioni e concessioni alla società Madpit, che nel frattempo ha fatto la spola tra Israele e Crotone, ed è andata anche a chiedere lumi alla Regione a Catanzaro.
Nessuno di lor signori ha mai pensato di informare gli investitori dello stato delle cose, ovvero dei vincoli e dei limiti che insistono sul territorio interessato all’investimento. Le carte non si leggono, nemmeno i progetti, per cui se si va a chiedere ai politici ed ai dirigenti dell’amministrazione comunale in carica a che punto sta la pratica, vi sentirete rispondere che “bla, bla, bla...”. Insomma, siamo punto e a capo, in ordine agli atti ed ai fatti concreti, mentre di parole se ne fanno a iosa, a volte anche a sproposito, tanto ciò che importa è solo stare sulla scena, pensando di essere protagonisti, mentre in realtà non vanno, lor signori, al di là del ruolo di figurante.
Figuranti che se aprono la bocca lo fanno solo ed esclusivamente per dire che la colpa è degli altri, di quelli che vogliono tenere Crotone sotto tutela e non farla crescere. Dimenticano queste comparse inutili che, nonostante tutto, viviamo in un paese democratico, che elegge i suoi rappresentanti senza condizionamenti, se non quelli che gli stessi cittadini propongono in cambio di prebende e favori. La colpa non è né del “destino cinico e baro”, né della “maledizione di Pitagora”, ma solo ed esclusivamente dei crotonesi.
Parafrasando la strofa di una canzone di successo degli anni Sessanta, dovremmo dire “la colpa siamo noi”. Già perché la colpa è di un elettorato che quando va a votare lo fa per acquisire la benevolenza, a titolo personale, dei futuri eletti, non già per approvare un programma e nemmeno per “premiare” professionalità, competenza e, soprattutto, onestà. Oggi ci si accorge che la classe dirigente, nel suo complesso e non solo quella politico-istituzionale, non è all’altezza, non riesce a portare alla casa comune nemmeno un chicco di grano.
Quando mai si è chiesto a deputati, senatori, consiglieri regionali e, perché no, anche consiglieri provinciali e comunali, il bilancio del loro mandato? Quando mai si è ritenuto di verificarne l’operato? Avrebbero scoperto gli elettori crotonesi che, salvo qualche raro caso, la nostra classe dirigente ha brillato per mutismo. Nelle aule istituzionali il loro assordante silenzio è stato rimbombante. E allora, perché prendersela con lor signori, se la colpa è nostra? Perché preoccuparsi se a maggio non andremo a votare per sostituire il Consiglio comunale? Non sarebbe salutare un lungo periodo di astinenza del vuoto a perdere che sta contraddistinguendo questi ultimi anni?
Non ci sarà EuroParadiso che tenga, se a gestire la vicenda saranno le stesse persone che da più di un anno giocano a fare i protagonisti, sfilando sul palcoscenico di un teatrino di periferia, mentre le decisioni, quelle vere dipendono da altri livelli che si guardano bene dal contaminarsi con quelli locali.
(Corsivo del dir de "Il Crotonese" D. Napolitano)

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Patti chiari ra il Gatto e la Volpe
by sms Thursday, Feb. 09, 2006 at 3:17 PM mail:

Greco: nel primo lotto di EuroParadiso ignorate le prescrizioni del Consiglio


martedì 7 febbraio 2006


Sì ad EuroParadiso e al turismo internazionale come strumento di sviluppo ma non a scatola chiusa. Perciò occorre vagliare attentamente nel merito il progetto del primo lotto, che non terrebbe affatto in considerazione le prescrizioni dettate dal Consiglio comunale nella delibera che ha dato il via all’iter per la variante al Prg, soprattutto riguardo alla sostenibilità ambientale dell’opera. E ancora, prendere atto dei vincoli ambientali che ricadono sulla zona alla foce del Neto, piuttosto che indirizzare gli sforzi alla rimozione degli stessi, e vedere cosa si può costruire e come. Infine, cambiare radicalmente l’atteggiamento ‘provinciale’ e ‘servile’ tenuto finora dalla giunta di centrodestra nei confronti degli imprenditori internazionali, i quali - per la documentazione carente presentata - sembrano ‘snobbare’ quasi le istituzioni locali.
Giovanni Greco, consigliere comunale dei Verdi, ha riassunto e “chiarito” la sua posizione sulla cittadella turistica che l’imprenditore israeliano David Appel vuole costruire nel territorio a nord della città, lunedì 6 febbraio in una conferenza stampa nella sala giunta del palazzo municipale. “Trovo doveroso chiarire la mia posizione, rammaricato di non averlo potuto fare come avrei voluto nel Consiglio comunale”, ha esordito Greco con un riferimento all’ultima seduta dell’assemblea cittadina di mercoledì 18 gennaio, condizionata in qualche modo dalla presenza di un pubblico di sostenitori dell’investimento, e nella quale è stata votata all’unanimità (ma non da Greco che ha abbandonato l’aula perché in disaccordo) una delibera ‘politica’ sulla cittadella.
Il consigliere, che ha sottolineato di rappresentare il gruppo consigliare dei Verdi e di parlare anche in qualità di presidente dell’Osservatorio provinciale sull’ambiente, ha riferito di aver concordato la sua posizione con i dirigenti provinciali e regionali del ‘Sole che ride’, ma non ha nascosto di aver avuto talvolta anche un confronto forte con alcuni compagni di partito proprio perché “sono favorevole ad un insediamento turistico di respiro internazionale nel nostro territorio che canalizzi flussi cospicui di ospiti in ogni stagione dell’anno”. La constatazione è però che “il territorio non possiede le risorse economiche necessarie per realizzare le idee sul turismo in progetti”, quindi gli investitori internazionali sono necessari ma la classe dirigente locale non “deve abdicare al proprio dovere”.
Il parametro con cui valutare i progetti, secondo l’esponente dei Verdi, è il carattere della sostenibilità ambientale. “Oggi è antistorico, fuori da ogni strategia perseguibile, pensare a qualsiasi forma di sviluppo che non sia sostenibile, che è un valore aggiunto per le attività produttive e non un costo aggiuntivo”. E quindi sviluppo che da un lato assicuri il “progresso dei cittadini” e dall’altro la “tutela e valorizzazione dell’ambiente”, tanto più in un insediamento “che prevede circa 800 mila metri quadrati di pavimentazione”.
“Consentitemi di spendere qualche parola per spezzare la dicotomia manichea che si è radicata nell’opinione pubblica crotonese tra chi è favorevole ad EuroParadiso, e quindi è buono e desidera lo sviluppo, e chi è contrario all’insediamento, e quindi è cattivo e contro ogni forma di progresso - ha proseguito Greco - Fra queste posizioni estreme, e per certi versi precipitose, se non avventate, c’è la posizione ragionevole di chi ritiene che la proposta avanzata dagli imprenditori israeliani debba essere vagliata responsabilmente con attenzione, con prudenza, con competenza, per l’interesse dei cittadini e per il progresso del territorio”.
Riguardo al progetto per il primo lotto presentato in autunno dalla società EuroParadiso International spa, Greco ha riconosciuto che è conforme al Prg, tranne una piccola porzione destinata a parcheggi che ricade su un’area al di fuori di quella prevista come edificabile per grandi strutture alberghiere, “ma ciò non vuol dire che non può essere discusso nel merito”. Inoltre, “sarebbe stato ragionevole aspettarsi che il progetto avesse i caratteri attesi dal Consiglio comunale, che emergono dalla delibera votata all’unanimità il 21 giugno scorso” (in quel caso anche da Greco), e che ha avviato il procedimento per adottare la variante al Prg, necessaria per consentire la costruzione di tutta la cittadella, sempre che non cozzi con i vincoli di Zps e pSic. Le prescrizioni previste dalla delibera, alcune delle quali inserite anche su proposta dello stesso Greco, e che “non sono state recepite dai progettisti”, prevedevano la “totale autonomia funzionale, nel senso che l’insediamento non dovrà in alcun modo gravare, per i servizi a rete o per ogni tipo di attrezzatura di interesse collettivo, sul resto del territorio”. Inoltre, il “privilegio delle tecniche biocompatibili” nelle scelte architettoniche e dei materiali, la “salvaguardia dei valori culturali del territorio”, la “salvaguardia dell’oasi naturale della foce del Neto”, e il “rispetto delle direttive Habitat e Iba” che sono poi diventati gli studi alla base dell’istituzione della successiva zona di protezione speciale (Zps).
Entrando nel dettaglio, e citando la relazione allegata al progetto stralcio, criticata anche perché troppo scarna (“vi sembra che queste poche pagine possano essere la relazione di un progetto che prevede la costruzione di 16 alberghi e di circa 800 mila metri quadri di pavimento?”), Greco ha spiegato invece che “l’approvigionamento idrico avverrà sfruttando l’acqua del Consorzio di bonifica, tanto, si legge nella relazione, ‘le utenze agricole servite dall’ente, a valle del canale, si sono considerevolmente contratte, a causa della mancata coltivazione, ormai da vari anni, di vaste aree agricole’”. “Va bene puntare sul turismo - ha dichiarato il consigliere comunale - ma senza penalizzare un settore come l’agricoltura su cui pure il territorio fonda la sua economia, tanto più che una filiera dell’agroalimentare a servizio dell’insediamento è una delle possibili ricadute economiche più concrete per la provincia”.



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Bene, evviva...!!!!
by Consorzio Internazionale Truffatori Thursday, Feb. 09, 2006 at 4:30 PM mail:

Bene, evviva....!!! avra' gridato il truffatore israeliano.

Poi NON venite a belare che v'hanno inculati, pls.

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w europaradiso
by Ambientalisti forno n°1 Thursday, Feb. 09, 2006 at 6:42 PM mail:

come son bravi gli ambientalisti....... san fare solo copia incolla......... non hanno idee nel loro cervello...
meglio bruciarli non servono

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SCIOPERO
by pablo Thursday, Feb. 09, 2006 at 7:27 PM mail:

Stanchi di una situazione economica e sociale che è divenuta oramai insostenibile, la società civile, insieme alla scuola, agli ordini professionali ed alle organizzazioni socio-economiche, di servizio, no-profit ed umanitarie ha ritenuto di indire una manifestazione pubblica che sia di richiamo alla responsabilità degli enti Istituzionali che hanno il governo del Territorio. La manifestazione, che ha un carattere fortemente pacifico ed assolutamente non politico, vuole essere soltanto un momento per esprimere l’insofferenza al disinteresse totale verso qualsiasi forma di sviluppo, vuole richiamare le coscienze di ognuno al principio che soltanto la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale può essere il veicolo della democrazia e del diritto, per porre le basi di una convivenza che consenta una crescita culturale ed economica per un futuro dignitoso.”

Questo comunicato, concepito dalla Confcommercio d’accordo con l’Associazione Contrade Nord ed il Comitato Europaradiso e a cui hanno aderito buona parte delle altre associazioni ed organizzazioni dei diversi ambiti di categoria insieme ai comitati studenteschi delle scuole superiori e dell’università, non è la solita trovata estemporanea, come purtroppo molte volte accade, per farsi pubblicità o per rastrellare qualche voto nella prossima competizione elettorale. Perché questa manifestazione non è figlia di alcun partito o lista civica, ma è nata dal sotterraneo lavoro di cittadini indipendenti che non vogliono più essere sudditi inerti di una politica parolaia e inconcludente, ma cittadini attivi e protagonisti di scelte importanti per la propria Provincia.

Non a caso, questa composita organizzazione di lavoratori, di casalinghe, di pensionati, di commercianti e professionisti, di disoccupati e studenti, e insomma: di uomini e donne qualunque, isserà sul suo palco, non uno slogan o una frase ad effetto tratta da qualche libro, ma l’articolo 4 della Costituzione italiana. Esso recita infatti: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società”.

Il 16 febbraio prossimo ore 10.30, con la serrata dei commercianti e la mobilitazione popolare in Piazza Pitagora, i cittadini della Provincia di Crotone vogliono riappropriarsi di questo diritto/dovere dettato dalla Costituzione e a lungo ignorato e disatteso. E’ quindi un diritto ed un dovere di tutti noi partecipare alla manifestazione del 16 e come recita il volantino “per rivendicare il rispetto della dignità di ognuno, il diritto allo studio, il diritto al lavoro nella propria terra, la rimodulazione dei vincoli Zps e Sic e l’istituzione di un tavolo permanente che sia di sostegno alle politiche di sviluppo del territorio” (ed aggiungiamo noi “sia anche di sostegno ad Europaradiso”).

Organizzazioni aderenti:

Ascom-Confcommercio – Associazione Contrade Nord – Comitato Europaradiso - Ordine degli Architetti – Ordine degli Avvocati – Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali – Ordine dei Dottori Commercialisti – Ordine dei Farmacisti – Ordine dei Geologi – Ordine degli Ingegneri – Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Ordine dei Medici Veterinari – Collegio degli Agrotecnici – Collegio dei Geometri – Collegio dei Periti Industriali – Collegio dei Ragionieri – Confagricoltura – Confapi – Lions – Rotary – Comitato Contrade Sud – E’…solidarietà – Fondazione D’Ettoris – Ex lavoratori Pertusola – Lavoratori Porto – Casa Artigiani – Orizzonti Nuovi – U.PA. casa – Rappresentanti Studenteschi: Università di Ingegneria Gestionale – Università di Scienze dei Servizi Sociali – Università di Scienze Giuridiche – Istituto Tecnico per Geometri – Liceo Classico – Liceo Scientifico – Istituto Tecnico Commerciale – Istituto Tecnico Nautico – Istituto Magistrale – Istituto Professionale per il Commercio – Istituto Tecnico Industriale.

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spieghi namir???
by pablo Thursday, Feb. 09, 2006 at 9:45 PM mail:

che legame ha questo tuo post con europaradiso a crotone???
soliti pregiudizi??????

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Nota d'accademia e disillusione di massa
by sms Saturday, Feb. 11, 2006 at 1:13 PM mail:

E' stato varato da poco un programma della Regione Calabria - Assessorato all'urbanistica e al territorio - dal significativo titolo "Paesaggio e Identità", che ha come obiettivo la riqualificazione dello scenario calabrese e la individuazione degli "ecomostri" (da abbattere in base alle leggi vigenti, anche se non applicate fino ad ora). Il progetto "Europaradiso" ha tutte le caratteristiche per essere definito ecomostruosità, tanto dal punto di vista estetico-architettonico, quanto dal punto di vista paesaggistico, quanto infine dal punto di vista ambientale. Esso è un classico “nonluogo”, uno spettacolo di uno spettacolo, una finzione che riproduce una finzione.

Questo programma segue le Linee guida per la pianificazione territoriale approvate dalla Giunta Regionale, che mettono al primo posto la sostenibilità. Il progetto europaradiso è in netto contrasto con la normativa regionale. La Regione Calabria si è finalmente adeguata alle direttive della Unione Europea in materia di Zone di Protezione Speciale, pena pesantissime sanzioni economiche. Come tutti sanno l'area della Foce del Neto è vicncolata (da parecchi anni come SIC ora come ZPS) e, in ogni caso, il progetto europaradiso non potrà nemmeno sfiorarla.
L’assessorato alla cultura ha istituito nell’area crotonese un Distretto culturale per la valorizzazione dei beni archeologici ed il CIPE ha di recente approvato l’istituzione di un Parco Tecnologico sull’agroindustria. Questo è il quadro in cui si colloca un progetto assurdo di una società finanziaria e immobiliare estera che intenderebbe far fruttare i propri capitali nel crotonese, senza alcun riguardo per il contesto.



Il ricatto della occupazione è sempre stata l'arma per convincere o abbindolare la popolazione con investimenti di rapina, che hanno trasformato la Calabria in quello che è: un'area dipendente ed un cimitero di elefanti. Europaradiso si colloca in questa medesima logica e , per di più, propone una sorta di paese dei balocchi progettato con il peggior stile kitch che si possa vedere in giro. Tempietti in stile falso greco antico con una statua in gesso del Davide di Michelangelo (ci vuole davvero coraggio!!!), palazzine in stile neoclassico accanto a palazzoni di vetro, cemento e acciaio tipo specchiera (sai che calore con il sole estivo!!!... da fondere tutto all'intorno), piazze fotocopia di paesi toscani con chiese dalle cupole stile bizantino; vialoni tipo EUR (“Viali del Regno”, sic!) con palme di washington (tipiche di Messico e California) e invasi di cemento che vorrebbero essere laghetti dipinti di blu (magari ci mettiamo i fenicotteri rosa); un lunapark tipo Coney Island di New York.... potrei seguitare, perché c'è anche uno stadio con 120.000 posti (magari ci facciamo giocare il Crotone!!!.. pensate che San Siro ne ha meno di 90 mila) e tante altre grottesche escrescenze... La struttura alberghiera (però, nell’ultima versione gli alberghi non superano i tre piani) dovrebbe offrire 9000 camere, mentre Disneyland a Parigi ne ha 5700…


Insomma, Europaradiso è una boiata pazzesca, un progetto che non regge nemmeno sulla carta, oltre ad essere un affronto all'intelligenza, alla identità, ed alla fine proprio al bisogno di lavoro e di dignità della popolazione crotonese.


La questione europaradiso ha costituito fin qui un tappo alla discussione, alla progettazione ed anche alla possibile realizzazione di iniziative positive per l'area di Crotone. Si è pensato (almeno per la parte in buona fede) che un unico intervento megagalattico potesse risolvere, con un colpo di bacchetta magica, tutti i problemi. La logica è sempre la stessa: quella fallimentare degli anni '60 e '70 dei grandi poli industriali (falliti), delle grandi infrastrutture (proseguita, a livello regionale, nella storia del ponte, che ormai finalmente nessuno vuole più), degli interventi dall'alto e dell'esterno/estero (che in genere hanno invece provocato disastri).
Ora questa logica, in tante parti del mezzogiorno, è per fortuna superata, ma a Crotone no. Europaradiso incarna questa logica fideistica e fallimentare e per di più contrasta con qualsiasi idea di integrazione nel contesto e di valorizzazione delle risorse del medesimo. Il progetto è fuori scala, sproporzionato, segue una logica immobiliare, che ben si può adattare a speculazioni finanziarie in grande stile, piuttosto che di valorizzazione dell'area.

Il progetto propone moduli e strutture insediative che nulla hanno a che vedere con l'identità del luogo e che anzi ne violentano le caratteristiche. Il progetto è invasivo e deturpante. Benché si dica che l'orrendo filmino che lo presentava serviva solo a mostrare una idea, è proprio questa idea à la Las Vegas che non va e che dovrebbe essere rispedita al mittente.

Eppure, fino all'arrivo di Mister Appel, si era cominciato a progettare per l'area crotonese e per l'area del Neto con un certo buon senso.

Dove sono finite le proposte del PIT Crotone, che si allacciavano ai fondi del POR Calabria?

Si parlava di "sviluppo di forme di recettività alternative a quelle tradizionali" (ovvero ai grandi alberghi ed ai villaggi turistici, ai villaggi a schiera, ecc.); si parlava di "valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali, finalizzate allo sviluppo di un turismo di qualità" ed invece con europaradiso si vorrebbe addirittura cancellare la Zona di Protezione speciale (foce del Neto), stravolgere il paesaggio creandone uno falso e cementizio ridipinto in "verde e blu"; si parlava di "maggiore caratterizzazione dell'immagine dell'area" ed invece si propone una immagine del tutto differente da quella originaria, fotocopia di insediamenti turistici delle coste della Florida e delle pompose strutture kitch di pessimo gusto fatte costruire dagli sceicchi arabi a loro esclusivo uso nei pressi delle proprie dimore; si parlava di "recuperare l'identità dell'area da promuovere all'esterno" ed invece si propone una non-identità che viene dall'esterno....

Anche a voler credere che ci sia davvero intenzione di realizzare un simile pseudoprogetto, qualcuno si è chiesto come si fa a proporre una seconda città turistica di 9000 stanze, quando a tutti è noto che Crotone, tra i comuni della provincia, è quello a maggior prevalenza alberghiera e che il tasso di utilizzazione della struttura arriva a malapena al 40%, il che significa che ogni posto letto disponibile resta vuoto sei giorni su dieci…
La nemmeno tanto fantasiosa idea del Mr.Appel di fornire gratis il biglietto aereo ed addirittura l’albergo, per attirare turisti nell’utilizzo di altri servizi (ma quali?!!), che lo stesso Appel dice non essere mai stata sperimentata è invece quella applicata ad Atlantic City o a Las Vegas negli USA durante i giorni “morti” della settimana: tu non paghi aereo ed albergo, ma in albergo ti trovi le slot machines e le prostitute mascherate da massaggiatrici che ti succhiano pure il sangue e te ne vai in mutande… se ti restano. Che non sia questa la grande idea per Crotone?
Insomma, al di là della polemica ambientalista (che peraltro condivido in pieno), Europaradiso non ha nulla a che vedere con le prospettive di sviluppo del crotonese e con le risorse del luogo, anzi va nel senso opposto. Se ne sono resi conto anche i proponenti che si vedono costretti ad aggiungere al progetto frasi che in qualche maniera richiamano le risorse locali, considerandole però come date (il mare, l'archeologia, l'area naturalistica) e come fattori da sfruttare in modo intensivo, piuttosto che come fattori da valorizzare. Ad esempio: si arriva a proporre che l'area del Neto possa essere sfruttata per giocare a golf (sic!)... Non vi è alcun cenno alla integrazione delle produzioni locali, al recupero delle spiagge e della marina... L'archeologia diventa semplicemente una appendice del progetto. In altri termini, invece di adattare un progetto garbato e sensato di sviluppo archeologico-turistico-naturalistico alle caratteristiche dell'area, si intende adattare - o meglio piegare - l'area ad un progetto di “megaville” già disegnata a tavolino, lontano da questo luogo.


Ma ciò che più lascia delusi è la pervicacia con cui la classe politica crotonese da un anno e mezzo a questa parte insista in una demagogia senza pari corredata da una perfetta ignoranza della normativa che precede tanto la venuta del Mr.Appel quanto lo sviluppo della stessa pratica. Di recente, di fronte al fatto – tra l’altro - che i vincoli posti all’area del Neto sono tassativi, il Consiglio comunale insiste nel votare documenti politici che non hanno più alcun senso solo per non perdere la faccia di fronte ad un elettorato che è stato ingannato da vuote parole.


Occorre dire che da parte dei progettisti di europaradiso non sono nemmeno state recepite le prescrizioni che il comune di Crotone aveva deliberato e che riguardavano “la totale autonomia funzionale” dell’insediamento, che invece grava sui servizi di rete e di interesse collettivo, “il privilegio di tecniche biocompatibili” nelle scelte architettoniche e dei materiali, delle quali non c’è invece ombra, “la salvaguardia dei valori culturali del territorio”, per i quali non solo non c’è alcun riferimento ma che – al contrario – vengono sepolti tra una Disneyland ed un casinò, “la salvaguardia dell’oasi naturale della foce del Neto”, ecc. ecc.


La relazione allegata al progetto stralcio, che per il primo lotto prevede – tanto per cominciare - 16 alberghi (sic!) e circa 800 mila metri quadri di pavimentazione, è talmente scarna e generica che non consente, anche a voler essere favorevoli, nessuna seria valutazione. Per contro dalla relazione risulta esplicitamente che l’approvvigionamento idrico avverrà sfruttando l’acqua del Consorzio di Bonifica a danno, non soltanto di quello che resta dell’agricoltura della zona, ma rendendo così impossibile ogni progetto di rilancio del settore e la possibilità di una filiera agroalimentare.

Altro che ricadute di europaradiso sull’economia dell’area!! Europaradiso farebbe terra bruciata attorno a sé, tanto che appare più corretto chiamare il progetto “euroinferno”…

Affidare un’area così vasta come quella richiesta da Mr. Appel all’investimento ed alla gestione di una unica società di cui lo speculatore immobiliare (una volta, giustamente, era questa la definizione di quelli che oggi si chiamano “immobiliaristi”) è proprietario, significa – tra l’altro – mettere Crotone e la sua stessa amministrazione nelle mani di un padrone straniero che, se vorrà, potrà fare il bello ed il cattivo tempo, decidere e condizionare, al minimo ricattare la comunità.


Per chi sostiene, come me, che gli abitanti dei luoghi e le municipalità dovrebbero avere la principale parola nelle decisioni che si prendono per questioni che riguardano il loro territorio l’intera vicenda è disarmante. Il livello di disinformazione, di demagogia, di manipolazione della opinione dei cittadini, la scarsa serietà o addirittura la malafede hanno fatto sì che gli abitanti di Crotone non fossero messi in grado, correttamente, di decidere.

Ha scritto d.n. sul “Crotonese.it”: “Oggi ci si accorge che la classe dirigente, nel suo complesso e non solo quella politico-istituzionale, non è all’altezza, non riesce a portare alla casa comune nemmeno un chicco di grano.” E ci accorgiamo anche che la cattiva e parziale informazione piuttosto che la corretta e completa, l’ignoranza piuttosto che la conoscenza sono state diffuse a piene mani in una opera di diseducazione alla democrazia ai danni di tutta la popolazione.

Rivolgo un appello, prima che sia troppo tardi, a tutte le persone di buon senso, a chi ha a cuore il crotonese e la sua crescita culturale (questa è la principale risorsa su cui puntare per un futuro certo dei nostri giovani) affinché di Europaradiso non si parli più e si cominci finalmente a progettare seriamente, a creare lavoro vero e stabile, benessere per tutti.
L’appello vale – in un contesto mutato – anche laddove si ritenga che un pessimo ed inadeguato progetto qual è Europaradiso possa essere realizzato altrove in Calabria, ad esempio – come già si vocifera – nel lamentino…



Osvaldo Pieroni




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crotone libera dai mafiosi come pieroni
by tutta crotone in piazza contro loiero Saturday, Feb. 11, 2006 at 2:05 PM mail:

Stanchi di una situazione economica e sociale che è divenuta oramai insostenibile, la società civile, insieme alla scuola, agli ordini professionali ed alle organizzazioni socio-economiche, di servizio, no-profit ed umanitarie ha ritenuto di indire una manifestazione pubblica che sia di richiamo alla responsabilità degli enti Istituzionali che hanno il governo del Territorio. La manifestazione, che ha un carattere fortemente pacifico ed assolutamente non politico, vuole essere soltanto un momento per esprimere l’insofferenza al disinteresse totale verso qualsiasi forma di sviluppo, vuole richiamare le coscienze di ognuno al principio che soltanto la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale può essere il veicolo della democrazia e del diritto, per porre le basi di una convivenza che consenta una crescita culturale ed economica per un futuro dignitoso.”

Questo comunicato, concepito dalla Confcommercio d’accordo con l’Associazione Contrade Nord ed il Comitato Europaradiso e a cui hanno aderito buona parte delle altre associazioni ed organizzazioni dei diversi ambiti di categoria insieme ai comitati studenteschi delle scuole superiori e dell’università, non è la solita trovata estemporanea, come purtroppo molte volte accade, per farsi pubblicità o per rastrellare qualche voto nella prossima competizione elettorale. Perché questa manifestazione non è figlia di alcun partito o lista civica, ma è nata dal sotterraneo lavoro di cittadini indipendenti che non vogliono più essere sudditi inerti di una politica parolaia e inconcludente, ma cittadini attivi e protagonisti di scelte importanti per la propria Provincia.

Non a caso, questa composita organizzazione di lavoratori, di casalinghe, di pensionati, di commercianti e professionisti, di disoccupati e studenti, e insomma: di uomini e donne qualunque, isserà sul suo palco, non uno slogan o una frase ad effetto tratta da qualche libro, ma l’articolo 4 della Costituzione italiana. Esso recita infatti: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società”.

Il 16 febbraio prossimo ore 10.30, con la serrata dei commercianti e la mobilitazione popolare in Piazza Pitagora, i cittadini della Provincia di Crotone vogliono riappropriarsi di questo diritto/dovere dettato dalla Costituzione e a lungo ignorato e disatteso. E’ quindi un diritto ed un dovere di tutti noi partecipare alla manifestazione del 16 e come recita il volantino “per rivendicare il rispetto della dignità di ognuno, il diritto allo studio, il diritto al lavoro nella propria terra, la rimodulazione dei vincoli Zps e Sic e l’istituzione di un tavolo permanente che sia di sostegno alle politiche di sviluppo del territorio” (ed aggiungiamo noi “sia anche di sostegno ad Europaradiso”).

Organizzazioni aderenti:

Ascom-Confcommercio – Associazione Contrade Nord – Comitato Europaradiso - Ordine degli Architetti – Ordine degli Avvocati – Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali – Ordine dei Dottori Commercialisti – Ordine dei Farmacisti – Ordine dei Geologi – Ordine degli Ingegneri – Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri – Ordine dei Medici Veterinari – Collegio degli Agrotecnici – Collegio dei Geometri – Collegio dei Periti Industriali – Collegio dei Ragionieri – Confagricoltura – Confapi – Lions – Rotary – Comitato Contrade Sud – E’…solidarietà – Fondazione D’Ettoris – Ex lavoratori Pertusola – Lavoratori Porto – Casa Artigiani – Orizzonti Nuovi – U.PA. casa – Rappresentanti Studenteschi: Università di Ingegneria Gestionale – Università di Scienze dei Servizi Sociali – Università di Scienze Giuridiche – Istituto Tecnico per Geometri – Liceo Classico – Liceo Scientifico – Istituto Tecnico Commerciale – Istituto Tecnico Nautico – Istituto Magistrale – Istituto Professionale per il Commercio – Istituto Tecnico Industriale.

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Questione di ignoranza
by sms Saturday, Feb. 11, 2006 at 2:53 PM mail:

Il fatto che possa essere possibile che tutta la cittadinanza si sia lasciata incantare da una animazione di poche centinaia di euro, (non è una sottovalutazione polemica: animazioni 3d simili vengono regalati da intraprendenti mobilifici ai loro clienti... verifichi), dove sono rappresentati palazzoni che superano i 15 piani (contiamoli....) in una zona dove la prassi edile corrente con difficoltà può superare i 4 piani, tale sconcertante ipnosi di massa non può che lasciarmi preoccupato sulle reali capacità di autodeterminazione di una intera cittadinanza.
Ma a parte questo atteggiamento folcloristico tipico dei crotonesi pronti ad un formalismo forestiero quasi con vocazione messianica pur di non dare spazio alle voci e alle competenze autoctone: è sempre meglio essere presi per il naso da un forestiero che dare credito a un vicino di casa; a parte ciò, dicevo, il mio contatto con gli inserzionisti di questo forum ha l’unico scopo di richiederle una più ampia attenzione alle posizioni delle maestranze tecniche e professionali (lontani il più possibile da ambienti politici e movimenti ideologici) sulle valutazioni meramente tecnologiche relative alla realizzazione di EP.
Il fatto che l’On. Senatore ed altre mezze figure trovino spazio per parlare in modo ormai automatico e patologico di EP come “occasione per la città” deve lasciare indifferente chi vive in senso civico e reale le questioni cittadine non lasciandosi condizionare da un approccio demagogico della contingenza politica-amministrativa: pertanto sarebbe auspicabile da parte di tutti pretendere la completezza dell’informazione presso la cittadinanza la quale risulta deficitaria del reale coinvolgimento di un ampio quadro di competenze tecniche e posizioni non politiche che risultano “scientemente” refrattarie alle improbabili e colorate immagini di EP e che stigmatizzano la stentata ed incompetente retorica di improvvisati teatrini politici adducendo, a quest’ultime, argomentazioni verificabili di alto profilo professionale e spesso accademico (risorse queste presenti e vive .... ma silenti .... nella nostra città).
In conclusione, sarebbe interessante per chi fa politica ma soprattutto per chi ne registra le conseguenze ne vivere quotidiano, approfondire e dare risalto alle posizioni e alle argomentazioni tecniche di categorie professionali e cittadini come i geologi, archeologi, ingegneri, architetti etc, etc.: anche dal punto di vista dell’azione di verifica civica della capacità politica dei nostri rappresentanti sarebbe interessante gestire (e veder gestire) confronti tra posizioni politiche e deontologie professionali e vedere, quindi, con quali armi di disperazione retorica un politico volenteroso ma non edotto in nulla provi a svincolarsi dall’imbarazzo provocatogli dallo snocciolamento dei dati tabulati, pubblicati e verificabili sulla situazione della fascia di rispetto idrogeologica dei regimi torrentizi e sulla freatrimetrica (dati, questi, facilmente reperibili); sulla geo-stratificazione di marne, argille e lenti calcareo sedimentarie che rendono impossibile l’insistenza edilizia massiccia su tutta la nostra costa senza che questo non provochi un collasso degli strati (gli smottamenti delle vie anche urbane sono un problema quotidiano noto a tutti) e un ritiro radicale della linea di costa per fenomeni microsubsidenziali (anche questo è un argomento dibattuto infinite volte); e ancora, sulla valutazione di impatto ambientale ed antropico su una fascia costiera definita z.p.s. per la quale il margine di approssimazione di calcolo e di interpretazione dei dati è praticamente inesistente (secondo le procedure comunitarie); oppure i dati previsionali sugli effetti devastanti dei carichi organici di punta (tipico degli insediamenti antropici abitativi ma non residenziali) sul sistema biologico liminare costiero e sub-costiero; ed ancora sui parametri e vincoli costruttivi, insediativi ed infrastrutturali di sicurezza protezione e sgombro in aree fortemente sismiche (in situazioni simili il concetto urbano di “agglomerato” non è previsto... tanto per intenderci); etc., etc.
Insomma mi pare che di cose da sapere, per cui informarsi e su cui discutere, a beneficio di una coscienza cittadina più consapevole, tramite un’offerta e una ricerca di tutto il panorama delle nozioni, delle conoscenze e delle suggestioni riguardanti la questione EP,.... di cose da fare e di voci da ascoltare, dicevo, c’è ne siano tante considerando anche il ritardo o l’assenza con cui alcuni argomenti e prospettive sono state prese in considerazione o spesso ignorate nel dibattito pubblico.

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pro europaradiso
by pablo Saturday, Feb. 11, 2006 at 3:09 PM mail:

tutta crotone( i cittadini) vuole europaradiso.....voi non rompete i coglioni o noi vi spacchiamo la testa.

il marcio di crotone siete voi cultori del cazzo......
crotone si sta spopolando ha il reddito piu basso e voi rompete i coglioni di continuo......se fanno europaradiso per voi mafiosi è finita la pacchia..... dovete lasciare le poltrone........ questo vi fa tremare il culo.
con questo chiudo non ho voglia di discutere con i mafiosi come te!

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Ridono di voi, "Europaradisiaci"
by sms Saturday, Feb. 11, 2006 at 10:33 PM mail:

Crotone, un mega villaggio turistico sulle aree protette tra il fiume Neto e il mare
Milioni di turisti Volo, soggiorno e colazione gratis per chi soggiornerà nel villaggio. Il progetto di una multinazionale israeliana.


L'idea è di quelle capaci di far venire l'acquolina in bocca a tutti, un vero e proprio bocconcino bipartisan. «Un'occasione unica, che non bisogna lasciarsi sfuggire», la definisce ad esempio l'ex sindaco di Crotone, oggi consigliere di An alla regione Calabria Pasquale Senatore, per il quale «dai tempi dell'industrializzazione degli anni Venti non si era mai vista nella zona, e credo nel resto del Mezzogiorno, un investimento di queste dimensioni». Una convinzione sostenuta, dall'altra sponda politica, da Dorina Bianchi, responsabile per il Terzo settore della Margherita, per la quale invece il progetto «conferma ancora una volta l'impegno del centrosinistra calabrese a favore dello sviluppo e del lavoro». L'idea in questione si chiama «Europaradiso», cittadella del turismo e del tempo libero da realizzare su 1.200 ettari di terreno a nord di Crotone, quasi tutti considerati vero e proprio paradiso naturale dall'Unione europea e per questo classificati come Sito di interesse comunitario e protetti da un apposito decreto presidenziale. La cittadella dovrebbe essere costruita dalla multinazionale israeliana Madpit group di proprietà di David Appel, un imprenditore finito nei guai in patria con l'accusa, poi decaduta, di aver corrotto il premier Ariel Sharon quando era ministro degli Esteri e suo figlio Ghilad.
A Crotone il progetto prevede la costruzione, a 300 metri dalla costa del mare e non distante dalla foce del fiume Neto di alberghi di lusso per un totale di 10 mila posti letto, campi da golf, una metropolitana leggera per i collegamenti con la città e l'aeroporto, uno stadio da 12 mila posti («dove potrebbe giocare la squadra del Crotone») una multisala cinematografica e un villaggio di divertimenti (si sarebbero già detti interessati la Warner Bross e la Disney). Più che un sogno, l'impresa ha tutta l'aria di una megaspeculazione edilizia del valore di 5 miliardi di euro, in cambio della quale vengono promessi dai 4 ai 15 mila posti di lavoro (inizialmente erano molti di più) e garantita la gioia di migliaia di turisti al giorno, trasportati in Calabria da 50-60 aerei in arrivo quotidianamente allo scalo Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto. Un progetto, quello di Europaradiso, che non dispiacerebbe al presidente della regione Agazio Loiero, ma che fa tremare le associazioni ambientaliste che ne hanno chiesto la sospensione al ministero dell'Ambiente. «L'impatto ambientale di una simile cittadella turistica è devastante per la biodiversità e per i già delicati equilibri dell'ecosistema della Foce del Neto», denunciano Italia nostra, Enpa, Lipu, Wwf, Altura, Cnp, Aiig. «Considerato lo stato di degrado della costa ionica calabrese, una simile opera contribuirebbe unicamente alla cementificazione indiscriminata di uno degli ultimi tratti ancora integri».

A sponsorizzare l'idea della cittadella del turismo è soprattutto l'ex sindaco della città Pasquale Senatore, oggi consigliere regionale di An. Un tipo tosto, Senatore. Il 13 giugno scorso per protestare contro il presidente del consiglio regionale, ha fatto come Nikita Krusciov: si è sfilato una scarpa dal piede e ha cominciato a sbatterla contro lo scranno. Con la stessa veemenza durante le ultime elezioni regionali Senatore ha sbandierato i vantaggi che deriverebbero dalla costruzione di Europaradiso insieme alle migliaia di presunti posti di lavoro, riuscendo così a farsi eleggere. Ma alla base del progetto - e vera garanzia di successo - ci sarebbe un'idea definita rivoluzionaria dagli ideatori di Europaradiso: offrire alle decine di migliaia di turisti in arrivo volo, soggiorno e prima colazione gratuiti, in modo da permettergli di spendere tutti i soldi nei servizi offerti dalla cittadella: ristoranti, campi da golf, beauty farm, visite guidate e quant'altro.

Una vera e propria pacchia - si fa per dire - per un possibile bacino d'utenza valutato in milioni di turisti provenienti ogni anno non solo dall'Europa ma anche da Nord Africa e Medio oriente. «In Europa non c'è un posto che può risolvere il problema del tempo libero», ha spiegato David Appel, che durante la presentazione a Crotone del progetto ha avuto la possibilità di spiegare la sua filosofia imprenditoriale: «Le settimane lavorative sono scese da sette giorni a cinque, e forse scenderanno a quattro. L'idea è quella di dare la possibilità alle persone di arrivare qui e di soggiornare quasi gratis, in modo che spendano i loro soldi nelle attrezzature del villaggio».
Ciò di cui Appel sembra non tenere conto in alcun modo, è il fatto che Europaradiso rischierebbe di distruggere in maniera irreparabile una delle are protette più importanti della Calabria. L'oasi di protezione della Foce del Neto fa infatti parte delle zone sottoposte a vincoli particolari con cui vengono protette aree ritenute particolarmente pregiate dal punto ambientale o archeologico. «Aree in cui oggi vivono specie animali protette dalla Comunità europea, verrebbero ricoperte di cemento - denuciano le associazioni ambientaliste - Non capiamo proprio come sia possibile chiudere gli occhi davanti a uno scempio simile».

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europaradiso a crotone.... per non morire
by w europaradiso Sunday, Feb. 12, 2006 at 8:37 AM mail:

a proposito di vera informazione (piuttosto che interrogazioni parlamentari e leggine inventate ad arte), non ci siamo accontentati di avere per le mani copia del progetto definitivo del primo lotto, prospetti e quant’altro che abbiamo esposto in piazza dal 27 al 30 dicembre scorsi, ma siamo andati a leggere tra le carte del Comune alcune cosette interessanti che subito abbiamo voluto girarvi. Intanto è interessante la “Premessa generale” da cui parte la “Scheda tecnica” del progetto.

Essa dice: “1) Realizzazione di un progetto turistico multifunzionale che integra la richiesta crescente di attrazioni turistiche e del tempo libero con il rispetto dei valori naturali e ambientali locali. 2) Creazione di un grande polo turistico di qualità, accessibile ai più”. Qualcuno, i soliti disfattisti, potrebbe dire: vabbè, sono solo parole… E’ chiaro, rispondiamo noi, che le parole devono precedere sempre i fatti; riguardo a quest’ultimi, poi, l’importante è che ci sia l’ammissione di principio di questi buoni propositi. Il nostro compito è quello di vegliare che questa Premessa, che fuga le perplessità di tutti, non solo degli ambientalisti, sul mantenimento dell’integrità ambientale e di un’effettiva ricaduta economico-sociale sul territorio venga rispettata. Quali sono i pacchetti, o meglio, le offerte del villaggio multifunzionale? “Turismo estivo (il mare, la spiaggia, piscine e parchi d’acqua, parchi divertimento e ricreativi, ristorazione e commercio). Turismo invernale (area golf, parco acquatico coperto, strutture sciistiche, villaggi turistici nei boschi, fiere e congressi, intrattenimento e feste a tema, etc.). Turismo di attrattiva (‘Disneyland’, parchi a tema, parco ‘Città d’Italia’, laghi). Turismo sportivo (strutture per lo sport di terra e sport acquatico, immersioni subacquee, sport agonistico, sport da spiaggia). Turismo naturale (riserve naturali, passeggiate ed itinerari vari, bird-watching, pesca, agriturismo). Turismo culturale (siti archeologici, siti di importanza storica e culturale, teatro, opera, cinema, musica popolare etc). Turismo gastronomico (enogastronomia, enocultura, vini Doc, sentiero del vino, prodotti tipici, sagre, sentiero gastronomico etc). Turismo religioso (pellegrinaggi, siti di interesse religioso).

Perché fare tutto questo proprio a Crotone?, si chiede qualcuno. Ma perché la nostra città ha innanzitutto un “comodo collegamento aereo, marittimo e terrestre” da implementare naturalmente; poi per le “risorse direzionali e industriali esistenti”; ancora per la “zona di valore naturale ed ambientale di interesse speciale”; per il “clima mediterraneo mite e soleggiato”; e infine per le “strutture turistiche e del tempo libero esistenti”. E invece, quali i vantaggi per Crotone e Provincia? “Sviluppo economico accelerato: la realizzazione del progetto Europaradiso comporterà la valorizzazione di tutti i settori dell’economia locale: edilizia, industria e commercio, terziario, agricoltura, infrastrutture”. Comporterà inoltre che Crotone e la Calabria in generale diventeranno “centri turistici a livello mondiale”; un “miglioramento della qualità della vita a livello regionale”; la “valorizzazione di spazi pubblici (il lungomare e il fiume Neto), di riserve naturali, siti di avvistamento di uccelli, siti di attività subacquea e di ricerca archeologica”; la “condivisione d’uso degli impianti Europaradiso fra turisti e abitanti della zona”; lo “sviluppo urbano con nuove infrastrutture, crescita urbana e delle attività sociali, culturali, commerciali, etc”; la “creazione di posti di lavoro durante la costruzione e per la gestione del progetto”.

Ma ecco un’altra chicca evidenziata nella Scheda tecnica: “L’intervento progettuale interesserà una superficie totale di 1.477.000 mq., di cui la gran parte sarà destinata a verde pubblico. La superficie lorda edificabile è di 242.850 mq.”. Come si vede, meno del 20% dell’area totale. Nella “Città verde e blu”, come è stato ribattezzato il progetto Europaradiso dai suoi architetti, “la rete delle aree verdi e blu, tesa a creare un ambiente di grande fascino, collega attraverso il verde e il blu il passato (boschetti, uliveti, fondi agrari, borghi, il fiume e il mare) al futuro (le strutture alberghiere, i parchi a tema, i mezzi di trasporto non inquinanti e futuristici, i ‘Viali del Regno’), e la natura alla città”. Un’ultima notazione. Nel capitolo sulla “Tutela ambientale” (5.2), al paragrafo su “Natura e paesaggio” (5.2.2) vi si trova scritto: “Le zone di vegetazione (boschetti, etc) saranno gestiti in collaborazione con la competente amministrazione pubblica locale. La zona delle rive del fiume Neto sarà tutelata e vincolata come riserva naturale. Si valuterà la possibilità di usarla in parte come campo da golf naturale. Saranno valorizzati punti per l’osservazione degli uccelli. La foce del Neto, vincolata come area Psic, sarà valorizzata e tutelata. E’ garantita l’accessibilità pubblica verso il mare, sotto la responsabilità Europaradiso”.

Gli investitori stranieri, che non sono degli allocchi, sanno meglio di noi che il settore turistico nella nostra Provincia ha “un’importanza quasi nulla” per come siamo combinati. Ma sanno anche che il turismo è “una risorsa potenziale del territorio crotonese”, e loro hanno gli strumenti per concretizzare questa industria. Con le debite cautele e assicurazioni del caso, noi diciamo che sarebbe stupido, immensamente stupido non avvantaggiarsene.

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L'errore di fondo
by sms Sunday, Feb. 12, 2006 at 5:36 PM mail:

Europaradiso? Sbagliato il posto


“Legambiente non è contraria in linea di principio alla costruzione di Europaradiso nel nostro territorio provinciale”. Lo ha detto a margine della manifestazione “Puliamo il mondo” l’arch. Tommaso Tedesco (nella fotina), in qualità di membro del Comitato scientifico di Legambiente nazionale. Tedesco sostiene che il megavillaggio si può anche fare, ma non sulla foce del Neto, e mette in guardia dalle conseguenze che potrebbero derivare dalla violazione del Sito di importanza comunitaria, e non già della Zona di protezione speciale che attende ancora la firma del Ministro.
“Quello che bisogna sottolineare con estrema chiarezza - aggiunge l’ex responsabile dell’Ufficio comunale beni culturali - è che l’intervento nel luogo dove è stato localizzato creerà solo danni alla foce del Neto ed alle aree circostanti, un ambiente naturale che si sta invece cercando, da una parte, di salvaguardare, dall’altra, di valorizzare. Il Sito di importanza comunitaria non è infatti un punto di arrivo, ma di partenza. Noi, come Legambiente, puntiamo, con il sostegno delle istituzioni nazionali e comunitarie, ed anche regionali, affinché venga realizzato da quelle parti un parco naturale, non un parco divertimenti. Tant’è che la legge calabrese sui parchi e le riserve inserisce nel sistema regionale delle aree protette, sottolineo protette da un punto di vista naturalistico e non come verde attrezzato od altro, i proposti siti di importanza comunitaria. Diciamo quindi sì all’intervento, ma non nel luogo dove è stato proposto”.
Quali sono i rischi nel caso in cui dovesse essere violato il Sic?
“Non escludo che la politica possa fare in modo, anche attraverso una serie di strane congiunture, che Europaradiso si realizzi sul Sito di importanza comunitaria. Ma se dovesse avvenire una cosa del genere le forzature verranno a galla successivamente, come è avvenuto per la costa a Sud di Crotone. Ricordo che anche lì Legambiente nel 1982 propose di escludere dall’edificabilità l’area a vincolo paesaggistico, consentendo la costruzione di soli insediamenti turistici oltre l’area vincolata. Al contrario, il Consiglio comunale approvò l’estensione dell’area edificabile da 200 metri dalla strada litoranea a 400 metri, inserendo già allora la scappatoia che ha permesso la costruzione di strutture residenziali anziché esclusivamente turistiche. Tornando ai rischi nel caso di violazione del Sic, è bene ricordare che la foce del Neto non è un bene di uso esclusivo della comunità locale, ma è tutelato dallo Stato, dalla Comunità europea ed internazionale, per cui vi sono varie azioni oggi che se da una parte vincolano l’utilizzo e la destinazione d’uso dell’area, dall’altra aprono le porte ad un regime di aiuti economici. Di conseguenza, giuridicamente, chiunque sia portatore di interessi diffusi, potrà un giorno chiedere il conto di quello che è stato fatto. Faccio un esempio: il vincolo paleontologico di Vrica e Stuni è stato richiesto al governo italiano dalla Comunità internazionale dei geologi. Sono a conoscenza che la stesso organismo sta per chiedere il conto allo Stato italiano su come è stato salvaguardato e valorizzato il sito di Vrica e Stuni”.
Ma come possono coesistere ambiente e megastrutture di questo tipo?
“Le due cose possono coesistere in uno stesso territorio, come la provincia di Crotone, nel momento in cui quest’ultima esprime una grande capacià di programmazione e pianificazione. La provincia di Crotone ha un territorio abbastanza vasto in cui, accanto alle zone di pregio, ce ne sono altre di minor valore che possono essere suscettibili di grandi trasformazioni urbanistiche, senza arrecare danno all’ambiente naturale. Facciamo un passo indietro: l’incapacità di programmazione da parte della comunità locale si è espressa già con l’approvazione del Piano regolatore generale di Crotone; si è pensato a fare crescere i servizi e le infrastrutture che dovevano servire tutto il territorio provinciale nell’ambito del solo comune di Crotone. Al contrario, consolidata in Italia ed all’estero, è la prassi di realizzare i piani intercomunali in modo da calibrare meglio su un territorio più vasto e più dotato servizi, infrastrutture ed attrezzature. Senza andare lontano, Cosenza, 30 anni fa, per accogliere il grande progetto di Gregotti, vincitore del concorso per la costruzione dell’Università della Calabria, con coraggio ed abbandonando ogni velleità campanilistica, attuò la conurbazione con Rende allargando il suo ambito territoriale, senza creare grosse interferenze con l’abitato consolidato. Una scelta risultata vincente che oggi è sotto gli occhi di tutti. Ora, volendo riprendere in positivo le dichiarazioni rese dal consigliere regionale Francesco Sulla, presidente della quarta commissione consiliare Ambiente della Regione, in una intervista rilasciata ad una emittente locale, Europaradiso ha una dimensione tale che coinvolge tutta la Calabria; la scala di grandezza dell’intervento va rapportata quindi, per evitare grossi problemi di impatto ambientale, almeno ad una scala territoriale provinciale o, quantomeno, intercomunale; solo così un intervento della portata di Europaradiso potrà produrre solo ed esclusivamente benefici, e non creare danni e squilibri tali da sconvolgere per sempre un territorio già fortemente compromesso come il nostro”.
A questo punto lei cosa consiglierebbe di fare?
“Primo: abbandonare l’idea di realizzare l’investimento alla foce del Neto. Secondo: indire una conferenza di programmazione tra i comuni viciniori a Crotone, la Provincia, per localizzare l’intervento in aree maggiormente vocate e prive di vincoli ambientali e paesaggistici, delle quali nel nostro territorio ce ne sono tante, sulla costa, nell’entroterra, nella fascia pre-silana… Terzo: avviare gli strumenti di progettazione e di programmazione negoziata al fine di garantire all’imprenditore un immediato e rapido iter procedurale”.

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o crotone o nulla
by crotonese puro Sunday, Feb. 12, 2006 at 8:12 PM mail:

non se ne parla nemmeno di fare europaradiso in altri posti.... o a crotone o guerra

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Una alternativa di sviluppo
by sms Monday, Feb. 13, 2006 at 4:01 PM mail:

Foce del Neto: alternativa di sviluppo.

Una volta entrata a far parte della rete Natura 2000 come SIC (e adesso definitivamente come ZPS), la Foce del Neto è stata proposta per l’istituzione di un Parco Regionale, mediante il Progetto di Legge della Regione Calabria n.13 (Delibera n. 588 del 19/09/2000).
Essendo l’amministrazione Provinciale di Crotone l’organismo responsabile della gestione del sito (come da “Formulario standard per i siti Natura 2000” redatto dal Ministero dell’Ambiente), nel 2001 fu commissionato dall’ente suddetto uno Studio di fattibilità per la riqualificazione ambientale e la fruizione della Foce del Neto. Tale studio, così come riportato nella sintesi del rapporto finale, “si ispira ai più recenti orientamenti sia delle politiche comunitarie e nazionali che della programmazione regionale e provinciale, finalizzati alla promozione di forme di sviluppo sempre più ecocompatibili” (si fa qui particolare riferimento a: Regione Calabria, Programma operativo regionale 2000-06, 2000 ed a: Provincia di Crotone, Scenari di sviluppo per la provincia di Crotone, Fondi strutturali 2000-06 2000.).
Due le esigenze che si fondono nell’obiettivo dello studio: “quella di preservare siti di importanza essenziale per lo svolgimento dei cicli naturali (ecosistemici, faunistici, vegetazionali), e quella di favorire le ricadute economiche (creazione di nuove attività economiche, incremento dell’occupazione, formazione di nuova imprenditorialità) della fruizione sostenibile delle risorse che si intende tutelare”.
Si faccia molta attenzione all’ordine in cui le due esigenze sono menzionate: prima la preservazione del sito, poi la ricaduta economica.
Questo punto è essenziale per comprendere esattamente come sia la Regione che la Provincia di Crotone abbiano inteso programmare lo sviluppo in modo “sempre più ecocompatibile”.
E difatti il citato Studio di fattibilità parte dall’acquisizione delle informazioni esistenti e da una serie di sopralluoghi effettuati, fondamentale precisarlo, da esperti nei vari settori di indagine (geologico, idrobiologico, faunistico, botanico, socio-economico, storico e archeologico) operanti presso società specializzate nei diversi campi e ricercatori dell’Università della Calabria.
Per poi proseguire con l’individuazione di una serie di interventi mirati al raggiungimento dell’obiettivo sopra menzionato: preservare e garantire l’integrità dell’area e, dove necessario, ricostruire gli habitat frammentati e un tempo presenti nel sito con maggiore continuità.
Questa pensiamo sia la giusta strada da percorrere per una concreta valorizzazione della Foce del Neto. E questo Regione e Provincia hanno inteso fare, muovendo i primi passi verso una corretta gestione dell’area finalizzata ad una forma di sviluppo sostenibile per l’ambiente. Ed inoltre, come s’è visto, la ricaduta occupazionale rientra a pieno fra gli obiettivi individuati dallo studio in questione.
Ma questo non è che un esempio di come sia giusto operare all’interno di un sito Natura 2000, le cui priorità prevedono misure idonee a prevenire l’inquinamento ed il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose alla fauna in essi presente (come da Direttive 79/409/CEE, 92/43/CEE e D.P.R. n, 357 e smi).




Fondi LIFE

Fondamentale ricordare che la gestione e conservazione della Rete Natura 2000 richiede importanti investimenti e molte opportunità finanziarie sono a disposizione per la gestione.
Vi è già una gamma di strumenti di sostegno finanziario disponibile per la gestione dei siti Natura 2000.
• Il fondo LIFE è stato costituito dall'Unione Europea con l'esplicita finalità di promuovere la tutela ambientale e la conservazione della natura in Europa. In particolare il programma LIFE Natura è destinato a finanziare la realizzazione della Rete Natura 2000. LIFE Natura offre possibilità di co-finanziamento da parte della Commissione Europea a progetti di conservazione di habitat o specie considerati prioritari a livello europeo. Nel caso di progetti realizzati in siti Natura 2000 il co-finanziamento può raggiungere il 75% del costo complessivo del progetto. A questi fondi possono accedere enti, associazioni o privati interessati alla gestione di siti appartenenti alla Rete Natura 2000.

• I siti della Rete Natura 2000 sono considerati aree preferenziali dai Piani di Sviluppo Rurale redatti dalle Regioni in base al Regolamento UE 1257/99. Viene data quindi una priorità a queste aree nell'assegnazione dei fondi destinati a finanziare le misure agroambientali. Gli agricoltori i cui terreni ricadano in siti Natura 2000 possono quindi usufruire di specifici finanziamenti per l'implementazione di pratiche a minor impatto o addirittura per mantenere e ripristinare habitat naturali o elementi di naturalità all'interno delle aree agricole. L'integrazione della Rete Natura 2000 all'interno di una complessiva strategia di sviluppo rurale vede assegnato al mondo agricolo un ruolo da protagonista di gestore del territorio e di custode del patrimonio naturale della collettività.

• I fondi strutturali, specialmente nelle Regioni Obiettivo 1 e 2, possono essere utilizzati per progetti mirati alla gestione, al ripristino ed alla tutela di Siti Natura 2000. Tali fondi sono disponibili anche per progetti di studio, monitoraggio e l'elaborazione di Piani di Gestione.
L'Europarlamento, inoltre, ha recentemente alzato da 2 a 9,5 miliardi di euro i fondi a favore del "LIFE Plus", lo strumento finanziario fondamentale per la conservazione della biodiversità dell'Unione Europea.

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altri 100 anni
by crotonese puro Monday, Feb. 13, 2006 at 5:03 PM mail:

alternative di sviluppo??????
bella idea........ sono 60 anni che aspettiamo alternative a crotone....... dobbiamo aspettare ancora????
NO BASTA mi son rotto i coglioni (ad ascoltare tutte le BALLE) per questo a crotone vogliamo europaradiso.
a voi politici non vi crediamo piu....... siete solo ladri e traditori

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pro europaradiso
by crotonese puro Monday, Feb. 13, 2006 at 5:08 PM mail:

Comitato Europaradiso, l’Associazione Contrade Nord e la Confcommercio, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’esito dell’incontro-dibattito fra Enti locali, Associazioni di categoria, Sindacati, Ordini professionali e organi di stampa sulle problematiche inerenti il progetto “Europaradiso”, rendono noto alla cittadinanza la volontà di continuare il proprio impegno sul doppio binario dell’informazione, da una parte, e di stimolo all’azione di tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali dall’altra. E questo grazie anche all'inizio del risveglio di una coscienza popolare, che non vuole più rimanere alla finestra a guardare, stanca ormai di una politica miope che in tutti questi anni è stata incapace di produrre una qualsiasi forma di sviluppo, non considerando una delle ragioni più importanti della vita sociale che è quella della democrazia partecipata.

Un motivo di ringraziamento, oltre che di ulteriore soddisfazione, va ai consiglieri regionali On.li Sculco e Sulla e al Direttore Generale del Comune di Crotone Dott. Sulla per averli visti pienamente concordi sulla linee di percorso necessarie al raggiungimento della realizzazione di Europaradiso e sulla proposta dei sindacati, di istituire un tavolo di concertazione permanente rispetto ad ogni singola esigenza che l'investitore porrà in essere.

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pro europaradiso
by crotonese puro Monday, Feb. 13, 2006 at 5:08 PM mail:

Comitato Europaradiso, l’Associazione Contrade Nord e la Confcommercio, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’esito dell’incontro-dibattito fra Enti locali, Associazioni di categoria, Sindacati, Ordini professionali e organi di stampa sulle problematiche inerenti il progetto “Europaradiso”, rendono noto alla cittadinanza la volontà di continuare il proprio impegno sul doppio binario dell’informazione, da una parte, e di stimolo all’azione di tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali dall’altra. E questo grazie anche all'inizio del risveglio di una coscienza popolare, che non vuole più rimanere alla finestra a guardare, stanca ormai di una politica miope che in tutti questi anni è stata incapace di produrre una qualsiasi forma di sviluppo, non considerando una delle ragioni più importanti della vita sociale che è quella della democrazia partecipata.

Un motivo di ringraziamento, oltre che di ulteriore soddisfazione, va ai consiglieri regionali On.li Sculco e Sulla e al Direttore Generale del Comune di Crotone Dott. Sulla per averli visti pienamente concordi sulla linee di percorso necessarie al raggiungimento della realizzazione di Europaradiso e sulla proposta dei sindacati, di istituire un tavolo di concertazione permanente rispetto ad ogni singola esigenza che l'investitore porrà in essere.

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La soffiata
by sms Tuesday, Feb. 14, 2006 at 12:06 PM mail:

A proposito di poilitici ladri e infidi: voi Europaradisiaci sapete chi è Vincenzo Sculco?
Continuate cosi è non farete altro che autodistrugervi ma non accadrà mai che trasciniate nella merda con voi tutti i crotonesi onesti.

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proeuroparafdiso
by crotonese puro Tuesday, Feb. 14, 2006 at 1:17 PM mail:

i crotonesi onesti e veri scenderanno in pizza giovedi 16 feb a contestare loiero stai tranqillo

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x proeuroparafdiso (sic!)
by pizzaiolo Tuesday, Feb. 14, 2006 at 8:47 PM mail:

Ma la "pizza" la volete margherita o marinara?

Quanto al "pizzo" quello se lo pigliera' qualcun'altro dal
magliaro israeliano...

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non fai ridere nessuno
by pablo Tuesday, Feb. 14, 2006 at 9:14 PM mail:

soliti pregiudizi vero pizzaiolo????
ecco un altro motivo che la calabria resta sempre dietro di 20 anni rispetto ad altre regioni..........vergognatevi
siete voi i veri mafiosi!

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Malafede organizzata
by sms Wednesday, Feb. 15, 2006 at 3:46 PM mail:

Strano che nessuno intervenga alla vigilia della manifestazione del 16 il cui obiettivo - che è sostanzialmente quello di "far saltare" il vincolo ZPS dell'area della foce del Neto, per lasciare spazio al progetto Europaradiso - è del tutto impraticabile. Chi ha redatto l'appello alla manifestazione probabilmente ne è cosciente, tant'è che in esso si parla di "rimodulazione dei vincoli" (che sarebbe ben altra cosa, anche se piuttosto improbabile) e non certo di abolizione. Anche una "rimodulazione", in ogni caso, cozzerebbe con il megaprogetto della Las Vegas pitagorica. Tuttavia questo ai cittadini non viene detto, si getta benzina sul fuoco o - al massimo - in qualche salotto si discute da azzeccagarbugli appellandosi a vizi formali. Si getta benzina sul fuoco additando a responsabili, di volta in volta, gli ambientalisti, la giunta regionale, il presidente Loiero oppure facendo di tutte le erbe un fascio nel più tradizionale qualunquismo populista atto a fomentare frustrazione e rabbia da jaquerie. A titolo informativo riporto qui di seguito (e mi scuso per la lunghezza) le norme relative a pSIC e ZPS, che - notate bene - risalgono al 2000 (ed ad anni precedenti) ed alla tutela delle aree umide emanate dalla Comunità Europea. Occhio alle date! Se avete la pazienza di leggere, vi renderete conto che gli obiettivi della manifestazione del 16 sono del tutto fuori luogo e che chi manifesta (a parte coloro che sono in malafede, essendo informati) è condotto su una strada sbagliata.

Cosa sono le aree protette dalla UE

In un percorso comune a tutti gli Stati membri europei, ciascuno, compresa l’Italia, ha individuato aree naturali che possedevano i criteri e i requisiti dettati dalle Direttive Habitat (92/43/CEE) e Uccelli (79/409/CEE) come indicato anche dai rispettivi allegati.
Tali aree sono denominate pSIC (proposto Sito di Importanza Comunitaria, per la Direttiva Habitat 92/43/CEE) e ZPS (Zona a Protezione Speciale per la Direttiva Uccelli 79/409/CEE) e sono elencate con DM 2 aprile 2000, suppl. alla GU serie generale n 95 del 22/04/00
Vi sono anche le IBA, ovvero, le Important Bird Area, territori importanti per l’avifauna che, stante la scarsa presenza di ZPS nel territorio italiano, l’elenco delle medesime IBA viene utilizzato come riferimento legale dalla stessa CGE (Corte di Giustizia Europea) nelle cause verso i Governi che non hanno applicato la Direttiva Uccelli. Tra le tante cause della Corte di Giustizia Europea in materia di IBA e ZPS, segnaliamo, le Cause C 355/90 e C 374/98 che decretano che “il regime di protezione rigoroso previsto dall’art.4/4 della Direttiva Uccelli si applica alle IBA non ancora designate come ZPS – lo Stato Membro non può sfuggire all’obbligo di proteggere il sito semplicemente non designandolo come ZPS”.

Le norme di tutela

L’Italia, al pari degli altri stati membri, ha obbligo di tutelare le aree individuate come ZPS e pSIC anche se degradati, purché non si acceleri il degrado.
Per la tutela e gestione delle aree individuate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE (Uccelli) e 92/43/CEE (Habitat), vige il “Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche” DPR 357/97, testo aggiornato e coordinato al DPR 12 marzo 2003 n.120 (G.U. n. 124 del 30/05/03).
Non è vietato in assoluto realizzare opere all’interno di questi siti, ma se si intende realizzare un’opera, essa deve essere sottoposta a VIA, se previsto dalla normativa vigente e nella VIA deve essere ricompressa la
“Valutazione di Incidenza”. Quest’ultima, deve corrispondere a quanto richiesto dall’allegato G del DPR 357/97 e smi. Nel caso non sia una tipologia di progetto da sottoporre a VIA, esso va comunque sottoposto a Valutazione di Incidenza. Se insistono anche altri progetti sul medesimo sito protetto, vanno sottoposti congiuntamente a quel determinato progetto, a Valutazione di Incidenza. Anche i piani di diverso genere
(PRG, piani Agricoli, industriali, venatori, ecc) vanno sottoposti obbligatoriamente a Valutazione di Incidenza.
Solo dopo aver avuto la certezza che l’opera non pregiudicherà il sito o la specie , l’autorità competente può autorizzarla. Poiché vige il principio di precauzione, lo Stato deve agire con la certezza che il progetto proposto non creerà danno alle specie o agli habitat protetti e indicati nella scheda
istitutiva.
Nel caso vi siano impatti possibili e probabili o certi, l’opera non può esser autorizzata. .
E’ ammessa deroga solo con precise motivazioni, che devono ovviamente essere documentate in modo esaustivo e solo con un preciso iter che coinvolge anche la Commissione Europea.
Nel caso vi siano specie o habitat prioritari (ed è il caso di diversi pSIC e ZPS) e vi sia la certezza, la probabilità o la possibilità del danno, lo Stato può autorizzare l’opera solo per motivi legati alla salute e alla sicurezza o ad esigenze primarie per l’ambiente oppure, previo parere della Commissione, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (art. 5 comma 10 del DPR 357/97 e smi).
Vige il principio di precauzione, stabilito anche dal Trattato Europeo che impone quindi, anche in caso di non certezza di impatto ma di probabilità o possibilità, che l’opera proposta non venga autorizzata. Vige anche il principio che vadano sottoposte a Valutazione di Incidenza anche opere esterne alle aree protette, ma che potrebbero avere incidenze negative possibili, probabili e certe sui siti protetti.

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per aviaria si faccia europaradiso
by pablo Wednesday, Feb. 15, 2006 at 8:04 PM mail:

leggo nella ultima parte del tuo copiaincolla che lo stato può eliminare la zps in caso di salvaguardia della salute pubblica ............mi sembra che faccia proprio al caso della foce del neto li non solo si prende l'aviaria ma con la sporcizia che c'è su quella foce ora si rischia il colera ed il tetano..........benvenga EUROPARADISO....... invece di colera porta turisti

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Manifestamente inutili
by sms Wednesday, Feb. 15, 2006 at 10:15 PM mail:

Il fatto che possa essere possibile che tutta la cittadinanza si sia lasciata incantare da una animazione di poche centinaia di euro, dove sono rappresentati palazzoni che superano i 15 piani (contiamoli....) in una zona dove la prassi edile corrente con difficoltà può superare i 4 piani, tale sconcertante ipnosi delirante di massa non può che lasciarmi preoccupato sulle reali capacità di autodeterminazione civile e morale di una intera cittadinanza.
Ma a parte questo atteggiamento folcloristico tipico dei crotonesi pronti ad una deferenza forestiera quasi con vocazione messianica pur di non dare spazio alle voci e alle competenze autoctone: è sempre meglio essere presi per il naso da un forestiero che dare credito a un vicino di casa; a parte ciò, dicevo, il mio contatto come quello di altri sempre più presenti, con gli inserzionisti di questo forum ha l’unico scopo di richiedere una più ampia attenzione alle posizioni delle maestranze tecniche e professionali (lontani il più possibile da ambienti politici e movimenti ideologici) sulle valutazioni meramente tecnologiche relative alle reali possibilità di realizzazione di EP.
Il fatto che una intera classe plitica ed altre mezze figure trovino spazio per parlare in modo ormai automatico e patologico di EP come “occasione per la città” deve lasciare indifferente chi vive in senso civico e reale le questioni cittadine non lasciandosi condizionare da un approccio demagogico della contingenza politica-amministrativa: pertanto sarebbe auspicabile da parte di tutti pretendere la completezza dell’informazione presso la cittadinanza la quale risulta deficitaria del reale coinvolgimento di un ampio quadro di competenze tecniche e posizioni non politiche che risultano “scientemente” refrattarie e antitetiche alle improbabili, improponibili e colorate immagini di EP e che stigmatizzano la stentata ed incompetente retorica di improvvisati teatrini politici adducendo, a quest’ultime, argomentazioni verificabili di alto profilo professionale e spesso accademico (risorse queste presenti e vive .... ma spesso silenti .... nella nostra città).
In conclusione, sarebbe interessante per chi fa politica ma soprattutto per chi ne registra le conseguenze nel vivere quotidiano, approfondire e dare risalto alle posizioni e alle argomentazioni tecniche di categorie professionali e cittadini come i geologi, archeologi, ingegneri, architetti etc, etc.: anche dal punto di vista dell’azione di verifica civica della capacità politica dei nostri rappresentanti; sarebbe interessante gestire (e veder gestire) confronti tra posizioni politiche e deontologie professionali e vedere, quindi, con quali armi di disperazione retorica un politico volenteroso ma non edotto in nulla provi a svincolarsi dall’imbarazzo provocatogli dallo snocciolamento dei dati tabulati, pubblicati e verificabili sulla situazione della fascia di rispetto idrogeologica dei regimi torrentizi e sulla freatrimetrica (dati, questi, facilmente reperibili in http://www.riservamarinacaporizzuto.it/2211/it/attivita/tecnica.asp ad esempio); sulla geo-stratificazione di marne, argille e lenti calcareo sedimentarie che rendono impossibile l’insistenza edilizia massiccia su tutta la nostra costa senza che questo non provochi un collasso degli strati (gli smottamenti delle vie anche urbane sono un problema quotidiano noto a tutti) e un ritiro radicale della linea di costa per fenomeni microsubsidenziali (anche questo è un argomento dibattuto infinite volte); e ancora, sulla valutazione di impatto ambientale ed antropico su una fascia costiera definita z.p.s. per la quale il margine di approssimazione di calcolo e di interpretazione dei dati è praticamente inesistente (secondo le procedure comunitarie); oppure i dati previsionali sugli effetti devastanti dei carichi organici di punta (tipico degli insediamenti antropici abitativi ma non residenziali come quelli turistici) sul sistema biologico liminare costiero e sub-costiero; ed ancora sui parametri e vincoli costruttivi, insediativi ed infrastrutturali di sicurezza protezione e sgombro in aree fortemente sismiche (in situazioni simili il concetto urbano di “agglomerato” non è previsto... tanto per intenderci); etc., etc.
Insomma mi pare che di cose da sapere, prima che si manifesti inneggiando slogan imboccati, per cui informarsi e su cui discutere, a beneficio di una coscienza cittadina più consapevole, tramite un’offerta e una ricerca di tutto il panorama delle nozioni, delle conoscenze e delle suggestioni riguardanti la questione EP,.... di cose da fare e di voci da ascoltare, dicevo, c’è ne siano tante considerando anche il ritardo o l’assenza con cui alcuni argomenti e prospettive sono state prese in considerazione o spesso ignorate appositamente e strumentalmente nel dibattito pubblico.
E’ il dibattito civile ed informato che cambia le cose e non le manifestazioni di isterismo di piazza che spesso ottengono risultati opposti a quelli auspicati perché fanno reagire con durezza le istituzioni o le persone chiamate a decidere che non hanno alcuna intenzione di dare una immagine di se che possa essere scambiata per influenzabile, ricattabile o poco decisa e coraggiosa nell’adempimento del suo mandato: nessuno, ne Loiero (che non c’entra niente) ne qualche personaggio romano in rotta elettorale ne tanto meno le commissioni ambiente in sede europea si faranno mai intimidire da voi o accoglieranno con la dovuta serietà ragioni gridate e confuse estraibili dalla vostra manifestazione ai confini dell’impero.
E’ sempre stato così, la cronaca di questi giorni in Italia e nel mondo lo dimostra: dai NOTav, costretti al compromesso politico, alle rivolte parigine, sedate con la forza in una settimana.
Il dibattito deve essere improntato sulle intelligenze e mai sugli slogan che aiutano solo a non pensare.

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ottima manifestazione
by crotonese puro Thursday, Feb. 16, 2006 at 12:44 PM mail:

bene ora dovete ascoltare anche i cittadini ........
crotone ha detto si ad europaradiso.............loiero ne tenga conto!!!!!!!!
basta con tutte ste palle di sms antisviluppo socioeconomico di crotone

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Ragionevoli affinità
by sms Friday, Feb. 17, 2006 at 7:32 PM mail:

Sono sinceramente orgoglioso di notare come il Dir. Napolitano nel suo editoriale arrivi alla mia stessa conclusione.... peraltro la più ovvia.... basta volerci arrivare

".... E’ vero che c’è stata anche la volata ad Europaradiso, al villaggio dei sogni che dovrebbe contribuire a rompere la situazione di inconcludenza, che sta caratterizzando gli ultimi anni di gestione amministrativa, ma anche questa è figlia della politica, della politica parolaia, del populismo che ha sopraffatto ogni tentativo di progettualità e di programmazione dello sviluppo, insieme all’abdicazione del ruolo di controllore delle risorse destinate alla reindustrializzazione. Ebbene, di questa iniziativa si discute in città, e non solo, da oltre un anno, e tuttavia non sembra che l’argomento sia stato affrontato per il verso giusto, che è quello del confronto tra interessi primari, quali sono l’ambiente e la condizione socio economica, ma chi avrebbe dovuto farlo ha preferito omettere sin dal primo momento di leggere le carte, di verificare la compatibilità ambientale, la fattibilità, ed ha preferito la scorciatoia di inventarsi il diversivo del nemico vicino, al solo scopo di coprire le proprie inadempienze. Dalla piazza è partito l’invito a discutere, a confrontarsi, a valutare pro e contro, insomma a fare, ad agire, ad operare che è poi il motivo per il quale i popoli eleggono i governanti. Se quell’invito non sarà colto sullo sfondo tornerà ad agitarsi lo spettro della “rivolta” che creerà nuovi miti, nuovi eroi, ma soprattutto una nuova frattura sociale che alimenterà per anni discordia e veti incrociati. E la città ed il territorio di tutto hanno bisogno tranne che di una nuova fase di protesta senza proposta." (Domenico Napolitano)

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w europaradiso
by pitagorico Friday, Feb. 17, 2006 at 7:46 PM mail:

infatti ... facendo europaradiso non si avrà nessuna rottura politica ne tantomeno una rivolta

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w europaradiso
by pitagorico Friday, Feb. 17, 2006 at 7:49 PM mail:

e sempre a proposito di frattura politica ti ricordo la delibera del comune di crotone:


All’unanimità con 30 voti favorevoli il Consiglio comunale, nella serata di ieri, ha approvato la delibera con la quale esprime il suo giudizio favorevole all’iniziativa e al progetto presentato dalla società Europaradiso dando atto che lo stesso riveste carattere di PUBBLICO INTERESSE e trasmette il suddetto progetto alla Regione Calabria per il rilascio dei pareri e delle autorizzazioni di legge, con particolare riferimento a quelli in materia ambientale.


19/01/2006

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Decidere di non decidere
by sms Saturday, Feb. 18, 2006 at 10:28 AM mail:

Be, se i politici, da ogni arte politica, nn hanno dato il riscontro caloroso che i crotonesi si aspettavano alle magnifiche sorti e prograssive di EP, evidentemente un motivo ci sarà.... non credete.
E' evidente che tutta la questione è stata sfruttata per meri fini politici ed elettoralistici ma in realtà tutti gli amministratori e i tecnici di palazzo sanno perfettamente delle enormi difficoltà e impossibitità di realizzare EP.
Anche i Verdi sono cauti a riguardo infatti non osano schierarsi palesemente contro EP per evitare che una mancata e scontata non realizzazione del progetto si possa trasformare in un boomerang politico con gli avversari pronti a dare loro la colpa per la perdita di questa occasione per la città... occasione che non è mai esistita.
E in mezzo a tutto questo turbinare di piccole strategie, malaffari e menzogne ci siete voi poveri crotonesi intontiti dall'ignoranza e dalle false promesse incapaci di reagire con dignità alle strumentalizzazioni di cui siete oggetto e vittime. Come sempre.
Come testimonia l'ultima mortificante evidenza dell'ultimo oltraggio de "voto di unamimità politinca" che sighifica esattamente "decidere di non decidere" come ha ben spiegato il Dir Napolitano nell'articolo che riporto,essi sanno, infatti, che EP è impossibilitata da mille pastoie e vincoli tecnici e giuridici ma nessuno ha l'interesse (o il coraggio) di disilludere le speranze populiste e demagogiche fatte sorgere presso "il popolino" (inconsapevole strumento di uno sporco gioco elettorale) nell'immediatezza delle elezioi (infatti alla manifestazione del 16/2 non c'era neanche l'ombra di un politico).


Europaradiso, la montagna ha partorito il topolino

Il Crotonese, martedì 24 gennaio 2006

A distanza di un anno dalla pubblicazione dell’interesse del gruppo israeliano sul territorio di Crotone, ed a distanza di sedici mesi da quando mister Appel e soci hanno proposto all’amministrazione comunale del capoluogo il programma della loro iniziativa, il Consiglio comunale ha “partorito un topolino”, ovvero ha prodotto un documento politico, ancorché approvato all’unanimità, che però non ha alcun potere di mandare avanti la pratica, ovvero la richiesta di autorizzazioni e concessioni alla società Madpit, che nel frattempo ha fatto la spola tra Israele e Crotone, ed è andata anche a chiedere lumi alla Regione a Catanzaro.
Nessuno di lor signori ha mai pensato di informare gli investitori dello stato delle cose, ovvero dei vincoli e dei limiti che insistono sul territorio interessato all’investimento. Le carte non si leggono, nemmeno i progetti, per cui se si va a chiedere ai politici ed ai dirigenti dell’amministrazione comunale in carica a che punto sta la pratica, vi sentirete rispondere che “bla, bla, bla...”. Insomma, siamo punto e a capo, in ordine agli atti ed ai fatti concreti, mentre di parole se ne fanno a iosa, a volte anche a sproposito, tanto ciò che importa è solo stare sulla scena, pensando di essere protagonisti, mentre in realtà non vanno, lor signori, al di là del ruolo di figurante.
Figuranti che se aprono la bocca lo fanno solo ed esclusivamente per dire che la colpa è degli altri, di quelli che vogliono tenere Crotone sotto tutela e non farla crescere. Dimenticano queste comparse inutili che, nonostante tutto, viviamo in un paese democratico, che elegge i suoi rappresentanti senza condizionamenti, se non quelli che gli stessi cittadini propongono in cambio di prebende e favori. La colpa non è né del “destino cinico e baro”, né della “maledizione di Pitagora”, ma solo ed esclusivamente dei crotonesi.
Parafrasando la strofa di una canzone di successo degli anni Sessanta, dovremmo dire “la colpa siamo noi”. Già perché la colpa è di un elettorato che quando va a votare lo fa per acquisire la benevolenza, a titolo personale, dei futuri eletti, non già per approvare un programma e nemmeno per “premiare” professionalità, competenza e, soprattutto, onestà. Oggi ci si accorge che la classe dirigente, nel suo complesso e non solo quella politico-istituzionale, non è all’altezza, non riesce a portare alla casa comune nemmeno un chicco di grano.
Quando mai si è chiesto a deputati, senatori, consiglieri regionali e, perché no, anche consiglieri provinciali e comunali, il bilancio del loro mandato? Quando mai si è ritenuto di verificarne l’operato? Avrebbero scoperto gli elettori crotonesi che, salvo qualche raro caso, la nostra classe dirigente ha brillato per mutismo. Nelle aule istituzionali il loro assordante silenzio è stato rimbombante. E allora, perché prendersela con lor signori, se la colpa è nostra? Perché preoccuparsi se a maggio non andremo a votare per sostituire il Consiglio comunale? Non sarebbe salutare un lungo periodo di astinenza del vuoto a perdere che sta contraddistinguendo questi ultimi anni?
Non ci sarà EuroParadiso che tenga, se a gestire la vicenda saranno le stesse persone che da più di un anno giocano a fare i protagonisti, sfilando sul palcoscenico di un teatrino di periferia, mentre le decisioni, quelle vere dipendono da altri livelli che si guardano bene dal contaminarsi con quelli locali.

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w europaradiso
by pitagoriko Saturday, Feb. 18, 2006 at 12:58 PM mail:

aggiornati......... crotone ,ti ricordo, è scesa in piazza con una manifestazione apolitica e pacifica.......per ora

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Rappresentanti latitanti
by sms Saturday, Feb. 18, 2006 at 2:45 PM mail:

E dove erano i rappresentanti politici e quelli della Madpit?
Vi hanno abbandonato alle vostre speranze impossibili e vi trattano come burattini utili solo come carne da campagna elettorale, destunati ad essere umiliati ancora dai fatti e da quatto rubbagalline.

".... E’ vero che c’è stata anche la volata ad Europaradiso, al villaggio dei sogni che dovrebbe contribuire a rompere la situazione di inconcludenza, che sta caratterizzando gli ultimi anni di gestione amministrativa, ma anche questa è figlia della politica, della politica parolaia, del populismo che ha sopraffatto ogni tentativo di progettualità e di programmazione dello sviluppo, insieme all’abdicazione del ruolo di controllore delle risorse destinate alla reindustrializzazione. Ebbene, di questa iniziativa si discute in città, e non solo, da oltre un anno, e tuttavia non sembra che l’argomento sia stato affrontato per il verso giusto, che è quello del confronto tra interessi primari, quali sono l’ambiente e la condizione socio economica, ma chi avrebbe dovuto farlo ha preferito omettere sin dal primo momento di leggere le carte, di verificare la compatibilità ambientale, la fattibilità, ed ha preferito la scorciatoia di inventarsi il diversivo del nemico vicino, al solo scopo di coprire le proprie inadempienze. Dalla piazza è partito l’invito a discutere, a confrontarsi, a valutare pro e contro, insomma a fare, ad agire, ad operare che è poi il motivo per il quale i popoli eleggono i governanti. Se quell’invito non sarà colto sullo sfondo tornerà ad agitarsi lo spettro della “rivolta” che creerà nuovi miti, nuovi eroi, ma soprattutto una nuova frattura sociale che alimenterà per anni discordia e veti incrociati. E la città ed il territorio di tutto hanno bisogno tranne che di una nuova fase di protesta senza proposta." (Domenico Napolitano)

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w europaradiso
by krotoniate Saturday, Feb. 18, 2006 at 3:19 PM mail:

infatti la prima mossa è stata la manifestazione in piazza.
la seconda mossa............ sarà una gran bella sorpresa per tutti i politici.

chi vivrà vedrà.....

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agli europaradiscettici
by pitagoriko Tuesday, Feb. 21, 2006 at 1:09 PM mail:

http://www.europaradiso.com/europaradiso//3/109/518.aspx

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europaradiso
by pitagoriko Tuesday, Feb. 21, 2006 at 6:03 PM mail:

. Il villaggio turistico europaradiso è membro dell’”unione degli alberghi verdi”. Il significato dell’appartenenza all’unione è l’implementazione di programmi per il risparmio di acqua e energia. L’indirizzo del sito internet dell’unione, per ottenere ulteriori informazioni, è: http://www.greenhotels.com/
2. "Green Globe 21 certification” - Il villaggio turistico rispetta le condizioni della convenzione ambientale internazionale, che ha tracciato i contorni del turismo duraturo. La convenzione contiene regole per la gestione di un sistema ambientale e strumenti legali e operativi per la sua implementazione. L’indirizzo del sito internet dell’unione, per ottenere ulteriori informazioni, è: http://www.greenglobe21.com/
Il fondo Europaradiso per la conservazione della fauna e flora – il fondo contribuirà alle organizzazioni senza fini di lucro, il cui scopo è di salvare zone ricche di animali e flora che si trovano in pericolo di estinzione.

Principi dello sviluppo del villaggio turistico

Nella progettazione delle costruzioni nel villaggio turistico è stato messo un importante accento su quattro principi:
* Minimi danni all’ambiente – elevamento di costruzioni su colonne, che mantiene il corso originario del terreno, evita l’erosione e rende più efficace il raffreddamento.
* Uso efficace dell’energia e uso di mezzi come raffreddamento passivo – terrazzi che evitino l’entrata diretta del sole, tetti bianchi e flusso massimo di d’aria per le case.
* Uso di materiali naturali – l’elettricità che azionerà il villaggio turistico, per esempio, sarà ottenuta per la maggior parte da un sistema solare.
* Integrazione armonica con l’ambiente – la progettazione degli edifici e delle attrezzature sarà fatta in modo che si integrino nel panorama circostante e non divergano da esso. Inoltre, la costruzione sarà eseguita con materiali naturali per assicurare che gli edifici si integrino armonicamente con il loro ambiente.

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Le contromisure
by sms Tuesday, Feb. 21, 2006 at 6:59 PM mail:

Europaradiso, Legambiente ricorre a Bruxelles
martedì 21 febbraio 2006

Legambiente ha deciso di rivolgersi direttamente all’Unione europea. La missiva è partita dall’ufficio del responsabile nazionale dell’associazione ambientalista, Roberto Della Seta, indirizzata alla Direzione generale ambiente della Commissione europea. Legambiente chiede il rispetto del diritto comunitario alla foce del fiume Neto e l’eventuale avvio di una procedura d’infrazione per la violazione delle direttive europee in materia. Sul banco degli imputati la Regione ed il Comune. Nel mirino anche il nuovo Piano regolatore generale, privo, secondo l’associazione, della valutazione d’incidenza ambientale.

Le doverose contromisure ai ricidoli specchietti per allocchi:
"http://www.europaradiso.com/europaradiso//3/109/518.aspx"
appunto.

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nessun riscontro
by pitagoriko Tuesday, Feb. 21, 2006 at 8:15 PM mail:

nessun riscontro a questa tua notizia........
le balle continuano

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...
by ak-47 Tuesday, Feb. 21, 2006 at 8:21 PM mail:

pitagoriko ma tu evidentemente stai sul libro paga della destra calabrese,ergo della ndrangheta visto che 3/4 dei vostri politici di merda sono indagati...
fate schifo,

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non destra ma....
by pitagoriko Tuesday, Feb. 21, 2006 at 8:51 PM mail:

mi dispiace per te ma non faccio parte della destra anzi...
facevo parte dei verdi o ero almeno un simpatizzante , ma visto che i verdi vogliono la morte della mia città........
poi ve ne uscite sempre con sta storia della mafia......
ma non maturate mai????

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...
by ak Tuesday, Feb. 21, 2006 at 8:59 PM mail:

scusa, ma visto che tra i partecipanti alla manif. proeuroparadiso ci sono Rotary, ordini professionali
significa che buona parte del poetere mafioso è con voi

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ci sei o ci fai
by pitagoriko Tuesday, Feb. 21, 2006 at 9:46 PM mail:

le tue dita son collegate con il cervello??? o vivi su di un altro pianeta???
informati prima di sparare cazzate..... cretino.
su questo link puoi informarti riguardo la manifestazione
http://www.comitatoeuroparadiso.it

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sms
by La mia attendibilità Tuesday, Feb. 21, 2006 at 11:05 PM mail:

La attendibilità dei miei post è fuori discussione: io non esprimo illazioni infondate come sempre fanno gli "Europaradisiaci"
Il mio post prececente è tratto da:
"http://www.ilcrotonese.it/notizia.asp?IDNotizia=11507&IDCategoria=1"
P.S. Caro "pitagorico" dimmi se ti risula sto conto: tu + una testa di cazzo = 5 teste di cazzo.

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per sms
by pitagoriko Wednesday, Feb. 22, 2006 at 1:06 PM mail:

eppure non mi pare che nei miei post mi sia rivolto a te in modo ineducato come stai facendo tu..........
ti conosco di persona non ti facevo un tipo cosi ineducato, di persona sei un agnellino.
ma si sa... chi sta dietro un monitor mostra il suo secondo lato.... so pure che hai avuto una infanzia non tanto gagliarda ed ora i tuoi problemi vengono fuori.....purtroppo non è colpa tua ma di quei 2 coglioni dei tuoi genitori che ti han crescuito ed educato. ora fatti tu sto conto 1 mamma coglione + un papà commerciante che ne esce fuori???? la risposta te la suggerisco io......

esci te psicopatico .

ciao non mi va di discutere con i psicopatici

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EP senza vergogna
by sms Wednesday, Feb. 22, 2006 at 2:24 PM mail:

Finalmente Europaradiso ha aperto il sito internet, fin qui in perenne costruzione. Da notare una lunga ed articolata sezione dedicata alla "politica ambientale" ("Si pensa verde"). A parte alcuni svarioni e qualche ridicola amenità, il lungo elenco di impegni (che in se sarebbero senz'altro validi) cozza clamorosamente con le immagini, la planimetria ed il solito (sempre quello!!!) filmato. Insistono con l'invasione dell'area protetta e, a questo punto, sfidano la Comunità Europea e non solo la Regione Calabria. Incredibile tanta boria!
Non entro nel merito della cd. "politica amnientale" millantata dal sito anche perché lì non figura nemmeno una delle prescrizioni che il "benevolo" Comune di Crotone - tra l'altro reo di aver variato il PRG senza valutazioni di impatto - ha timidamente avanzato.L'impegno ambientale è una totale bugia: basta guardare la mappa che propongono: palazzoni, cemento, asfalto, falsa rinaturalizzazione. Tutto finto.Europaradiso si autoproclama difensore dei parchi e delle aree protette (sic!), ma ovviamente non c'è menzione alcuna della Zona di protezione speciale (che altrettanto ovviamente risulta invasa). Si arriva al massimo della tracotanza alla fine dell'annuncio con il seguente periodo: " Lezioni nelle scuole sull’argomento del potenziale del turismo ecologico, e tutela della flora e fauna nella zona. Inoltre, l’attività ambientale nella regione Calabria sarà ampliata con l’aiuto di organizzazioni verdi mondiali, che hanno espresso la loro disponibilità a dare il loro contributo a questo soggetto." E chi sono queste organizzazioni verdi? Magari il WWF (organizzazione mondiale) che sta raccogliendo firme contro Europaradiso? Insomma, tra le associazioni note, non ce ne è una che sia favorevole... Per favore, lasciamo perdere...il "consiglio dell'impegno ambientale" formato da dipendenti (sic!) che dovrebbero ripulire le strade!!! Sembra un incubo.

P.S.
Hai visto, pitagorico, che avevo ragione: ota tutti sanno che sei una enorme testa di cazzo... complimenti per l'autogol.
Il fatto, poi, che millanti di conoscermi dimostra chi tra noi è il vero psicopatico. Malato maniacale al punto da trarre il mestiere di mio padra da un mio post inviato su un altro sito in un altro forum tatissimi mesi fa.
Curati finche sei in tempo e non annoverarmi tra gli oggetti dei tuoi desideri, altrimenti il tuo futuro sarà quello di uno psicopatico maniaco ossessivo.
Ciao testa di cazzo e complimenti ancora per la figura di merda globale.

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ultima per sms
by pitagoriko Wednesday, Feb. 22, 2006 at 3:02 PM mail:

bene mi dai conferma della tua malattia mentale......
posti articoli non tuoi.
questo post lo ho visto su di un altro forum... firmato OP
ora tutti diranno op è sms. no. son 2 user diversi li potete vedere qua http://66.221.91.244/arealocale/forum/viewtopic.php?p=6422#6422

altra prova della tua apatia o malattia mentale è qua
http://www.crotoneonweb.it/component/option,com_joomlaboard/Itemid,203/func,view/id,3064/catid,2/limit,15/limitstart,75/


io posto prove........ tu??
solo pensieri altrui,non sei capace di usare il tuo cervello se mai lo HAI avuto funzionante.

chi fra te e me ha fatto una figuraccia globale????
chi fra te e me é una testa di cazzo???
di una cosa mi dispiace che le case di cura mentali son chiuse.

ricoverati ne hai bisogno.
e sempre w europaradiso

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L'imbecillità senza quartiere
by sms Wednesday, Feb. 22, 2006 at 3:42 PM mail:

Ho postato solo due volte interventi del prof Osvaldo Pieroni (con tanto di firma) perchene ammiro la preparazione puntuale e ne condivido le idee e la causa per cui sono espresse.
Quanto poi allo scherzo su "crotoneonweb" tutti sapevano la mia vera identità anche percchè fui io stesso in un'altra occasione a suggerire allo staff il controllo degli IP per la sicurezza.... nonostante ciò lo staff politicamente schierato e deontologicamente scorretto colse l'occasione per tentare maldestramente di screditarmi.... come disperatamente stai cercando di fare tu.
Ora che ancora una volta hai dimostrato al mondo di essre un deficente frustrato con tendenze maniaco ossessive di persecuzione arrivando al punto di collezionare i miei post come un serial killer Che venera l'oggetto delle sue inquietudini..... povera testa di cazzo.
Ora smettila di fare l'isterico e di morderti le mani... che ti fai il sangue, scemo.

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per lo psicopatico
by pitagoriko Wednesday, Feb. 22, 2006 at 4:52 PM mail:

su qualunque forum (tranne 1) si parli di europaradiso ci sei tu.... li segui i forum proprio come chi è frustrato dall'idea di avere un megavillaggio nella città di crotone........
stai attento che la mania porta alla follia

dalla pazzia alla follia il passo è breve


ps. mi meraviglio come ancora non sei arrivato su di un altro forum con migliaia di utenti che leggono e parlano di europaradiso.....

su su cerca cerca che trovi hiihihihihihhihihih
cerca cerca dai su su
se non trovi fammi un fischio ti do l'indirizzo hehehhehhehehhehehhehhehehhe

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Facile diagnosi
by sms Wednesday, Feb. 22, 2006 at 6:15 PM mail:

Come volevasi dimostrare: sei un maiaco depressivo con complesso di inferiorità e manie di persecuzione, infatti da quello che scrivi sei tu il frenetico visitatore in cerca di compagnia di tutti i forum su EP visto che sai quai frequento e di quali ignoro l'esistenza. La tua solitudine psitica comincia a farti brutti scherzi. Comprati un cane, ascolta un consiglio... anzi meglio di no.... un maniaco depressivo come te i cani dopo un po li uccide per invidia.
Stammi bene e curati testa di cazzo.

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bravo sms
by ak Wednesday, Feb. 22, 2006 at 6:52 PM mail:

bravo sms, continua così.
osservando il comportamento di gente a favore della pseudodisneyland come pitagorico ho ancora più disgusto di prima per il progetto europaradiso

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hehheheh
by pitagorico Wednesday, Feb. 22, 2006 at 7:06 PM mail:

aspettavo la risposta di ak....sapevo che interveniva

sai sms studio psichiatria.... quindi non intervenendo subito alla tua risposta avevi bisogno di un aiuto..... ed in tuo aiuto hai chiamato AK il tuo secondo io


hahhahahhahahahhahah
hehehhehehehehehe
sei proprio pazzo
ora devo salutarti davvero......mi spiace che non posso piu risponderti avrei potuto aiutarti.... non a farti guarire ma solo a darti un po di sollievo per la tua instabile fragilità psichiatrica... mi spiace per davvero salutami i tuoi amici romani :)) ciaooooo

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L'autocura
by sms Wednesday, Feb. 22, 2006 at 8:33 PM mail:

E' risaputo che chi sceglie facoltà come la tua ha più necessità di auito che capacità di dare sollievo ad altri... sarà un lougo comune goliardico ma nel tuo caso è verità clinica.
E poi dal tono dal tuo post è chiaro anche a chi non studia psicologia che sei gravemente disturbato da gravi manie persecutorie: vedi me e "altri" me ovunque.... persino dislocati nello spazio.
.... Roma...? ...MMha!
Ora è chiaro che il tuo incubo è impersonale e vive solo nella tua testa come quello dei veri maniaci.
Studia e curati.

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No EP!
by FabioKR Thursday, Feb. 23, 2006 at 8:36 AM mail:

Dopo i vergognosi interventi di pitagorico.... riprendiamo il dibattito.... grazie

Europaradiso, Legambiente chiede alla UE una sanzione all'Italia

Crotone. La vicenda Europaradiso arriva fino a Bruxelles e minaccia di costare cara all'Italia. A chiedere l'intervento della Commissione Europea sulla costruzione del mega-villaggio turistico "Europaradiso", è stato nei giorni scorsi il Circolo "Ibis" Crotone di Legambiente, tramite una lettera redatta in città e sottoscritta dal presidente nazionale di Legambiente, Roberto della Seta.
Nella lettera, Legambiente invita la Direzione generale Ambiente della Commissione Europea ad intervenire urgentemente per "il rispetto del diritto comunitario" all'interno del Sic "Foce Neto", ed eventualmente avviare la "procedura di infrazione" di due direttive comunitarie: sulla conservazione degli habitat naturali e sulla conservazione degli uccelli selvatici (direttive 92/43/Cee e 79/409/Cee).
E' dura quindi la linea di Legambiente, che si rivolge all'Unione Europea richiedendo una sanzione economica all'Italia, dopo che l'interrogazione di luglio scorso al Ministero dell'Ambiente ed alla Regione Calabria non aveva ottenuto risposta.
Da porre in giudizio, per il presidente del circolo crotonese Antonio Tata e per il responsabile nazionale Legambiente per le aree protette, Antonio Nicoletti, è il comportamento del Comune di Crotone, il quale - ricorda la loro lettera - in due sedute si è occupato della costruzione di Europaradiso, decidendo una modifica del Piano Regolatore cittadino volta a non ostacolare la nascita del mastodontico impianto turistico.
La seconda denuncia contenuta nella richiesta d'intervento inviata al capo della Direzione Natura e Biodiversità della Commissione Europea, Nicholas Hanley, riguarda invece il comportamento sbadato o addirittura ammiccante della Regione Calabria, accusata di aver approvato il Piano Regolatore Generale della città di Crotone senza prima disporre uno studio sull'incidenza ambientale delle modifiche effettuate dal Consiglio Comunale. La parola adesso, passa a Bruxelles

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???
by B:C: Friday, Feb. 24, 2006 at 12:48 PM mail:

a nessuno frega niente della denuncia di legambiente....
se questo villaggio serve per lo sviluppo di una città ben venga

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In che senso?
by sms Friday, Feb. 24, 2006 at 1:14 PM mail:

Da cosa si evince che EP possa servire per lo sviluppo della città? Qualcuno ha potutosviluppare un piano strategico di sviluppo su qualconsa di concreto?
NO!!
E allora di cosa state, voi europaradisiaci, parlando?
Forse parlate sulla scorta di quelllo che, a fini elettoralistici, una masnada di politici da quattro solidi vi hanno voluto far credere.
La realtà delle cose non è ne potrà mai essere (con prove alle mani) quella che voi ipotizzte in modo così ingenuo.

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??
by B:C: Friday, Feb. 24, 2006 at 2:02 PM mail:

da quel che ho capito nella zona dove dovrebbe nascere il megavillaggio vi è una discarica o quantomeno è una zona invivibile ci sono altre alternative al villaggio turistico??? se si perchè non le hanno fatte??? se non ci sono alternative non è meglio far sviluppare quella zona in zona turistica almeno vi civilizzate un po.

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La mistificazione del male
by sms Friday, Feb. 24, 2006 at 3:35 PM mail:

No, caro "interrogativo" la Foce del Neto è una vera e propri riserva naturale, un vincolo ambientale e una zone di interesse comunitario sia ambientale che culturale e storico.
A tale propsito ti consiglio la lettura della delibera regionale che rende attuative le decisioni europee in relazione della zona protetta della Foce del Neto.
All'interno della delibera si possono trovare itti i riferimeti di leggi nazionale ed europee che regolano la disciplina della istituzione e della gestione di tali risorse ambientali.

Buona lettura

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
27 giugno 2005, n. 607
Revisione del Sistema Regionale delle ZPS (Direttiva 79/ 409/CEE «Uccelli» recante «conservazione dell’avifauna selvatica » e Direttiva 92/43/CEE «Habitat» relativa alla «conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche») – Adempimenti.
LA GIUNTA REGIONALE VISTA la Legge regionale n. 7 del 13 maggio 1996 recante «Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla Dirigenza Regionale» ed in particolare l’art. 28, che individua compiti e responsabilità del Dirigente con funzioni di Dirigente Generale;
VISTA la D.G.R. n. 2661 del 21/6/1999 recante «adeguamento delle norme legislative e regolamentari in vigore per l’attuazione delle disposizioni recate dalla L.R. n. 7/96 e dal D.Lgs. 29/93 e successive integrazioni e modificazioni»;
VISTO il Decreto n. 354 del 24/6/1999 del Presidente recante «Separazione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da quella di gestione»;
VISTO il Decreto n. 206 del 15/12/2000 del Presidente della Regione recante «DPGR n. 354 del 24/6/1999, ad oggetto: separazione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da
quella della gestione – rettifica»;
VISTA la Direttiva 79/ 409/CEE (Uccelli) «concernente la conservazione dell’avifauna selvatica»;
VISTA la Direttiva 92/43/CEE (Habitat) «relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche»;
VISTA la Legge 157/92, recante «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»;
VISTO il D.P.R. n. 357/97 «Regolamento di attuazione della direttiva 92/43/CEE – Conservazione habitat, flora e fauna», modificato ed integrato dal DM 20 gennaio 1999 e dal D.P.R. n.
12 marzo 2003, n. 120;
VISTA la L.R. n. 9/96 e s.m.i. recante «Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e la programmazione del territorio ai fini della disciplina della programmazione dell’esercizio venatorio»;
VISTA la L.R. n. 10/03 recante «Norme in materia di aree protette»;
PREMESSO che, ai sensi delle citate Direttive 79/409/CEE e 92/43//CEE, nella Regione sono stati individuati, quali aree afferenti alla rete Natura 2000, n. 185 pSIC (proposti Siti di Importanza
Comunitaria), n. 20 SIN (Siti di Interesse Nazionale), n. 7 SIR (Siti di Interesse Regionale) e n. 4 ZPS (Zone di Protezione Speciale);
CHE la L.R. n. 10/03 ha stabilito che le ZPS, unitamente agli altri siti di interesse comunitario, nazionale e regionale, concorrono alla costituzione del sistema integrato regionale delle aree protette e vengono iscritti nel Registro ufficiale delle aree protette della Regione Calabria;
CHE il ricorso del 2 ottobre 2001 della Commissione Europea contro la Repubblica Italiana per il mancato adempimento degli obblighi derivanti dall’art. 4 della Direttiva 79/409/CEE, si è concluso con la sentenza di condanna nella causa C-378/01, datata 20 marzo 2003, per insufficiente classificazione di ZPS sul
territorio italiano;
CHE con nota del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 30 ottobre 2002 N. DPN/2D/19884/2002, avente ad oggetto «urgente trasmissione dei dati relativi alle ZPS» e successive di pari oggetto del 21 novembre 2003 N. DPN/2D/ 2003/5750, del 15 gennaio 2004 N. DPN/2D/2004/804, del 16 febbraio 2004 N. DPN/2D/2004/3821, del 28 dicembre 2004 N. DPN/2D/2004/9112, del 14 gennaio 2005 N. DPN/5D/2005/ 632, del 23 febbraio 2005 N. DPN/5D/2005/4330, del 24 febbraio
2005 N. GAB/2005/1838/MIX, del 22 aprile 2005 N. DPN/5D/2005/9956, si sottolineava l’urgenza della revisione, per numero e superficie, delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) che consentirebbe il superamento della suddetta procedura di infrazione della Commissione Europea e, quindi, delle ricadute
economiche in essa previste;
CHE lo Stato membro ha la possibilità di applicare il principio di sussidiarietà nei confronti delle Amministrazioni regionali inadempienti in merito alla prevista sanzione pecuniaria da attuarsi attraverso il taglio dei finanziamenti europei, come evidenziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
con la citata nota del 14 gennaio 2005 N. DPN/5D/2005/ 632;
CHE il Dipartimento Ambiente, con nota del 15 febbraio 2005 n. 463 e successiva del 4/4/2005 n. 1910, ha comunicato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio la conclusione in sede tecnica dei lavori relativi alla revisione del Sistema Regionale delle ZPS;
CHE, in particolare, secondo gli studi e le verifiche eseguite, il Dipartimento Ambiente ha individuato, nelle aree ricadenti nell’Inventario IBA del 1989 (integrato nel 2002 dal documento «Sviluppo di un Sistema Nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA»), nuove ZPS nei territori compresi tra la Costa Viola e l’Aspromonte (corrispondente all’IBA n. 150), nell’area dell’Alto Marchesato e le foci dei fiumi Neto e Tacina (IBA n. 149) e in quella dell’Alto Ionio Casentino (IBA n. 144). Per ciò
che attiene, invece, alle altre aree IBA, sono state estese le superfici delle ZPS già istituite e ricadenti nelle IBA n. 148 e n. 195, limitatamente al territorio regionale;
CONSIDERATO che negli ambiti (siti) della rete «Natura 2000», in forza del disposto normativo (DPR 357/97 e s.m.i.) sono previste opportune misure di conservazione per evitare il
degrado degli habitat naturali e la riduzione della biodiversità;
CHE, pertanto, l’attività di gestione della Rete in questione rientra tra quelle in capo al Dipartimento Ambiente;
CHE l’autorità competente allo svolgimento delle suddette procedure deve individuarsi nel Dipartimento Ambiente;
CHE il documento «Rapporto sullo stato di attuazione della direttiva Uccelli 79/409/CEE in Italia – Classificazione delle ZPS e relazioni con le Important Bird Areas (IBA)», redatto a marzo 2004 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione per la Protezione della Natura, detta indicazioni per la revisione della rete delle IBA sulla base dei criteri di BirdLife e di dati ornitologici aggiornati;
CHE il documento «Sviluppo di un sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas)» prodotto dalla LIPU – BirdLife Italia riporta la formulazione di una complessiva proposta di adeguamento della rete italiana delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva 409/79 «Uccelli» dell’Unione Europea sulla base della rete delle IBA;
ATTESO che la revisione del sistema regionale delle ZPS è finalizzata all’estensione della superficie delle ZPS già esistenti sul territorio calabrese ed alla individuazione di nuove aree da sottoporre a tutela ai sensi della direttiva 79/409/CEE «Uccelli» sulla base delle proposte riportate negli inventari IBA (Important Bird Areas) sopracitati;
CHE le strutture del Dipartimento Ambiente hanno predisposto gli elaborati tecnici tesi a revisionare il sistema regionale delle ZPS, consistenti in un formulario Natura 2000 per ogni ZPS e relativa cartografia, redatti sulla base di:
— il Rapporto sullo stato di attuazione della direttiva «Uccelli» 79/409/CEE in Italia redatto a marzo 2004 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione per la Protezione della Natura;
— isuddetti inventari IBA;
— le caratteristiche degli ecosistemi naturali;
— le aree protette già istituite;
— lespecificità del territorio calabrese ed i relativi strumenti di programmazione e pianificazione regionale (primo fra tutti, il Progetto Integrato Strategico della Rete Ecologica Regionale – Misura 1.10 – POR Calabria 2000-2006).
RITENUTO di dover provvedere alla revisione del suddetto sistema regionale delle ZPS;
SU CONFORME proposta dell’Assessore all’Ambiente On. Diego Tommasi, formulata alla stregua dell’istruttoria compiuta dalle strutture interessate, nonché dell’espressa dichiarazione di
regolarità dell’atto resa dal dirigente preposto al competente settore;
A voti unanimi
DELIBERA
Per quanto espresso in premessa che si intende integralmente qui riportato:
— di approvare la proposta di perimetrazione relativa alla revisione del Sistema Regionale delle ZPS, allegata alla presente deliberazione che ne costituisce parte integrante e sostanziale, contraddistinta con i numeri I, II, III, IV, V (formulari standard Natura 2000) e in n. 6 elaborati cartografici contraddistinti con le lettere A, B, C, D, E, F (cartografia delle proposte ZPS);
— di stabilire che la revisione di cui sopra consiste in:
− individuazione di tre nuove ZPS, ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, denominate «Costa Viola» (che include i territori compresi tra la Costa Viola e il monte S. Elia), «Marchesato e Fiume Neto» (che comprende le aree dell’Alto Marchesato e le foci dei fiumi Neto e Tacina) e «Alto Ionio Cosentino» (che contiene aste di torrenti che dal Pollino sfociano sul mar Ionio);
− estensione della superficie delle ZPS già istituite sul territorio regionale; in particolare, all’interno della ZPS denominata «Pollino e Orsomarso» sono inglobate le ZPS già esistenti IT9310018 – Gole del Raganello, IT9310024 – Valle del Fiume Argentino e IT9310026 – Valle del Fiume Lao, mentre la ZPS
denominata «Sila Grande» ingloba la ZPS già esistente IT9310069 – Parco Nazionale della Calabria;
— di dare mandato al Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente per il prosieguo delle fasi conseguenti e necessarie, con particolare riferimento all’attuazione delle misure di conservazione
prescritte dal D.P.R. 357/97 e s.m.i.;
— di trasmettere la presente deliberazione al Ministero dell’Ambiente
– Direzione per la Protezione della Natura per i provvedimenti
conseguenti;
— di trasmettere la presente deliberazione alla Segreteria Operativa per la Comunicazione e l’Informazione, presso il Settore «Comunicazione Istituzionale», sito in via Alberti n. 2 nonché a tutte le strutture interessate;
— di disporre la pubblicazione, per esteso, del presente atto sul B.U.R. Calabria.
Il Segretario Il Presidente
F.to: Durante F.to: Loiero

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La mistificazione del male
by sms Friday, Feb. 24, 2006 at 3:37 PM mail:

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
27 giugno 2005, n. 607
Revisione del Sistema Regionale delle ZPS (Direttiva 79/ 409/CEE «Uccelli» recante «conservazione dell’avifauna selvatica » e Direttiva 92/43/CEE «Habitat» relativa alla «conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche») – Adempimenti.
LA GIUNTA REGIONALE VISTA la Legge regionale n. 7 del 13 maggio 1996 recante «Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla Dirigenza Regionale» ed in particolare l’art. 28, che individua compiti e responsabilità del Dirigente con funzioni di Dirigente Generale;
VISTA la D.G.R. n. 2661 del 21/6/1999 recante «adeguamento delle norme legislative e regolamentari in vigore per l’attuazione delle disposizioni recate dalla L.R. n. 7/96 e dal D.Lgs. 29/93 e successive integrazioni e modificazioni»;
VISTO il Decreto n. 354 del 24/6/1999 del Presidente recante «Separazione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da quella di gestione»;
VISTO il Decreto n. 206 del 15/12/2000 del Presidente della Regione recante «DPGR n. 354 del 24/6/1999, ad oggetto: separazione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da
quella della gestione – rettifica»;
VISTA la Direttiva 79/ 409/CEE (Uccelli) «concernente la conservazione dell’avifauna selvatica»;
VISTA la Direttiva 92/43/CEE (Habitat) «relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche»;
VISTA la Legge 157/92, recante «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»;
VISTO il D.P.R. n. 357/97 «Regolamento di attuazione della direttiva 92/43/CEE – Conservazione habitat, flora e fauna», modificato ed integrato dal DM 20 gennaio 1999 e dal D.P.R. n.
12 marzo 2003, n. 120;
VISTA la L.R. n. 9/96 e s.m.i. recante «Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e la programmazione del territorio ai fini della disciplina della programmazione dell’esercizio venatorio»;
VISTA la L.R. n. 10/03 recante «Norme in materia di aree protette»;
PREMESSO che, ai sensi delle citate Direttive 79/409/CEE e 92/43//CEE, nella Regione sono stati individuati, quali aree afferenti alla rete Natura 2000, n. 185 pSIC (proposti Siti di Importanza
Comunitaria), n. 20 SIN (Siti di Interesse Nazionale), n. 7 SIR (Siti di Interesse Regionale) e n. 4 ZPS (Zone di Protezione Speciale);
CHE la L.R. n. 10/03 ha stabilito che le ZPS, unitamente agli altri siti di interesse comunitario, nazionale e regionale, concorrono alla costituzione del sistema integrato regionale delle aree protette e vengono iscritti nel Registro ufficiale delle aree protette della Regione Calabria;
CHE il ricorso del 2 ottobre 2001 della Commissione Europea contro la Repubblica Italiana per il mancato adempimento degli obblighi derivanti dall’art. 4 della Direttiva 79/409/CEE, si è concluso con la sentenza di condanna nella causa C-378/01, datata 20 marzo 2003, per insufficiente classificazione di ZPS sul
territorio italiano;
CHE con nota del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 30 ottobre 2002 N. DPN/2D/19884/2002, avente ad oggetto «urgente trasmissione dei dati relativi alle ZPS» e successive di pari oggetto del 21 novembre 2003 N. DPN/2D/ 2003/5750, del 15 gennaio 2004 N. DPN/2D/2004/804, del 16 febbraio 2004 N. DPN/2D/2004/3821, del 28 dicembre 2004 N. DPN/2D/2004/9112, del 14 gennaio 2005 N. DPN/5D/2005/ 632, del 23 febbraio 2005 N. DPN/5D/2005/4330, del 24 febbraio
2005 N. GAB/2005/1838/MIX, del 22 aprile 2005 N. DPN/5D/2005/9956, si sottolineava l’urgenza della revisione, per numero e superficie, delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) che consentirebbe il superamento della suddetta procedura di infrazione della Commissione Europea e, quindi, delle ricadute
economiche in essa previste;
CHE lo Stato membro ha la possibilità di applicare il principio di sussidiarietà nei confronti delle Amministrazioni regionali inadempienti in merito alla prevista sanzione pecuniaria da attuarsi attraverso il taglio dei finanziamenti europei, come evidenziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
con la citata nota del 14 gennaio 2005 N. DPN/5D/2005/ 632;
CHE il Dipartimento Ambiente, con nota del 15 febbraio 2005 n. 463 e successiva del 4/4/2005 n. 1910, ha comunicato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio la conclusione in sede tecnica dei lavori relativi alla revisione del Sistema Regionale delle ZPS;
CHE, in particolare, secondo gli studi e le verifiche eseguite, il Dipartimento Ambiente ha individuato, nelle aree ricadenti nell’Inventario IBA del 1989 (integrato nel 2002 dal documento «Sviluppo di un Sistema Nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA»), nuove ZPS nei territori compresi tra la Costa Viola e l’Aspromonte (corrispondente all’IBA n. 150), nell’area dell’Alto Marchesato e le foci dei fiumi Neto e Tacina (IBA n. 149) e in quella dell’Alto Ionio Casentino (IBA n. 144). Per ciò
che attiene, invece, alle altre aree IBA, sono state estese le superfici delle ZPS già istituite e ricadenti nelle IBA n. 148 e n. 195, limitatamente al territorio regionale;
CONSIDERATO che negli ambiti (siti) della rete «Natura 2000», in forza del disposto normativo (DPR 357/97 e s.m.i.) sono previste opportune misure di conservazione per evitare il
degrado degli habitat naturali e la riduzione della biodiversità;
CHE, pertanto, l’attività di gestione della Rete in questione rientra tra quelle in capo al Dipartimento Ambiente;
CHE l’autorità competente allo svolgimento delle suddette procedure deve individuarsi nel Dipartimento Ambiente;
CHE il documento «Rapporto sullo stato di attuazione della direttiva Uccelli 79/409/CEE in Italia – Classificazione delle ZPS e relazioni con le Important Bird Areas (IBA)», redatto a marzo 2004 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione per la Protezione della Natura, detta indicazioni per la revisione della rete delle IBA sulla base dei criteri di BirdLife e di dati ornitologici aggiornati;
CHE il documento «Sviluppo di un sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas)» prodotto dalla LIPU – BirdLife Italia riporta la formulazione di una complessiva proposta di adeguamento della rete italiana delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva 409/79 «Uccelli» dell’Unione Europea sulla base della rete delle IBA;
ATTESO che la revisione del sistema regionale delle ZPS è finalizzata all’estensione della superficie delle ZPS già esistenti sul territorio calabrese ed alla individuazione di nuove aree da sottoporre a tutela ai sensi della direttiva 79/409/CEE «Uccelli» sulla base delle proposte riportate negli inventari IBA (Important Bird Areas) sopracitati;
CHE le strutture del Dipartimento Ambiente hanno predisposto gli elaborati tecnici tesi a revisionare il sistema regionale delle ZPS, consistenti in un formulario Natura 2000 per ogni ZPS e relativa cartografia, redatti sulla base di:
— il Rapporto sullo stato di attuazione della direttiva «Uccelli» 79/409/CEE in Italia redatto a marzo 2004 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione per la Protezione della Natura;
— isuddetti inventari IBA;
— le caratteristiche degli ecosistemi naturali;
— le aree protette già istituite;
— lespecificità del territorio calabrese ed i relativi strumenti di programmazione e pianificazione regionale (primo fra tutti, il Progetto Integrato Strategico della Rete Ecologica Regionale – Misura 1.10 – POR Calabria 2000-2006).
RITENUTO di dover provvedere alla revisione del suddetto sistema regionale delle ZPS;
SU CONFORME proposta dell’Assessore all’Ambiente On. Diego Tommasi, formulata alla stregua dell’istruttoria compiuta dalle strutture interessate, nonché dell’espressa dichiarazione di
regolarità dell’atto resa dal dirigente preposto al competente settore;
A voti unanimi
DELIBERA
Per quanto espresso in premessa che si intende integralmente qui riportato:
— di approvare la proposta di perimetrazione relativa alla revisione del Sistema Regionale delle ZPS, allegata alla presente deliberazione che ne costituisce parte integrante e sostanziale, contraddistinta con i numeri I, II, III, IV, V (formulari standard Natura 2000) e in n. 6 elaborati cartografici contraddistinti con le lettere A, B, C, D, E, F (cartografia delle proposte ZPS);
— di stabilire che la revisione di cui sopra consiste in:
− individuazione di tre nuove ZPS, ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, denominate «Costa Viola» (che include i territori compresi tra la Costa Viola e il monte S. Elia), «Marchesato e Fiume Neto» (che comprende le aree dell’Alto Marchesato e le foci dei fiumi Neto e Tacina) e «Alto Ionio Cosentino» (che contiene aste di torrenti che dal Pollino sfociano sul mar Ionio);
− estensione della superficie delle ZPS già istituite sul territorio regionale; in particolare, all’interno della ZPS denominata «Pollino e Orsomarso» sono inglobate le ZPS già esistenti IT9310018 – Gole del Raganello, IT9310024 – Valle del Fiume Argentino e IT9310026 – Valle del Fiume Lao, mentre la ZPS
denominata «Sila Grande» ingloba la ZPS già esistente IT9310069 – Parco Nazionale della Calabria;
— di dare mandato al Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente per il prosieguo delle fasi conseguenti e necessarie, con particolare riferimento all’attuazione delle misure di conservazione
prescritte dal D.P.R. 357/97 e s.m.i.;
— di trasmettere la presente deliberazione al Ministero dell’Ambiente
– Direzione per la Protezione della Natura per i provvedimenti
conseguenti;
— di trasmettere la presente deliberazione alla Segreteria Operativa per la Comunicazione e l’Informazione, presso il Settore «Comunicazione Istituzionale», sito in via Alberti n. 2 nonché a tutte le strutture interessate;
— di disporre la pubblicazione, per esteso, del presente atto sul B.U.R. Calabria.
Il Segretario Il Presidente
F.to: Durante F.to: Loiero

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??
by B:C: Friday, Feb. 24, 2006 at 5:27 PM mail:

poveri voi allora!! preparatevi ad emigrare

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??
by B:C: Friday, Feb. 24, 2006 at 5:31 PM mail:

avete buone possibilità di sviluppo con il megavillaggio e non la sfruttate. ecco il perchè del vostro sottosviluppo non siete capaci a fare un cazzo.stop

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??
by B:C: Friday, Feb. 24, 2006 at 5:31 PM mail:

avete buone possibilità di sviluppo con il megavillaggio e non la sfruttate. ecco il perchè del vostro sottosviluppo non siete capaci a fare un cazzo.stop

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Un buon contributo
by sms Friday, Feb. 24, 2006 at 6:28 PM mail:

Grazie per il siglificativo e volenteroso oltre che costruttivo contributo al dibattito.
Purtroppo il Luoghi sia pur comuni non sono edificabili altrimenti uelli espressi da disorientati sostenitori di EP avrebbero risolto il problema della convivenza tra un mostro ecologico e una area dalla strategica (basta sfruttarla per quello che è e non detuparla irreparabilmente) di interesse ambientale e culturale.
Magari se in futuro ci sforzassimo di dire meno superficalità sarebbe meglio per tutti.

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??
by semolino da kr Friday, Feb. 24, 2006 at 8:48 PM mail:

ma i disorientati sostenitori di europaradiso ,come li chiami tu,hanno un lavoro nella loro città?????????
secondo me NO. allora perchè ostruzionare europaradiso???specie da parte di legambiente?
sarebbe meglio fare una centrale nucleare a crotone al posto di europaradiso?????pensaci sarebbe una buona idea

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Incolpevoli
by sms Saturday, Feb. 25, 2006 at 12:34 PM mail:

Siete disoroentati perche tutti politici, imprenditori, associazioni di categoria e anche gruppi ambientalisti politici e non hanno mal informato la popolazione sulle reali potenzialità o fattibilità della struttura di EP per evitare di essere travoliti dalla ondata di malcontento che le speranze prima alimentate e poi deluse avrebbe provocato nell'immediatezza delle elezioni.
Ti sei domandato perche anche i verdi hanno votato a favore della modifica del PRG? esattamente per non essere la vittima designata contro cui scatemare l'offensiva da parte della sinistra in campagna elettorale sopratutto una volta svelato l'imbroglio sull'impossibilità di fare EP.
Non hai notato che tutti, invece di cercare una soluzione in un senso o nell'altro alla questione EP stanno cercando, invece di trovare qualcuno contro cui puntare il dito quando la mancata realizzazione di EP sarà un fatto irreversibile?
Pensaci.

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