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L'urlo della sirena
by c.s.o.a. Forte Prenestino Thursday, Jan. 12, 2006 at 7:41 PM mail: forte@ecn.org

L'urlo della sirena...
la_sirena.jpg, image/jpeg, 500x344

“L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità,
incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo:
prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.”
Pier Paolo Pasolini - 6 settembre 1962

Un copione consunto.
Notte fonda. Venti balordi che assaltano armi alla mano il vecchio Forte.
Ennesimo sfogo testosteronico di qualche esagitato, o tassello di una strategia
politica piu' complessa? Per ricostruire con chiarezza ciò che è successo nella notte
fra il 9 e il 10 gennaio 2006 dobbiamo partire dalla stessa data di 26 anni prima.


Il 10 gennaio 1979 - ad un anno dai fatti di Acca Larentia - Centocelle è teatro
di una rabbiosa dimostrazione organizzata da formazioni dell'estrema destra.
Gli scontri culminano con l'attacco alla sede della Democrazia Cristiana di via dei Narcisi,
riconvertita recentemente in sede di Alleanza Nazionale.
Il bilancio è tragico: un ragazzo di 17 anni viene freddato alle spalle da un colpo
di arma da fuoco esploso dalla polizia. Si tratta di un giovane neofascista dell' EUR:
Alberto Giaquinto.

Per i successivi 25 anni quello del 10 gennaio diventa un appuntamento fisso della destra romana,
commemorato da sparuti nostalgici con la deposizione di fiori sotto la lapide all'angolo di via dei Noci.

Solo poche scaramucce segnano l'attività nazifascista a Centocelle fra la fine degli anni '90 e il 2003.

Unico fatto di rilievo è il tentato assalto al Forte del 17 febbraio 2003. In quella occasione una squadraccia
si accanisce - alle 4 di notte - su un camion parcheggiato nel piazzale davanti all'ingresso, allestito con
amplificazione e scenografie per la manifestazione contro la guerra del giorno successivo.
Mentre inneggiano al duce, i neo-mazzieri lanciano sul portone due bottiglie incendiarie che
provocano solo lievissimi danni.

Arriviamo al presente quando la destra sociale - servendosi di manodopera che si dichiara nazista
o fascista a seconda delle sfumature - mette a frutto la strategia di intrusione e consolidamento
nelle periferie romane. Il passaggio evidente di questa strategia - il cosidetto "outing" - avviene
a Centocelle nell'anno 2005. Da mesi era incrementata la presenza di scritte nazi-fasciste sui muri,
nonostante i militanti "indigeni" fossero e continuano ad essere ridotti ad una dozzina.
I partecipanti alla commemorazione del 10 gennaio 2005 erano più di 50, implotonati davanti alla lapide.

Avvisaglie a preludio del "Giugno caldo" di Centocelle.

I nazisti di Forza Nuova che chiedono di "celebrare" il 4 giugno - la liberazione di Roma dal nazifascismo -
in piazza S. Felice da Cantalice.

L'indignazione di tutta la rete territoriale che, indicendo un'iniziativa per la stessa data, impedisce che venga
concessa l'autorizzazione alla sfilata nazista.

L'assalto al Forte del 3 Giugno, quando una squadraccia armata di bastoni e coltelli sfiora l'omicidio,
ferendo gravemente alla gola un giovane redattore di Radio Onda Rossa.

La "Festa Antifascista" del 4 Giugno che porta in piazza un migliaio di persone. Una risposta determinata,
che predilige un approccio comunicativo con il quartiere, denunciando con fermezza il tentato omicidio senza
lasciarsi trascinare in anacronistiche logiche da faida fra bande.

La nuova richiesta della piazza da parte di F.N. per il 18 dello stesso mese, la corrispettiva richiesta della rete
antifascista e il successivo divieto del prefetto per entrambe.

La giornata del 18 Giugno, con il maldestro tentativo di infiltrazione nel quartiere dei nazi respinti prima
dall* antifascist* e dispersi poi dai "tutori dell'ordine", con tragicomiche conseguenze per alcuni disorientati
giovani seguaci di Fiore. Una fuga scomposta, che denuncia l'avventatezza di un simile esercizio.

Da quel Giugno, a Centocelle, seguono alcuni mesi di calma apparente.
Il Forte, oltre alle consuete attività culturali e politiche, aumenta il suo impegno nel territorio sviluppando
localmente i temi della memoria e del consumo critico.

Con la partecipazione a "R.U.T.S." - Rete Urbana per il Territorio e la sua Storia - un progetto che, introducendo
nelle scuole medie e superiori la conoscenza storica del proprio quartiere, mira a ricostruire la memoria degli abitanti
di Centocelle, medaglia d'oro della resistenza.

Con l'allestimento nel quartiere del mercato "terraTERRA", una "azione diretta" che affronta la questione dei consumi
in modo propositivo e concreto. Appuntamento mensile che ha permesso a molti dei cosidetti "consumatori"
di emanciparsi dalla "Grande Distribuzione Organizzata", entrando in contatto diretto con coloro che producono
i beni alimentari nel rispetto della t/Terra e di chi ci vive sopra.
L'ultimo mercato in via delle Betulle risale allo scorso 18 Dicembre.

Passato il Capodanno 2006 riappaiono manifesti e scritte che ricordano l'appuntamento di Acca Larentia
e del 10 gennaio, come da tradizione. Ma quest'anno i fascisti giocano di anticipo. La sera del 9 Gennaio alle 23
circa si materializzano in piazza dei Mirti più di cento "camerati". Non hanno sbagliato giorno, vogliono marciare
indisturbati per il quartiere e inscenano una lugubre sfilata implotonati in 20 file da 5 uomini. A scortarli ci sono alcune
automobili, mentre un'unica volante dei Carabinieri, un'Alfa Romeo 155, li controlla senza intervenire.
Fortunatamente a Centocelle non mancano le "vedette" antifasciste.

Al Forte nel frattempo e' appena finita l'assemblea di gestione, e restano nell'edificio solo una decina di occupanti.
In breve tempo arriva la notizia dell'inquietante "presenza" e viene serrato il portone in via precauzionale.
Pochi minuti dopo la mezzanotte una voce chiama dall'esterno, nel goffo tentativo di farsi aprire.
Immediatamente dopo parte una scarica di bottiglie e sassi mentre si alzano le solite urla inneggianti al duce
e altre amenità simili. I nazi visibili sono almeno venti e cercano di forzare il portone, che regge l'impatto.

Continua il lancio di oggetti ma viene arrestato dal plexiglass posto a protezione della fascia alta del portone
e dopo una decina di secondi viene attivata la potente sirena di emergenza. Gli esagitati si spaventano e scappano
immediatamente, senza provocare danni di rilievo e soprattutto senza che nessuno rimanga ferito.
Il tutto è durato circa trenta secondi e la velocità della loro fuga ci ha impedito di attivare gli ulteriori dispositivi di difesa.
Peccato.

Nel volgere di pochi minuti raggiungono il Forte piu' di 60 "amiche" ed "amici", grazie ad un tamtam telefonico.
Poco dopo l'una si muove dal Forte un nutrito gruppo a verificare eventuali presenze residue.
Le decine di scritte che imbrattano i muri di Centocelle restano l'unica traccia del passaggio dei nazi.

Azione Giovani è storicamente uno "sponsor" delle commemorazioni del 10 Gennaio. La loro sede di via delle Palme
- a poche centinaia di metri dal Forte - era aperta fino a pochi minuti prima della mezzanotte. Una combinazione?

Nessun essere umano fornito di ragione può pensare che la marcetta "spontanea" del 9 gennaio - scortata dai Carabinieri -
e l'assalto al Forte "dopo mezzanotte" siano una semplice coincidenza.

Ci sembra davvero strano che squadracce del genere riescano a muoversi indisturbate mentre, appena attivisti
come noi intraprendono una qualsiasi iniziativa esterna, vengono blindati, segnalati o denunciati dai tutori dell'ordine.
Non e' nostra intenzione incrementare la presenza poliziesca in città, sia ben chiaro, ma certe "distrazioni" fanno riflettere.
Delle due l'una: o i tutori preposti sono incapaci nel loro lavoro, o sono - ancora una volta - conniventi con l'estrema destra.

Riconosciamo come alla radice di questi eventi ci sia una strategia precisa, che sfrutta la "fascistizzazione" culturale e
dei costumi per incanalare ambiti di disagio in progetti sedicenti politici, attingendo dalle curve degli stadi e dal malcontento
generalizzato. La destra, perdute regione e provincia, ha lasciato briglia sciolta ai suoi scagnozzi nel tentativo di fare alzare
la tensione e soffia sul fuoco di un conflitto che va solo a vantaggio dei potentati più beceri, corrotti e reazionari.

In questo magma qualche rancida e nostalgica "sirena" - di omerica memoria - cerca di manipolare una generazione
con l'obiettivo di riscattare un'ideologia sconfitta dalla storia stessa. Il saluto romano, la tentata riabilitazione dei "ragazzi di Salò",
il disgustoso revisionismo storico, tutti sintomi evidenti di un assalto culturale ignorato e a volte addirittura _legittimato_
da una "certa sinistra" istituzionale.

Chi sceglie il linguaggio della violenza indiscriminata, dove vuole arrivare?

L'esperienza lancinante e luttuosa degli anni settanta non ha insegnato nulla?

Quanto sangue si deve versare prima di capire l'assurdità di queste dinamiche?

Da parte nostra, dopo venti anni di occupazione, proseguiamo senza spostare di un millimetro
la nostra volontà di incidere sul presente, combattendo con gli strumenti della ragione
e del desiderio chiunque abbia la guerra dentro. Ad ogni livello.

Resta bizzarro notare come in questa occasione sia stato proprio il "canto" di una sirena acustica
a dissuadere un manipolo di imbecilli.



"le oche" del csoa Forte Prenestino

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Ci sono 10 commenti visibili (su 29) a questo articolo
Lista degli ultimi 10 commenti, pubblicati in modo anonimo da chi partecipa al newswire di Indymedia italia.
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Titolo Autore Data
zero tollereranza lo dico io nessun dialogo Wednesday, Jan. 18, 2006 at 3:03 PM
sante? ... Wednesday, Jan. 18, 2006 at 2:47 PM
-- Sante Caserio Monday, Jan. 16, 2006 at 11:16 AM
l'altissimo... il solito Sunday, Jan. 15, 2006 at 10:17 PM
ricorda... ma dai Saturday, Jan. 14, 2006 at 1:37 PM
Ricordo anche.. il solito Friday, Jan. 13, 2006 at 10:06 PM
Ricordo tutto io Friday, Jan. 13, 2006 at 9:15 PM
10 100 1000 angelo mancia valerio vive Friday, Jan. 13, 2006 at 7:59 PM
e basta afa Friday, Jan. 13, 2006 at 6:37 PM
prego fate Friday, Jan. 13, 2006 at 6:22 PM
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