Tute blu assediano Confindustria. Scioperi e proteste in tutt’Italia
Imprenditori divisi, lavoratori nel pieno del programma di mobilitazioni e importanti settori della politica, ovvero l’Unione, che si schierano a fianco di Fim, Fiom e Uilm. E’ questo lo scenario di oggi, il “giorno più lungo” del rinnovo del contratto dei metalmeccanici. La Federmeccanica si riunisce a Milano e dovrà decidere se continuare o nmeno la trattativa. Pochi giorni fa i sindacati hanno formulato una alternativa secca: o si parla di salario o salta il tavolo. La sensazione è che il diritto al contratto si stia trasformando, sotto la pressione di Confindustria, che in questo modo tenta di ottenere maggiore flessibilità in vista del confronto sui “modelli contrattuali”, in una querelle politica senza precedenti. Anche ieri è stata una giornata di grandi scioperi, presidi di massa davanti alle aziende e blocchi stradali. La protesta ha avuto ripercussioni soprattutto nelle regioni del Nord. Oggi a scendere in campo saranno i lavoratori della Sicilia e di altre regioni del Meridione. A Melfi le linee della Grande Punto si fermeranno per tutta la giornata. Il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo di fronte alle mobilitazioni che attraversano il paese ormai da più di dieci giorni con uguale intensità non ha trovato di meglio da dire (in puro stile berlusconiano) che i sindacati dovrebbero cominciare a pagare i lavoratori che fanno sciopero. Tra le “vittime” dei blocchi stradali anche il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani. Il leader della Cgil punta il dito contro Federmeccanica, che, a suo giudizio, "continua a sottovalutare" il malessere dei lavoratori. "Da una parte ci sono i lavoratori che difendono con forza il diritto dopo un anno di avere il loro contratto - afferma Epifani - e dall’altro c’è Federmeccanica chiusa in una torre d’avorio che mi pare non si accorga di cosa sta avvenendo. Speriamo che si apra e se ne accorga". L’Unione, da parte sua, auspica una "rapida conclusione" sottolineando che "la proposta formulata unitariamente dal sindacato nei giorni scorsi, rappresenti un punto importante per giungere a un accordo". Per Paolo Ferrero, della segreteria nazionale del Prc, questa posizione "rappresenta la direzione giusta attraverso cui uscire da questa situazione". Maurizio Zipponi nell’intervista a "Liberazione" (a pag. 7), sottolinea che la questione sociale è ancora la questione del progresso civile del paese e viceversa.
Liberazione.it
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